Da dove deriva il termine “partenopeo”?

Da dove deriva il termine “partenopeo”?

panorama napoli tramonto

Sono diverse le leggende legate all’antico nome della città di Napoli, “Parthenope”. Tra le più diffuse quella che racconta di una ragazza greca, Parthenope appunto, costretta a fuggire per evitare il matrimonio combinato dal padre e seguire il suo vero amore, l’eroe ateniese Cimone. Si narra che i due innamorati scapparono dalla Grecia ed approdarono proprio nel golfo di Napoli, dove poterono vivere liberamente e felici, dando vita a una nuova città.

Ulisse e le Sirene, Herbert James Draper, 1909

Ulisse e le Sirene, Herbert James Draper, 1909

Un altro mito che ha avuto grande diffusione si ricollega invece all’eroe Ulisse che, durante il suo viaggio di ritorno ad Itaca, riuscì a non cedere al canto ammaliatrice delle Sirene che abitavano gli scogli di Sirenusse, nell’attuale Positano, facendosi legare all’albero maestro della sua nave. La storia vuole che tra le sirene che non riuscirono a far cadere Ulisse nell’incantesimo del loro canto ci fosse anche Parthenope, che per la disperazione dovuta all’insuccesso, andò a morire sull’isolotto di Megaride, dove sorge oggi Castel dell’Ovo.

vesuvio parhtenope

Una terza leggenda narra dell’amore della sirena Parthenope per il centauro Vesuvio. Un’unione che avrebbe scatenato la gelosia di Zeus, che li punì trasformando lui in un vulcano e lei nella città di Napoli.

Universiade Napoli 2019: parte il conto alla rovescia

Universiade Napoli 2019: parte il conto alla rovescia

universiade napoli 2019

Dal 3 al 14 luglio in Campania arriveranno atleti da tutto il mondo

Parte il conto alla rovescia per la trentesima edizione estiva dell’Universiade che quest’anno sarà ospitata dal 3 al 14 luglio a Napoli. La manifestazione sportiva multidisciplinare, seconda solo ai Giochi Olimpici per importanza e numero di partecipanti, porterà atleti universitari provenienti da ogni parte del mondo in Campania. La macchina organizzativa è già al lavoro per sfruttare a pieno la grande occasione offerta da quello che sarà un festival internazionale dello sport che permetterà di far conoscere al mondo le ricchezze culturali, storiche e naturalistiche di tutta la Regione.

Il 25 marzo, a cento giorni dal via alla manifestazione, la volata verso l’evento è stata lanciata attraverso un video da alcuni campioni dello sport napoletano che hanno collezionato vittorie e podi, tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei: Patrizio Oliva, uno dei maggiori esponenti della storia del pugilato italiano; Pino Porzio, 47 titoli vinti nella pallanuoto da giocatore e allenatore, uno dei cinque napoletani del Settebello che stregò il mondo all’Olimpiade di Barcellona nel 1992; Gianni Maddaloni, maestro e padre di Pino, oro nel judo ai Giochi olimpici di Sydney 2000; Vincenzo Boni, medaglia di bronzo alle paralimpiadi di Rio de Janeiro, tre anni fa, nei 50 metri dorso S3; Sandro Cuomo, oro nella scherma all’Olimpiade di Atlanta 1996.
Da questi grandi sportivi campani arriva l’invito a partecipare e a condividere le emozioni in quello che sarà un evento sportivo unico.

#100daystogo#napoli2019#ToBeUnique

Pubblicato da Universiade Napoli 2019 su Lunedì 25 marzo 2019

 

La manifestazione è stata presentata anche alla XXIII edizione della Fiera Mediterranea del Turismo, tenutasi alla Mostra d’Oltremare a Napoli. “Dopo una prima fase dedicata alle infrastrutture e alla logistica e una fase successiva relativa all’organizzazione dei servizi – ha affermato Gianluca Basile, Commissario Straordinario di Napoli 2019 -, siamo passati alla fase finale: quella della promozione dell’Universiade, in regione, in Italia e nel mondo”.
Il Commissario ha sottolineato come Universiade è un evento che può creare un indotto turistico importante, perché l’80% delle persone che verranno dai 124 Paesi iscritti alla competizione sportiva non è mai stata a Napoli e in Campania. La manifestazione sarà quindi un’occasione unica per promuovere il territorio partenopeo all’estero.

Le previsioni infatti parlano di almeno 50mila persone in arrivo a luglio, oltre ai 10mila, tra atleti e preparatori
“Per tutte queste persone – ha spiegato Basile – abbiamo pensato a pacchetti turistici e culturali ad hoc, per cui gli eventi sportivi s’intrecceranno con la promozione delle bellezze naturali, artistiche e paesaggistiche della Campania. Naturalmente è compito degli enti locali starci vicino in quest’avventura, per far conoscere a chi verrà tutta la nostra Regione”.

Intanto procedono anche i lavori per rendere fruibili gli impianti sportivi sparsi su tutto il territorio regionale che ospiteranno le gare. Il sindaco di Fisciano, Vincenzo Sessa, ha annunciato che sono iniziati i lavori allo stadio Vittoria. Gli interventi riguarderanno pubblica illuminazione, erba sintetica, pista e spogliatoi. Il primo cittadino ha sottolineato l’importanza della ristrutturazione di uno stadio storico come il Vittoria, così che l’impianto potrà essere utilizzato anche dopo la manifestazione non solo dai cittadini di Fisciano ma da tutta la comunità salernitana. A Benevento invece sono tre gli impianti che ospiteranno gare e allenamenti di Napoli 2019. “I lavori allo stadio Vigorito sono quasi al termine – ha affermato il sindaco Clemente Mastella – , allo stadio Pacevecchia, dove si disputeranno gli allenamenti di rugby, si è creato qualche problema per via del vento forte nelle scorse settimane. Ma – precisa – siamo certi di poter rimediare. Al Palatedeschi, dove invece si disputeranno alcune competizioni di volley, i lavori proseguono regolarmente secondo la tabella di marcia”.

Ad Ariano Irpino, nell’Avellinese, l’assessore comunale allo Sport e Turismo, Mario Manganiello assicura invece che i lavori al Palazzetto dello Sport, che ospiteranno alcune gare di volley, proseguono secondo il crono programma, che prevede il 13 maggio per la fine dei lavori. “L’Universiade – sostiene Manganiello – è un evento che porterà alla ribalta non solo i nostri paesi ma l’Italia tutta, e sarà da stimolo a tanti giovani delle nostre comunità per riavvicinarli allo sport, grazie ad impianti rinnovati che resteranno al servizio del territorio”.

Arte Imperfetta di Essere

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Via Tagliamento, 303 – Avellino
[email protected]

Dott.ssa Federica Maria Anna Grosso
Psicologa-Psicoterapeuta Sistemico Relazionale
iscritta all’Albo degli Psicologi Campania n.3321
Cell. 342 075 3593

Dott.ssa Raffaela Monda
Psicologa-Psicoterapeuta Sistemico Relazionale
iscritta all’Albo degli Psicologi Campania n.3563
Cell. 338 487 5122

 

SERVIZI

ISTANTANEE IN MOVIMENTO
Seminari, workshop, laboratori esperienziali e proposte di lavoro intensive su tematiche che hanno come oggetto di indagine l’interiorità umana, la sua espressione e la relazione con l’Altro.

PERCORSI DI CRESCITA PERSONALE
Percorsi esperienziali con la finalità di sentirsi al comando della propria vita, in maniera creativa e vitale, energica e centrata, in modo da produrre un senso di integrità, libertà e benessere.

PSICOTERAPIA
Un processo interpersonale, consapevole e pianificato, volto a modificare situazioni di sofferenza con mezzi prettamente psicologici.

L’arte di guarire, guarire con l’arte

L’arte di guarire, guarire con l’arte

farmacia museo arti sanitarie

Da un’esposizione realizzata nel 2010 in occasione della celebrazione della fondazione dell’ospedale “Gli Incurabili” di Napoli che si festeggia il 23 marzo, è stato istituito il primo nucleo del museo delle Arti Sanitarie e di Storia della Medicina, nella cui biblioteca e sale espositive, che si sviluppano sui 4 piani dell’edificio, sono confluite una collezione privata di libri e strumenti medici, donazioni e beni di carattere storico-sanitario provenienti da antiche strutture ospedaliere afferenti all’ASL NA1 Centro, di cui il Museo rappresenta anche il centro di catalogazione, documentazione e ricerca.

Vecchi ferri e antichi strumenti medici, stampe e libri messi insieme per salvare la memoria della scuola medica napoletana e della storia sanitaria del Sud.

Un luogo della memoria delle arti sanitarie realizzato in sinergia con l’ospedale, l’ASL Napoli 1 centro e i volontari dell’associazione “Il faro d’Ippocrate” dove le sale espositive sono intitolate ai numi tutelari della scuola medica napoletana: Domenico Cotugno, Domenico Cirillo, Giuseppe Moscati, Giovanni Ninni, etc…

Nel cortile degli Incurabili, tra gli eleganti elementi in piperno, le corti cinquecentesche e le antiche sale dell’ospedale fondato dalla catalana Maria Lorenza Longo, si respira un barocco un po’ speciale: qui l’arte aiuta a guarire. In un tempo in cui le malattie erano collegate al castigo divino ed i farmaci ben poco efficienti, le preghiere di tante istituzioni dedite alla carità aiutarono a scongiurare malattie ed epidemie. Suore e frati con accanto volontari di ogni ceto sociale della città alleviarono il dolore e le sofferenze e resero accettabile anche la morte. Il barocco che meraviglia, stupisce in questo antico stabilimento ospedaliero per la sua unità di espressione. La vocazione ospedaliera del luogo fu tenuta certamente in gran conto da architetti quali Domenico Antonio Vaccaro, Bartolomeo Vecchione ed altri che studiarono il flusso dei venti, la salubrità collinare del luogo e l’impianto, nei ricchi chiostri annessi, di piante ed erbe medicinali. Se la Farmacia fu salone di rappresentanza di quello che fu poi, per il suo livello organizzativo e scientifico, l’ospedale di riferimento dell’intero Reame, non sono da meno la cappella dei Bianchi della Giustizia, la chiesa di Santa Maria del Popolo, lo scalone del convento delle Pentite e le splendide sale mediche. Insomma il visitatore nel cortile, che è un’autentica piazza del sapere medico, è preso dalla vertigine dei nomi e delle cose che rappresentano, secondo una visuale nuova per molti napoletani, la storia più profonda della città. Medici illustri, pazienti eccellenti, predicatori e santi ispirati, insieme a volontari benevoli, costituirono un autentico monumento congiunto della carità e della cultura medica a Napoli.
La bellezza degli affreschi fiamminghi del chiostro di S. Maria delle Grazie a Caponapoli fanno da pendant all’orto medico con al centro il grande albero di canfora che dava ombra, profumi ed essenze che curarono i mali a quell’epoca incurabili. Ma l’ospedale, accanto alle bellezze artistiche, rappresenta per Napoli un forte polo della cultura scientifica e in particolare medica: dall’Accademia degli Oziosi alla Scuola Medica Napoletana si legge il cammino di una scienza che nell’Illuminismo si affianca alla forte tradizione alchemico-esoterica che permea la cultura bio-medica dell’antica capitale. Qui la storia incontra la malattia e l’arte lenisce il dolore per lo stupore e l’incanto di chi osserva attraverso i fatti del dolore e della malattia la storia della città. Macchine anatomiche del Settecento in cartapesta e stampe mediche testimoniano la vocazione per la dissezione fine dell’anatomia; farmacie portatili, antichi microscopi accanto a clisteri d’epoca raccontano l’evoluzione di una scienza e i suoi riflessi sulla società. In particolare si raccontano l’avventura del barbiere che si trasforma in chirurgo e gli esordi dell’anestesia, realizzata in Italia per la prima volta in questo Ospedale.

Gli oggetti riportati sono strumenti medici di straordinaria fattura, opera spesso di un artigiano che lavorava a stretto contatto con un committente esigente. Questi strumenti ci riportano alla storia dell’ospedale e dei suoi tanti primati sanitari e al difficile cammino della scienza medica. Alle spalle una biblioteca e un archivio fotografico e documentario per colmare le lacune della storia sanitaria del Sud, che poco ha indagato sull’antico ospedale e sulla nascita delle professioni mediche negl’ Incurabili. L’obiettivo è rileggere la storia della città attraverso le malattie e le epidemie, che in vari tempi hanno colpito e flagellato la sua popolazione.
La settecentesca spezieria è il luogo dove l’Arte incontra la Scienza. Qui lo stile Barocco rococò, disegnato da Domenico Antonio Vaccaro, si sposa con l’illuminismo dei maestri di Anatomia e Botanica (Domenico Cotugno, Domenico Cirillo) nell’Ospedale più importante del Regno dei Borbone.
I preparati alchemici dell’antica tradizione aprono il passaggio alla chimica farmaceutica nel luogo dove sapienti artigiani del legno, delle dorature e delle ceramiche approntarono sale ove risuonarono le voci di ricercatori che scrissero la storia del pensiero europeo. In particolare, gli alberelli, le idrie e le riggiole dei fratelli Massa rappresentano un unicum straordinario per l’eleganza dei colori e la raffinatezza del programma iconografico, teso alla funzione esoterico-massonica della Sala grande, ove fa bella mostra di sé la matrice uterina operata. Si tratta dell’allegoria del taglio cesareo salvifico che sottolinea il pregnante ruolo femminile nella storia partenopea.

ITINERARI

MUSEO DELLE ARTI SANITARIE E STORIA DELLA MEDICINA

Via Maria Lorenza Longo, 50 (Contatti: 081440647 – [email protected])
VISITABILE Dal lunedì al sabato: 9.00 – 17.00 – Domenica: 9.00 – 13.00/ Martedì chiuso

PERCORSO GUIDATO “L’ARTE DI GUARIRE… GUARIRE CON L’ARTE

Via Maria Lorenza Longo, 50
Visita guidata della Farmacia Storica, Museo delle Arti Sanitarie, Orto medico e Chiostro di Santa Maria delle Grazie nel complesso dell’ospedale monumentale di S. M. del Popolo degli Incurabili
Quando: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato e Domenica previa prenotazione: 081.440647 [email protected]

VISITA ALLA CAPPELLA DEI BIANCHI DELLA GIUSTIZIA NEL COMPLESSO DI S. M. DEL POPOLO DEGLI INCURABILI

La riapertura è stata resa possibile grazie alla collaborazione sinergica della Diocesi di Napoli, dell’Arciconfraternita dei Bianchi della Giustizia in S. M. Succurre Miseris e dell’Associazione “Il Faro d’Ippocrate”.
Quando: 2 visite al mese che prevedono tre turni: ore 9.15, 10,15, 11,15 (il calendario delle prossime date è visionabile sul sito www.museoartisanitarie.it)
Visitabile previa prenotazione 081.440647 – [email protected]

Il complesso ospedaliero di Santa Maria del Popolo degli Incurabili, scrigno che nasconde i più bei tesori della città, apre un’altra porta, quella della Confraternita dei Bianchi della Giustizia, storicamente aperta al popolo solo due volte l’anno per le funzioni di Pasqua e dell’Assunta e definitivamente chiusa dal 1862. Il valore storico e artistico della sede è incommensurabile, comincia dallo scalone di piperno a tenaglia, passa per la cappella dedicata a Santa Maria Succurre Miseris, con affreschi di Giovan Battista Beinaschi e seicenteschi stalli lignei con figure fantastiche, alla Sacrestia descritta nelle belle pagine di Luci ed ombre napoletane di Salvatore di Giacomo, per arrivare, tra ritratti di confratelli Pontefici e Santi, pregevoli stucchi e Madonne iconograficamente rare, ad un busto in cera di donna popolarmente conosciuto come “la scandalosa”. Si tratta di una ceroplastica del XVIII secolo che mostra tutto l’orrore del “mal franzese”, utilizzata come monito o deterrente per chiunque avesse intrapreso la strada della dissolutezza. La Compagnia dei Bianchi della Giustizia ebbe origine nel 1430 ad opera di S. Giacomo della Marca, che riunì persone di animo pio per suffragare con messe ed elemosine le anime dei giustiziati. Con un “Breve” del 28 luglio 1525, Clemente VII, approvò i capitoli della Compagnia e ne definì lo scopo: “procurare la salute dell’anima di quelli che sono a morte condannati, et visitare i miserabili imprigionati e gli spedali de li ammalati, e quelli spetialmente di mali incurabili infermi”, come si legge negli Statuti del 1525. La Compagnia, che prestò la sua opera caritatevole fino al 1862, dopo diverse sedi, nel 1534, si stabilì presso l’Ospedale degli Incurabili abitando in una casa di proprietà di Maria Longo, fondatrice dell’Ospedale. Qui i confratelli costruirono la cappella intitolata a Santa Maria Succurre Miseris, che conserva tuttora pregevoli opere d’arte e testimonianze di una intensa e interessante storia.

PERCORSO “SIRENE, SANTE, PRINCIPESSE, E PROSTITUTE A CAPONAPOLI”

Un percorso che racconta Caponapoli con gli autori della pubblicazione “ La Collina Sacra”
Il Museo delle Arti Sanitarie, con “le Sirene di Caponapoli” , inaugura il primo itinerario attraverso i luoghi raccontati nel libro.
Un percorso al femminile, dal mito della fondazione della città, legato al culto di Partenope, attestato nei luoghi del tempio, proseguendo poi attraverso chiostri, conventi ed ospedali per raffigurare come il femminile si sia declinato lungo la storia plurimillenaria di Napoli, attraverso le diverse attitudini delle donne partenopee: sacerdotesse vergini dedite al culto della Sirena Partenope, o a quelli di Demetra ed Ecate con i relativi riti misterici ed oracoli; più tardi, monache consacrate alla preghiera e alla cura degli infermi bisognosi, tutte di diversa estrazione sociale e provenienza: principesse di nobile stirpe ma anche prostitute redente, sempre rigorosamente separate tra loro. Ed ancora, nobili dame, poetesse ed intellettuali votate a praticare caritatevole assistenza, tutte accomunate da un fil rouge, il binomio SANTITÀ-SANITÀ. Il percorso continuerà con la fondazione dell’Ospedale degli Incurabili e la visita alla Farmacia Storica.
Quando: 2 visite al mese previa prenotazione: 081.440647_ [email protected] (il calendario delle prossime date è visionabile sul sito www.museoartisanitarie.it)
Punto d’incontro: Porta San Gennaro, (lato Pizzeria Capasso) in via Foria, adiacenze stazione metropolitana di P.zza Cavour.

 

Napule è…Pediatria Preventiva e Sociale: il convegno SIPPS nel capoluogo partenopeo

Napule è…Pediatria Preventiva e Sociale: il convegno SIPPS nel capoluogo partenopeo

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Si rinnova l’appuntamento con “Napule è…Pediatria Preventiva e Sociale”, il convegno che la SIPPS organizza dal 28 aprile al 1 maggio presso l’Hotel Royal Continental di Napoli. Nel corso della quattro giorni, nel capoluogo campano si confronteranno Pediatri di famiglia ed esperti di Pediatria provenienti da tutta Italia, pronti a discutere su cinque macro aree: dalla Prevenzione alla Gastroenterologia, passando per l’Allergologia, la Nutrizione e la Dermatologia.
Sabato 28, alle ore 17.30, l’inaugurazione, con l’introduzione e la presentazione del Congresso a cura del Dottor Giuseppe Di Mauro, Presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale.
“Si tratta – dichiara il Presidente della SIPPS – di un’occasione preziosa per incontrarci sulle tematiche che più ci stanno a cuore, per approfondire ed implementare gli aggiornamenti e le raccomandazioni riportati nei documenti SIPPS presentati al Congresso Nazionale SIPPS 2017 di Venezia e per introdurre i nuovi lavori di cui parleremo a giugno, durante il nostro Congresso Nazionale 2018 di Siracusa. A Napoli tutti gli argomenti saranno affrontati e discussi con i migliori esperti di ogni settore, per fornire ai colleghi, ai nostri piccoli pazienti e ai loro genitori, le migliori evidenze scientifiche e promuovere comportamenti virtuosi di cui, in ultimo, potranno beneficiare i bambini, gli adulti di domani”. A conclusione dell’inaugurazione sono previste due importanti letture magistrali. La prima si intitola “L’età del ferro: le nuove acquisizioni”, mentre la seconda ha per titolo “Cosa ci dicono i telomeri dei bambini obesi?”.

Ad aprire la giornata di lavori di domenica 29 aprile sarà la “Guida pratica sui corticosteroidi in dermatologia pediatrica”, sessione durante la quale verranno affrontati diversi argomenti: dalla corticofobia alla dermatite atopica fino alla psoriasi. Al termine si terrà la lettura “Probiotici tra disordini funzionali e patologie gastrointestinali”.
La seconda sessione della giornata è in programma nel pomeriggio ed è incentrata su “Il bambino nella sua famiglia. Guida pratica per i genitori”. “Il testo – spiega il Dottor Di Mauro – costituisce un valido supporto per risolvere i dubbi dei genitori e soddisfare la voglia di saperne di più, di approfondire, di “comprendere” e di prendersi cura dei propri figli, con la supervisione ed il supporto del pediatra di fiducia, punto di riferimento principale per la salute del bambino. Questo volume è la riedizione aggiornata della Guida “Da 0 a 6 anni”, nata 10 anni fa grazie all’impegno di un piccolo gruppo di pediatri di famiglia innamorati del proprio lavoro”. Gli esperti della SIPPS avranno circa 20 minuti per parlare di: “È arrivata la cicogna”, “Come educare un bambino a mangiare con gusto”, “Aspetti normativi: genitori separati, bambini migranti, bambini adottati”, “Prepararsi ad una nuova gravidanza”, “Pillole dalla Guida: il vomito, la diarrea, la tosse, i pidocchi, la febbre ed il dolore”. La lettura che farà calare il sipario su questa seconda sessione è intitolata “Si fa presto a dire…lavaggio nasale”.
Domenica è previsto un corso a numero chiuso, “Dermatologia pediatrica ambulatoriale attraverso casi clinici vissuti”: i pediatri spazieranno dall’uso dei cortisonici topici in età pediatrica alla psoriasi fino alle patologie dell’area genitale e alle malattie dermatologiche che il pediatra non deve ignorare.

La terza sessione di “Napule è…” inaugura la giornata di lavori di lunedì 30 aprile ed è incentrata sulla Consensus VIS: gli esperti discuteranno di Vitamine, integratori e supplementi, confrontandosi su Melatonina e Triptofano, Ferro, Calcio, Vitamina D, Vitamina B, Fluoro, Iodio e Zenzero. Al termine la lettura “Reflusso gastroesofageo e dietoterapia”.
Il ricco programma di lunedì prosegue nel pomeriggio: dopo la lettura “Novità nella Distrofia muscolare di Duchenne: dalla genetica alla terapia”, gli OL della SIPPS si confrontano nella IV sessione sulla “Guida pratica per la transizione dal pediatra al medico dell’adulto”: al centro dei lavori la transizione del bambino cardiopatico, con fibrosi cistica, obeso, diabetico e della transizione dell’adolescente sano.
La SIPPS non si ferma nemmeno il primo maggio. Nel giorno dedicato alla festa dei lavoratori, si comincia la mattina con la V Sessione: “Position paper sulle diete vegetariane in gravidanza ed in età evolutiva”. I pediatri si soffermeranno su crescita e sviluppo neurocognitivo, diete vegetariane e disturbi della condotta alimentare, corretta idratazione in età pediatrica. “In alcuni casi – afferma la Dottoressa Margherita Caroli, coordinatore del Position Paper – intere famiglie, abbracciano nuovi modelli alimentari, intraprendendo un percorso che necessita peraltro di assunzioni calibrate dei diversi alimenti. I bimbi quindi, soprattutto in questi casi, potrebbero venir esposti a stili alimentari non ideali per la loro crescita”. Fondamentale, inoltre, una corretta idratazione. “Una insufficiente assunzione di acqua – informa Andrea Vania, Professore di Nutrizione Pediatrica all’Università La Sapienza di Roma – è infatti associata ad un indice di massa corporea più elevato e a un rischio maggiore di sviluppare obesità. I piccoli di età compresa tra i 7 e i 10 anni, dovrebbero bere almeno 8 bicchieri d’acqua al giorno”.
La mattinata terminerà con la lettura intitolata “Formule per il trattamento dell’allergia alle proteine del latte vaccino”.
La SIPPS lascia infine spazio alle giovani generazioni. Lo conferma la VI ed ultima sessione del Congresso, intitolata “Saranno famosi”: un contenitore riservato a comunicazioni, progetti, attività e casi clinici presentati da giovani Medici e giovani Pediatri di famiglia.

La sicurezza non è una favola! Ai nastri di partenza il concorso per le scuole che premia le storie “sicure”

La sicurezza non è una favola! Ai nastri di partenza il concorso per le scuole che premia le storie “sicure”

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Un concorso dedicato ai ragazzi in età scolare che premierà la più bella storia che affronti il tema della sicurezza sul lavoro, perché non è una materia per soli addetti ai lavori, ma una filosofia di vita che si impara fin da piccoli. Si chiama “La sicurezza non è una favola” e verrà presentato ufficialmente durante il “Safety Tales”, il tavolo tematico organizzato dalla società irpina Omnia Service Engineering srl all’interno della manifestazione Europe is Culture in programma alla Reggia di Caserta, Domenica 29 aprile alle ore 15.00 presso l’Arena della Cultura, nel corso di quella che sarà la giornata dedicata alla Legalità e alla Cittadinanza.

Da dove nasce l’idea di un concorso dedicato alle scuole su queste tematiche? «Cultura, legalità e sicurezza sul lavoro sono concetti estremamente connessi. Direttamente, perché la maggior parte delle manifestazioni culturali, come rappresentazioni e concerti, dipende dalla messa in pratica di norme che consentono a chi lavora nella macchina spettacolare di essere assicurato nella propria incolumità, per garantire a propria volta ai fruitori di tali manifestazioni di poterne godere in tutta sicurezza. Indirettamente, perché dove regna l’illegalità e non ci si fa garanti di certi valori, prima che di certe norme, raramente la cultura ha modo di crescere. Ma imporre le leggi non basta. La “cultura della legalità” e della sicurezza deve diventare una vera e propria mentalità. La sensibilizzazione è, dunque, necessaria e il primo posto per metterla in atto, per piantare un seme, è la scuola – commenta la Dott.ssa Alessia Rizzo, responsabile formazione e comunicazione della OSE e ideatrice del progetto “Safety Tales” – Abbiamo scelto di dare il via al concorso durante Europe is culture, di cui siamo partner per la sicurezza, proprio perché i giovani e la cultura, sotto tutti i punti di vista, saranno i protagonisti dell’evento». Oltre alla presentazione dell’iniziativa, si confronteranno sul tema, e con il pubblico, l’Ing. Gerardo Rizzo, direttore tecnico OSE e coordinatore Safety & Security della manifestazione; il Com. Provinciale VVF Caserta Luciano Buonpane e il Dott. Felice Preziosi, Disaster Manager certificato.

Europe is culture si terrà dal 28 aprile al 1 maggio, ed è una manifestazione organizzata dal Dipartimento di Scienze Politiche “Jean Monnet” dell’Università Vanvitelli di Caserta insieme al Comune di Caserta, allo Studio Ambrosetti – The European House e al Dipartimento di Studi Europei “Jean Monnet” di Locarno, che ha come obiettivo quello di avvicinare i giovani delle scuole al patrimonio culturale. Durante la 4 giorni, ragazzi tra i 14 e i 21 anni provenienti da tutta Italia si incontreranno nella Reggia vanvitelliana in quella che diventerà una vera e propria “cittadella dei giovani”, con tanto di tendopoli ospitante organizzata insieme alla Protezione Civile, per confrontarsi sulla cultura a 360° (attraverso momenti dedicati a temi quali l’arte, la legalità, l’alimentazione e molto altro) e per affrontare una competizione nelle sezioni delle arti spettacolari, con “prodotti artistici” realizzati da loro in settori quali la musica, il canto, il teatro, la danza, le arti visive.
Per garantire un sereno svolgimento della manifestazione, nel rispetto di tutte le norme in materia di sicurezza, la Omnia Service Engineering srl ha coordinato la Safety & Security della manifestazione, ma si è anche ritagliata un momento di formazione, perché mai come in questo momento storico la sicurezza nei luoghi in cui si svolgono manifestazioni di massa è diventata più di un semplice insieme di norme: è una vera e propria esigenza. «Dopo i fatti di Piazza San Carlo a Torino, il capo della Polizia Franco Gabrielli, in qualità di direttore generale della Pubblica Sicurezza, ha inviato a Prefetti e Questori la direttiva (la tanto “famigerata” Circolare Gabrielli del 7 giugno 2017) che ha fornito nuove regole sulla Safety e Security per la gestione degli eventi nei luoghi pubblici non destinati ad accogliere le grandi masse. In essa sono determinati, di conseguenza, i compiti e le responsabilità che spettano agli organizzatori delle manifestazioni pubbliche e private. Da ora in avanti, o gli eventi rispetteranno queste misure prescrittive o non potranno avere luogo – spiega l’Ing. Rizzo – Garantire che queste regole vengano rispettate per dovere innanzitutto etico degli organizzatori, e non per mero obbligo legislativo, e far capire alle persone l’importanza di un corretto svolgimento, deve fare parte delle mansioni di chi, come me, fa questo lavoro da sempre. Altrimenti tutto passa per un mero provvedimento repressivo, osteggiato e mal capito. Mentre la sicurezza deve essere altro: una vera “buona abitudine”».

Parte la raccolta fondi a sostegno del Word Cleanup Day, per ripulire il mondo dai rifiuti

Parte la raccolta fondi a sostegno del Word Cleanup Day, per ripulire il mondo dai rifiuti

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Parte la raccolta fondi (crowdfunding) destinata a ripulire il mondo dai rifiuti attraverso il World Cleanup Day che si svolgerà il 15 Settembre 2018. Milioni di persone, provenienti da 150 Paesi, si uniranno per ripulire il mondo dai rifiuti, partecipando alla più grande azione civica che il mondo abbia mai visto, si potrà sostenere l’iniziativa attraverso la piattaforma web di Meridonare contribuendo all’acquisto di materiali come guanti, buste, rastrelli, ecc…

Negli ultimi anni è in netto aumento il problema dei rifiuti abbandonati ed il rapporto delle Nazioni Unite parla chiaro ed i dati sono impressionanti. Un terzo dei rifiuti prodotti non viene raccolto e viene scaricato nei fiumi, bruciato apertamente, o sulle strade e sentieri di comuni e città a livello globale. Una quantità sconosciuta di rifiuti finisce negli oceani (circa 8 milioni di tonnellate di plastica all’anno) compromettendo la vita e le scorte alimentari marine. Nel Mar Mediterraneo ogni giorno finiscono circa 700 tonnellate di rifiuti di plastica, un livello che causerà, senza misure di contrasto, il raddoppio entro il 2025 dei rifiuti nel Mare Nostrum.

“Non possiamo restare a guardare – afferma Vincenzo Capasso, presidente di Let’s do It! Italy – c’è bisogno del contributo di tutti per poter risolvere il problema dei rifiuti, per questo abbiamo scelto di organizzare il World Cleanup Day, vogliamo aumentare la consapevolezza globale, di questa emergenza e vogliamo che il 2018 sia caratterizzato da un cambio di tendenza, rendendo i nostri luoghi più puliti e sani”. Con questo impegno concertato potremmo, finalmente, far passare il messaggio che per vivere bene e per il raggiungimento degli obiettivi internazionali sullo sviluppo sostenibile abbiamo bisogno di vivere su un pianeta pulito.

Riparte il Campania Express per il 2018

Riparte il Campania Express per il 2018

Campania Express

A partire da domenica 11 marzo tutti i giorni fino al 14 ottobre 2018, il Campania Express effettuerà 8 corse per Sorrento su vagoni dotati di aria condizionata, posti a sedere e possibilità di acquistare on-line i biglietti sul sito dell’EAV, l’Ente Autonomo Volturno.
Un collegamento veloce e confortevole che, in meno di 1 ora, al costo di soli 8 euro, dal centro della città di Napoli condurrà i visitatori direttamente nel cuore di alcune delle maggiori mete di attrazione turistico, ambientale e culturale della Regione: Sorrento, Pompei, Ercolano, Oplonti, Castellammare di Stabia (Funivia Faito) e Vico Equense.

Nuova edizione del Meeting Biogem ad Ariano Irpino

Nuova edizione del Meeting Biogem ad Ariano Irpino

Sì terrà dal 21 al 24 ottobre 2021 il Meeting, “Le due Culture” giunto alla tredicesima edizione e ospitatato annualmente da Biogem, il centro di ricerca scientifica con sede ad Ariano Irpino e operante negli ambiti della genetica molecolare e delle biotecnologie. Il tema scelto per quest’anno è: “Libertà”.

La manifestazione sarà idealmente dedicata a Paolo Isotta, il famoso critico musicale, musicologo e scrittore campano venuto a mancare di recente. In suo onore è previsto un concerto del maestro Nazzareno Carusi.

Ad aprire l’evento sarranno i saluti del presidente di Biogem, Ortensio Zecchino, mentre l’introduzione toccherà al professore Dino Cofrancesco, dell’Università degli Studi di Genova. Nel pomeriggio seguirà la video-conferenza dello statunitense Martin Chalfie, vincitore del Premio Nobel nel 2008, grazie alla scoperta della green fluorescent protein, usata come marcatore in medicina.

Il secondo giorno sarà a tema giuridico-umanistico, con un confronto su “Imputabilità e libertà” tra la professoressa Marzia Ferraioli, dell’Ateneo romano di Tor Vergata e il suo collega Giuseppe Sartori, dell’Università di Padova. Seguirà l’intervento di Aldo Schiavone ed Ernesto Galli Della Loggia, su “Eguaglianza e Libertà“.

La mattina di sabato Anna Maria Mandalari, dell’Imperial College di Londra, affronterà il tema della libertà in rapporto all’identità digitale. A seguire, Mario Panizza, dell’Università di Roma Tre, relazionerà su “Architettura e Libertà“. La sessione pomeridiana sarà invece dedicata alla grande letteratura, con Danilo Breschi e le sue considerazioni sulla “Libertà in Dostoevskij“. In pieno spirito da ‘Due Culture’, non potevano mancare, in rapida successione, le angolature scientifiche, con Laura Palazzani (Università Lumsa di Roma) e Gilberto Corbellini (Università La Sapienza), e quella teologica, sul plurisecolare tema del libero e servo arbitrio, in Erasmo e Lutero. Quest’ultima conferenza, organizzata in collaborazione con ASLI- Accademia di Studi Luterani in Italia, vedrà la partecipazione di Mons. Franco Buzzi, della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, e di P.Dieter Kampen, vicepresidente Accademia Studi Luterani in Italia, moderati dal presidente Zecchino.

Biogem

Biogem (Biologia e genetica molecolare) è una società consortile tra CNR, Stazione zoologica ‘Anton Dohrn’ di Napoli, Consorzio per l’Area di Ricerca di Trieste, Università “Federico II” di Napoli, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Università di Milano-Bicocca, Università del Sannio, Università di Foggia, Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, Università Lumsa di Roma, Università di Udine, Camera di Commercio di Avellino e Comunità Montana dell’Ufita.

Le attività scientifiche si articolano in numerosi laboratori, impegnati nelle aree ricerca e servizi ad alta tecnologia, con un centro di saggio per la sperimentazione regolatoria, dotato di certificazione ministeriale di conformità ai principi della Buona Pratica di Laboratorio (BPL). Si tratta di uno standard di gestione che assicura l’alta qualità degli studi condotti e dei dati sperimentali prodotti, utilizzabili ai fini della validazione di nuovi farmaci e dispositivi medici. Biogem, in particolare, è l’unico centro di ricerca del Mezzogiorno abilitato per studi di tossicità e biocompatibilità.

Punto di raccordo per le attività svolte in vari dipartimenti è lo stabulario, impegnato a realizzare modelli murini, anche transgenici, di malattie umane, e comprendente anche una sezione dedicata ai modelli di zebrafish e una dedicata ai lagomorfi. A partire da aprile 2020, nel quadro dell’emergenza Covid19, è poi nato un team multidisciplinare, impegnato nella refertazione di tamponi rino-faringei.

Biogem occupa una superficie complessiva di 33mila metri quadrati (di cui 8.200 coperti). Nell’area esterna, inizialmente spoglia di vegetazione arborea, sono stati impiantati oltre mille alberi di alto fusto, un oliveto di 380 piante secolari, e un giardino botanico, con numerose piante officinali e un ‘percorso sensoriale’ di 1.600 metri quadrati.
Nonostante il considerevole incremento degli spazi serviti, Biogem, grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili e a interventi di coibentazione, ha più che dimezzato la spesa energetica negli ultimi dieci anni.

Scopri l’Irpinia con i Wine Tour

Scopri l’Irpinia con i Wine Tour

Enoturismo, promozione e valorizzazione del territorio: vitigni irpini è il progetto enoturistico che approda in una delle zone vitivinicole più pregiate d’italia, l’Irpinia. Dal 16 Dicembre 2020 è online il sito www.vitigniirpini.com, il portale dedicato all’enoturismo che ti permette di adottare un filare di Taurasi, Fiano di Avellino e Greco di Tufo e prenotare il tuo Wine Tour con nove Esperienze Emozionali.

Nella Regione Campania si trova la provincia dell’Irpinia, con capoluogo Avellino, che dista 40 minuti dall’aeroporto di Capodichino e dai porti più vicini di Napoli e Salerno. Le stazioni ferroviarie di Napoli, Afragola, Caserta, Salerno distano 30/45minuti. In auto il territorio dell’Irpinia è raggiungibile percorrendo l’Autostrada A16 ‘Napoli – Bari’ prendendo le uscite Avellino Est, Avellino Ovest o Grottaminarda.
In un territorio pregiato, ricco di tradizioni culturali ed enogastronomiche, dall’idea di due avellinesi – Michele Bello e Antonella Coppola – maturata durante il primo lockdown di marzo 2020, dovuto alla pandemia Covid19, nasce il progetto “Vitigni Irpini” per la valorizzazione e promozione del territorio attraverso l’enoturismo.

Cos’è il turismo del vino?

L’enoturismo, dove la degustazione di vino si abbina alla conoscenza della cultura e delle tradizioni di una zona a vocazione vitivinicola, da sempre suscita interesse nei turisti. Se in passato il turismo del vino poteva essere visto come un segmento di nicchia, oggi è divenuto un fascino sia per esperti e professionisti e sia da semplici appassionati e curiosi.
Il vino ha fatto nascere nuove esperienze, non solo degustazioni ed eventi, ma visite guidate in cantina, esperienze durante la vendemmia con i produttori, passeggiate a piedi e tour con bike tra i vigneti, trekking ed escursioni a cavallo; esperienze che sanno soddisfare un parterre di turisti ampia e con esigenze differenti.

I turisti desiderano quindi vivere il tour del vino a 360° e per questo Vitigni Irpini con i suoi “Wine Tour – Esperienze Emozionali” e il feeling diretto con le cantine, che partecipano al progetto, offrono accoglienza e servizi di qualità.
Sul sito di Vitigni Irpini www.vitigniirpini.com sono presenti nove proposte di “Wine Tour – Esperienze Emozionali” e in collaborazione tecnica con l’agenzia viaggi e turismo “Pro locando Viaggi & Turismo” organizza tour enogastronomici in Irpinia alla scoperta delle cantine, della cultura e della tradizione enogastronomica di un territorio autentico e genuino.

Michele e Antonella, spinti prima dalla passione per il vino e dalla curiosità di prodotti particolari e poco conosciuti hanno fatto un lavoro di ricerca per organizzare al meglio le visite in cantina in Irpinia, hanno studiato i luoghi, incontrato i produttori e desiderano condividere con voi la bellezza del territorio. Oltre a collaborare con le cantine, sono stati selezionati ristoranti, strutture ricettive e guide specializzate con profonda conoscenza del territorio e di tutta la Regione Campania. La professionalità, il divertimento e il relax sono assicurati, infatti, ogni tour è stato realizzato per trasmettere emozioni ed esperienze diverse.

Vitigni Irpini è anche un Wine Shop Online, la prima piattaforma dedicata esclusivamente ai vini irpini, con spedizione in tutta Italia. Inoltre, offrono consulenza per il settore Ho.Re.Ca. per aggiungere nella carta dei vini dei locali, sul territorio nazionali e internazionale, la Selezione Vitigni Irpini. Infine, ricordiamo l’iniziativa “Adotta una vite”, con la possibilità di ricevere il vino del proprio filare.

Michele e Antonella

Antonella Coppola, owner del progetto Vitigni Irpini. Dal 2000 approda con passione e devozione nel mondo dei viaggi, con doti organizzative garantisce la migliore esperienza di viaggio individuando le esigenze e preferenze dei clienti. Dal 2013 è ancora di più affascinata, grazie a suo marito Michele, dal mondo del vino; scoprendo così il meraviglioso binomio viaggi – vino.
Michele Bello, ideatore del progetto Vitigni Irpini. Dal 2006 specialista nel settore IT ma con una forte passione dal 2007 nel mondo del vino. Tra eventi, degustazioni, visite in cantina viene “catturato” sempre più da questo fantastico mondo.
Michele e Antonella tra viaggi, visite e degustazioni in cantina, partecipazione ad eventi vitivinicoli e assaggiando molti piatti e ricette in ristoranti “ricercati” d’Italia non si distaccano mai dal loro cordone ombelicale: l’Irpinia.

«Siamo entusiasti, perché abbiamo visto aumentare di giorno in giorno le richieste per “Adotta una vite” – ha dichiarato Michele Bello -. Sono in tanti a voler regalare e intitolare a nipoti o figli appena nati un filare di vino pregiato che i nostri produttori vinificano in Irpinia. Diverse anche le richieste ricevute da parte di imprenditori che stanno programmando di donare come premio produzione ai propri dipendenti una vite di vino Irpino. Altre richieste sono arrivate per regali di compleanno, per san valentino, la festa della donna e la festa del papà. Adottare una vite è un trend in crescita per ogni occasione. Con il nostro Wine Shop Online siamo contenti che il vino irpino arriva sulle tavole degli Italiani.
Crediamo fortemente nel progetto – ha dichiarato Antonella Coppola – perché l’Irpinia è una terra che merita l’enoturismo, infatti con i clienti fidelizziamo il più possibile perché sono il cuore di Vitigni Irpini. Crediamo che il cliente non solo deve essere soddisfatto ma anche entusiasta dall’acquisto sulla nostra piattaforma fino all’accoglienza che riceverà in Irpinia durante il soggiorno. Ci teniamo ai dettagli perché sono quelli a fare la differenza per offrire servizi e accoglienza di qualità, grande ospitalità come tutto il popolo Irpino sa fare. Dopo la chiusura forza per la situazione Covid-19 per i nostri Wine Tour abbiamo avuto tante richieste da ogni zona di Italia sia da coppie, che da gruppi di persone ma anche da società.

Corso gratuito “I Vitigni e il territorio dell’Irpinia”

Corso gratuito “I Vitigni e il territorio dell’Irpinia”

Dalla collaborazione tra Vitigni Irpini e i produttori delle areali della D.O.C.G. nasce il corso “I Vitigni e il territorio dell’Irpinia”
che si svolgerà da novembre presso il Centro di Formazione Veda.

Il corso è gratuito ed è rivolto a tutti i dipendenti di società e attività commerciali che vogliano approfondire le proprie competenze.

Gli obiettivi principali sono:

  • far conoscere al meglio il territorio dell’Irpinia e i suoi vini in modo che i professionisti del settore possano offrire un servizio più dettagliato.
  • Con la pratica e il contatto diretto con i produttori, aiutare i professionisti a consigliare i vini in abbinamento ai piatti.
  • Saper elencare al cliente finale l’analisi degustativa, spiegare il vino che si sta per stappare, raccontare il territorio dell’Irpinia e dove si trovano i vigneti.

Il corso sarà suddiviso per le 3 areali della DOCG: Taurasi – Fiano di Avellino – Greco di Tufo e si svolgerà per una durata di 20 ore in aula e 20 ore in cantina. Giorni e orari sono ancora da concordare.
In base alle normative Covid-19 chi parteciperà al corso dovrà essere in possesso del Green Pass.

Ogni società e attività commerciale può iscrivere una o più dipendenti, per partecipare al corso o ricevere ulteriori informazioni è possibile inviare una e-mail all’indirizzo [email protected]

Basta diete: nutriti con amore!

Basta diete: nutriti con amore!

L’importanza di “Nutrirsi con amore”, con un traguardo più ambizioso della “prova costume”: quello di trovare una consapevolezza alimentare che ti accompagni ogni giorno

Prospettiva Alternativa: corpo come movimento, suono e ritmo

Prospettiva Alternativa: corpo come movimento, suono e ritmo

associazione Prospettiva Alternativa


L’Associazione napoletana “Prospettiva Alternativa” nasce dall’idea che il corpo è “movimento, suono e ritmo” in continuo divenire.
Per questo promuove attività “musico-motorie” e valorizza eventi culturali, ludici, ricreativi e didattici. Nei progetti propone un approccio alla propedeutica e didattica dell’arte, con maggior attenzione alla musica e al movimento, che parte dal fare per poi comprendere, cioè partire dalla pratica per poi arrivare alla teoria.

“Il nostro approccio all’insegnamento – spiegano – si basa sul sapere, saper fare, saper far fare. Di conseguenza, la nostra idea di apprendimento si sviluppa su tre assi fondamentali di Piaget: ascoltare, assimilare, accomodare”.
L’associazione ha al suo attivo collaborazioni con Istituti Scolastici sul territorio italiano, realizza e gestisce eventi, seminari, workshop ed è molto attiva negli ambienti socio-culturali.

Tutti i collaboratori e volontari del gruppo sono anche professionisti con Diplomi, Lauree, Abilitazioni all’Insegnamento e certificazioni di metodologie d’insegnamento riconosciute a livello internazionale; sono Strumentisti Professionisti, Specialisti del Movimento, Insegnanti ed Educatori.

Tra le iniziative già promosse da Prospettiva Alternativa c’è il workshop “GiocArteLab” che pone al centro il corpo come interazione di tre attività: consapevolezza corporea, body percussion e linguaggio mimico gestuale. Partendo da esercizi di respirazione, equilibrio e coordinazione i partecipanti prendono consapevolezza del proprio corpo che, con la body percussion, si trasforma uno strumento capace di riprodurre diversi ritmi e suoni; infine, attraverso la comunicazione mimico gestuale durante il workshop si impara a condividere emozioni con semplici e immediate azioni.

Un altro progetto educativo proposto è “OUTDOOR + BRAVI E + SANI”, rivolto ai bambini dai 6 ai 10 anni, che si svolge completamente all’aperto, nel verde del prezioso giardino di Casa Tolentino ai piedi della collina di San Martino, nel cuore di Napoli su Corso Vittorio Emanuele. Grazie ad un approccio ludico e cooperativo i bambini possono apprendere abilità dalle più semplici alle più complesse con attività educative svolte con educatori qualificati. Da correre, saltare, arrampicarsi, all’utilizzo di attrezzi da lavoro, quali martelli, rastrelli, facilitando il senso di responsabilità e superando le frustrazioni. I bambini, non appena sentono la musica, iniziano a muoversi naturalmente. La musica e il movimento sono le forme di espressione attraverso le quali i bambini si confrontano con l’ambiente materiale e sociale acquisendo nuove conoscenze e vivendo esperienze personali fondamentali per il loro percorso di crescita. Questo progetto vuole stimolare la fantasia e la creatività dei giovani/piccoli per trasmettere loro entusiasmo durante l’apprendimento di movimenti e ritmi.

Contatti:
[email protected]

Davide Montuori, l’artista campano che dipinge con il vino

Davide Montuori, l’artista campano che dipinge con il vino

Davide Montuori quadro

Davide Montuori, classe 1988, artista napoletano già noto per i propri murales, ha riformulato il proprio percorso artistico conferendogli una direzione singolare e innovativa declinata con i toni scarlatti del vino.

La passionale bevanda è infatti protagonista delle sue opere, realizzate con una tecnica affinata da anni di studi e ricerche, e che gli consente adesso di rendere con grande maestria sulla tela anche dettagli di grande precisione, intingendo il pennello nel vino naturale.
La sua passione nasce già da bambino: vivacissimo, stava buono solo disegnando e colorando. Ha deciso così di iscriversi prima al Liceo artistico e a seguire all’Accademia delle Belle Arti di Napoli.
Molto legato all’espressività della figura umana, la sua crescita artistica è segnata dalla necessità di scavare nelle espressioni, facendo emergere le ansie, i turbamenti, le felicità, le paure, i dubbi dei protagonisti delle sue opere.

Davide Montuori Wine Artist

«Tutto è nato per caso, a cena – racconta Davide Montuori a InSalute.club – mentre mi riempivo il calice, una goccia di vino ha percorso tutto il profilo della bottiglia e tinge di rosso la tovaglia bianca. Da lì, l’ispirazione, “e se lo facessi su tela?” Da quel momento è partita una ricerca di circa 2 anni. Il vino aveva sempre una carica cromatica debole sulla tela e io, che ho sempre dipinto in acrilico, trovavo la cosa molto frustrante. All’inizio cercavo di aggiungere degli addensanti nel vino, dei prodotti che rendono più pastosi i colori, ma il risultato finale era molto poco soddisfacente. Poi la svolta. Pensai bene che un prodotto “naturale” come il vino avesse bisogno di tornare della natura. Così lasciai un calice di Aglianico al sole per 45 giorni. Il vino si trasformò in in una “pasta” molto simile alla colla vinilica, con una carica cromatica vivace e intensa, proprio come la pittura acrilica a cui sono abituato».


Nonostante il suo percorso accademico in scenografia, Montuori si definisce un ritrattista: «Grazie alla forza del vino – ci spiega- si possono raccontare le intensità di un essere umano e contemporaneamente, legarlo ad un territorio grazie appunto alle disparate qualità di vino sia della nostra Campania che di tutto lo stivale».
Il connubio tra arte e vino ha portato l’artista alla collaborazione con il MAVV Wine Art Museum di Portici.
«Il direttore Eugenio Gervasio – continua Montuori – è molto aperto alla contaminazione artistica del vino quanto alla ricerca scientifica. Avevamo un calendario fitto di appuntamenti, tra cui la presentazione della nuova collezione di opere al Vinitaly. Il Coronavirus ha dettato però un nuovo percorso».
Così è nata una versione on line della mostra “Fil Rouge”. Dieci video che raccontano le 10 opere della collezione, condivise attraverso la pagina facebook del MAVV. Un viaggio nel tempo, alla ricerca di umanità, ossia quella emotività squisitamente umana, che nonostante le differenze culturali, le distanze geografiche e temporali, prova gli stessi sentimenti e le stesse emozioni.

Carbon Negative: giovani per il cambiamento climatico

Carbon Negative: giovani per il cambiamento climatico

Associazione Carbon Negative

“Il momento migliore per piantare un albero è vent’anni fa. Il secondo momento migliore è adesso” – scriveva Confucio. E oggi più che mai, mentre le notizie sui cambiamenti climatici si fanno sempre più allarmanti, si diffonde tra i più giovani l’idea che l’inversione di rotta possa partire dal basso, diffondendo con piccoli gesti una nuova cultura ambientale.
Proprio dal desiderio di un gruppo di amici di dare un senso pratico alla lotta contro il cambiamento climatico nasce nel 2019 l’Associazione “Carbon Negative”.

Il gruppo ha iniziato piantando pochi alberi tra le aiuole libere di Nocera Inferiore, sempre rispettando la flora locale e scegliendo tra allori, ulivi, frassini, querce e pini. Alberi per colorare di verde il triste grigiore del cemento. Nel tempo, tanti e tante giovani, riconoscendo l’ideale come proprio, si sono uniti al progetto arricchendo l’associazione con energia e idee nuove. Oggi sono in 30, non più soltanto di Nocera, e hanno piantato circa 300 alberi.

«Parte delle piante – spiegano sulla loro bacheca facebook – sono ottenute da talee e da margotte effettuate su piante già di nostra proprietà. È un po’ come fare dei cloni».
«Nel corso dell’ultimo anno – ci raccontano i ragazzi di Carbon Negative – abbiamo piantato alberi anche fuori città: sulle colline che circondano i comuni di Castel San Giorgio e di Nocera, col tempo rese spoglie dagli incendi e dalle attività delle cave. La maggior parte delle nostre energie viene utilizzata per la piantumazione di alberi, tuttavia ci occupiamo anche della pulizia dei luoghi cittadini e montani dall’immondizia. Interagiamo con le scuole e con le altre associazioni al fine di garantire una corretta divulgazione sul cambiamento climatico, attraverso una modalità d’educazione sia formale che non. Lo facciamo – concludono- perché sentiamo il dovere morale di dare il nostro contributo, anche se piccolo».

CONTATTI
email: [email protected]
fb: @carbonegativ
cell: 329 781 5059

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