AIMA Napoli onlus

AIMA Napoli onlus

aima napoli logo

L’ASSOCIAZIONE
L’Aima Napoli Onlus è la sezione campana dell’Associazione Italiana Malattia d’Alzheimer. Fin dall’anno della sua fondazione, nel 2000, l’Aima ha in attivo il progetto AIMA-Amiamoci, fondato su un modello bio-psicosociale, centrato sulla persona e basato su un approccio empatico, emozionale, psico-comportamentale. Per l’Aima la presa in carico assistenziale è globale e comprende un modello di cura rivolto non solo alla persona con Alzheimer, ma all’intero nucleo familiare, seconda vittima della malattia.

I SERVIZI
Servizi a disposizione dei soci AIMA:

• Centro Ascolto Regionale

Una linea telefonica diretta mette in contatto i familiari con i nostri operatori, specializzati nell’ascolto, decodifica del bisogno, orientamento al territorio e risoluzione di ogni tipo di problematica inerente alla malattia. Il servizio è attivo dalle 9.00 alle 18.00, dal lunedì al venerdì.

• Laboratori di stimolazione cognitiva

Attività che mirano alla stimolazione delle capacità residue e delle autonomie, al miglioramento del tono dell’umore e, più in generale, ad un benessere psicofisico generale (esercizi di stimolazione cognitiva, musicoterapia, ginnastica dolce, arte terapia, lettura e narrazione creativa, laboratorio di cucina). Si svolgono suddividendo i partecipanti in gruppi omogenei per grado di deterioramento cognitivo, tali da consentire attività equilibrate, personalizzate ed evitando attività frustranti per la persona.

• Ambulatorio demenze

Una storica collaborazione tra l’Aima e l’U.O.C. di Neurologia e Stroke dell’Ospedale CTO garantisce oggi assistenza in fase di prenotazione e di visita: per un supporto reale e costante dal momento della diagnosi e durante tutte le fasi della malattia

• Assistenza domiciliare

Erogata da operatori, in alcuni casi formati dall’Aima, che assistono l’ammalato e la sua famiglia attraverso attività socializzanti, disbrigo pratiche, per fornire compagnia ma anche nell’ausilio globale alla persona con demenza, non più in grado di svolgere atti quotidiani autonomamente come la cura dell’igiene personale. Infine è prevista un tipo di assistenza domiciliare che prevede attività di Stimolazione e Riabilitazione Cognitiva a opera di professionisti altamente qualificati (Albo Operatori Aima), il cui obiettivo, laddove lo stato cognitivo della persona lo consenta, è quello di ottimizzare le funzioni residue e acquisire strategie cognitive e comportamentali che possano compensare il deficit specifico.

• Caffè Alzheimer

A sostegno della famiglia sono previsti, a cadenza mensile, Gruppi di Auto-Mutuo Aiuto (Gruppi AMA), quali incontri di sostegno per familiari che, guidati da un esperto, condividono esperienze, discutono e analizzano il tema in analisi di volta in volta prestabilito. Durante lo svolgimento dei Caffè Alzheimer ci sarà chi si prenderà cura dei loro cari in attività laboratoriali.

• Supporto psicologico e psicoterapia

Il caregiver può scegliere anche di essere seguito individualmente da uno Psicologo Aima che traccerà il percorso per raggiungere un risultato condiviso e prefissato, al fine di ottenere un maggiore equilibrio e benessere psicologico.

• Valutazioni neuropsicologiche

Si eseguono valutazioni sullo stato neuropsicologico del paziente con somministrazione di test psicometrici, volti all’identificazione delle alterazioni cognitive, stadiazione del deterioramento cognitivo e partecipazione.

• Sportello legale

In caso di diritti negati, avvio di pratiche per invalidità, accompagnamento, per L.104/92, aspettativa da lavoro, amministratore di sostegno, assegno di cura e tanto altro i soci possono rivolgersi al nostro Sportello legale e chiedere una consulenza.

Info e contatti

tel. 081 7400245
cell. 331 9331599
cell. 333 9272028
[email protected]

Numero Verde
800 098546

www.aimanapoli.it

Associazione Ch’è. la. Vie

Associazione Ch’è. la. Vie

associazione c'he la vie logo

L’associazione “C’he.la. vie” nasce a Capaccio, dalla volontà di un gruppo di donne operate di tumore al seno che intendono mettersi a disposizione della comunità ed operare nel campo della prevenzione e della cura dei tumori. L’associazione in particolare favorisce l’informazione sui servizi esistenti, incoraggia un corretto approccio alla cura, promuove e incentiva forme di assistenza, opera nel campo della prevenzione, sostiene la ricerca nel campo.

Vengono svolte attività di supporto psicologico e di tutela dei diritti dell’ammalato e sono inoltre promossi gruppi di auto aiuto, giornate di prevenzione e informazione. Lo scopo è mettere a disposizione il vissuto delle volontarie per trasmettere coraggio entusiasmo e voglia di vivere a chi deve affrontare per la prima volta questa sfida, partendo dal presupposto che ascoltare è la prima cura e aprirsi al prossimo aiuta ad alleviare le paure e a sentirsi meno soli nella battaglia contro il cancro.

Capaccio Paestum (Sa)
Via Guido Rossa 6, 84047
Mercoledì 15:00 – 17:30
Venerdì 9:00 – 11:30
Tel. 339 3298346 – 333 5600281
www.associazionechelavie.it
[email protected]

Cooperativa Sociale La Goccia

Cooperativa Sociale La Goccia

la goccia cooperativa logo
“LA GOCCIA” è una Cooperativa Sociale di tipo A, nata nel 1998 ad Avellino dall’unione delle competenze e delle esperienze lavorative di un gruppo di giovani operatori impegnati da parecchi anni nel settore sociale. Ha lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità, la promozione umana e l’integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione di servizi socio-assistenziali ed educativi.

La Cooperativa si avvale di un sistema organizzativo e di risorse umane e professionali diversificate: assistenti sociali, psicologi, psicoterapeuti, pedagogisti, educatori professionali, avvocati, assistenti all’infanzia, assistenti sociali, animatori sociali, mediatori linguistico-culturali, mediatori familiari, consulenti familiari.
La Cooperativa La Goccia si serve del suo bagaglio di competenze ed esperienze per rispondere alle esigenze di una tipologia di utenza differenziata: minori, giovani, famiglie, donne vittime di violenza, persone in stato di disagio psicosociale. Il lavoro di tutti gli operatori parte dalla premessa che tutti i servizi erogati e progettati dalla cooperativa sono orientati al lavoro di rete ed al potenziamento dell’empowerment individuale, di gruppo, di comunità.

SERVIZI OFFERTI

La Cooperativa si avvale nell’erogazione dei servizi di una struttura operativa efficiente e della collaborazione di professionisti qualificati garantendo un elevato livello d’interdisciplinarietà in tutti i servizi e le attività realizzate, una profonda competenza nelle attività di coordinamento, gestione, monitoraggio e valutazione degli interventi nonché nella gestione procedurale ed amministrativo-contabile e nella rendicontazione degli stessi. Si avvale, inoltre, di competenze specialistiche, strutture operative e risorse pubbliche nell’organizzazione, coordinamento e gestione di servizi residenziali e non residenziali.
Dal 1999 offre servizi di accoglienza residenziale e diurna per minori allontanati dal proprio nucleo familiare. Le comunità gestite dalla cooperativa sono ARCOBALENO e IL MARSUPIO e sono autorizzate e accreditate ai sensi del Regolamento n. 4/2014 di Attuazione della Legge Regionale n. 11/2007 della Regione Campania. L’Arcobaleno aperta nel 1996 vanta 20 anni di attività e rappresenta la quarta comunità residenziale autorizzata dalla Regione Campania.
Nel corso di questi 20 anni la Cooperativa ha maturato una significativa esperienza specializzandosi nell’accoglienza, la presa in carico e il recupero di donne minori di età 13-18 anni vittime di violenza sessuale intrafamiliare, di violenza assistita, di tratta. Sono stati inoltre intrecciati costruttivi rapporti nel recupero delle minori, vittime di violenza assistita e di abuso, con l’ASL di Avellino.

La comunità alloggio per minori

La comunità è pensata per l’accoglienza di massimo 8 minori, preferibilmente omogenei per sesso appartenenti alla fascia d’età 13-18 anni. I ragazzi sono inseriti in comunità con misure penali (misura cautelare del collocamento in comunità, messa alla prova, affidamento in prova al Servizio Sociale), con provvedimenti di affido all’Ente Pubblico o su invio di quest’ultimo (ragazzi allontanati dalla famiglia per condizioni di disagio o di rischio con provvedimenti civili o amministrativi o su invio del Servizio stesso in accordo con la famiglia, ragazzi stranieri non accompagnati con apertura di tutela).
La comunità non è di tipo terapeutico o riabilitativo per minori con problemi psichiatrici conclamati o di tossicodipendenza.

Finalità

Le comunità alloggio sono delle strutture a carattere comunitario, caratterizzate dalla convivenza di un gruppo di minori, con la presenza di operatori professionali che assumono la funzione di adulti di riferimento.
L’impostazione del lavoro è orientata verso:
• la valorizzazione delle potenzialità di ciascun minore accolto;
• l’acquisizione di elementi di sempre maggiore autonomia;
• l’ampliamento delle possibilità relazionali dei minori;
• l’interazione attiva con il contesto del territorio.
La comunità va quindi intesa non come spazio di puro contenimento, ma come struttura quotidiana capace di progettarsi a misura del ragazzo, proponendosi certamente come “spazio di passaggio”, ma ricco di esperienze utili ad accompagnare in chiave evolutiva il percorso dei minori ospitati.
La Cooperativa in data 10/05/2016 ha sottoscritto con il Ministero della Giustizia – Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità – Centro per la Giustizia Minorile per la Campania, Protocollo elettronico 8209, una lettera di impegno per il collocamento nelle due comunità di minori/giovani in area penale.
Le comunità alloggio sono inserite nell’elenco Nazionale delle strutture residenziali per minorenni e giovani adulti del Ministero della Giustizia aggiornato al 13/12/2018.

Sedi

Comunità Alloggio ARCOBALENO
Via Teodoro Mommsen, 21 Atripalda (AV)
Tel/fax: 0825.625338
Mail: [email protected] – PEC [email protected]

Comunità Alloggio IL MARSUPIO
Via Teodoro Mommsen, 35 ad Atripalda (AV)
Tel/fax: 0825.625014
Mail: [email protected] – PEC [email protected]

Il centro per la famiglia l’abbraccio

Il Centro per la famiglia L’ABBRACCIO nasce nel febbraio 2014 da un progetto 8xmille della Caritas di Avellino con la collaborazione della Fondazione Opus Solidarietatis Pax e la Cooperativa Sociale La Goccia.

FINALITA’
Il centro famiglia, in una logica di rete, interviene in maniera specifica per promuovere il benessere dell’intero nucleo familiare, sostenendo la coppia, e ogni singolo componente in ogni fase del ciclo di vita. Nel centro sono organizzate attività di sostegno alla genitorialità, finalizzate a facilitare la formazione di un’identità genitoriale, a una scelta consapevole e responsabile della maternità e della paternità, a stimolare la capacità di organizzazione e l’autonomia di ognuno, nonché all’elaborazione e alla conduzione di progetti di vita in armonia con il proprio ruolo genitoriale

OBIETTIVI
Gli obiettivi prevalenti del Centro sono:
• offrire alle famiglie, alle coppie ed ai singoli un luogo di ascolto e accoglienza;
• sostenere sul piano psico-sociale i nuclei familiari in modo particolare quelli problematici;
• supportare la risoluzione dei conflitti familiari;
• favorire l’autonomia dei singoli, delle coppie e dei nuclei familiari;
• favorire il dialogo tra generazioni;
• sostenere la genitorialità, anche adottiva;
• promuovere la cultura della solidarietà e dell’accoglienza familiare.

DESTINATARI DEL SERVIZIO
I destinatari delle nostre attività sono i genitori e i loro figli maggiorenni e minorenni, le coppie coniugate, le coppie di fatto, le famiglie con un solo genitore, le famiglie allargate, le famiglie affidatarie, le famiglie adottive, e tutti quei nuclei che si trovano ad affrontare difficoltà temporanee o che desiderano approfondire e confrontarsi su determinati aspetti legati alla famiglia. Si rivolge anche ad insegnanti, educatori di asili nido e scuole, pediatri e soggetti del privato sociale, che si occupano di minori e famiglie. Il Centro costituisce un valido supporto per gli operatori dei servizi che svolgono attività inerenti i minori, quali assistenti sociali, operatori socio sanitari, insegnanti e forze dell’ordine.
• Accoglienza e informazioni;
• Sostegno Psicologico per singoli, coppie e famiglie;
• Sostegno alla genitorialità;
• Mediazione Familiare;
• Consulenza legale;
• Organizzazione e gestione di gruppi di ascolto e mutuo aiuto tra famiglie;
• Attività di prevenzione e azioni di informazione e sensibilizzazione in ambito scolastico che prevede:
• Attivazione di momenti di formazione specifici rivolti ai gruppi classe, genitori, insegnanti, nelle scuole del territorio;
• Attivazione di micro progettualità rivolte al gruppo classe che favoriscano l’emergere dei problemi relativi al comportamento, alla comunicazione all’interno della scuola e all’interno della famiglia;
• Promozione di campagne di sensibilizzazione, di prevenzione e d’informazione su tematiche comuni quali la solidarietà e l’accoglienza, la violenza di genere, il bullismo, l’abuso e il maltrattamento;
• Iniziative di promozione del volontariato familiare, dell’affidamento familiare e l’adozione.
Il Centro per la famiglia è ad Avellino in via Piave 29/d, si accede su richiesta telefonica chiamando al numero fisso 0825.784082.
La segreteria del Centro è aperta dal Lunedi al Venerdi dalle 10.00 alle 12.00
Le prestazioni dei consulenti vengono erogate su appuntamento nella fascia pomeridiana dalle 15.00 alle 20.00

IL CENTRO ANTIVIOLENZA DI AVELLINO

Da Novembre 2015 ad oggi la Cooperativa è risultata aggiudicataria della gara di appalto per l’affidamento delle attività operative di cui al progetto “Centro Antiviolenza” dell’Ambito Sociale Territoriale A02 con comune Capofila Mercogliano. Il Centro Antiviolenza è operativo dal 9/12/2015 ed è aperto per 5 giorni a settimana per un totale di 10 ore a settimana.
Da Febbraio 2017 la cooperativa ha aperto il Centro antiviolenza “Alice e il bianconiglio” sito in Avellino in via Piave 29/d, aperto per 5 giorni a settimana per un totale di 15 ore settimanali grazie al lavoro volontario delle consulenti.

alice e il bianconiglio logo

Il centro antiviolenza di Avellino fa parte:
• della Mappatura del Numero Nazionale per la violenza sulle donne 1522 – www.1522.eu
• della Mappatura Regionale dei Centri Antiviolenza Attivi nella Regione Campania www.amicheperlarete.it Sportello digitale per le vittime di violenza online.
• della Mappatura Nazionale dei Centri Antiviolenza in Italia accessibile tramite la piattaforma “Come ci trovi” al link www.http:Ilcomecitrovi.women.it/
• Il centro antiviolenza di Avellino ALICE E IL BIANCONIGLIO è autorizzato con prot. 12380 del 16/02/2017 ed Accreditato con Provv. N.1/2017 del 09/03/2017 Prot. Gen. N. 21033 dal Piano di Zona Sociale Ambito A04 ai sensi della Normativa Regionale di Riferimento e rispetta i requisiti minimi previsti dalla Intesa Conferenza Stato del 27 novembre 2014.

I Centri Antiviolenza gestiti dalla Cooperativa nascono per essere un servizio posto a tutela delle donne e dei minori vittime di qualsiasi forma di violenza o discriminazione di genere, l’obiettivo è quello di garantire non solo risposte immediate di sostegno legale, sociale, formativo, secondo le necessità, ma soprattutto sviluppare l’empowerment della donna accolta, inteso come rafforzamento della sua assertività, fondamentale per autodeterminarsi, ripercorrendo il vissuto emotivo correlato al senso di impotenza e fragilità.
L’azione del centro non si esaurisce nell’offrire ascolto e consulenze professionali alle donne, ma è orientata anche a prevenire tali forme di violenza sul territorio dell’Ambito. Pertanto le azioni del centro si muovono in due direzioni: offrendo servizi alle donne e al territorio.

SERVIZI PER LE DONNE
Ascolto telefonico – Accoglienza- Consulenza e assistenza legale- Consulenza e assistenza psicologica, Percorso di Protezione – Orientamento al lavoro.

SERVIZI PER IL TERRITORIO
– Formazione e aggiornamento degli operatori sociali
– Prevenzione e sensibilizzazione della violenza di genere nelle scuole del territorio
– Raccolta ed elaborazione dati

Il Centro Antiviolenza ALICE E IL BIANCONIGLIO
Avellino – Via Piave 29/d
Tel. 0825.784082 oppure il numero mobile attivo H24: 327.7317827
Email: [email protected]
Sito internet: www.centroantiviolenzaa4.org
Il Centro è aperto dal Lunedi al Venerdi dalle 10.00 alle 12.00
Le prestazioni dei consulenti vengono erogate su appuntamento nella fascia pomeridiana dalle 15.00 alle 20.00

Hope Ambulatorio Infermieristico

Hope Ambulatorio Infermieristico

hope logo

L’Ambulatorio Infermieristico Hope ha lo scopo di abbracciare tutte le esigenze mediche del paziente presso il proprio domicilio. Oltre a fornire un supporto a tutte quelle pratiche infermieristiche di cui può avere bisogno, forniamo consulenze mediche e possibilità di corsi di formazione, quali il BLSD (Basic Life Support Defibrillation) e Pblsd (Pediatric Basic Life Support Defibrillation), e il PTC (Prehospital Trauma Care).
Si può parlare finalmente di Infermiere di Famiglia. L’infermiere di famiglia, già attivo con successo in molte Regioni, si occupa dei bisogni dei cittadini dal punto di vista assistenziale sul territorio (non di diagnostica e terapia) e rappresenta un modello evoluto di assistenza, specie con l’aumento delle cronicità e della non autosufficienza.

Prestazioni Infermieristiche ambulatoriali e domiciliari

1. Terapia iniettiva sottocutanea, intramuscolare, endovenosa e per uso uso topico;
2. Somministrazione di farmaci per via enterale;
3. Somministrazione di medicinali prescritti o di sostanze non medicinali per via inalatoria;
4. Somministrazione di enteroclismi;
5. Misurazione parametri vitali;
6. Igiene di paziente allettati;
7. Inserimento e rimozione sondino naso-gastrico;
8. Medicazioni semplici e complesse;
9. Rimozione punti di sutura delle ferite chirurgiche;
10. Applicazione punti di sutura;
11. Controllo e assistenza corrente alle stomie delle vie intestinali;
12. Gestione e pulizia di cateteri venosi periferici, Picc e Midline;
13. Ossigenoterapia;
14. Manipolazione e controllo di drenaggi;
15. Controllo ed assistenza delle stomie delle vie urinarie;
16. Posizionamento di un catetere vescicale a permanenza;
17. Assistenza ordinaria ad un paziente portatore di catetere vescicale;
18. Prelievo sanguigno ed analisi di materiali organico;
19. Esecuzione elettrocardiogramma a 12 derivazioni.

SERVIZI DI TELEMEDICINA

– Elettrocardiogramma a 12 derivazioni con referto
– Holter pressorio con referto
– Holter cardiaco con referto
– Spirometria con referto

ANALISI CLINICHE

A. Analisi di routine
B. Analisi delle feci e delle urine
C. Analisi tamponi
D. Lattotest per il malassorbimento del lattosio
E. Fruttotest per il malassorbimento del fruttosio
F. H₂ Breath test
G. OBtest perla contaminazione batterica intestinale
H. ITTtest per il tempo di transito oro-cecale
I. SOBItest per il follow-up della malattia ciliaca
J. Test per la presenza dell’Helicobacter Pylori

ATTIVITÀ COMPLEMENTARI

1. Ecografie domiciliari
2. Istruzione alle tecniche di somministrazione di terapia farmacologica e nutrizionale
3. Istruzione ed educazione all’autogestione delle stomie digestive e respiratorie
4. Istruzione alla prevenzione ed al trattamento delle lesioni cutanee croniche
5. Istruzione all’autocontrollo della glicemia
6. Orientamento all’accesso ed all’utilizzo dei Servizi Sanitari Pubblici
7. Consulenza ed informazione in materia di prevenzione, cura e mantenimento del livello di salute e di autonomia
8. Attività di counseling (accoglienza, ascolto attivo bisogni, supporto informativo e/o educativo su stili di vita e aspetti assistenziali)
9. Visite mediche specialistiche
10. Consulenza ed informazione in materia di educazione alimentare; rieducazione alimentare, valutazione antropometrica attraverso peso, altezza e BMI; Indagine alimentare; DIETE PERSONALIZZATE
11. Punto DAE (DEFIBRILLATORE SEMIAUTOMATICO)

CORSI DI FORMAZIONE

Per BLS-D si intende Basic Life Support and Defibrillation ovvero il supporto di base alle funzioni vitali e la defibrillazione, questa tecnica di primo soccorso comprende la rianimazione cardio-polmonare RCP ed altre manovre a supporto delle funzioni vitali.
Per PBLS-D si intende Pediatric basic Life Support and Defibrillation, ovvero manovre di primo soccorso, rianimazione e defibrillazione in età pediatrica.
Secondo uno studio statistico, in paesi come l’Italia o gli Stati Uniti, l’arresto cardiaco ha un’incidenza annuale pari a un caso ogni 1000 abitanti e una mortalità elevata (il tasso di sopravvivenza, in assenza di qualsiasi trattamento terapeutico, è del 2%).
Il nostro corso ha lo scopo di INFORMARE e FORMARE gli iscritti sugli strumenti conoscitivi e metodologici e le capacità necessarie per prevenire il danno anossico cerebrale e riconoscere in un paziente adulto e/o pediatrico lo stato d’incoscienza, di arresto respiratorio e di assenza di polso in una condizione di assoluta sicurezza per se stesso, per la persona soccorsa e per gli astanti.

Nei nostri corsi saranno spiegate anche le manovre di disostruzione sia nell’adulto che nel bambino, per prevenire casi di soffocamento da corpo estraneo.
Per PTC si intende Prehospital Trauma Care, ovvero approccio e trattamento del paziente traumatizzato in fase preospedaliera.
Il corso prevede l’addestramento alla rimozione del casco, estricazione dal veicolo, uso dei presidi quali cucchiaio Spinale ragno, stecco bende, collari, e altri ancora.
Il trauma continua a essere la principale causa di morte e d’invalidità per la popolazione al di sotto dei 45 anni di età. Un’assistenza di alta qualità può ridurre in modo significativo la mortalità e migliorare gli esiti del paziente con trauma grave. Ciò presuppone lo svolgersi di una catena di eventi che garantisca qualità e continuità dal luogo dell’incidente al trattamento definitivo.
Perché l’intervento sanitario comporti dei vantaggi, gli operatori devono avere la giusta padronanza di tutte le manovre previste ed essere inserito in un contesto organizzativo che offra al traumatizzato la possibilità di usufruire rapidamente delle migliori risorse.
Il corso PTC fornisce strumenti per comprendere il fenomeno trauma e migliorare il livello di competenza dei professionisti coinvolti nella gestione dei traumatizzati, con l’obiettivo di far giungere il paziente nel minor tempo possibile in ospedale, e soprattutto nelle migliori condizioni possibili.
I principali destinatari sono i soccorritori volontari, può essere propedeutico per medici e infermieri che non hanno mai lavorato in ambito extraospedaliero.

SERVIZIO DI TELEMEDICINA 

Un sistema innovativo sul quale vogliamo basare la nostra vicinanza al paziente è l’utilizzo del servizio di Telemedicina. Nell’ambito della diagnostica clinica, è possibile per un medico effettuare la diagnosi su un paziente che non è fisicamente nello stesso posto del medico, attraverso la trasmissione a distanza di dati prodotti da strumenti diagnostici. La second opinion medica è una delle applicazioni più comuni nell’ambito della telemedicina: essa consiste nel fornire un’opinione clinica a distanza supportata da dati acquisiti inviati ad un medico remoto che li analizza e li referta, producendo di fatto una seconda valutazione clinica su un paziente.

Con questo sistema è possibile attivare una rete ospedale-medici-territorio, per monitorare i pazienti, assisterli nelle malattie croniche e favorire la prevenzione. Le tecnologie e le metodiche utilizzate possono, salvare vite grazie ad una maggiore prevenzione e soprattutto aiutare il Sistema sanitario nazionale ormai al collasso, riducendo gli accessi ospedalieri , soprattutto per le patologie croniche.
Lo sviluppo della telemedicina si rende sempre più necessaria in Italia, se consideriamo che la problematica delle malattie croniche sta diventando sempre più centrale e prioritaria. Infatti secondo l’OMS, tra le malattie croniche più comuni nel mondo, ad elevata incidenza di mortalità ci sono le malattie cardiovascolari (responsabili per 17,5 milioni di morti all’anno), il cancro (7,6 milioni), le malattie respiratorie croniche (4.1 milioni) e il diabete (1,1 milioni).
Ad esempio l’ipertensione non trattata, uno dei principali fattori di rischio (aterosclerosi nelle arterie coronarie, carotidi, arterie renali e degli arti inferiori) potrebbe essere tenuta sotto controllo da remoto con relativa semplicità.
Secondo gli esperti dell’OMS nel 2000 circa 1 miliardo di persone soffrivano di ipertensione nel mondo (pari a oltre il 25% della popolazione mondiale di età superiore ai 20 anni).

Secondo le stime, nel 2025 il numero delle persone con ipertensione dovrebbe arrivare a 1,5 mld persone (quasi il 30% della popolazione).
Se guardiamo ad esempio all’ipertensione, possiamo dedurre che essa è la causa di circa il 14% di tutti i decessi nel mondo ed è anche una delle cause più comuni di disabilità. È stato infatti dimostrato che la proporzione di pazienti con ipertensione aumenta con l’età della popolazione.
La telemedicina quindi può rappresentare la frontiera per seguire tutti gli altri pazienti, rendendoli autonomi il più rapidamente possibile e agevolandone l’autogestione (autosufficienza nella propria casa, nel “quartiere” in cui si sono abituati a vivere). Si attiverebbe una rete integrata ospedale-territorio-domicilio, in cui dovrebbero interagire le varie figure professionali che sono già in campo (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, infermieri e podologi esperti, medici e chirurghi specialisti nei vari settori di competenza delle patologie interessate) e si potrebbe pensare alla discesa in campo di forze nuove utili (come i farmacisti esperti in tale settore), cui demandare altri compiti come la gestione degli appuntamenti con i professionisti prima menzionati, la preparazione di prodotti galenici ad hoc, la sensibilizzazione e l’educazione sanitaria di pazienti e care-givers.

Tutto ciò ovviamente permetterebbe anche un risparmio e una gestione migliore dei casi.
Inoltre se pensiamo alla tecnologia, molti dispositivi medici portatili sono divenuti oramai familiari.
Termometri digitali, misuratori della pressione, sistemi di monitoraggio della glicemia, misuratori dell’ossigeno nel sangue e sistemi di monitoraggio della frequenza cardiaca sono apparecchi non invasivi ormai noti e usati in forma domiciliare.
Questa è una tendenza in continua evoluzione, parallelamente al fatto che gli apparecchi vengono creati con funzionalità di monitoraggio sempre più sensibili e algoritmi avanzati per consentire funzioni di diagnostica e trattamento e per essere utilizzati anche fuori dall’ambulatorio medico.
Con la diffusione delle soluzioni di e-Health e dei sensori Internet connessi si affacciano anche nuove questioni riguardanti la privacy e la sicurezza del paziente, nonché la qualità, la funzionalità e la certificazione delle applicazioni.

Nel contesto socio-economico attuale sarà quindi fondamentale la realizzazione di un modello sanitario volto a efficienza e continuità nella cura della salute, che porterà a migliorare la qualità della vita dei pazienti (non solo anziani), ottimizzando le risorse esistenti e riducendo i costi. In questa prospettiva è di particolare importanza il decentramento del trattamento, andando, ove possibile, dall’ospedale al sistema di assistenza domiciliare, migliorando nel contempo la qualità e l’efficacia delle cure mediche professionali dei pazienti.
In sintesi i fenomeni più importanti che caratterizzano e accompagnano la crescita della domanda di servizi di telemedicina sono:
• l’invecchiamento della popolazione e la limitata capacità di fornire assistenza a tempo pieno in centri di cura per gli anziani;
• i programmi di governo per combattere malattie e stili di vita sbagliati, anche attraverso azioni di prevenzione su larga scala;
• l’aumento del numero di pazienti affetti da malattie croniche, che risiedono permanentemente in casa;
• la diminuzione del numero di professionisti nella sanità e un più facile accesso agli specialisti;
• le nuove tecnologie di trattamento.

I servizi di telemedicina, in particolare puntano a:
• intervenire in una fase precoce della malattia attraverso il monitoraggio, e quindi ridurre il tasso d’aggravamento e di mortalità;
• ridurre il numero di giorni di degenza ospedaliera;
• razionalizzare le decisioni attraverso la consultazione a distanza con gli specialisti;
• ridurre il costo della cura del paziente.
L’onere economico derivante dal funzionamento dei sistemi sanitari rischia ormai di essere insostenibile, esso assorbe in media il 10,3% del PIL nazionale dell’Unione Europea e in Italia circa il 9,1%.
Uno studio dell’Ente di Assistenza e Previdenza dei medici (E.N.P.A.M.) calcolava (nel 2012) un risparmio di tre miliardi di euro l’anno per l’uso di strumentazione digitale grazie alla deospedalizzazione di pazienti cronici resa possibile dalle tecnologie a supporto della medicina sul territorio e dell’assistenza domiciliare.

Contatti

www.ambulatorioinfermieristicohope.it
email: [email protected]
Tel: 0825 1644554
Cell.327 5486543 (Fatima); 373 7531483 (Salvatore)

Legge di stabilità 2019: i principali provvedimenti in Campania

Legge di stabilità 2019: i principali provvedimenti in Campania

Legge di stabilita 2019

500mila euro per il recupero e uso dei beni confiscati

È stato disposto per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, uno stanziamento pari ad euro 500.000, con l’obiettivo di sostenere l’attuazione delle attività in materia di valorizzazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata di cui alla legge regionale 16 aprile 2012, n. 7.

Promozione per lo spettacolo

Per il triennio 2019-2021 è stato istituito un ulteriore fondo denominato “Programma triennale di promozione dello spettacolo (Art.6 1.r. 6/2007)” di euro 1.500.000,00 per l’esercizio finanziario 2019 e di euro 1.166.000,00 per ciascuno degli esercizi 2020 e 2021, per sostenere gli interventi per la promozione e il sostegno dello spettacolo.

Consorzio di bonifica Sannio – Alifano e Aurunco

Un contributo complessivo di euro 3.000.000 al Consorzio di bonifica Sannio Alifano, previa presentazione di un piano di valorizzazione territoriale da realizzare nell’ambito del comprensorio di bonifica dell’ex Consorzio di Bonifica Valle Telesina, per la salvaguardia della funzionalità e delle finanze del Consorzio di bonifica Sannio – Alifano. Per le stesse finalità, la Regione riconosce anche al Consorzio di bonifica Aurunco, un contributo complessivo di euro 3.000.000 a valere sul bilancio di previsione 2019-2021.

9 milioni in tre anni per gli asili nido

Lo stanziamento di euro 3.000.000 disposto dal comma 1 dell’articolo 10 della legge regionale 20 gennaio 2017, n. 3 (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2017-2019 della Regione Campania – Legge di stabilità regionale 2017) per le spese di gestione, funzionamento e manutenzione degli asili nido delle amministrazioni comunali della Regione Campania, previsto anche per ciascuno degli esercizi 2020 e 2021.

Sostegno per gli asili nido aziendali

Istituzione di un fondo denominato “Fondo asili nido aziendali”, volto a sostenere la realizzazione di ludoteche o asili nido a favore dei figli dei lavoratori, con una dotazione pari a euro 150.000 a sostegno degli interventi per la conciliazione dei tempi famiglia e lavoro.

300mila euro di giochi per le aree verdi

Supporto ai Comuni per l’acquisto e l’installazione nella aree verdi pubbliche di giochi destinati ai bambini con disabilità di cui al comma 9 dell’articolo 13 della legge regionale 5 aprile 2016, n. 6 (Prime misure per la razionalizzazione della spesa e il rilancio dell’economia campana – Legge collegata alla legge regionale di stabilità per l’anno 2016) con l’erogazione di euro 100.000 per ciascuno degli esercizi 2019, 2020 e 2021.

Aiuto all’assistenza per gli ammalati cronici

Alle attività delle associazioni di assistenza agli ammalati cronici, ovvero oncologici, riconosciute dalle Aziende Sanitarie Locali, che svolgono il servizio sociale per il trasporto da e per gli ospedali nelle aree interne, sono previsti euro 200.000,00 per gli esercizi finanziari 2019, 2020 e 2021.

I Comuni potranno nuovamente acquisire immobili abusivi

Riapertura dei termini previsti dal comma 1 dell’articolo 9 della legge regionale 18 novembre 2004, n. 10 (Norme sulla sanatoria degli abusi edilizi di cui al decreto legge 30 settembre 2003, n. 269, articolo 32 così come modificato dalla legge di conversione 24 novembre 2003, n. 326 e successive modifiche ed integrazioni), che prevede che le amministrazioni comunali possano acquisire al patrimonio comunale gli immobili abusivi, al 31 dicembre 2019.

L’arte di guarire, guarire con l’arte

L’arte di guarire, guarire con l’arte

farmacia museo arti sanitarie

Da un’esposizione realizzata nel 2010 in occasione della celebrazione della fondazione dell’ospedale “Gli Incurabili” di Napoli che si festeggia il 23 marzo, è stato istituito il primo nucleo del museo delle Arti Sanitarie e di Storia della Medicina, nella cui biblioteca e sale espositive, che si sviluppano sui 4 piani dell’edificio, sono confluite una collezione privata di libri e strumenti medici, donazioni e beni di carattere storico-sanitario provenienti da antiche strutture ospedaliere afferenti all’ASL NA1 Centro, di cui il Museo rappresenta anche il centro di catalogazione, documentazione e ricerca.

Vecchi ferri e antichi strumenti medici, stampe e libri messi insieme per salvare la memoria della scuola medica napoletana e della storia sanitaria del Sud.

Un luogo della memoria delle arti sanitarie realizzato in sinergia con l’ospedale, l’ASL Napoli 1 centro e i volontari dell’associazione “Il faro d’Ippocrate” dove le sale espositive sono intitolate ai numi tutelari della scuola medica napoletana: Domenico Cotugno, Domenico Cirillo, Giuseppe Moscati, Giovanni Ninni, etc…

Nel cortile degli Incurabili, tra gli eleganti elementi in piperno, le corti cinquecentesche e le antiche sale dell’ospedale fondato dalla catalana Maria Lorenza Longo, si respira un barocco un po’ speciale: qui l’arte aiuta a guarire. In un tempo in cui le malattie erano collegate al castigo divino ed i farmaci ben poco efficienti, le preghiere di tante istituzioni dedite alla carità aiutarono a scongiurare malattie ed epidemie. Suore e frati con accanto volontari di ogni ceto sociale della città alleviarono il dolore e le sofferenze e resero accettabile anche la morte. Il barocco che meraviglia, stupisce in questo antico stabilimento ospedaliero per la sua unità di espressione. La vocazione ospedaliera del luogo fu tenuta certamente in gran conto da architetti quali Domenico Antonio Vaccaro, Bartolomeo Vecchione ed altri che studiarono il flusso dei venti, la salubrità collinare del luogo e l’impianto, nei ricchi chiostri annessi, di piante ed erbe medicinali. Se la Farmacia fu salone di rappresentanza di quello che fu poi, per il suo livello organizzativo e scientifico, l’ospedale di riferimento dell’intero Reame, non sono da meno la cappella dei Bianchi della Giustizia, la chiesa di Santa Maria del Popolo, lo scalone del convento delle Pentite e le splendide sale mediche. Insomma il visitatore nel cortile, che è un’autentica piazza del sapere medico, è preso dalla vertigine dei nomi e delle cose che rappresentano, secondo una visuale nuova per molti napoletani, la storia più profonda della città. Medici illustri, pazienti eccellenti, predicatori e santi ispirati, insieme a volontari benevoli, costituirono un autentico monumento congiunto della carità e della cultura medica a Napoli.
La bellezza degli affreschi fiamminghi del chiostro di S. Maria delle Grazie a Caponapoli fanno da pendant all’orto medico con al centro il grande albero di canfora che dava ombra, profumi ed essenze che curarono i mali a quell’epoca incurabili. Ma l’ospedale, accanto alle bellezze artistiche, rappresenta per Napoli un forte polo della cultura scientifica e in particolare medica: dall’Accademia degli Oziosi alla Scuola Medica Napoletana si legge il cammino di una scienza che nell’Illuminismo si affianca alla forte tradizione alchemico-esoterica che permea la cultura bio-medica dell’antica capitale. Qui la storia incontra la malattia e l’arte lenisce il dolore per lo stupore e l’incanto di chi osserva attraverso i fatti del dolore e della malattia la storia della città. Macchine anatomiche del Settecento in cartapesta e stampe mediche testimoniano la vocazione per la dissezione fine dell’anatomia; farmacie portatili, antichi microscopi accanto a clisteri d’epoca raccontano l’evoluzione di una scienza e i suoi riflessi sulla società. In particolare si raccontano l’avventura del barbiere che si trasforma in chirurgo e gli esordi dell’anestesia, realizzata in Italia per la prima volta in questo Ospedale.

Gli oggetti riportati sono strumenti medici di straordinaria fattura, opera spesso di un artigiano che lavorava a stretto contatto con un committente esigente. Questi strumenti ci riportano alla storia dell’ospedale e dei suoi tanti primati sanitari e al difficile cammino della scienza medica. Alle spalle una biblioteca e un archivio fotografico e documentario per colmare le lacune della storia sanitaria del Sud, che poco ha indagato sull’antico ospedale e sulla nascita delle professioni mediche negl’ Incurabili. L’obiettivo è rileggere la storia della città attraverso le malattie e le epidemie, che in vari tempi hanno colpito e flagellato la sua popolazione.
La settecentesca spezieria è il luogo dove l’Arte incontra la Scienza. Qui lo stile Barocco rococò, disegnato da Domenico Antonio Vaccaro, si sposa con l’illuminismo dei maestri di Anatomia e Botanica (Domenico Cotugno, Domenico Cirillo) nell’Ospedale più importante del Regno dei Borbone.
I preparati alchemici dell’antica tradizione aprono il passaggio alla chimica farmaceutica nel luogo dove sapienti artigiani del legno, delle dorature e delle ceramiche approntarono sale ove risuonarono le voci di ricercatori che scrissero la storia del pensiero europeo. In particolare, gli alberelli, le idrie e le riggiole dei fratelli Massa rappresentano un unicum straordinario per l’eleganza dei colori e la raffinatezza del programma iconografico, teso alla funzione esoterico-massonica della Sala grande, ove fa bella mostra di sé la matrice uterina operata. Si tratta dell’allegoria del taglio cesareo salvifico che sottolinea il pregnante ruolo femminile nella storia partenopea.

ITINERARI

MUSEO DELLE ARTI SANITARIE E STORIA DELLA MEDICINA

Via Maria Lorenza Longo, 50 (Contatti: 081440647 – [email protected])
VISITABILE Dal lunedì al sabato: 9.00 – 17.00 – Domenica: 9.00 – 13.00/ Martedì chiuso

PERCORSO GUIDATO “L’ARTE DI GUARIRE… GUARIRE CON L’ARTE

Via Maria Lorenza Longo, 50
Visita guidata della Farmacia Storica, Museo delle Arti Sanitarie, Orto medico e Chiostro di Santa Maria delle Grazie nel complesso dell’ospedale monumentale di S. M. del Popolo degli Incurabili
Quando: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato e Domenica previa prenotazione: 081.440647 [email protected]

VISITA ALLA CAPPELLA DEI BIANCHI DELLA GIUSTIZIA NEL COMPLESSO DI S. M. DEL POPOLO DEGLI INCURABILI

La riapertura è stata resa possibile grazie alla collaborazione sinergica della Diocesi di Napoli, dell’Arciconfraternita dei Bianchi della Giustizia in S. M. Succurre Miseris e dell’Associazione “Il Faro d’Ippocrate”.
Quando: 2 visite al mese che prevedono tre turni: ore 9.15, 10,15, 11,15 (il calendario delle prossime date è visionabile sul sito www.museoartisanitarie.it)
Visitabile previa prenotazione 081.440647 – [email protected]

Il complesso ospedaliero di Santa Maria del Popolo degli Incurabili, scrigno che nasconde i più bei tesori della città, apre un’altra porta, quella della Confraternita dei Bianchi della Giustizia, storicamente aperta al popolo solo due volte l’anno per le funzioni di Pasqua e dell’Assunta e definitivamente chiusa dal 1862. Il valore storico e artistico della sede è incommensurabile, comincia dallo scalone di piperno a tenaglia, passa per la cappella dedicata a Santa Maria Succurre Miseris, con affreschi di Giovan Battista Beinaschi e seicenteschi stalli lignei con figure fantastiche, alla Sacrestia descritta nelle belle pagine di Luci ed ombre napoletane di Salvatore di Giacomo, per arrivare, tra ritratti di confratelli Pontefici e Santi, pregevoli stucchi e Madonne iconograficamente rare, ad un busto in cera di donna popolarmente conosciuto come “la scandalosa”. Si tratta di una ceroplastica del XVIII secolo che mostra tutto l’orrore del “mal franzese”, utilizzata come monito o deterrente per chiunque avesse intrapreso la strada della dissolutezza. La Compagnia dei Bianchi della Giustizia ebbe origine nel 1430 ad opera di S. Giacomo della Marca, che riunì persone di animo pio per suffragare con messe ed elemosine le anime dei giustiziati. Con un “Breve” del 28 luglio 1525, Clemente VII, approvò i capitoli della Compagnia e ne definì lo scopo: “procurare la salute dell’anima di quelli che sono a morte condannati, et visitare i miserabili imprigionati e gli spedali de li ammalati, e quelli spetialmente di mali incurabili infermi”, come si legge negli Statuti del 1525. La Compagnia, che prestò la sua opera caritatevole fino al 1862, dopo diverse sedi, nel 1534, si stabilì presso l’Ospedale degli Incurabili abitando in una casa di proprietà di Maria Longo, fondatrice dell’Ospedale. Qui i confratelli costruirono la cappella intitolata a Santa Maria Succurre Miseris, che conserva tuttora pregevoli opere d’arte e testimonianze di una intensa e interessante storia.

PERCORSO “SIRENE, SANTE, PRINCIPESSE, E PROSTITUTE A CAPONAPOLI”

Un percorso che racconta Caponapoli con gli autori della pubblicazione “ La Collina Sacra”
Il Museo delle Arti Sanitarie, con “le Sirene di Caponapoli” , inaugura il primo itinerario attraverso i luoghi raccontati nel libro.
Un percorso al femminile, dal mito della fondazione della città, legato al culto di Partenope, attestato nei luoghi del tempio, proseguendo poi attraverso chiostri, conventi ed ospedali per raffigurare come il femminile si sia declinato lungo la storia plurimillenaria di Napoli, attraverso le diverse attitudini delle donne partenopee: sacerdotesse vergini dedite al culto della Sirena Partenope, o a quelli di Demetra ed Ecate con i relativi riti misterici ed oracoli; più tardi, monache consacrate alla preghiera e alla cura degli infermi bisognosi, tutte di diversa estrazione sociale e provenienza: principesse di nobile stirpe ma anche prostitute redente, sempre rigorosamente separate tra loro. Ed ancora, nobili dame, poetesse ed intellettuali votate a praticare caritatevole assistenza, tutte accomunate da un fil rouge, il binomio SANTITÀ-SANITÀ. Il percorso continuerà con la fondazione dell’Ospedale degli Incurabili e la visita alla Farmacia Storica.
Quando: 2 visite al mese previa prenotazione: 081.440647_ [email protected] (il calendario delle prossime date è visionabile sul sito www.museoartisanitarie.it)
Punto d’incontro: Porta San Gennaro, (lato Pizzeria Capasso) in via Foria, adiacenze stazione metropolitana di P.zza Cavour.

 

Museo delle Arti Sanitarie

Museo delle Arti Sanitarie

museo-arti-sanitarie-logo

 

 

Insuperato capolavoro del barocco-roccocò, è al tempo stesso efficiente laboratorio del farmaco ed intrigante luogo di rappresentanza per l’élite scientifica dell’Illuminismo napoletano. La successione delle sale, controspezieria-sala grande-laboratori, mostra un rigoroso controllo degli spazi connesso all’efficienza di una moderna farmacia insieme ad una sapiente armonia costruita dai rimandi di colore dalle riggiole alle maioliche, dagli stigli agli intagli dorati.

Farmacia degli incurabili napoli

Domenico Antonio Vaccaro nel 1729 eseguì i disegni per la nuova Fabbrica dovrà farsi per l’allargamento dell’ospedale di questa Santa Casa. L’elegante doppio scalone in piperno della farmacia, che si affaccia sul cortile come quello di una villa particolare che si affaccia in giardino (così sostenne Roberto Pane), avvolge il bronzo raffigurante Maria Lorenza Longo. Le rampe conducono alla Loggia impreziosita da portali marmorei sormontati da vasi e mascheroni diabolici simboleggianti la doppia natura del farmaco che, se da un lato guarisce, dall’altro può divenire veleno. Probabilmente l’impianto interno della farmacia fu curato tra il 1747 ed il 1751 dall’ ingegner Bartolomeo Vecchione che si servì di raffinate maestranze napoletane : Fucito per la falegnameria, gli stigli, il grande bancone; Di Fiore e Matarazzo per gli intagli e le dorature; Crescenzio Trinchese per i marmi e l’urna della Teriaca; i riggiolari Massa per le maioliche decorate da Lorenzo Salandra.

museo farmacia napoli

Attualmente si accede attraverso la controspezieria, ambiente caratterizzato da un grande bancone in radica di noce e con un soffitto spartito in due cupole ellittiche inframezzate da una trave avvolta da un drappo in stucco ornato con putti. Le pareti sono rivestite da stigli di farmacia che culminano con pinnacoli a piramide dorata e contengono vasi in ceramica decorati en camaieu bleu con paesaggi fantastici e figure. Gli stigli sono impreziositi da due alzate di farmacia in legno dorato con 66 nicchie l’una contenenti vasi e ampolle in vetro con all’interno ancora residui di prodotti farmaceutici (sia polveri che resine che liquidi). Molti vasetti presentano un cartiglio indicante il preparato farmaceutico e non sempre sono corrispondenti alle specialità indicate nel ricettario incurabilino risalente alla fine del Settecento. Effettivamente esistono prodotti tipo fitobezoari e prodotti di origine minerale o dal mondo animale (mandibole e denti di animali marini) che rappresentano un chiaro rimando alla più antica tradizione alchemica ed esoterica. Così come nell’ambiente retrostante, verosimilmente anch’esso inserito nei locali di laboratorio con forni, mortai ed alambicchi per allestire i galenici e i preparati chimici, esiste una grande urna marmorea, realizzata da Crescenzio Trinchese ed allocata in una nicchia, contenente la panacea per ogni male, la Teriaca o Triaca. Questo farmaco, riportato già nell’antidotario di Galeno come antiveleno messo a punto da Mitridate Re del Ponto, ebbe una straordinaria diffusione nel Medioevo e nel Rinascimento; conteneva, tra i numerosi costituenti, oppio, carne e pelle di vipera. La richiesta era così forte da indurre i governi ad assoggettarlo alle regole del Monopolio di Stato e a diffidarne il contrabbando. Le preparazioni più famose nell’antichità erano quelle di Venezia e di Napoli; ciò forse perché sia Cipro, tenimento della Serenissima, che Malta, appartenente al Regno di Napoli, consentivano una facile raccolta degli ofidi. Il prodotto, con un rito pubblico, si preparava in più giorni aggiungendo anche erbe medicinali.

museo farmacia napoli

La cerimonia sottendeva equilibri tra potere politico e finanziamento del protomedicato, controllore di tutti gli speziali del Reame che ne dovevano acquistare almeno un chilo all’anno. La teriaca era ancora presente nel ricettario incurabilino e, validato come preparazione anche da Domenico Cotugno come acqua teriacale , fu ancora di largo impiego fino alla metà del XIX secolo. Questi rimandi alla tradizione magico-alchemica napoletana, forse connessi a una forte domanda popolare (la farmacia funzionò anche per gli esterni), non intaccano il grande valore scientifico della Farmacia progettata quale esempio moderno di ricerca e formazione dello speziale. In realtà la realizzazione della Farmacia segna lo spartiacque tra la medicina illuministica e l’ospedale moderno, inteso come luogo di cura e non più semplice ospizio. Il committente dell’idea Antonio Magiocco, giurista e governatore degli Incurabili, troneggia dall’alto della Grande Sala in un’intrigante posa, con il sorriso sulle labbra e la mano che invita (opera di Matteo Bottigliero) ad ammirare il grande salone di rappresentanza interdetta al commercio e all’uffizio abituale degli speziali, come riservata sala di adunanze. Splendide porte scorrevoli chiudono questo scrigno. Un pavimento in maiolica, autentico tappeto di riggiole impreziosito da cesti di frutta e una gran croce centrale, mostra tutta la vividezza dei colori della bottega dei Massa a cui fanno da pendant le cromie dei vasi usciti dallo stesso atelièr. Il pieno formale ottenuto dalla ripetitività di centinaia di vasi chiusi è arricchito dalle scene tratte dall’antico testamento e dalle allegorie morali. L’ambiente è coronato dalla tela del Bardellino che decora il soffitto e rappresenta Macaone cura Menelao ferito (1750), tema ispirato alle ferite descritte da Omero nell’Iliade. Notevoli gli intagli dorati del Di Fiore: la controspezieria presenta una raffigurazione tradizionalmente interpretata come un’allegoria dell’utero virginale, la grande sala invece è dominata da un utero sezionato, come per un taglio cesareo longitudinale.

Farmacia degli incurabili napoli
Nel tempio della medicina della Farmacia degli Incurabili l’impiego del farmaco chimico segna la grande conquista della medicina, quasi sempre inerme davanti alla fenomenologia delle malattie che pure si indagavano; col farmaco il medico può contrastare malattie come la sifilide (frizioni e suffumigazioni mercuriali). Prodotti a base di calomelano, preparazione mercuriale impiegata da Cirillo contro la lue venerea, costituirono, in un’epoca preantibiotica, un valido antidoto alla progressione della malattia. Certamente le preparazioni mercuriali e quelle arsenicali insieme agli oppiacei rappresentano parte essenziale dell’intero armamentario farmaceutico incurabilino. Chi legge il grande manoscritto delle Regole della Real Casa degli Incurabili rimane sorpreso dalla attenzione rivolta al personale addetto alla farmacia. La rigorosa organizzazione, sottoposta al controllo del direttore, che aveva anche funzioni di formazione per i giovani speziali, teneva in gran conto le diverse fasi, dalla ricettazione al reperimento delle erbe, alla preparazione galenica dei prodotti, al loro ritiro sul grande bancone della controspezieria e la consegna al personale di assistenza, il tutto collegato al nome del paziente che attendeva nella corsia il farmaco. Sciroppai, unzionari, medici,fisici e cerusici, ritiravano personalmente i prodotti dalla farmacia. L’ istituzione della farmacia rappresentò la forte volontà gestionale già nell’epoca del Vicereame austriaco di investire in ricerca farmaceutica, considerata la frontiera della conoscenza medica.
Fu il farmaco ad operare la grande svolta dalla medicina fideistica e teurgica, che contava solo sulle belle forme dell’arte e sulla preghiera, all’ospedale moderno, capace di trattare con mezzi di cura finalmente efficaci le malattie.

Apertura:
dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 17:00
domenica dalle 9:00 alle 13:00
Chiuso il martedì

Via Maria Lorenza Longo, 5
NAPOLI
Tel. 081 440647

 

 

Incontri: la Festa del Volontariato 2018 di Irpinia Solidale

Incontri: la Festa del Volontariato 2018 di Irpinia Solidale

assistenza domiciliare anziani

La Festa del Volontariato, organizzata e promossa dal Centro Servizi Irpinia Solidale, rappresenta, ogni anno, l’occasione per condividere e valorizzare l’impegno dell’esercito di volontari che opera in provincia di Avellino nelle oltre 220 associazioni presenti sul territorio.
“Incontri” è il titolo della manifestazione, che si svolgerà giovedì 14 e venerdì 15 giugno al Campo Coni di Avellino, nell’ambito degli SportDays 2018. La Festa del Volontariato rappresenta non solo un’occasione di incontro tra le varie realtà associative, ma anche tra il terzo settore e i cittadini, che avranno modo di partecipare alle tante iniziative e conoscere da vicino la vivacità e l’eterogeneità che caratterizza il mondo del volontariato.
“Il nostro programma quest’anno è ricco di iniziative e soprattutto di novità – dichiara il presidente di Irpinia Solidale Giuseppe D’Argenio – I partecipanti avranno la possibilità di farsi coinvolgere in attività diverse quali, ad esempio, laboratori artistici e musicali; lezioni di equifitness; torneo di calcio balilla umano. Non mancherà l’intrattenimento per i più piccoli: dal disegno alla musica, dagli spettacoli itineranti ai laboratori interattivi”.
La due giorni vedrà la partecipazione di associazioni e volontari provenienti da ogni parte della provincia e operanti nei diversi settori di attività (dall’assistenza sociale alla protezione civile; dalla cultura all’ambiente; dalla tutela dei diritti alla sanità).
“Sarà un momento di festa – prosegue il presidente D’Argenio – ma soprattutto di scambio, confronto, conoscenza e di promozione della cultura della solidarietà e dei valori di gratuità, responsabilità sociale e integrazione”.
L’evento sarà presentato nel corso della conferenza stampa che si terrà giovedì 14 giugno 2018 alle ore 10,30, presso il Campo Coni.
“Un ringraziamento particolare – conclude il presidente – va al professore Giuseppe Saviano, organizzatore dell’importante kermesse sportiva da sempre attento alle tematiche sociali, per aver reso possibile anche quest’anno la collaborazione tra Centro Servizi Irpinia Solidale e SportDays”.

festavolontariato

 

 

 

 

Verso l’Arco

Verso l’Arco

parcomp-art

Primavera della mobilità dolce, per una fruizione sostenibile e rispettosa dei vecchi sentieri della valle solofrana, ricchi di storia e tradizioni. L’impegno per il riconoscimento cartografico ufficiale del sentiero che conduce all’Arco naturale, monumento geologico del Parco regionale dei Monti Picentini. Sabato 9 giugno 2018 gli amanti dell’escursionismo sono invitati all’evento “Verso l’Arco”, nell’ambito della “Primavera della Mobilità Dolce” lanciata da A.Mo.Do.(Alleanza della Mobilità Dolce), di cui Legambiente è fondatrice, per scoprire e promuovere il territorio in maniera slow e dare visibilità ai sentieri ed alle aree protette del Parco Regionale dei Monti Picentini, per una fruizione dolce del paesaggio.

“L’ascesa verso l’Arco naturale, monumento geologico che insiste nel comune di Solofra – dichiara Antonio Giannattasio, Presidente del Circolo Legambiente “Valle Solofrana” Solofra-Montoro – ha l’obiettivo di far conoscere e sottolineare la bellezza dei sentieri presenti e che si snodano nelle nostre montagne. Sentieri ricchi di storia e tradizioni, luoghi in cui si svolgevano lavori antichi che stringevano in un stretto legame l’uomo e la montagna, simbolo di fatica e sostentamento. Tutto questo per rinnovare fino ai giorni nostri il rispetto e l’amore dei boschi risorsa ed opportunità”.

“Dal giorno della sua riscoperta – ci racconta Alessandro De Stefano, Presidente dell’Associazione Salvaguardia Beni Culturali Solofra – abbiamo puntato molto sulla conoscenza di questa maestà carsica nascosta nel cuore della montagna, a pochi passi dalle antiche Neviere, conche artificiali che furono costruite dai nostri avi per l’accumolo dei ghiacci invernali. Nel corso dei secoli l’uomo ha saputo sfruttare a proprio vantaggio la morfologia del territorio e le sue peculiarità, costruendo Neviere, Carbonaie e Calcare, che per generazioni hanno garantito lavoro e sostentamento”.
“Per la mia conoscenza dei Picentini – sostiene Michele Renna, tecnico del CAI Club Alpino Italiano, sezione di Avellino – l’Arco delle Neviere è una formazione unica nel suo genere e certamente il sentiero che ad esso conduce ha giustamente meritato di essere inserito nella nuova cartografia come Sentiero CAI 160. Ciò rispecchia quelle che sono le normative del CAI relative al bidecalogo per la tutela dell’ambiente montano, essendo questo sentiero foriero di storia delle vecchie economie delle popolazioni dell’appennino”.

“Un emozionante viaggio nella Solofra Saluber – dichiara Domenico Cosimato, responsabile della comunicazione della Proloco di Solofra – il sentiero verso l’Arco è un esperienza escursionistica intrisa di bellezza e storia, una testimonianza della laboriosa attività montana del popolo solofrano. Lavoreremo affinché il sentiero possa divenire meta di appassionati ed amanti della natura e un grande esempio di coesione associativa. E’ nostro compito sostenere la promozione ad ogni livello dell’ampio patrimonio artistico, culturale e paesaggistico di questa comunità”.
“Verso l’Arco” è frutto della sinergia di queste solerti Associazioni che lavorano costantemente sul territorio ed in particolare dell’A.S.Be.Cu.So. (Ass. Salvaguardia Beni Culturali di Solofra), che dal Maggio del 2005 ha riscoperto questa meraviglia delle nostre montagne, curandone i sentieri e promuovendone la conoscenza.

Informazioni sul percorso:
– Quote altimetriche (mslm): Fontana Scorza (482) | Grotticelle (878) | Neviera Maggiore (1240) | Arco naturale (1300)
– Dislivello totale: 800 metri | Difficolta: EE – escursionisti esperti | Tempo di percorrenza totale: 5 ore
– Lunghezza del percorso: 9 Km | Presenza acqua: All’inizio presso Località Scorza
– Equipaggiamento: SCARPE DA TREKKING (suola vibram o simile), PRANZO A SACCO, 2 LITRI DI ACQUA.
Consigliato abbigliamento di ricambio e bastoncini telescopici.
L’evento vede coinvolte le associazioni: A.S.Be.Cu.So. – Associazione Salvaguardia Beni Culturali Solofra, Circolo Legambiente “Valle Solofrana” Solofra-Montoro, CAI Club Alpino Italiano – sezione di Avellino, Pro-Loco di Solofra. Si ringrazia il supporto dell’Associazione Volontari del Soccorso Smile per l’assistenza.

Programma ed altre info:
Ore 8.00 raduno località Scorza, area Crocefisso;
Ore 8.15 partenza, tappe intermedie Chiammarano – Grotticelle – Neviera;
Ore 11.30 visita a gruppi all’Arco naturale;
Ore 13.30 partenza per il ritorno
Numero massimo partecipanti 50.
Per coloro che sono sprovvisti di copertura assicurativa la partecipazione è consentita solo in seguito alla sottoscrizione di liberatoria da effettuare entro il 7 giugno.
Per gli interessati è indispensabile contattare la segreteria organizzativa: Alessandro 3480729398 , Antonio 3478641421.
Per il ritiro e la consegna delle liberatorie rivolgersi alla Pro Loco Solofra, in via Regina Margherita dalle 8.30 alle 17.00 dal lunedì al venerdì.

 

Pianeta Autismo: la cooperativa avellinese di supporto a pazienti e famiglie

Pianeta Autismo: la cooperativa avellinese di supporto a pazienti e famiglie

pianetaautismo-art

La Cooperativa Sociale Pianeta Autismo nasce nel 2013 dalla volontà di alcuni genitori di persone con autismo e da persone da sempre impegnate nel mondo della solidarietà e della cooperazione.
Oggi è composta da soci lavoratori che raccogliendo lo spirito, le regole e la cultura della cooperazione e dotata di un consiglio d’amministrazione composto dagli stessi soci che attivamente lavorano ai progetti della Cooperativa.
Dall’anno successivo dalla sua costituzione è stata e lo è tutt’ora impegnata con la Asl di Avellino sotto la direzione del Capo Dipartimento Salute Mentale Prof. Antonio Acerra e la direzione scientifica del Primario U.O.C- N.P.I.A Prof. Camillo Vittozzi e la Neuropsichiatra Dott.ssa Annamaria Sarno nella gestione dei “Laboratori clinici sull’autismo” che si svolgono presso la ex scuola di Bellizzi Irpino in Avellino.

La sua vocazione, le professionalità e le esperienze dei suoi soci, nonché lavoratori sono aperte all’assistenza, alla cura e al sostegno di ogni forma di difficoltà, disabilità e disagio.

La Cooperativa persegue obiettivi di abilitazione, inclusione e coesione sociale attraverso attività socio assistenziali per soggetti svantaggiati garantendo percorsi che consentano una diagnosi tempestiva e un adeguato progetto terapeutico rivolto all’Infanzia, Adolescenza e età Adulta.
Nel DSM 5 si parla di “disturbi dello spettro autistico”: si fanno rientrare in questa categoria ampia tutti i disturbi che possono interessare il problema dell’autismo, da quello più lieve a quello più severo.

Elemento caratterizzante la diagnosi è che il disturbo deve esordire entro i primi 3 anni di vita del bambino. È importante anche porre attenzione sugli elementi sintomatologici principali: compromissione qualitativa dell’interazione sociale, compromissione qualitativa della comunicazione tout court (sia verbale sia extraverbale), restringimento degli interessi e delle attività, che tendono ad essere ripetitive, quasi compulsive e a volte si accompagnano a delle stereotipie.
Mentre prima si parlava di “autismo infantile”, oggi si parla di “persona autistica”, proprio perché il disturbo inizia in età evolutiva ma segue il percorso di tutta la traiettoria della vita del soggetto, anche in età adulta, anche se cambiano le espressioni e le manifestazioni fenomenologiche del disturbo. I due cardini fondamentali del problema sono dunque rappresentati dalla diagnosi precoce e dall’intervento tempestivo.

Alimenti aproteici: detrazione del 19% per i nefropatici della Campania

Alimenti aproteici: detrazione del 19% per i nefropatici della Campania

alimenti

 

Una buona notizia per gli oltre 348.000 pazienti nefropatici residenti in Campania: potranno infatti usufruire di una detrazione del 19% sull’acquisto di alimenti aproteici. Un’opportunità di risparmio che ad oggi è l’unica, dato che la Regione non prevede alcun tipo di rimborso sull’acquisto di questi alimenti, nonostante per chi soffre di insufficienza renale siano stati inseriti nei nuovi Livelli essenziali di assistenza. La misura è scaturita dalla revisione del testo unico delle imposte sui redditi, contenuta nel decreto fiscale collegato alla Legge di bilancio 2018, in base alla quale i pazienti che necessitano dei cosiddetti AFMS (alimenti a fini medici speciali), tra cui rientrano appunto anche gli aproteici, potranno beneficiare della detrazione fiscale del 19%, come già accade per le altre spese mediche a carico dei cittadini.

La Malattia Renale Cronica, data la sua rilevanza epidemiologica e la grave invalidità a cui può condurre, rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria. Poiché tende alla progressione, richiede spesso un trattamento sostitutivo dialitico, che porta a un peggioramento della qualità di vita dei pazienti e a un notevole onere economico per il SSN (fino a 40.000 euro l’anno a paziente). È quindi fondamentale, a patologia conclamata, intervenire attivamente per rallentarne il decorso.

A questo proposito, la terapia nutrizionale aproteica può costituire uno strumento prezioso. Le ultime evidenze scientifiche hanno infatti dimostrato come il regime alimentare aproteico sia in grado di ritardare l’insufficienza renale cronica e le sue co-morbilità, riducendo il rischio di escalation verso la fase dialitica.

La Campania è attualmente l’unica Regione italiana che non garantisce ai propri pazienti l’erogazione gratuita dei prodotti alimentari aproteici. Grazie alla nuova detrazione – per avere diritto alla quale occorrerà conservare lo «scontrino parlante» rilasciato dal farmacista, in cui risultino specificati natura, qualità e quantità dei prodotti acquistati nonché il codice fiscale del destinatario – i nefropatici campani potranno almeno contare su questo sconto del 19%.

La Malattia Renale Cronica –  Si definisce Malattia Renale Cronica (MRC) una condizione di alterata funzione renale che persiste oltre i 3 mesi. È classificata in cinque stadi di crescente gravità: dal danno renale (stadio 1) alla terapia sostitutiva dialitica o il trapianto di rene (stadio 5). Secondo il recente studio CARHES (Cardiovascular risk in Renal patients of the Health Examination Survey) condotto dalla Società Italiana di Nefrologia, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e l’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, la prevalenza della Malattia Renale in Italia è del 7,5% negli uomini e del 6,5% nelle donne, per un totale di circa 2.200.000 pazienti.

“Grani Antichi”: al via in Irpinia il progetto per salvare la Risciola, giovani agricoltori in campo

“Grani Antichi”: al via in Irpinia il progetto per salvare la Risciola, giovani agricoltori in campo

spighe-risciola

 

Si chiama ‘Grani Antichi’ e ha l’obiettivo di creare una comunità di agricoltori per ri-coltivare in modo tradizionale grani antichi autoctoni, partendo dalla Risciola, in terreni biologici dell’Irpinia, attraverso una filiera integrata e sostenibile, nel rispetto della biodiversità. L’iniziativa è partita dalla famiglia di imprenditori agricoli Lo Conte, originaria di Avellino, cinque generazioni dedicate alla cura della terra, la cui mission è da sempre quella di preservare la ricchezza e la tradizione del territorio facendo, come in questo caso, rivivere grani antichi e dimenticati, ma sani e saporiti.

L’idea è semplice: piantare nuovamente grani autoctoni in terreni irpini, biologici o con metodo integrato, controllati e naturalmente fertili, grazie all’esperienza e all’attività di giovani e appassionati agricoltori, lasciando che la natura faccia poi il suo corso.

LA COMUNITÀ RISCIOLA: COME FUNZIONA – Il Gruppo Lo Conte distribuisce, gratuitamente, i semi necessari ai coltivatori iscritti alla Comunità irpina del grano Risciola, acquistandone tutta la produzione e garantendo sia una maggiorazione del 60% del prezzo di mercato che un’assistenza totale agli agricoltori che decidono di prendere parte al progetto. E’ necessario seguire un disciplinare condiviso, al fine di produrre il grano antico nel rispetto dell’agricoltura biologica e delle migliori tecniche di coltivazione per ottenere un reddito più alto delle normali coltivazioni.

Non potendo garantire quantità industriali, il grano antico non viene utilizzato dai grandi molini, per questo la macinazione viene effettuata nel molino a pietra che non ha la possibilità di raffinare la farina. Alimentato da energia, come vuole la tradizione: il chicco di grano macinato a pietra, infatti, conserva integre le sue parti, preservando tutti i valori nutrizionali. Il grano raccolto non verrà tutto macinato: ne verrà conservata una parte da donare ad altri agricoltori.

Far parte della comunità Risciola significa incentivare un tipo di produzione a km 0, dal campo direttamente al molino, garantendo la sostenibilità ambientale del progetto. «Ogni anno contiamo di poter crescere in base alla bontà dei raccolti, per le disponibilità di semi, e alla notorietà del progetto – spiega Antonio Lo Conte a capo del gruppo –  Siamo partiti da un terreno della nostra famiglia, una collina asciutta e ventilata e non troppo fredda. Le sue zolle, ricche di potassio vulcanico, lo rendono un terreno franco, che grazie alla tradizionale rotazione delle colture, preserva i sali minerali e li trasferisce alla pianta, rendendola completa a livello nutrizionale. L’esposizione al sole e l’impossibilità del ristagno di acqua favoriscono così la crescita sana del grano, che non necessita di interventi umani per il diserbo chimico – continua Lo Conte – Abbiamo sottoposto i nostri terreni a scrupolose analisi per essere certi che siano sani, ricchi e fertili come sono sempre stati. I grani antichi sono sicuramente 100% italiani e sono tracciati punto per punto in una filiera di contadini disposti a seminate questo grano pur sapendo che produrrà la metà del raccolto garantito da un grano moderno. Da questa filiera ne derivano prodotti che esprimono al meglio il valore aggiunto di questi grani, sia per la qualità della materia prima che per l’estrema cura di tutto il processo produttivo».

LA RISCIOLA, LA RISCOPERTA DEL GRANO AUTOCTONO IRPINO – La Risciola è un grano tenero che sin dal 1500 offre le produzioni migliori in alta collina, dove la ventilazione è sempre presente e in modo particolare in Basilicata, Molise e Campania, dove dal 1890 è uno dei prodotti agroalimentari tradizionali. E’ un grano prezioso, ricco di antiossidanti, minerali e vitamine che assicurano un gusto deciso e autentico, e caratterizzato da un ridotto contenuto di glutine e meno del 2% di lipidi. I semi di Risciola non sono stati incrociati né modificati negli anni, mantenendo così intatte tutte le proprietà nutrizionali. La farina di Risciola è, per esempio, eccellente per produrre pane artigianale tradizionale, ottenuto con metodi di panificazione naturale.

«Tutelare il territorio, tutelarne la salubrità, tutelare i nostri giovani restituendo loro il valore e la passione per un mestiere antico e nobile e la soddisfazione di veder germogliare semi scomparsi da tempo: c’è tutto questo dentro i piccoli semi che abbiamo piantato – commenta ancora Lo Conte – Noi sappiamo bene che l’agricoltura è un ciclo che deve tornare a essere sostenibile e integrato, per questo abbiamo scelto di sposare la filosofia del biologico, non solo a livello ambientale: vogliamo che la coltivazione di grani antichi sia un modo per promuovere i valori di rispetto, tradizione e solidarietà, soprattutto riscoprendo sapori antichi. Per questo siamo partiti dagli agricoltori che seminano il grano attentamente controllato in laboratorio, chicco dopo chicco, per preservare la sua biodiversità. Abbiamo coinvolto agricoltori giovani e meno giovani, per promuovere un dialogo tra metodi antichi e innovazione e per offrire un’opportunità in più di lavoro».

#MiVoglioBene: al via la campagna di screening gratuiti della Regione Campania

#MiVoglioBene: al via la campagna di screening gratuiti della Regione Campania

Asl-Mivogliobene

 

È partita in tutte le ASL campane “Mi voglio bene“, la campagna di informazione relativa al programma di prevenzione che offre assistenza diagnostica tempestiva, specializzata e gratuita. Sono disponibili gratuitamente 3 tipi di screening: tre esami che consentono la prevenzione del tumore alla mammella, al colon-retto e al collo dell’utero. Attraverso quest’azione di sensibilizzazione, per la prima volta univoca e coordinata sull’intero territorio regionale, la Regione Campania intende dare ulteriore impulso alle iniziative di prevenzione già messe in campo, in quanto la ricerca ha dimostrato chiaramente che l’individuazione tempestiva di queste categorie di tumore permette di intervenire in maniera meno invasiva e più efficace e, soprattutto, di accrescere sensibilmente le probabilità di sconfiggerle. In base alla tipologia e alle differenti fasce d’età sono disponibili differenti servizi a seconda del territorio di riferimento. Per aderire al programma basta rivolgersi alla propria Asl di riferimento, mentre per approfondimenti e informazioni è possibile trovare la brochure completa collegandosi al sito http://screening.regione.campania.it/.

 

 

Villa Paradiso

Villa Paradiso

Villa Paradiso
Villa Paradiso è adeguata e sicura alle diverse necessità dei suoi ospiti, con elevata qualità dei servizi offerti e particolare attenzione all’assistenza socio sanitaria.

Assistenza sanitaria 24 h – WiFi gratuito

Via Orto Campitelli, 3
PAROLISE (AV)

Reparti: 0825 986496

Uffici: 0825 21812

www.gruppoinsieme.com
www.casadiriposoavellino.com

Laboratorio Tecnico Ortopedico

Laboratorio Tecnico Ortopedico

LTO
• Dispositivi ortopedici e protezioni sportive su misura
• Consulenze e prestazoni specialistiche
• Esame computerizzato baropodometrico, posturale
• Articoli ortopedici, sanitari preventivi e terapeutici
• Noleggio elettromedicali e ausili
• Consegna e assistenza domiciliare

SEDE LEGALE E OPERATIVA
Casoria (Na)
Via G.Amato, 15 is A/B
Tel. 081 19579684

FILIALE
Avellino
Via Michele Capozzi, 16/22
Tel. 0825 1886874

www.ltosnc.com • [email protected]

 

Pin It on Pinterest