Napoli al volo

Napoli al volo

A soli 2 km dal borgo medievale di Sant’Agata de’ Goti, in provincia di Benevento, sorge il campo di volo “Fly Club”, dove i piloti dell’associazione sportiva “Napoli Al Volo” vi aspettano per farvi vivere un’esperienza unica ad alta quota o semplicemente per permettervi di approfondire da vicino il mondo del volo sportivo ed apprezzare la bellezza del luogo.

È una bellissima esperienza, diversa dal solito, da vivere con tutta la famiglia. I bambini infatti sono sempre felici di poter vedere e toccare gli aeroplani. Mentre i papà e le mamme potranno avere tutte le informazioni che desiderano, godendosi la bellezza del luogo, immerso in un’area di verde di 50.000 mq. E, per chi deciderà di “prendere il volo”, sono tante le formule tra cui optare: dal “Battesimo di volo” della durata di circa 15 minuti, ad esperienze più lunghe, con la possibilità di scegliere itinerari personalizzati. Potete anche decidere di regalare l’esperienza ad un vostro caro per un’occasione speciale.
I tipici scenari proposti sono il golfo di Napoli e di Gaeta, i Monti del Matese e del Partenio, i Fiumi Volturno e Garigliano, ma si possono concordare anche altri bellissimi panorami ed itinerari. Il tutto si svolgerà in perfetta sicurezza a bordo di aeroplani top della produzione mondiale, affidati a piloti di grande esperienza.

Contatti
www.napolialvolo.it
tel: 338 37 36 333 – 320 70 28 821
email: [email protected][email protected]

Aviazione sportiva per riscoprire la poesia del volo

Aviazione sportiva per riscoprire la poesia del volo

Con “Napoli al Volo” puoi vivere l’emozione di ammirare i paesaggi campani dall’alto

Quando si pensa al volo ed agli aeroplani vengono in mente immagini di vacanze, code in aeroporto, bagagli, controlli. Un modo di viaggiare rapido e veloce, ma di cui i più farebbero volentieri a meno.
Ma c’è un’altra realtà, fatta della poesia di un volo al tramonto, dell’emozione di sorvolare a volo d’uccello luoghi bellissimi, di centinaia di piccoli club di appassionati dove unire amicizia, emozione e, perché no, un pizzico dell’avventura che è in noi. Si tratta del bellissimo mondo dell’aviazione sportiva da diporto.
Ma cos’è l’aviazione sportiva? Semplice. Oltre all’aviazione di tipo “professionale” (di linea, militare, soccorso etc.) esiste il mondo del volo ricreativo, senza fini commerciali, emozionante, fatto da appassionati per il puro piacere del volo.
In Italia, oltre a piccoli aeroporti, vi sono centinaia di campi di volo, spesso vere oasi di verde con piste ed hangar per i velivoli, centri di incontro, centri sportivi ed agriturismi.
Si vola con piccoli aeroplani che hanno prestazioni, comfort e caratteristiche veramente notevoli e permettono sia voli locali panoramici, sia turismo ad ampio raggio, in Italia ed oltre confine.

Proprio Napoli e la Campania avevano ed hanno un posto particolare nel mondo del volo.
Già dall’antichità, secondo la leggenda, Dedalo volò con le sue ali di penne e piume proprio a Cuma per costruire un tempio ad Apollo.
Ma andando oltre la mitologia, oggi in Campania esistono aziende leader nel settore aerospaziale ed i migliori aeroplani leggeri del mondo sono proprio prodotti da un’azienda campana.
Se siete curiosi e volete provare l’emozione di godervi panorami unici da una diversa prospettiva, a soli 2 km dal borgo medievale di Sant’Agata de’ Goti, in provincia di Benevento, sorge il campo di volo “Fly Club”, dove i piloti dell’associazione sportiva “Napoli Al Volo” vi aspettano per farvi vivere un’esperienza unica ad alta quota o semplicemente per permettervi di approfondire da vicino il mondo del volo sportivo ed apprezzare la bellezza del luogo.
È una bellissima esperienza, diversa dal solito, da vivere con tutta la famiglia. I bambini infatti sono sempre felici di poter vedere e toccare gli aeroplani. Mentre i papà e le mamme potranno avere tutte le informazioni che desiderano, godendosi la bellezza del luogo, immerso in un’area di verde di 50.000 mq.
E, per chi deciderà di “prendere il volo”, sono tante le formule tra cui optare: dal “Battesimo di volo” della durata di circa 15 minuti, ad esperienze più lunghe, con la possibilità di scegliere itinerari personalizzati. Potete anche decidere di regalare l’esperienza ad un vostro caro per un’occasione speciale.

I tipici scenari proposti sono il golfo di Napoli e di Gaeta, i Monti del Matese e del Partenio, i Fiumi Volturno e Garigliano, ma si possono concordare anche altri bellissimi panorami ed itinerari. Il tutto si svolgerà in perfetta sicurezza a bordo di aeroplani top della produzione mondiale, affidati a piloti di grande esperienza. Durante il volo verranno mantenute quote “panoramiche” di circa 150-300 metri, per la massima visibilità del territorio e comfort dei passeggeri.
Ed infine una volta a terra potrete scoprire il borgo di Sant’Agata de’ Goti (nella lista dei 100 borghi più belli d’Italia) o fermarvi al vicino agriturismo Ali & Ristoro.

Per info: www.napolialvolo.it

ARCAT Campania: club territoriali per il trattamento dell’alcolismo e non solo

ARCAT Campania: club territoriali per il trattamento dell’alcolismo e non solo

alcoolismo bere 2

I Club Alcologici Territoriali sono comunità multifamiliari territoriali fulcro dell’approccio ecologico sociale elaborato da V. Hudolin negli anni ’60 per il trattamento dei problemi alcolcorrelati. Sono una realtà di volontariato, indipendente da qualsiasi istituzione pubblica, attivamente inseriti nella comunità locale organizzati in associazioni a vari livelli (locale, regionale, nazionale, mondiale) e rappresentano il sistema di trattamento non istituzionale più diffuso in Italia e attualmente riproposto in circa 40 paesi del mondo.

Nascono per affrontare le sofferenze legate al consumo di alcol ma successivamente si sono dimostrati efficaci nell’accogliere il disagio correlato ad altre forme di attaccamenti, come ci dimostra la positiva esperienza dei programmi di intervento su azzardo e new addiction avviati negli ultimi 20 anni a Salerno.
Si sono evoluti dai gruppi di auto mutuo aiuto centrati sul semplice trattamento del sintomo a laboratori di sperimentazione di stili di vita in cui il superamento del problema avviene in un processo di ri-orientamento globale degli stili di vita della famiglia e di educazione alla valorizzazione delle risorse al fine di scoprire e moltiplicare il capitale sociale di cittadinanza solidale e partecipe ai bisogni civici della comunità.

I problemi correlati all’assunzione di stili di vita rischiosi sono un fenomeno sistemico e complesso che coinvolgono lo stato di salute dell’INDIVIDUO, della FAMIGLIA e della COMUNITÀ. Trovano la loro origine nell’attuale cultura sociale che propone uno stile di vita normalizzato che può interessare tutta la popolazione compromettendo la qualità generale della sua vita e del suo benessere.
Per la sua multidimensionalità, l’Approccio Ecologico Sociale non è riducibile ad una mera tecnica di trattamento dei disturbi fisici o psichici indotti dall’alcol, dall’azzardo o da altre addiction finalizzata al loro controllo o contenimento, ma ambisce a contribuire all’affermazione di un modello culturale che promuova una migliore qualità della vita della persona, della famiglia e della comunità.

Il Club individua nella famiglia la risorsa principale per la realizzazione del processo di crescita e di cambiamento delle persone e promuove la cultura della responsabilità, favorendo la presa in carico della propria salute e la partecipazione attiva alla costruzione della salute collettiva. Oltre a contribuire al cambiamento dello stile di vita di tutti i componenti delle famiglie, si propone di contribuire a modificare la cultura generale e sanitaria della comunità in cui è inserito ed è aperto alla collaborazione con tutti i soggetti, pubblici e privati, disponibili a sviluppare i programmi territoriali. In un’ottica di ecologica ancorata alla salute del territorio, il Club si caratterizza sempre più come una comunità di cittadini attivamente impegnati nel promuovere stili di vita sani nella comunità locale.

In Campania sono presenti 18 club a Salerno e provincia, Napoli e provincia ed Avellino afferenti all’ARCAT Campania.

SALERNO
Club “La Speranza”
Martedi ore 19.00, servitore insegnante Aniello Baselice
cell. 3474143999
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

Club “Il Bucaneve”
Mercoledi ore 18.30, servitore insegnante Tina Lettieri
cell. 3272638690
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

Club “La Fenice”
Mercoledi ore 18.30, servitore insegnante Stefania Pirazzo
cell. 3485709631
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

Club “La Rivincita”
Giovedi 19.30, servitore insegnante Mariarosaria Tepedino
cell. 3336801906
Chiesa dell’Immacolata
P.zza San Francesco

Club “Il Girasole”
Lunedi ore 19.00, servitore insegnante Angela Fascì
cell. 3392401330
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

Club “Il Maestrale”
Martedi ore 19.00, servitore insegnante Raffaella D’Antuono
cell. 3277903821
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

Club “Vittoria”
Martedi ore 19.00, servitore insegnante Giuseppe Lamberti
cell. 3333391914
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

OLIVETO CITRA
Club “S.Francesco D’Assisi”
Sabato ore 18.00, servitore insegnante Filomena Coglianese
cell. 3334984020
presso il Centro Sociale Via Sandro Pertini

NOCERA INFERIORE
Club “San Ciro”
Martedi ore 18.30, servitore insegnante Clelia Stanzione
cell. 3206179913
presso la Chiesa S. Giovanni di Cicalese

CAVA DE’ TIRRENI
Club “San Filippo Neri”
Mercoledi ore 18.30, servitore insegnante Clelia Stanzione
cell. 3206179913
presso la Chiesa S. Maria del Rovo

SCAFATI
Club “Avvenire”
Mercoledi ore 19.30, servitore insegnante Franco Cinque
cell. 3475996810
presso C.A.G. Maranatha, P.zza Falcone Borsellino

AGROPOLI
Club “Nuova Vita”
Lunedi ore 18.30, servitore insegnante Vincenza Marino
cell. 3492897393 presso l’Oratorio Giovanni Paolo II
Chiesa S.Maria della Grazie – P.zza della Repubblica

VALLO DELLA LUCANIA
Club “L’Ancora”
Lunedi ore 18.30, servitore insegnante Isabella Petracca
cell 3383723365
presso il Convento dei Domenicani

AVELLINO
Club “Liberi”
Venerdi ore 19.00, servitore insegnante Giovanni Vitale
cell. 3288477678
presso la Parrocchia S.Ciro – Viale Italia

NAPOLI
Club “La Rosa di Gerico”
Martedi ore 19.00, servitore insegnante Anna Coppola
cell. 3472965433
presso la Parrocchia della Visitazione
Via Nazionale delle Puglie – Tavernanova

CASTELLAMARE DI STABIA
Club “Il Girasole”
Martedi ore 18.00, servitore insegnante Patrizia Sisto
cell. 3492605299
presso la Chiesa del Carmine

PORTICI
Club “La Luce”
Lunedi ore 19.00, servitore insegnante Tina Turco
cell. 3387283360
presso la Chiesa della Salute

AIMA Napoli onlus

AIMA Napoli onlus

aima napoli logo

L’ASSOCIAZIONE
L’Aima Napoli Onlus è la sezione campana dell’Associazione Italiana Malattia d’Alzheimer. Fin dall’anno della sua fondazione, nel 2000, l’Aima ha in attivo il progetto AIMA-Amiamoci, fondato su un modello bio-psicosociale, centrato sulla persona e basato su un approccio empatico, emozionale, psico-comportamentale. Per l’Aima la presa in carico assistenziale è globale e comprende un modello di cura rivolto non solo alla persona con Alzheimer, ma all’intero nucleo familiare, seconda vittima della malattia.

I SERVIZI
Servizi a disposizione dei soci AIMA:

• Centro Ascolto Regionale

Una linea telefonica diretta mette in contatto i familiari con i nostri operatori, specializzati nell’ascolto, decodifica del bisogno, orientamento al territorio e risoluzione di ogni tipo di problematica inerente alla malattia. Il servizio è attivo dalle 9.00 alle 18.00, dal lunedì al venerdì.

• Laboratori di stimolazione cognitiva

Attività che mirano alla stimolazione delle capacità residue e delle autonomie, al miglioramento del tono dell’umore e, più in generale, ad un benessere psicofisico generale (esercizi di stimolazione cognitiva, musicoterapia, ginnastica dolce, arte terapia, lettura e narrazione creativa, laboratorio di cucina). Si svolgono suddividendo i partecipanti in gruppi omogenei per grado di deterioramento cognitivo, tali da consentire attività equilibrate, personalizzate ed evitando attività frustranti per la persona.

• Ambulatorio demenze

Una storica collaborazione tra l’Aima e l’U.O.C. di Neurologia e Stroke dell’Ospedale CTO garantisce oggi assistenza in fase di prenotazione e di visita: per un supporto reale e costante dal momento della diagnosi e durante tutte le fasi della malattia

• Assistenza domiciliare

Erogata da operatori, in alcuni casi formati dall’Aima, che assistono l’ammalato e la sua famiglia attraverso attività socializzanti, disbrigo pratiche, per fornire compagnia ma anche nell’ausilio globale alla persona con demenza, non più in grado di svolgere atti quotidiani autonomamente come la cura dell’igiene personale. Infine è prevista un tipo di assistenza domiciliare che prevede attività di Stimolazione e Riabilitazione Cognitiva a opera di professionisti altamente qualificati (Albo Operatori Aima), il cui obiettivo, laddove lo stato cognitivo della persona lo consenta, è quello di ottimizzare le funzioni residue e acquisire strategie cognitive e comportamentali che possano compensare il deficit specifico.

• Caffè Alzheimer

A sostegno della famiglia sono previsti, a cadenza mensile, Gruppi di Auto-Mutuo Aiuto (Gruppi AMA), quali incontri di sostegno per familiari che, guidati da un esperto, condividono esperienze, discutono e analizzano il tema in analisi di volta in volta prestabilito. Durante lo svolgimento dei Caffè Alzheimer ci sarà chi si prenderà cura dei loro cari in attività laboratoriali.

• Supporto psicologico e psicoterapia

Il caregiver può scegliere anche di essere seguito individualmente da uno Psicologo Aima che traccerà il percorso per raggiungere un risultato condiviso e prefissato, al fine di ottenere un maggiore equilibrio e benessere psicologico.

• Valutazioni neuropsicologiche

Si eseguono valutazioni sullo stato neuropsicologico del paziente con somministrazione di test psicometrici, volti all’identificazione delle alterazioni cognitive, stadiazione del deterioramento cognitivo e partecipazione.

• Sportello legale

In caso di diritti negati, avvio di pratiche per invalidità, accompagnamento, per L.104/92, aspettativa da lavoro, amministratore di sostegno, assegno di cura e tanto altro i soci possono rivolgersi al nostro Sportello legale e chiedere una consulenza.

Info e contatti

tel. 081 7400245
cell. 331 9331599
cell. 333 9272028
[email protected]

Numero Verde
800 098546

www.aimanapoli.it

Cooperativa Sociale La Goccia

Cooperativa Sociale La Goccia

la goccia cooperativa logo
“LA GOCCIA” è una Cooperativa Sociale di tipo A, nata nel 1998 ad Avellino dall’unione delle competenze e delle esperienze lavorative di un gruppo di giovani operatori impegnati da parecchi anni nel settore sociale. Ha lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità, la promozione umana e l’integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione di servizi socio-assistenziali ed educativi.

La Cooperativa si avvale di un sistema organizzativo e di risorse umane e professionali diversificate: assistenti sociali, psicologi, psicoterapeuti, pedagogisti, educatori professionali, avvocati, assistenti all’infanzia, assistenti sociali, animatori sociali, mediatori linguistico-culturali, mediatori familiari, consulenti familiari.
La Cooperativa La Goccia si serve del suo bagaglio di competenze ed esperienze per rispondere alle esigenze di una tipologia di utenza differenziata: minori, giovani, famiglie, donne vittime di violenza, persone in stato di disagio psicosociale. Il lavoro di tutti gli operatori parte dalla premessa che tutti i servizi erogati e progettati dalla cooperativa sono orientati al lavoro di rete ed al potenziamento dell’empowerment individuale, di gruppo, di comunità.

SERVIZI OFFERTI

La Cooperativa si avvale nell’erogazione dei servizi di una struttura operativa efficiente e della collaborazione di professionisti qualificati garantendo un elevato livello d’interdisciplinarietà in tutti i servizi e le attività realizzate, una profonda competenza nelle attività di coordinamento, gestione, monitoraggio e valutazione degli interventi nonché nella gestione procedurale ed amministrativo-contabile e nella rendicontazione degli stessi. Si avvale, inoltre, di competenze specialistiche, strutture operative e risorse pubbliche nell’organizzazione, coordinamento e gestione di servizi residenziali e non residenziali.
Dal 1999 offre servizi di accoglienza residenziale e diurna per minori allontanati dal proprio nucleo familiare. Le comunità gestite dalla cooperativa sono ARCOBALENO e IL MARSUPIO e sono autorizzate e accreditate ai sensi del Regolamento n. 4/2014 di Attuazione della Legge Regionale n. 11/2007 della Regione Campania. L’Arcobaleno aperta nel 1996 vanta 20 anni di attività e rappresenta la quarta comunità residenziale autorizzata dalla Regione Campania.
Nel corso di questi 20 anni la Cooperativa ha maturato una significativa esperienza specializzandosi nell’accoglienza, la presa in carico e il recupero di donne minori di età 13-18 anni vittime di violenza sessuale intrafamiliare, di violenza assistita, di tratta. Sono stati inoltre intrecciati costruttivi rapporti nel recupero delle minori, vittime di violenza assistita e di abuso, con l’ASL di Avellino.

La comunità alloggio per minori

La comunità è pensata per l’accoglienza di massimo 8 minori, preferibilmente omogenei per sesso appartenenti alla fascia d’età 13-18 anni. I ragazzi sono inseriti in comunità con misure penali (misura cautelare del collocamento in comunità, messa alla prova, affidamento in prova al Servizio Sociale), con provvedimenti di affido all’Ente Pubblico o su invio di quest’ultimo (ragazzi allontanati dalla famiglia per condizioni di disagio o di rischio con provvedimenti civili o amministrativi o su invio del Servizio stesso in accordo con la famiglia, ragazzi stranieri non accompagnati con apertura di tutela).
La comunità non è di tipo terapeutico o riabilitativo per minori con problemi psichiatrici conclamati o di tossicodipendenza.

Finalità

Le comunità alloggio sono delle strutture a carattere comunitario, caratterizzate dalla convivenza di un gruppo di minori, con la presenza di operatori professionali che assumono la funzione di adulti di riferimento.
L’impostazione del lavoro è orientata verso:
• la valorizzazione delle potenzialità di ciascun minore accolto;
• l’acquisizione di elementi di sempre maggiore autonomia;
• l’ampliamento delle possibilità relazionali dei minori;
• l’interazione attiva con il contesto del territorio.
La comunità va quindi intesa non come spazio di puro contenimento, ma come struttura quotidiana capace di progettarsi a misura del ragazzo, proponendosi certamente come “spazio di passaggio”, ma ricco di esperienze utili ad accompagnare in chiave evolutiva il percorso dei minori ospitati.
La Cooperativa in data 10/05/2016 ha sottoscritto con il Ministero della Giustizia – Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità – Centro per la Giustizia Minorile per la Campania, Protocollo elettronico 8209, una lettera di impegno per il collocamento nelle due comunità di minori/giovani in area penale.
Le comunità alloggio sono inserite nell’elenco Nazionale delle strutture residenziali per minorenni e giovani adulti del Ministero della Giustizia aggiornato al 13/12/2018.

Sedi

Comunità Alloggio ARCOBALENO
Via Teodoro Mommsen, 21 Atripalda (AV)
Tel/fax: 0825.625338
Mail: [email protected] – PEC [email protected]

Comunità Alloggio IL MARSUPIO
Via Teodoro Mommsen, 35 ad Atripalda (AV)
Tel/fax: 0825.625014
Mail: [email protected] – PEC [email protected]

Il centro per la famiglia l’abbraccio

Il Centro per la famiglia L’ABBRACCIO nasce nel febbraio 2014 da un progetto 8xmille della Caritas di Avellino con la collaborazione della Fondazione Opus Solidarietatis Pax e la Cooperativa Sociale La Goccia.

FINALITA’
Il centro famiglia, in una logica di rete, interviene in maniera specifica per promuovere il benessere dell’intero nucleo familiare, sostenendo la coppia, e ogni singolo componente in ogni fase del ciclo di vita. Nel centro sono organizzate attività di sostegno alla genitorialità, finalizzate a facilitare la formazione di un’identità genitoriale, a una scelta consapevole e responsabile della maternità e della paternità, a stimolare la capacità di organizzazione e l’autonomia di ognuno, nonché all’elaborazione e alla conduzione di progetti di vita in armonia con il proprio ruolo genitoriale

OBIETTIVI
Gli obiettivi prevalenti del Centro sono:
• offrire alle famiglie, alle coppie ed ai singoli un luogo di ascolto e accoglienza;
• sostenere sul piano psico-sociale i nuclei familiari in modo particolare quelli problematici;
• supportare la risoluzione dei conflitti familiari;
• favorire l’autonomia dei singoli, delle coppie e dei nuclei familiari;
• favorire il dialogo tra generazioni;
• sostenere la genitorialità, anche adottiva;
• promuovere la cultura della solidarietà e dell’accoglienza familiare.

DESTINATARI DEL SERVIZIO
I destinatari delle nostre attività sono i genitori e i loro figli maggiorenni e minorenni, le coppie coniugate, le coppie di fatto, le famiglie con un solo genitore, le famiglie allargate, le famiglie affidatarie, le famiglie adottive, e tutti quei nuclei che si trovano ad affrontare difficoltà temporanee o che desiderano approfondire e confrontarsi su determinati aspetti legati alla famiglia. Si rivolge anche ad insegnanti, educatori di asili nido e scuole, pediatri e soggetti del privato sociale, che si occupano di minori e famiglie. Il Centro costituisce un valido supporto per gli operatori dei servizi che svolgono attività inerenti i minori, quali assistenti sociali, operatori socio sanitari, insegnanti e forze dell’ordine.
• Accoglienza e informazioni;
• Sostegno Psicologico per singoli, coppie e famiglie;
• Sostegno alla genitorialità;
• Mediazione Familiare;
• Consulenza legale;
• Organizzazione e gestione di gruppi di ascolto e mutuo aiuto tra famiglie;
• Attività di prevenzione e azioni di informazione e sensibilizzazione in ambito scolastico che prevede:
• Attivazione di momenti di formazione specifici rivolti ai gruppi classe, genitori, insegnanti, nelle scuole del territorio;
• Attivazione di micro progettualità rivolte al gruppo classe che favoriscano l’emergere dei problemi relativi al comportamento, alla comunicazione all’interno della scuola e all’interno della famiglia;
• Promozione di campagne di sensibilizzazione, di prevenzione e d’informazione su tematiche comuni quali la solidarietà e l’accoglienza, la violenza di genere, il bullismo, l’abuso e il maltrattamento;
• Iniziative di promozione del volontariato familiare, dell’affidamento familiare e l’adozione.
Il Centro per la famiglia è ad Avellino in via Piave 29/d, si accede su richiesta telefonica chiamando al numero fisso 0825.784082.
La segreteria del Centro è aperta dal Lunedi al Venerdi dalle 10.00 alle 12.00
Le prestazioni dei consulenti vengono erogate su appuntamento nella fascia pomeridiana dalle 15.00 alle 20.00

IL CENTRO ANTIVIOLENZA DI AVELLINO

Da Novembre 2015 ad oggi la Cooperativa è risultata aggiudicataria della gara di appalto per l’affidamento delle attività operative di cui al progetto “Centro Antiviolenza” dell’Ambito Sociale Territoriale A02 con comune Capofila Mercogliano. Il Centro Antiviolenza è operativo dal 9/12/2015 ed è aperto per 5 giorni a settimana per un totale di 10 ore a settimana.
Da Febbraio 2017 la cooperativa ha aperto il Centro antiviolenza “Alice e il bianconiglio” sito in Avellino in via Piave 29/d, aperto per 5 giorni a settimana per un totale di 15 ore settimanali grazie al lavoro volontario delle consulenti.

alice e il bianconiglio logo

Il centro antiviolenza di Avellino fa parte:
• della Mappatura del Numero Nazionale per la violenza sulle donne 1522 – www.1522.eu
• della Mappatura Regionale dei Centri Antiviolenza Attivi nella Regione Campania www.amicheperlarete.it Sportello digitale per le vittime di violenza online.
• della Mappatura Nazionale dei Centri Antiviolenza in Italia accessibile tramite la piattaforma “Come ci trovi” al link www.http:Ilcomecitrovi.women.it/
• Il centro antiviolenza di Avellino ALICE E IL BIANCONIGLIO è autorizzato con prot. 12380 del 16/02/2017 ed Accreditato con Provv. N.1/2017 del 09/03/2017 Prot. Gen. N. 21033 dal Piano di Zona Sociale Ambito A04 ai sensi della Normativa Regionale di Riferimento e rispetta i requisiti minimi previsti dalla Intesa Conferenza Stato del 27 novembre 2014.

I Centri Antiviolenza gestiti dalla Cooperativa nascono per essere un servizio posto a tutela delle donne e dei minori vittime di qualsiasi forma di violenza o discriminazione di genere, l’obiettivo è quello di garantire non solo risposte immediate di sostegno legale, sociale, formativo, secondo le necessità, ma soprattutto sviluppare l’empowerment della donna accolta, inteso come rafforzamento della sua assertività, fondamentale per autodeterminarsi, ripercorrendo il vissuto emotivo correlato al senso di impotenza e fragilità.
L’azione del centro non si esaurisce nell’offrire ascolto e consulenze professionali alle donne, ma è orientata anche a prevenire tali forme di violenza sul territorio dell’Ambito. Pertanto le azioni del centro si muovono in due direzioni: offrendo servizi alle donne e al territorio.

SERVIZI PER LE DONNE
Ascolto telefonico – Accoglienza- Consulenza e assistenza legale- Consulenza e assistenza psicologica, Percorso di Protezione – Orientamento al lavoro.

SERVIZI PER IL TERRITORIO
– Formazione e aggiornamento degli operatori sociali
– Prevenzione e sensibilizzazione della violenza di genere nelle scuole del territorio
– Raccolta ed elaborazione dati

Il Centro Antiviolenza ALICE E IL BIANCONIGLIO
Avellino – Via Piave 29/d
Tel. 0825.784082 oppure il numero mobile attivo H24: 327.7317827
Email: [email protected]
Sito internet: www.centroantiviolenzaa4.org
Il Centro è aperto dal Lunedi al Venerdi dalle 10.00 alle 12.00
Le prestazioni dei consulenti vengono erogate su appuntamento nella fascia pomeridiana dalle 15.00 alle 20.00

Hope Ambulatorio Infermieristico

Hope Ambulatorio Infermieristico

hope logo

L’Ambulatorio Infermieristico Hope ha lo scopo di abbracciare tutte le esigenze mediche del paziente presso il proprio domicilio. Oltre a fornire un supporto a tutte quelle pratiche infermieristiche di cui può avere bisogno, forniamo consulenze mediche e possibilità di corsi di formazione, quali il BLSD (Basic Life Support Defibrillation) e Pblsd (Pediatric Basic Life Support Defibrillation), e il PTC (Prehospital Trauma Care).
Si può parlare finalmente di Infermiere di Famiglia. L’infermiere di famiglia, già attivo con successo in molte Regioni, si occupa dei bisogni dei cittadini dal punto di vista assistenziale sul territorio (non di diagnostica e terapia) e rappresenta un modello evoluto di assistenza, specie con l’aumento delle cronicità e della non autosufficienza.

Prestazioni Infermieristiche ambulatoriali e domiciliari

1. Terapia iniettiva sottocutanea, intramuscolare, endovenosa e per uso uso topico;
2. Somministrazione di farmaci per via enterale;
3. Somministrazione di medicinali prescritti o di sostanze non medicinali per via inalatoria;
4. Somministrazione di enteroclismi;
5. Misurazione parametri vitali;
6. Igiene di paziente allettati;
7. Inserimento e rimozione sondino naso-gastrico;
8. Medicazioni semplici e complesse;
9. Rimozione punti di sutura delle ferite chirurgiche;
10. Applicazione punti di sutura;
11. Controllo e assistenza corrente alle stomie delle vie intestinali;
12. Gestione e pulizia di cateteri venosi periferici, Picc e Midline;
13. Ossigenoterapia;
14. Manipolazione e controllo di drenaggi;
15. Controllo ed assistenza delle stomie delle vie urinarie;
16. Posizionamento di un catetere vescicale a permanenza;
17. Assistenza ordinaria ad un paziente portatore di catetere vescicale;
18. Prelievo sanguigno ed analisi di materiali organico;
19. Esecuzione elettrocardiogramma a 12 derivazioni.

SERVIZI DI TELEMEDICINA

– Elettrocardiogramma a 12 derivazioni con referto
– Holter pressorio con referto
– Holter cardiaco con referto
– Spirometria con referto

ANALISI CLINICHE

A. Analisi di routine
B. Analisi delle feci e delle urine
C. Analisi tamponi
D. Lattotest per il malassorbimento del lattosio
E. Fruttotest per il malassorbimento del fruttosio
F. H₂ Breath test
G. OBtest perla contaminazione batterica intestinale
H. ITTtest per il tempo di transito oro-cecale
I. SOBItest per il follow-up della malattia ciliaca
J. Test per la presenza dell’Helicobacter Pylori

ATTIVITÀ COMPLEMENTARI

1. Ecografie domiciliari
2. Istruzione alle tecniche di somministrazione di terapia farmacologica e nutrizionale
3. Istruzione ed educazione all’autogestione delle stomie digestive e respiratorie
4. Istruzione alla prevenzione ed al trattamento delle lesioni cutanee croniche
5. Istruzione all’autocontrollo della glicemia
6. Orientamento all’accesso ed all’utilizzo dei Servizi Sanitari Pubblici
7. Consulenza ed informazione in materia di prevenzione, cura e mantenimento del livello di salute e di autonomia
8. Attività di counseling (accoglienza, ascolto attivo bisogni, supporto informativo e/o educativo su stili di vita e aspetti assistenziali)
9. Visite mediche specialistiche
10. Consulenza ed informazione in materia di educazione alimentare; rieducazione alimentare, valutazione antropometrica attraverso peso, altezza e BMI; Indagine alimentare; DIETE PERSONALIZZATE
11. Punto DAE (DEFIBRILLATORE SEMIAUTOMATICO)

CORSI DI FORMAZIONE

Per BLS-D si intende Basic Life Support and Defibrillation ovvero il supporto di base alle funzioni vitali e la defibrillazione, questa tecnica di primo soccorso comprende la rianimazione cardio-polmonare RCP ed altre manovre a supporto delle funzioni vitali.
Per PBLS-D si intende Pediatric basic Life Support and Defibrillation, ovvero manovre di primo soccorso, rianimazione e defibrillazione in età pediatrica.
Secondo uno studio statistico, in paesi come l’Italia o gli Stati Uniti, l’arresto cardiaco ha un’incidenza annuale pari a un caso ogni 1000 abitanti e una mortalità elevata (il tasso di sopravvivenza, in assenza di qualsiasi trattamento terapeutico, è del 2%).
Il nostro corso ha lo scopo di INFORMARE e FORMARE gli iscritti sugli strumenti conoscitivi e metodologici e le capacità necessarie per prevenire il danno anossico cerebrale e riconoscere in un paziente adulto e/o pediatrico lo stato d’incoscienza, di arresto respiratorio e di assenza di polso in una condizione di assoluta sicurezza per se stesso, per la persona soccorsa e per gli astanti.

Nei nostri corsi saranno spiegate anche le manovre di disostruzione sia nell’adulto che nel bambino, per prevenire casi di soffocamento da corpo estraneo.
Per PTC si intende Prehospital Trauma Care, ovvero approccio e trattamento del paziente traumatizzato in fase preospedaliera.
Il corso prevede l’addestramento alla rimozione del casco, estricazione dal veicolo, uso dei presidi quali cucchiaio Spinale ragno, stecco bende, collari, e altri ancora.
Il trauma continua a essere la principale causa di morte e d’invalidità per la popolazione al di sotto dei 45 anni di età. Un’assistenza di alta qualità può ridurre in modo significativo la mortalità e migliorare gli esiti del paziente con trauma grave. Ciò presuppone lo svolgersi di una catena di eventi che garantisca qualità e continuità dal luogo dell’incidente al trattamento definitivo.
Perché l’intervento sanitario comporti dei vantaggi, gli operatori devono avere la giusta padronanza di tutte le manovre previste ed essere inserito in un contesto organizzativo che offra al traumatizzato la possibilità di usufruire rapidamente delle migliori risorse.
Il corso PTC fornisce strumenti per comprendere il fenomeno trauma e migliorare il livello di competenza dei professionisti coinvolti nella gestione dei traumatizzati, con l’obiettivo di far giungere il paziente nel minor tempo possibile in ospedale, e soprattutto nelle migliori condizioni possibili.
I principali destinatari sono i soccorritori volontari, può essere propedeutico per medici e infermieri che non hanno mai lavorato in ambito extraospedaliero.

SERVIZIO DI TELEMEDICINA 

Un sistema innovativo sul quale vogliamo basare la nostra vicinanza al paziente è l’utilizzo del servizio di Telemedicina. Nell’ambito della diagnostica clinica, è possibile per un medico effettuare la diagnosi su un paziente che non è fisicamente nello stesso posto del medico, attraverso la trasmissione a distanza di dati prodotti da strumenti diagnostici. La second opinion medica è una delle applicazioni più comuni nell’ambito della telemedicina: essa consiste nel fornire un’opinione clinica a distanza supportata da dati acquisiti inviati ad un medico remoto che li analizza e li referta, producendo di fatto una seconda valutazione clinica su un paziente.

Con questo sistema è possibile attivare una rete ospedale-medici-territorio, per monitorare i pazienti, assisterli nelle malattie croniche e favorire la prevenzione. Le tecnologie e le metodiche utilizzate possono, salvare vite grazie ad una maggiore prevenzione e soprattutto aiutare il Sistema sanitario nazionale ormai al collasso, riducendo gli accessi ospedalieri , soprattutto per le patologie croniche.
Lo sviluppo della telemedicina si rende sempre più necessaria in Italia, se consideriamo che la problematica delle malattie croniche sta diventando sempre più centrale e prioritaria. Infatti secondo l’OMS, tra le malattie croniche più comuni nel mondo, ad elevata incidenza di mortalità ci sono le malattie cardiovascolari (responsabili per 17,5 milioni di morti all’anno), il cancro (7,6 milioni), le malattie respiratorie croniche (4.1 milioni) e il diabete (1,1 milioni).
Ad esempio l’ipertensione non trattata, uno dei principali fattori di rischio (aterosclerosi nelle arterie coronarie, carotidi, arterie renali e degli arti inferiori) potrebbe essere tenuta sotto controllo da remoto con relativa semplicità.
Secondo gli esperti dell’OMS nel 2000 circa 1 miliardo di persone soffrivano di ipertensione nel mondo (pari a oltre il 25% della popolazione mondiale di età superiore ai 20 anni).

Secondo le stime, nel 2025 il numero delle persone con ipertensione dovrebbe arrivare a 1,5 mld persone (quasi il 30% della popolazione).
Se guardiamo ad esempio all’ipertensione, possiamo dedurre che essa è la causa di circa il 14% di tutti i decessi nel mondo ed è anche una delle cause più comuni di disabilità. È stato infatti dimostrato che la proporzione di pazienti con ipertensione aumenta con l’età della popolazione.
La telemedicina quindi può rappresentare la frontiera per seguire tutti gli altri pazienti, rendendoli autonomi il più rapidamente possibile e agevolandone l’autogestione (autosufficienza nella propria casa, nel “quartiere” in cui si sono abituati a vivere). Si attiverebbe una rete integrata ospedale-territorio-domicilio, in cui dovrebbero interagire le varie figure professionali che sono già in campo (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, infermieri e podologi esperti, medici e chirurghi specialisti nei vari settori di competenza delle patologie interessate) e si potrebbe pensare alla discesa in campo di forze nuove utili (come i farmacisti esperti in tale settore), cui demandare altri compiti come la gestione degli appuntamenti con i professionisti prima menzionati, la preparazione di prodotti galenici ad hoc, la sensibilizzazione e l’educazione sanitaria di pazienti e care-givers.

Tutto ciò ovviamente permetterebbe anche un risparmio e una gestione migliore dei casi.
Inoltre se pensiamo alla tecnologia, molti dispositivi medici portatili sono divenuti oramai familiari.
Termometri digitali, misuratori della pressione, sistemi di monitoraggio della glicemia, misuratori dell’ossigeno nel sangue e sistemi di monitoraggio della frequenza cardiaca sono apparecchi non invasivi ormai noti e usati in forma domiciliare.
Questa è una tendenza in continua evoluzione, parallelamente al fatto che gli apparecchi vengono creati con funzionalità di monitoraggio sempre più sensibili e algoritmi avanzati per consentire funzioni di diagnostica e trattamento e per essere utilizzati anche fuori dall’ambulatorio medico.
Con la diffusione delle soluzioni di e-Health e dei sensori Internet connessi si affacciano anche nuove questioni riguardanti la privacy e la sicurezza del paziente, nonché la qualità, la funzionalità e la certificazione delle applicazioni.

Nel contesto socio-economico attuale sarà quindi fondamentale la realizzazione di un modello sanitario volto a efficienza e continuità nella cura della salute, che porterà a migliorare la qualità della vita dei pazienti (non solo anziani), ottimizzando le risorse esistenti e riducendo i costi. In questa prospettiva è di particolare importanza il decentramento del trattamento, andando, ove possibile, dall’ospedale al sistema di assistenza domiciliare, migliorando nel contempo la qualità e l’efficacia delle cure mediche professionali dei pazienti.
In sintesi i fenomeni più importanti che caratterizzano e accompagnano la crescita della domanda di servizi di telemedicina sono:
• l’invecchiamento della popolazione e la limitata capacità di fornire assistenza a tempo pieno in centri di cura per gli anziani;
• i programmi di governo per combattere malattie e stili di vita sbagliati, anche attraverso azioni di prevenzione su larga scala;
• l’aumento del numero di pazienti affetti da malattie croniche, che risiedono permanentemente in casa;
• la diminuzione del numero di professionisti nella sanità e un più facile accesso agli specialisti;
• le nuove tecnologie di trattamento.

I servizi di telemedicina, in particolare puntano a:
• intervenire in una fase precoce della malattia attraverso il monitoraggio, e quindi ridurre il tasso d’aggravamento e di mortalità;
• ridurre il numero di giorni di degenza ospedaliera;
• razionalizzare le decisioni attraverso la consultazione a distanza con gli specialisti;
• ridurre il costo della cura del paziente.
L’onere economico derivante dal funzionamento dei sistemi sanitari rischia ormai di essere insostenibile, esso assorbe in media il 10,3% del PIL nazionale dell’Unione Europea e in Italia circa il 9,1%.
Uno studio dell’Ente di Assistenza e Previdenza dei medici (E.N.P.A.M.) calcolava (nel 2012) un risparmio di tre miliardi di euro l’anno per l’uso di strumentazione digitale grazie alla deospedalizzazione di pazienti cronici resa possibile dalle tecnologie a supporto della medicina sul territorio e dell’assistenza domiciliare.

Contatti

www.ambulatorioinfermieristicohope.it
email: [email protected]
Tel: 0825 1644554
Cell.327 5486543 (Fatima); 373 7531483 (Salvatore)

Primo ed unico Salame Bar in Campania

Primo ed unico Salame Bar in Campania

maialumeria

Formula originale per degustare salumi di qualità in abbinamento a grandi etichette di vini, champagne e birre artigianali.

L’idea è di Simone Schettino, terza generazione di una famiglia che dal 1905 si occupa di produzione e commercio di salumi di alta gamma. A Mugnano del Cardinale, tra la provincia di Napoli e quella di Avellino, terra del celebre e omonimo salame, il Salame Bar è uno spazio all’interno di Maialumeria il concept-risto-store che Schettino ha creato per raccontare e far degustare prosciutti, coppe, culatelli ed altri salumi provenienti dai migliori allevatori e produttori nazionali ed esteri.

È un luogo di incontro e degustazione, il lungo tavolo con comodi sgabelli, l’enoteca a vista e il bancone bar sono il luogo ideale per chi vuole mettere al centro dell’esperienza i salumi proposti in varie declinazioni: crudi, cotti, stagionati, affumicati e speziati da degustare al banco come aperitivo in abbinamento ad una birra artigianale, un buon calice di vino o champagne. Tanti i prodotti di punta tra cui scegliere, affettati finemente o tagliati a punta di coltello, serviti su eleganti taglieri di legno: dalla mortadella di Bologna IGP al culatello di Zibello Dop, dal salame Napoli al prosciutto crudo Tanara di Parma 24 mesi, dal San Daniele Dop alla pancetta arrotolata o steccata, dal prosciutto di Parma Pio Tosini tre ghiande alla spalla Cruda di Sissa.

Salumi che accontentano ogni palato, da magiare in punta di dita, accompagnati da fragrati grissini realizzati in casa o da pane locale per esaltarne il profumo e la delicatezza.

Legge di stabilità 2019: i principali provvedimenti in Campania

Legge di stabilità 2019: i principali provvedimenti in Campania

Legge di stabilita 2019

500mila euro per il recupero e uso dei beni confiscati

È stato disposto per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, uno stanziamento pari ad euro 500.000, con l’obiettivo di sostenere l’attuazione delle attività in materia di valorizzazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata di cui alla legge regionale 16 aprile 2012, n. 7.

Promozione per lo spettacolo

Per il triennio 2019-2021 è stato istituito un ulteriore fondo denominato “Programma triennale di promozione dello spettacolo (Art.6 1.r. 6/2007)” di euro 1.500.000,00 per l’esercizio finanziario 2019 e di euro 1.166.000,00 per ciascuno degli esercizi 2020 e 2021, per sostenere gli interventi per la promozione e il sostegno dello spettacolo.

Consorzio di bonifica Sannio – Alifano e Aurunco

Un contributo complessivo di euro 3.000.000 al Consorzio di bonifica Sannio Alifano, previa presentazione di un piano di valorizzazione territoriale da realizzare nell’ambito del comprensorio di bonifica dell’ex Consorzio di Bonifica Valle Telesina, per la salvaguardia della funzionalità e delle finanze del Consorzio di bonifica Sannio – Alifano. Per le stesse finalità, la Regione riconosce anche al Consorzio di bonifica Aurunco, un contributo complessivo di euro 3.000.000 a valere sul bilancio di previsione 2019-2021.

9 milioni in tre anni per gli asili nido

Lo stanziamento di euro 3.000.000 disposto dal comma 1 dell’articolo 10 della legge regionale 20 gennaio 2017, n. 3 (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2017-2019 della Regione Campania – Legge di stabilità regionale 2017) per le spese di gestione, funzionamento e manutenzione degli asili nido delle amministrazioni comunali della Regione Campania, previsto anche per ciascuno degli esercizi 2020 e 2021.

Sostegno per gli asili nido aziendali

Istituzione di un fondo denominato “Fondo asili nido aziendali”, volto a sostenere la realizzazione di ludoteche o asili nido a favore dei figli dei lavoratori, con una dotazione pari a euro 150.000 a sostegno degli interventi per la conciliazione dei tempi famiglia e lavoro.

300mila euro di giochi per le aree verdi

Supporto ai Comuni per l’acquisto e l’installazione nella aree verdi pubbliche di giochi destinati ai bambini con disabilità di cui al comma 9 dell’articolo 13 della legge regionale 5 aprile 2016, n. 6 (Prime misure per la razionalizzazione della spesa e il rilancio dell’economia campana – Legge collegata alla legge regionale di stabilità per l’anno 2016) con l’erogazione di euro 100.000 per ciascuno degli esercizi 2019, 2020 e 2021.

Aiuto all’assistenza per gli ammalati cronici

Alle attività delle associazioni di assistenza agli ammalati cronici, ovvero oncologici, riconosciute dalle Aziende Sanitarie Locali, che svolgono il servizio sociale per il trasporto da e per gli ospedali nelle aree interne, sono previsti euro 200.000,00 per gli esercizi finanziari 2019, 2020 e 2021.

I Comuni potranno nuovamente acquisire immobili abusivi

Riapertura dei termini previsti dal comma 1 dell’articolo 9 della legge regionale 18 novembre 2004, n. 10 (Norme sulla sanatoria degli abusi edilizi di cui al decreto legge 30 settembre 2003, n. 269, articolo 32 così come modificato dalla legge di conversione 24 novembre 2003, n. 326 e successive modifiche ed integrazioni), che prevede che le amministrazioni comunali possano acquisire al patrimonio comunale gli immobili abusivi, al 31 dicembre 2019.

Cassiopea

Cassiopea

cassiopea logo

SEDE LEGALE e Amministrativa:
C.so Giuseppe Montella, 29 Airola (Benevento)

Dr.ssa Falzarano cell. 347 8065359
[email protected]

Cassiopea è un’Associazione di Promozione Sociale fondata da professioniste con l’intento di promuovere iniziative e sviluppare servizi nell’ambito della solidarietà sociale, della tutela dei diritti della famiglia, con particolare attenzione alla donna e ai minori. Opera nel campo dei servizi socio-culturali ed educativi promuovendo attività che favoriscono l’inclusione sociale, il contrasto alla dispersione scolastica, la prevenzione del disagio, il benessere individuale e relazionale.
Offre inoltre consulenza nella progettazione e gestione di iniziative, attività e progetti.

L’Associazione è:

– sede territoriale del Laboratorio Nazionale di Sociologia
– articolazione dell’Associazioni Sociologi Italiani (ASI)
– è membro dell’alleanza educativa “Crescere al Sud”, osservatorio permanente e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel Meridione.
– è partner dell’Associazione l’Atelier D’Arte per la realizzazione di laboratori espressivi per minori.

L’Associazione è convenzionata con:

– Seconda Università di Napoli Facoltà di Psicologia
– Comune di Moiano

L’Associazione collabora con:

– Cittadinanzattiva Onlus –  sede Campania
– Comune di Reino (BN)
– Istituzioni scolastiche

Cassiopea è stata nella Rete Nazionale “Sistema Spazio Giallo” di Bambinisenzasbarre per la realizzazione dello SPAZIO GIALLO nel carcere di Secondigliano, Napoli.
Uno spazio socio-educativo integrato creato per i bambini che si preparano al colloquio con il genitore detenuto. Il progetto è nato da un iniziativa di Cassiopea ed stato sostenuto da Enel Cuore Onlus, da Fondazione Banco di Napoli e dalla Campagna di Crowdfunding di MERIDONARE (progetto “Liberi Dentro”).

L’Associazione realizza i propri scopi con le seguenti attività:
– Sviluppo della personalità umana in tutte le sue espressioni ed alla rimozione degli ostacoli che impediscono l’attuazione dei principi di libertà, di uguaglianza, di pari dignità sociale e di pari opportunità, favorendo l’esercizio del diritto alla salute, alla tutela sociale, all’istruzione, alla cultura, alla formazione nonché alla valorizzazione delle attitudini e delle capacità professionali;
– Tutela dei diritti dei minori e promozione del benessere. Inclusione sociale;
– Favorire e promuovere qualsiasi forma di attività che sia di prevenzione al disagio giovanile;
– Educazione alla legalità e contrasto alla dispersione scolastica;
– Promozione di politiche a favore dei giovani.

Sul territorio si avvale della collaborazione di diverse professionalità tra cui psicologi, sociologi, ricercatori, maestra d’arte.
– Organizza laboratori esperienziali rivolti ai minori e ai giovani;
– Promuove la psicologia del benessere , la promozione alla salute;
– Sostegno alla genitorialità e consulenza psicologica su:

Disagio scolastico, Ansia, disturbi del comportamento, ludopatie, depressione, altro.
In partenariato con l’Associazione Sociologi Italiani realizza progetti di ricerca sociale su varie tematiche, promuove attività di aggiornamento e formazione professionale, elabora progetti ed attività in ambito socio-culturale.
Cassiopea inoltre offre consulenza nella progettazione , nella gestione e nel monitoraggio e valutazione di attività e progetti nel sociale.

Museo Vivente della Dieta mediterranea e Museo Vivo del Mare

Museo Vivente della Dieta mediterranea e Museo Vivo del Mare

MuSea Antonio Riccio

Al primo piano del Palazzo è allestito il Museo della Dieta mediterranea, il quale si pone come luogo di divulgazione dei principi della Dieta mediterranea intesa come stile di vita e riconosciuta nel 2010 patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’Unesco.

Dieta mediterranea che vede nella località cilentana la sua culla mondiale: qui infatti visse e studiò per oltre quarant’anni il suo teorizzatore, il biologo e fisiologo statunitense Ancel Keys. La struttura, rinnovata nel 2016, comprende: la sala espositiva, con pannelli descrittivi, video e immagini che illustrano la storia e i principi della Dieta mediterranea, le sale laboratoriali, la tisaneria e la biblioteca personale di Ancel Keys, donata dalla famiglia al Comune di Pollica.

MuSea Antonio Riccio

Al piano terra di Palazzo Vinciprova sorge invece il Museo Vivo del Mare che, attraverso dodici vasche distribuite in tre sale, ricostruisce diversi habitat marini tipici delle coste cilentane. Da segnalare la sezione multimediale interamente dedicata alle tartarughe marine, la vasca delle specie aliene, pesci tropicali che – migrando verso il Mar Mediterraneo – ne minacciano gli ecosistemi e la vasca dedicata alla piaga dei rifiuti in mare.

A Palazzo Vinciprova si concentra una fitta serie di attività: visite guidate, laboratori, eventi. La proposta didattica del Museo è ricca e variegata, e comprende percorsi tematici pensati per tutte le età e gli indirizzi di studio.
Le scolaresche che fanno tappa al Museo hanno modo di approfondire i temi di maggiore interesse attraverso lezioni frontali, laboratori pratici e giochi scientifici e artistici, curati dallo staff di biologi del Museo e, in alcuni casi, da esperti esterni. Le attività laboratoriali sono arricchite da supporti audio-visivi ed esperimenti pratici; ma anche da visite animate, studiate per stimolare un rapporto creativo e interattivo tra lo spettatore/partecipante e i luoghi attraversati.

Ecco i laboratori dedicati alla Dieta mediterranea: “La Dieta mediterranea, dal mito all’esperienza”, “Per fare il miele ci vuole l’ape”, “Alla riscoperta delle piante tintorie” e “L’arte della ceramica”. I laboratori sul mare sono invece: “Incolore, insapore, inodore. Viaggio tra le qualità di una sostanza incredibile: l’acqua”, “In fondo al mar, la vita sommersa”, “Dai rifiuti al mare” e “Il mare nel mito” (visita animata). Sono inoltre disponibili pacchetti da intera giornata alla scoperta delle eccellenze del territorio cilentano: “La via del grano”, “Olio e dintorni”, “Cheese, facciamo il formaggio” e “Tra fiume e mare”.

MuSea Antonio Riccio

Ricco il calendario di eventi che il Museo, nel corso dell’anno, ospita e organizza. Uno su tutti, il Festival della Dieta mediterranea, che si svolge da luglio a settembre, accompagnando l’estate cilentana.

Si tratta di un contenitore di iniziative che ruotano intorno agli aspetti culturali e antropologici più interessanti dello stile di vita mediterraneo. La manifestazione, promossa da Legambiente onlus e dal Comune di Pollica con il patrocinio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, comprende incontri, dibattiti, laboratori, showcooking, spettacoli teatrali per bambini, concerti musicali, escursioni e tante altre attività. La base logistica è il Museo, ma gli eventi si sviluppano in tutta la località cilentana.

Inoltre il Museo Vivente della Dieta Mediterranea e il Museo Vivo del Mare fanno parte della rete della Cilento Green Card, un progetto di valorizzazione del territorio promosso da Legambiente Onlus con il patrocinio della Regione Campania e del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Il pass turistico annuale permette di accedere a prezzo agevolato a una serie di musei, aree archeologiche e aree naturalistiche comprese nel territorio del Parco.

La struttura museale rappresenta una preziosa occasione per trasmettere, a partire dalle nuove generazioni, modelli di vita sani e sostenibili per la salute e per l’ambiente, nonché per promuovere la valorizzazione del variegato patrimonio culturale e naturalistico del Cilento.

Museo Vivente della Dieta Mediterranea e Museo Vivo del Mare
Palazzo Vinciprova, Via Caracciolo 192, Pioppi, Pollica (Salerno)
Tel. 0974 905059
www.ecomuseodietamediterranea.it – www.museovivodelmare.it
[email protected][email protected]
Aperto tutto l’anno, chiuso il martedì

 

 

 

L’unico abitante di Rescigno Vecchia

L’unico abitante di Rescigno Vecchia

Giuseppe Spagnuolo

Rescigno Vecchia: uno dei borghi fantasma più belli d’Italia ed è oggi abitato unicamente dal signor Giuseppe Spagnuolo.

Si trova in provincia di Salerno, nel Cilento, è costituito da case in pietra di un unico piano immerse nella vegetazione e disseminate in piccoli vicoletti sterrati. Frane e alluvioni costrinsero gli abitanti a trasferirsi più a valle dando vita alla Roscigno Nuova.

Visitando il paese si ha l’impressione di fare un viaggio indietro nel tempo passeggiando tra botteghe e stalle, la piazza municipale che è dominata da una fontana e dalla chiesa di San Nicola di Bari. È anche possibile visitare il Museo della civiltà contadina ospitato nelle stanze della canonica della Chiesa e dell’ex Municipio.

Roscigno Roscigno

Giuseppe Spagnuolo è l’unico abitante di Roscigno Vecchia, in provincia di Salerno: gli abitanti sono andati via per il rischio dissesto idrogeologico, mentre lui è diventato custode della memoria del borgo.
E, in quanto unico abitante, a Giuseppe spetta il compito di accogliere i molti curiosi che da tutta la penisola e dal mondo giungono nel piccolo borgo.
“Questo paese – spiega Giuseppe Spagnuolo – negli anni ’80 non era sulla carta topografica. La Sovrintendenza l’ha chiamata la Pompei del ‘900. Addirittura i proprietari di questi edifici sono rimasti quelli del ‘700. Hanno lasciato tutto così, in uno stato di abbandono, quando avrebbero potuto inventarsi mille altre cose per rendere questo borgo ancora più incantevole. Un cantiere scuola, un museo a cielo aperto, una location per un presepe vivente, e non limitarlo a qualche apparizione sporadica di qualche pellicola cinematografica”.

Roscigno vecchia GiuseppeRoscigno Giuseppe Spagnuolo

Lui è l’unico residente dal 2001, ma, come ogni viaggiatore, prima di trovare il suo porto sicuro ha migrato. “Prima di tornare qui, dove è nata la mia famiglia di contadini, sono stato un emigrante. – rivela a Niccolò Zancan, che lo ha intervistato per La Stampa – Era la primavera del 1963 quando sono partito per andare a fare l’aiuto carpentiere in Lombardia.
Poi spaccapietre in Svizzera. Servizio militare a Como, due anni nella Finanza, trent’anni da operaio edile in giro per il Nord Italia, durante i quali ho fatto tre figli, che ora vivono sparsi per il mondo. Sono tornato quando non avevo proprio più nessun impiego”.

 

Il cece di Cicerale vive ancora. La storia di Giovanna Voria

Il cece di Cicerale vive ancora. La storia di Giovanna Voria

Cecicorbella

Giovanna Voria nasce figlia di contadini. E chi appartiene alla terra prima o poi ne sente il richiamo…
Infatti, sposata giovanissima, avvia con il marito un’attività di marmi, ma dopo 25 anni in cui ormai gestiva sia l’ufficio che il laboratorio, quella vita inizia a starle stretta: si sente come l’ingranaggio di una macchina e prendersi cura dell’uliveto, del vigneto e degli animali di famiglia nel fine-settimana, non le basta più. La terra chiama, lei risponde.
Molla tutto e nel 2001 avvia quello che diventerà l’Agriturismo Corbella, in una zona “fuori dal mondo”: all’epoca non c’è acqua, né luce, niente telefono e nessuna strada per raggiungerlo se non un pezzo di sterrata. Per dare inizio alle attività Giovanna si arrangia con un gruppo di continuità, l’energia elettrica arriva un anno dopo.

Non è facile, per lei. In un posto così precario in termini di servizi, è facile sentirsi abbandonata. Ma le tornano in mente le donne di famiglia, con i loro preziosi insegnamenti contadini e la grande forza di volontà. Nonna Giovanna, nonna Antonia e mamma Angelina le sono di ispirazione e a Giovanna viene l’idea: recuperare il cece di Cicerale, un legume talmente tipico che dà il nome al paese, sul cui stemma comunale compare una pianta di ceci con la scritta “Terra Quae Ciceralit” (terra che nutre i ceci). Un prodotto che, con la forte emigrazione post-bellica, era sparito completamente.

Dopo neanche un mese di attività è la BBC, la famosa emittente televisiva britannica, che va ad intervistare Giovanna facendole capire che tra le mani ha un tesoro, e le consiglia si scrivere un libro (“Cucinare con i ceci”). Inizia così un periodo ricco di sfide che altro non fanno che rafforzare l’orgoglio di appartenere alla terra cilentana. Nel suo agriturismo inizia a proporre piatti a base di legumi, cereali, ortive, erbe spontanee, aromi mediterranei, fico bianco del Cilento: tutti prodotti della sua zona.
Chi la deride per questo suo “ritorno al passato” deve ricredersi presto: grazie agli studi di Ancel Keys e Jeremiah Stamler, che ne provano i benefici sul sistema cardiovascolare, la Dieta Mediterranea diventa nel 2010 Patrimonio Immateriale dell’Unesco e lei che – seguendo le orme delle tradizioni della sua famiglia – se n’è fatta promotrice, capisce di aver intrapreso la strada giusta.

Nel 2012, dopo tante lotte, il cece di Cicerale diventa Presidio Slow Food e per Giovanna iniziano le soddisfazioni, soprattutto al di fuori dei confini regionali e nazionali, fino a volare anche oltreoceano. Nel 2017 il Museo della Dieta Mediterranea la nomina “Ambasciatrice della Dieta Mediterranea nel Mondo”, nello stesso anno arrivano il Premio Cicas e il premio Fidapa e ambasciatrice del Cilento, mentre l’anno dopo la Voria è Ambasciatrice del Carciofo Bianco di Auletta. Oggi Giovanna si occupa con passione del suo agriturismo ma organizza eventi e laboratori per grandi e piccoli in cui racconta la Dieta Mediterranea e cucina deliziosi manicaretti a base di prodotti locali.

«Io mi reputo una chef contadina – dice senza trattenere l’emozione di chi sa quanta fatica è costata arrivare fino a qui – Ho bisogno della terra, della stagionalità a km zero e delle eccellenze dei luoghi. Cucino ciò che trovo nel mio orto, per questo non ho un menu fisso alla carta nel mio agriturismo. Dopo il cece di Cicerale, ho recuperato il cece nero di Corbella, il cece rosso e l’antico fagiolino di maggese. Abbiamo però bisogno di giovani che si innamorino dei prodotti del loro territorio e possano portare avanti ciò che stiamo facendo. Io, personalmente, per la mia terra ho rifiutato offerte all’estero molto interessanti, perché credo che se tutti scappiamo via cosa rimarrà della nostra storia, dei nostri avi e delle lotte che hanno fatto? Io lo dico sempre: sò nata a lo Ciliento e me ne vanto».

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Ai tiempi ro barone: tra spettacoli ed enogastronomia rivive la grande storia

Ai tiempi ro barone: tra spettacoli ed enogastronomia rivive la grande storia

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Ai tiempi ro barone”: dal 29 giugno all’1 luglio Prata Principato Ultra (Avellino) ripercorre le orme del suo passato in un evento che nasce dalla storia del paese e che arriva fino alla modernità. Tre giorni incentrati sul Palazzo Baronale che fu della famiglia Zamagna, originaria della croata Dubrovnik, figura di spicco dell’aristocrazia pratese a cui simbolicamente l’evento si lega.

L’evento è promosso dall’associazione Panta Rei con la direzione artistica di Roberto D’Agnese. Cuore di “Ai tiempi ro barone” è il centro storico, insieme alla tradizione e alle eccellenze enogastronomiche del territorio, con la figura centrale del Barone Savino Zamagna, la cui figura riecheggia all’interno del Palazzo Baronale insieme alla storia della sua tragica fine. È proprio in questo Palazzo, infatti, che il barone trovò la morte, in una notte in cui – come sua abitudine – volle esercitare lo Ius primae noctis, famigerato diritto del Signore feudatario di giacere la prima notte con la sposa di un proprio sottomesso. Zamagna venne ucciso da Gianlorenzo la Monica per difendere la giovane nuora dall’arcaica abitudine feudale, travestendosi da sposa ed aspettando il barone nel talamo nuziale e pugnalandolo a tradimento.

“L’idea è nata per rivalutare il centro storico e, in particolare, il Palazzo Baronale – afferma Luigi Tenneriello, presidente dell’Associazione Panta Rei – con un evento in grado di guardare sia alla cultura che all’enogastronomia. Stiamo definendo il programma con il direttore artistico Roberto D’Agnese, che è per noi garanzia di successo, con l’auspicio che diventi un appuntamento annuale fisso, cercando di coinvolgere i cittadini e i turisti con una proposta diversa dal solito, che parta già dall’ora di pranzo e che veda il Palazzo aperto per visite ed iniziative. Particolare cura sarà data all’allestimento, perché si possa rivivere l’atmosfera che si respirava all’epoca del barone”.

“Stiamo lavorando ad un programma artistico di impatto – spiega il direttore artistico Roberto D’Agnese -. Il format dell’evento vedrà una duplice linea guida, incentrata sulla cultura e lo spettacolo ma anche su quello che è un pezzo importante del patrimonio culturale di Prata, ovvero il Palazzo Baronale, che apre le sue porte alla cittadina rivivendo gli antichi fasti attraverso tre serate di festa, in cui raccontare la storia del paese ed immergere il visitatore in un’ambientazione in grado di rievocare la presenza del Barone Zamagna. La mia idea è quella di un evento che non abbia i canoni di una festa classica, ma che sia ricco di sorprese per il visitatore e per la cittadinanza stessa. Una singolarità che appartiene alla storia del barone Zamagna e che merita di incarnare lo spirito dell’evento a lui dedicato”.

Non “Pallo” Bene: seminario gratuito sulle difficoltà del linguaggio dei bimbi

Non “Pallo” Bene: seminario gratuito sulle difficoltà del linguaggio dei bimbi

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Si terrà il prossimo 30 maggio, presso la Scuola Adolphe Ferriere Napoli (via Vaccaro 25/27) il seminario informativo Non “Pallo” Bene sui temi di prevenzione, individuazione e cenni abilitativi sulle difficoltà specifiche di linguaggio.
Un dibattito relativo all’utilità di effettuare una presa in carico nei bambini che presentano un ritardo del linguaggio espressivo nella fascia di età compresa tra 24 e 36 mesi, i Parlatori Tardivi, è ormai in corso da molti anni. Sono numerosi, infatti, gli studi che documentano come tale condizione rappresenti per questi bambini una condizione di forte rischio per il linguaggio più complesso e conseguentemente un rischio di carattere emotivo e sociale.

• Cosa sono le difficoltà di linguaggio?
• Perché è importante prevenire?
• Cosa può fare un genitore?

Il gruppo Fonikamente da tempo sostiene che una valutazione e un intervento precoce e combinato (linguaggio e attenzione) potrebbe essere effettuato sin dai 24/36 mesi. Il potenziamento dei sistemi attentivi consentirebbe di generalizzare più rapidamente gli schemi articolatori e combinatori acquisiti con il training abilitativo per il linguaggio. Inoltre, lo stesso potenziamento esecutivo attentivo, fornirebbe ai bambini maggiori strategie per poter affrontare, in seguito, gli apprendimenti scolastici di lettura, scrittura e calcolo.

RELATORI:
Dott. Andrea Di Somma
Medico Foniatra (ASL NA2Nord)
Fondatore Gruppo Fonikamente

Dott. Vincenzo Di Maro
Logopedista
Fondatore Gruppo Fonikamente

INFORMAZIONI: Il seminario – gratuito – è aperto a genitori e docenti. La prenotazione – obbligatoria – può essere effettuata telefonicamente al numero 081 5782476.
I posti sono limitati.
www.fonikamente.it

 

Campania maglia nera per l’obesità infantile: “Donne che sanno” in campo per prevenire

Campania maglia nera per l’obesità infantile: “Donne che sanno” in campo per prevenire

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L’obesità dilaga, soprattutto quella infantile e in particolare al Sud. La Campania detiene il triste primato: il 26.2% dei bambini tra gli 8 e i 9 anni è in sovrappeso e il 17.9% è obeso, per un totale complessivo del 44,1% (secondo i dati diffusi da Okkio alla Salute). La causa? Le cattive abitudini alimentari. Gli studi scientifici dimostrano come la prevenzione primaria dell’obesità e di tutte le patologie correlate a stili di vita non corretti, per essere efficace, deve avvenire sin dal concepimento. I primi mille giorni di vita del bambino sono unanimemente considerati determinanti dal punto di vista nutrizionale nel porre le basi della sua salute futura e nella riduzione dei rischi di sovrappeso e obesità. I consigli del pediatra alle neomamme in genere sono seguiti in modo scrupoloso. Il problema nasce dalle “deviazioni” successive, causate da una cattiva interpretazione delle regole da seguire, da scelte sbagliate e ritenute idonee. Deviazioni da collegare inevitabilmente nel Sud anche ai problemi di natura economica che affliggono molte famiglie. Oggi allevare al meglio un figlio, soprattutto nei primi anni di vita, ha spesso costi difficili da sostenere per molte coppie meridionali, la maggior parte monoreddito, diverse con capifamiglia che hanno perduto il lavoro, moltissime non al riparo degli ammortizzatori sociali. Dunque, non solo buoni consigli da trasmettere ai genitori, ma l’urgenza di aiutarli seriamente con adeguati strumenti di sostegno, insieme a una corretta informazione sui danni causati da diete ipercaloriche ritenute economicamente convenienti.

Come intervenire? È possibile prevenire l’obesità infantile? Con quali strumenti conciliare educazione alimentare e un corretto stile di vita? La dieta mediterranea aiuta davvero a combatte l’obesità sin dallo svezzamento? In che modo? E proprio “Sapere quali regole seguire a tavola nei primi anni di vita” sarà il tema al centro del quinto appuntamento del ciclo “Donne che sanno” che il prossimo 14 maggio vedrà riuniti a Napoli nei locali della Società di Storia Patria al Maschio Angioino (via Vittorio Emanuele III, terzo piano, sin dalle ore 16) tecnici ed esperti della nutrizione. Fra i protagonisti dell’incontro, che come i precedenti è organizzato alla Fondazione Mario e Paola Condorelli e da L’Altra Napoli, Gina Bonsangue dell’Associazione dei Cristallini; Fortunato Ciardiello presidente European Society for Medical Oncology e professore ordinario di Oncologia Università della Campania Luigi Vanvitelli; Luigi Corrivetti, vicepresidente EBRIS e direttore Dipartimento Salute Mentale ASL Salerno e Raffaella de Franchis, referente per la Dieta Mediterranea Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP). Modererà i lavori Antonio D’Avino, segretario provinciale FIMP Napoli. Quindi le domande del pubblico e le conclusioni affidate a Celeste Condorelli.

“I dati del Rapporto Okkio alla Salute – sostiene la pediatra Raffaella De Franchis – sono molto preoccupanti. Per questo non bisogna abbassare la guardia, ma è importante porre sin da subito le basi per una corretta alimentazione. Le abitudini alimentari si costruiscono sin dal periodo fetale, per cui è importante che la madre segua un regime alimentare equilibrato, e offra al bambino piccolo, sin dalla nascita, il miglior nutrimento possibile. La dieta mediterranea è un regime alimentare ricco di olio di oliva, frutta, verdura, cereali integrali, frutta secca, con un modesto consumo di pesce e pollame viene sempre più considerata il modello per la salute dell’uomo. I Pediatri di famiglia della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) di Napoli del Gruppo di lavoro “Dieta Mediterranea in Pediatria” stanno da tempo promuovendo la diffusione della Dieta Mediterranea già nelle prime epoche della vita. I dati preliminari del loro lavoro, che saranno presentati al Congresso della Società Europea di Gastroenterologia Pediatrica (ESPGHAN) a Ginevra dal 9 al 12 maggio 2018, mostrano come la percentuale di bambini svezzati con Dieta Mediterranea e che ad 1 anno hanno un’ottima aderenza a tale schema dietetico, sia pari al 73.4%. Il 23.9% ha un’aderenza intermedia e solo il 2.7% non è in linea con tale stile”.

Preoccupante l’allarme di Giulio Corrivetti: “Per la prima volta nella storia della specie umana – denuncia – l’attesa di vita dei nostri figli sarà più corta di quella di noi genitori. Il paradosso è ulteriormente accentuato dal fatto che spendiamo circa 60 miliardi di euro per ipernutrirci, altri 30 miliardi in messaggi dei mass media per convincerci a mangiare cibo ipercalorico e 45 miliardi in attività fisiche o diete speciali per perdere il peso eccessivo causato da una alimentazione sbagliata. Nel frattempo, nei paesi in via di sviluppo bambini continuano a morire di malnutrizione e basterebbero solo 40 miliardi di euro (meno di un terzo di quello che spendiamo per ipernutrirci nei paesi industrializzati) per fermare questa piaga. Senza contare il fatto che circa il 40% del cibo ipercalorico che produciamo viene buttato via come produzione eccessiva”.

Per partecipare all’evento è richiesta la registrazione tramite mail all’indirizzo [email protected].

Il progetto Donne che Sanno prevede un appuntamento al mese (il ciclo di incontri si chiude il 4 giugno), con eventi che coinvolgeranno il territorio e le collettività, per favorire adeguate scelte di benessere, e si avvale del patrocinio di: Regione Campania, Comune di Napoli, Società Napoletana Storia Patria, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, Ipasvi, Ordine dei Medici, Federazione italiana medici pediatri di Napoli, Valore D, Federconsumatori, Lilt, con il contributo di UniCredit, Fondazione Grimaldi Onlus, Ferrarelle e Banco BPM.
Per info: www.donnechesanno.it; www.fondomarioepaolacondorelli.

 

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