Nasce a Napoli il primo Museo digitale dedicato alla Dieta Mediterranea

Nasce a Napoli il primo Museo digitale dedicato alla Dieta Mediterranea

Logo Museo virtuale dieta mediterranea

Viaggiare nello spazio e nel tempo per immergersi in un flusso di storie narrate da protagonisti noti e meno noti del mondo agroalimentare, alla scoperta dell’arte di mangiar bene per vivere a lungo in buona salute. Sarà una delle suggestioni a cui andranno incontro i visitatori del primo museo digitale al mondo interamente dedicato all’arte della Dieta Mediterranea. Una “creazione” scientifica del MedEatResearch dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, il primo Centro di Ricerca universitario italiano specificamente dedicato alla Dieta Mediterranea, fondato e diretto dagli antropologi Elisabetta Moro e Marino Niola. Il museo digitale è stato progettato insieme all’Università di Roma “Unitelma Sapienza” e con il finanziamento della Regione Campania.
“Con un colpetto di mouse, digitando www.mediterraneandietvm.com – spiega Elisabetta Moro, condirettore del Mediterranean Diet Virtual Museum – si potrà vedere un grande esperto di olio, di pasta, di vino o di pomodoro che ci dice tutto quello che avremmo sempre voluto sapere su cultivar, formati, annate, aree di eccellenza. Le virtù della dieta mediterranea saranno raccontate da scienziati di fama mondiale come Jeremiah Stamler, Antonia Trichopoulou, Henry Blackburn, Mario Mancini, Daan Kromhout, Alessandro Menotti e Anna Ferro-Luzzi, tutti allievi e collaboratori di Ancel e Margaret Keys, gli scopritori di questo regime alimentare che porta alla longevità”. Il Museo racconterà l’universo della Dieta Mediterranea anche attraverso conversazioni scientifiche e antropologiche con chef stellati come Alfonso Iaccarino o uomini di spettacolo come Ugo Gregoretti e Peppe Barra.

Elisabetta Moro condirettore

“Possa campare cent’anni” sarà uno dei primi viaggi antropologici offerti dal Mediterranean Diet Virtual Museum. Un progetto di ricerca del MedEatResearch ideato per testimoniare con una nutrita schiera di centenari della Campania, dalle colline dell’alta Irpinia con Villanova del Battista al litorale del Cilento con Pioppi, la proverbiale longevità della Dieta Mediterranea. Nelle videointerviste i “nonni campani” raccontano la loro storia e le loro tradizioni alimentari: c’è ad esempio Alborina Silano, 100 anni, che da ragazzina aiutava la madre e le sorelle a preparare le pagnotte aggiungendo nell’impasto delle patate per renderlo morbido per diversi giorni; o Antonio Scarpa, classe 1926, che continua ancora oggi a mangiare come in passato, coltivando l’orto e allevando i suoi animali.

testimonial Mediterranean Diet Virtual Museum

Il museo metterà in mostra preziose testimonianze, frutto di attente ricerche etnografiche, di produttori, chef, artigiani, scienziati, contadini, artisti, pescatori e testimonial d’eccezione, allo scopo di contribuire in maniera rilevante alla promozione del territorio campano, alla valorizzazione culturale delle sue tradizioni, vocazioni e produzioni, nonché al plusvalore simbolico delle filiere enogastronomiche di qualità campane sul mercato globale. I contenuti saranno disponibili in open source e raggiungibili anche tramite QRCode.

 

Da Napoli la sfida di #prendi3: quando i social fanno bene all’ambiente

Da Napoli la sfida di #prendi3: quando i social fanno bene all’ambiente

Dall’esempio dell’organizzazione australiana no-profit Take 3, a Napoli nel 2018 è nato #Prendi3. Una sorta di “gioco” lanciato attraverso i social network, con lo slogan: “Invece di Gettare, #Prendi3”. Lo scopo è quello di invertire la tendenza di buttare i rifiuti a terra, specialmente in spiaggia, invitando invece a raccoglierli e gettarli negli appositi contenitori della raccolta differenziata.
La sfida, lanciata attraverso gli account ufficiali su Facebook ed Instagram, vuole ridurre la possibilità che la plastica finisca in mare e per partecipare basta seguire semplici istruzioni:
1) raccogli almeno 3 pezzi di plastica (in spiaggia, al parco, in cittá);
2) scatta un “selfie-utile” all’ambiente e agli oceani con il bottino di plastica che butterai nella raccolta differenziata, copiando e incollando queste istruzioni e usando gli hashtag #Prendi3 #Take3;
3) tagga 3 amici che vuoi invitare a giocare.

spiaggiapulita

Al gioco hanno preso parte anche diverse personalità di spicco come il Ministro Sergio Costa, che ogni estate raccoglie i suoi 3 pezzi di plastica dalla spiaggia di Ascea Marina, l’attore Patrizio Rispo, il musicista Maurizio Capone dei “Capone Bungt Bangt” e altri.
Fino ad oggi sono tantissime le foto i video pervenuti sulla pagina Facebook Prendi3 e il canale Instagram, provenienti non solo dalla Campania, ma da ogni spiaggia e città d’Italia. Visto il successo riscontrato, i promotori di #Prendi3 hanno cominciato ad organizzare anche altre iniziative. Ad esempio le giornate di “Plogging”, attività tipica svedese che deriva dall’unione tra la parola “jogging” e il termine “plocka”, che significa “raccogliere”. Ci si riunisce in città muniti di guanti e sacchetto, per fare jogging e raccogliere la plastica che si trova lungo il percorso. Un momento di unione tra il benessere fisico e quello del pianeta, che diventa anche un’ocassione speciale di socialità.
Altra iniziativa nata dalla community è “#PrendiLAcQUÁ: dove c’è un rubinetto c’è speranza”. L’idea è quella di creare una rete di bar e ristoranti, ma non solo, anche di tutti quei locali che hanno un rubinetto con acqua potabile e che vogliano mettere in pratica il principio secondo il quale l’acqua è un bene comune.

«L’obiettivo di questa campagna – spiegano i promotori di #Prendi3 – è quello di liberarci dalle bottigliette di plastica, coinvolgendo tutti coloro che vogliono applicare il logo della campagna di sensibilizzazione dietro alla vetrina del proprio locale, invitando chi ha con sé la propria borraccia a riempirla con l’acqua del rubinetto. Ad oggi esistono quasi un centinaio di negozi sparsi in Italia tra Lombardia, Basilicata, Puglia, Toscana e prevalentemente in Campania. Stiamo realizzando un sito per mappare tutte le attività, così sarà più semplice per le persone munite di borraccia poter trovare un “rubinetto gentile” dove riempirla. Altra iniziativa – continuano – è #Prendi3Libri e coinvolge le librerie che vogliono regalare un libro a coloro che portano tre bottiglie di plastica in sede. Inoltre c’è la possibilità di scambiarsi i libri com’è avvenuto a Napoli, dove abbiamo realizzato la prima libreria pubblica all’aperto a Piazza Vanvitelli. La libreria è stata realizzata con materiali riciclati e si possono prendere fino ad un massimo di tre libri per poi restituirli o scambiarli con altri. Le iniziative future – concludono dal gruppo – saranno sempre ispirate all’economia circolare, all’educazione ambientale attraverso il gioco e al creare rete tra le realtà associative, istituzionali e imprenditoriali, in modo che si possa andare nella direzione di un’Italia ecosostenibile e che il nostro oceano non venga più martoriato dall’inquinamento da plastica».

Info: [email protected]

Prendi3 Logo

Casa Cidis: alla scoperta della Napoli multiculturale

Casa Cidis: alla scoperta della Napoli multiculturale

Una casa vacanze all’insegna della multiculturalità, per vivere il viaggio da un punto di vista diverso: è il progetto “Casa Cidis”, realizzato da Cidis Onlus a Napoli.

casacidis 1

La struttura si trova in una posizione privilegiata della città, in pieno centro e nei pressi della Stazione di Piazza Garibaldi. Questo la rende l’ideale per chi vuole andare alla scoperta non solo del capoluogo partenopeo, ma anche dei dintorni: da Sorrento ad Amalfi, fino agli scavi di Ercolano e Pompei.
La casa vacanza sorge all’interno del complesso che ospita Cidis Onlus da tempo. L’associazione, attiva in tutta Italia e anche in Campania, si occupa infatti ormai da diversi anni d’accoglienza ai richiedenti protezione internazionale e promuove la diversità culturale come ricchezza, sollecitando la società civile a contrastare discriminazioni e marginalità sociale e, al tempo stesso, ad aprirsi alla ricerca di pratiche di convivenza nel rispetto delle differenze.
Il polo funzionale di Napoli ospita già gli spazi in cui si tengono laboratori di vario genere, come quelli di lingua italiana, d’informatica o di espressione artistica e cucina ed è sede di sportelli di sostegno per l’inserimento sociale e il disagio abitativo.

casacidis 1

Gli ambienti in cui è stata realizzata la casa vacanze sono quelli del vecchio CAS (centro d’accoglienza straordinaria), che sono stati riconvertiti dopo la sua chiusura.
“Quando siamo arrivati nel quartiere – ci racconta Alessandra De Luca, referente Cidis Campania – siamo riusciti a trasformare la naturale iniziale diffidenza dei residenti, in un’esperienza di integrazione che ha avuto un grande riscontro positivo nel territorio. Basti pensare che alla chiusura del Cas i vicini che abitano nei palazzi intorno sono venuti a salutare i ragazzi e molti sono rimasti in contatto. Anche per questo abbiamo deciso di mantenere questa struttura e trasformarla per proporre un’offerta alternativa per il turista, mostrando la Napoli popolare, multiculturale”.
A disposizione degli ospiti ci saranno quattro appartamenti, prenotabili interamente, in caso di famiglie o gruppi, oppure si potrà optare per il “posto letto”, per i viaggiatori che vogliano sperimentare la formula dell’ostello. Al piano di sotto invece è presente un’ampia zona living con cucina e spazio esterno.
I visitatori, qualora lo volessero, potranno prendere parte ai tanti laboratori organizzati, come quelli di riciclo creativo, durante i quali sono stati realizzati diversi arredi di Casa Cidis: come i divani da esterno creati con pedane pallet o i lumi da comodino ricavati da vecchie bottiglie.

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“L’obiettivo – spiega ancora Alessandra De Luca – è creare connessioni tra i turisti e gli stranieri migranti che vivono Napoli e che possono, perché no, fare anche da guida sul territorio. Vogliamo attivare commistioni e relazioni. Nell’ambito di un altro progetto, sempre nella stessa struttura, ma in altri spazi che stiamo allestendo, vivranno per un periodo di sei mesi due ragazze, che in uscita dai circuiti dell’accoglienza, perché appena diventate maggiorenni, potranno fare a Casa Cidis anche un’esperienza lavorativa”.

Nei prossimi mesi gli appartamenti entreranno nei circuiti di online, ma è già possibile prenotare il proprio soggiorno all’insegna della multiculturalità:
per tutte le informazioni potete consultare il sito di Casa Cidis o potete contattare la struttura all’indirizzo email: [email protected]

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Napoli al volo

Napoli al volo

A soli 2 km dal borgo medievale di Sant’Agata de’ Goti, in provincia di Benevento, sorge il campo di volo “Fly Club”, dove i piloti dell’associazione sportiva “Napoli Al Volo” vi aspettano per farvi vivere un’esperienza unica ad alta quota o semplicemente per permettervi di approfondire da vicino il mondo del volo sportivo ed apprezzare la bellezza del luogo.

È una bellissima esperienza, diversa dal solito, da vivere con tutta la famiglia. I bambini infatti sono sempre felici di poter vedere e toccare gli aeroplani. Mentre i papà e le mamme potranno avere tutte le informazioni che desiderano, godendosi la bellezza del luogo, immerso in un’area di verde di 50.000 mq. E, per chi deciderà di “prendere il volo”, sono tante le formule tra cui optare: dal “Battesimo di volo” della durata di circa 15 minuti, ad esperienze più lunghe, con la possibilità di scegliere itinerari personalizzati. Potete anche decidere di regalare l’esperienza ad un vostro caro per un’occasione speciale.
I tipici scenari proposti sono il golfo di Napoli e di Gaeta, i Monti del Matese e del Partenio, i Fiumi Volturno e Garigliano, ma si possono concordare anche altri bellissimi panorami ed itinerari. Il tutto si svolgerà in perfetta sicurezza a bordo di aeroplani top della produzione mondiale, affidati a piloti di grande esperienza.

Contatti
www.napolialvolo.it
tel: 338 37 36 333 – 320 70 28 821
email: [email protected][email protected]

Club Nautico della Vela di Napoli

Club Nautico della Vela di Napoli

Il Club Nautico della Vela di Napoli è un’istituzione storica del capoluogo partenopeo. Fondato nell’estate del 1901 ai piedi dell’antico Castel dell’Ovo, oggi per le sue caratteristiche e potenzialità è uno dei primi Circoli Velici Affiliati alla Federazione Italiana Vela della V zona ed è il 7° Club ultracentenario Italiano.

Dal punto di vista organizzativo, il Club Nautico, nel suo turno di presidenza dell’Associazione dei Circoli Velici Napoletani ha gestito per gli anni 1998, 1999, 2000 i Campionati Nazionali del Tirreno portando la premiazione dalla banchina al cuore dell’isola di Capri: la piazzetta. Nel 2001 in occasione del centenario della sua fondazione il Nautico, unico tra tutti i circoli napoletani, ha avuto l’onore e l’onere di organizzare il Campionato Nazionale Assoluto IMS che è la più importante manifestazione italiana per le classi d’altura. Per la regata finale è stata effettuata per la prima volta in Italia la trasmissione in diretta televisiva.
Nel 2015 il Nautico è stato co-organizzatore, insieme al C.R.V. Italia e al R.Y.C.C. Savoia, del Campionato Italiano Classi Olimpiche, a Napoli. Portando la base logistica della manifestazione presso la Rotonda Diaz, dove fu allestito il Villaggio della regata di oltre 5000 mq e i campi di regata antistanti il lungo mare Caracciolo.
Negli ultimi anni sono emersi alcuni atleti d’interesse nazionale e internazionale come Buchberger, Braucci, Apolloni e i due fratelli Montefusco. Nell’altura formidabili sono stati i successi di Bix, con il team-leader Mauro Montefusco a cui sono seguiti quelli di Sexy, il cui armatore e timoniere Carlo Varelli è stato nominato “Armatore dell’anno” per il 2006 e vincitore del Campionato Italiano Vela d’Altura nel 2014 e ancora gli ottimi risultati di Alcor, dell’armatore Gennaro Aversano, che ha portato colori del Nautico sul podio in diverse regate del mediterranee e oceaniche, tra le tante va ricordato il secondo posto all’A.R.C. (Atlantic Rally for Cruise) del 2011.
Ad oggi, tra i tanti equipaggi e armatori presenti al pontile spicca il nuovo equipaggio di Sexy, composto da Soci Sportivi Under 35 del Club Nautico della Vela, con una nuova armatrice e socia del Club Angela Groger.
Oltre all’attività prettamente velica ed organizzatrice, il Nautico si è caratterizzato per una rinomata Scuola Vela d’Altura e giovanile che ha portato alla costituzione di un fulcro unico in campo velico per competenza ed esperienza. L’ obiettivo è mirato a far avvicinare giovani e adulti a tutte le attività marinare, al fine di creare momenti di aggregazione con finalità educative, culturali e formative.
L’offerta formativa che offre è completa, sia per le derive olimpiche della classe Laser che per la vela d’altura con i corsi base (Avvicinamento, Perfezionamento e Avanzato). Inoltre, con l’arrivo al pontile del Nautico delle due barche Blusail24 sono stati attivati i corsi regata per tutti coloro i quali abbiano interesse ad avere un approccio più tecnico e competitivo.
Per chi, invece, ha più piacere ad avere un approccio più croceristico sono attivi i corsi: Crociera e Patente Nautica entro e oltre le 12 mn.

LA SEDE

La sede attuale sita al Borgo Marinari, ai piedi del Castel dell’Ovo, nasce come sede estiva, nel 1901, in quanto la sede più ampia e lussuosa si trovava nel quartiere di San Ferdinando in Piazza Trieste e Trento.
In essa erano concentrati i canottieri e i velisti che la frequentavano per gli allenamenti e come rimessaggio per le barche. A partire dagli anni ‘90 si scelse di abbandonare i locali di Piazza Trieste e Trento e di concentrare tutta l’attività del sodalizio a Santa Lucia. Oggi il Club Nautico della Vela dispone di circa 500 mq su due livelli. Al primo piano c’è un ampio salone di rappresentanza, una sala intitolata al socio “Oreste Albanesi” utilizzata sia per i giochi che come aula didattica. Sempre allo stesso piano si può usufruire dei servizi di bar e ristorazione, con una sala da pranzo aperta sul terrazzo prospiciente con una straordinaria veduta panoramica, attrezzato per accogliere i soci e i loro ospiti sia per l’estate che per l’inverno. Al piano terra, invece, con accesso anche dal lato mare, sono collocati gli spogliatoi con i servizi e un’ampia cala vele, intitolata al socio “Alessandro Chiodo”, con rimessaggio per derive e canoe. Il pontile, in concessione, si trova innanzi al sodalizio ed ospita circa una quindicina di barche a vela di proprietà del circolo e dei soci.

LA STORIA

Il Club Nautico della Vela fu fondato nell’estate del 1901 ai piedi dell’antico Castel dell’Ovo di Napoli. Nasceva in seguito alla scissione dal R.Y.C.C. Savoia, a causa della disparità di vedute sul sistema di voga.
A campeggiare il gruppo di dissidenti, Eugenio Simeone, Augusto Gandais e Francesco Dresda, alla cui protesta aderì immediatamente, tra gli altri, quel Michele Massa che avrebbe rifiutato la carica di presidente pur di non accreditarsi come il più anziano tra i Soci fondatori del Club. La vicenda fu ricostruita con accenti sapidi dal corsivista de “il Propagando”, in un Moscone che reca la data del 16 agosto 1901.
Il Club nacque quindi per l’attività remiera e fu con un atto di coraggio che i suoi fondatori iniziarono l’attività con una sola imbarcazione, una vecchia Jole a quattro da allenamento. Nel 1902 il Nautico si affermò ai Campionati Meridionali aggiudicandosi la vittoria in varie categorie.
Questo esordio e le prime vittorie a livello Nazionale gli permisero di guadagnarsi il merito di rappresentare l’Italia ai campionati Europei in equipaggio misto Libertas – Nautico. Tuttavia l’attività remiera del Nautico, sebbene caratterizzata da un’attività agonistica molto gratificante, durò solo pochi anni, poiché terminò nel 1906. Nacque invece e si sviluppò proprio allora l’attività velica. Le prime imbarcazioni furono rappresentate da due monotipi fatti costruire nel 1903 a Piano di Sorrento. Presto però si procedette all’acquisto del panfilo “Grace”, cutter di 11 tonnellate, costruito a Wyvenhoe in Inghilterra. Esso fu acquistato per partecipare alle regate indette dal R. Circolo Italiano della Vela nel Golfo di Napoli, in occasione delle quali si aggiudicò la vittoria in entrambe le manifestazioni. Era l’estate del 1905.
Il Club Nautico avviò una particolare iniziativa che costituisce oggi una tradizione: l’attività velica femminile, che ebbe la sua antesignana in Nora Bergstrom con le vicende della “Coppa Sportiello” e che trovò particolare sviluppo con la propaganda tra le universitarie napoletane.
Durante il periodo delle due grandi guerre, il peso grave del fascismo non consentì lo sviluppo dell’attività sociale e il Nautico pur con qualche battuta d’arresto riuscì ad affacciarsi alla seconda metà del secolo.
Gli anni dal 1948 al 1950 videro un’attività molto intensa con la partecipazione a varie manifestazioni significative fra cui, nel 1948, i campionati Mondiali di “Stelle” in Portogallo, dove un equipaggio del Nautico si classificò 17°. Sempre lo stesso equipaggio vinse nel 1948 il titolo Europeo delle Stelle.
Nel 1949 il Nautico vinse quindici Coppe e conseguì il secondo posto nel Campionato Europeo della “Star Class” a Monaco ed ancora il secondo posto per le Star Class nel Campionato Italiano a Taranto; ed infine con il secondo posto nel Campionato Italiano del “Linghtnings”.
Nel 1950 il Nautico vinse 14 Trofei e Coppe e partecipò ai Campionati del Mondo a Chicago negli Stati Uniti.
Non appena furono traguardati i primi 50 anni di vita il Club Nautico fu insignito dal C.O.N.I. della “Stella d’Oro al Merito Sportivo” per la lodevole attività sportiva e per aver dato lustro allo sport italiano.
Nel 1989 il Nautico divenne primo tra i circoli velici napoletani, con la delibera per l’ammissione delle donne alla categoria dei Soci Ordinari del sodalizio. Una vera rivoluzione nel mondo dello yachting, fortemente conservatore, che considera l’elemento femminile come un ospite, gradito ma pur sempre un ospite.
Dal 1950 ad oggi l’attività velica del sodalizio si è essenzialmente concentrata sull’attività velica dei propri soci e sull’organizzazione di importanti eventi velici sia zonali che internazionali, ed è così che il Nautico fu promotore e organizzatore di diversi Campionati Nazionali del Tirreno, della particolare regata Portofino – Napoli nella quale fu stabilito il “record” del percorso.
Tanti i personaggi di assoluto rilievo hanno attraversato quegli anni: l’armo leggendario del quattro di coppia soprannominato “Guè Guè” con i Soci Barbati, Stolte, Petteruti e Byngton e il duo “Jammo Jà” con i Soci Barbati e Byngton che tra il 1901 e il 1903 vinsero tutto ciò che si poteva vincere e segnarono la stagione del canottaggio al Club Nautico che con loro nacque e si concluse; Eugenio Masciocchi, dominatore della classe “Dinghy” e vincitore di numerose regate internazionali; Gaetano Martinelli, timoniere in classe Star e poi successivamente rispettato e competente giudice di regata e presidente del sodalizio; Nino Cosentino, vincitore di numerose regate e campionati tra cui, in classe Dragone, un bronzo olimpico nel 1960 quando le gare si svolsero nelle acque del Golfo, un titolo europeo e una vittoria ai Giochi del Mediterraneo nel ’63.
A questi ultimi due soci sono dedicati due trofei importanti per il Nautico: il Trofeo Martinelli che si disputa ogni anno nel Campionato Invernale del Golfo di Napoli e il secondo, Trofeo Nino Cosentino, per le derive olimpiche della Classe Laser, consolidata tappa del Campionato Zonale della F.I.V. – V zona per la predetta classe.

CONTATTI

Tel: 0817647424
Cell. 3939160069 (Martedì – Giovedì – Venerdì – Sabato 10.00 – 15.00 Mercoledì 18.00 – 23.00)
info@clubnauticodellavela.it

 

Napoli: a passi di danza per superare le barriere

Napoli: a passi di danza per superare le barriere

Sofia De Fenza, bimba non vedente di 9 anni, realizza il suo sogno di studiare danza

Tutto è cominciato con uno spettacolo sperimentale ideato dalla giovane napoletana Silvia De Michele, insegnante della scuola “Centro studi Passione Danza”, del quartiere di Pianura nel capoluogo partenopeo.
Una coreografia pensata per i suoi allievi, eseguita completamente al buio, dove spettatori vedenti e non vedenti facevano ugualmente parte dell’azione scenica.
“Sono convinta che la danza sia scambio di energia – spiega Silvia De Michele – e che per questa finalità occorrano solo uno spazio e un corpo. Il progetto aveva il fine di sensibilizzare alla disabilità visiva e far comprendere ai miei allievi che nulla è veramente impossibile. Tra i vedenti – racconta l’insegnate – non tutti sono riusciti a restare, ma per chi l’ha fatto è stata un’esperienza unica. I non vedenti invece percepivano le coreografie come se le vedessero”.
Proprio quello spettacolo ha aperto le porte a un incontro speciale: la madre della piccola Sofia De Fenza, bimba non vedente di 9 anni, decide infatti di contattare in privato l’insegnante e portare la figlia a scuola di danza. Silvia De Michele, nonostante non avesse mai avuto esperienze con ballerini non vedenti, accetta la sfida e Sofia dal 22 settembre scorso comincia con le lezioni.

«Avevo paura di essere impreparata, – racconta De Michele – ma allo stesso tempo sapevo di non poter infrangere il sogno di quella bambina. Ricordo la prima lezione, eravamo solo io e lei e mi è sembrato “facile”, come se in quella sala ci fosse sempre stata. Ad ogni lezione si presentava un’altra allieva della scuola, Erika Cardone. Tra lei e Sofia si è creato da subito un feeling particolare. Apprendono l’una dall’altra – continua l’insegnante – e io da entrambe. È uno scambio continuo di energie e un laboratorio in cui si ricerca costantemente una formula che funzioni. Il metodo è ancora un “work in progress” nel senso che non ho una base scientifica su cui basarmi, ma al momento solo empirica. Lo definirei deduttivo: da una situazione generale ricavo il particolare che funziona. È un metodo sperimentale, che si basa fondamentalmente sul contatto».

Dopo qualche mese dall’inizio delle lezioni, arriva notizia che all’Expression, un concorso di danza organizzato a Firenze nel mese di febbraio, per la prima volta sarebbe stata inserita la categoria della danza inclusiva: un’occasione unica per mostrare a tutti che i limiti spesso esistono solo nelle nostre menti.

«Quando ho letto la notizia – spiega ancora Silvia De Michele – ho pensato che sarebbe stato bellissimo poter far sentire a Sofia il calore del pubblico, ma avevo paura che fosse troppo presto. L’incoscienza si è trasformata in coraggio e in quattro lezioni ho montato un passo a due per lei ed Erika. Sofia era l’unica della sua categoria con disabilità visiva e non erano previste prove, per cui io ed Erika eravamo spaventatissime, mentre lei molto emozionata. Durante la performance ha dimostrato una sicurezza assurda, come se quel palco fosse stato la sua casa. Poi l’annuncio che avevamo conquistato il primo posto e Sofia che alla notizia mi ha chiesto: “Che vuol dire?” Io le ho risposto che significava che era stata bravissima e lei ha semplicemente detto: “Ok, lo voglio rifare!”».
«Firenze – sottolinea De Michele – mi ha dato credibilità perché nessuno pensava fosse possibile che un’insegnante di 26 anni potesse dare lezioni di danza ad una bambina di 9 anni, cieca. Adesso Sofia ed Erika continuiamo a prepararsi per lo spettacolo di fine anno ed il progetto continuerà sicuramente. C’è senza dubbio la volontà di ingrandire la classe: Firenze – conclude l’insegnate e coreografa – mi ha dato la possibilità di dire ad altri bambini: si può fare, perché Sofia lo fa».

Universiade Napoli 2019: parte il conto alla rovescia

Universiade Napoli 2019: parte il conto alla rovescia

universiade napoli 2019

Dal 3 al 14 luglio in Campania arriveranno atleti da tutto il mondo

Parte il conto alla rovescia per la trentesima edizione estiva dell’Universiade che quest’anno sarà ospitata dal 3 al 14 luglio a Napoli. La manifestazione sportiva multidisciplinare, seconda solo ai Giochi Olimpici per importanza e numero di partecipanti, porterà atleti universitari provenienti da ogni parte del mondo in Campania. La macchina organizzativa è già al lavoro per sfruttare a pieno la grande occasione offerta da quello che sarà un festival internazionale dello sport che permetterà di far conoscere al mondo le ricchezze culturali, storiche e naturalistiche di tutta la Regione.

Il 25 marzo, a cento giorni dal via alla manifestazione, la volata verso l’evento è stata lanciata attraverso un video da alcuni campioni dello sport napoletano che hanno collezionato vittorie e podi, tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei: Patrizio Oliva, uno dei maggiori esponenti della storia del pugilato italiano; Pino Porzio, 47 titoli vinti nella pallanuoto da giocatore e allenatore, uno dei cinque napoletani del Settebello che stregò il mondo all’Olimpiade di Barcellona nel 1992; Gianni Maddaloni, maestro e padre di Pino, oro nel judo ai Giochi olimpici di Sydney 2000; Vincenzo Boni, medaglia di bronzo alle paralimpiadi di Rio de Janeiro, tre anni fa, nei 50 metri dorso S3; Sandro Cuomo, oro nella scherma all’Olimpiade di Atlanta 1996.
Da questi grandi sportivi campani arriva l’invito a partecipare e a condividere le emozioni in quello che sarà un evento sportivo unico.

#100daystogo#napoli2019#ToBeUnique

Pubblicato da Universiade Napoli 2019 su Lunedì 25 marzo 2019

 

La manifestazione è stata presentata anche alla XXIII edizione della Fiera Mediterranea del Turismo, tenutasi alla Mostra d’Oltremare a Napoli. “Dopo una prima fase dedicata alle infrastrutture e alla logistica e una fase successiva relativa all’organizzazione dei servizi – ha affermato Gianluca Basile, Commissario Straordinario di Napoli 2019 -, siamo passati alla fase finale: quella della promozione dell’Universiade, in regione, in Italia e nel mondo”.
Il Commissario ha sottolineato come Universiade è un evento che può creare un indotto turistico importante, perché l’80% delle persone che verranno dai 124 Paesi iscritti alla competizione sportiva non è mai stata a Napoli e in Campania. La manifestazione sarà quindi un’occasione unica per promuovere il territorio partenopeo all’estero.

Le previsioni infatti parlano di almeno 50mila persone in arrivo a luglio, oltre ai 10mila, tra atleti e preparatori
“Per tutte queste persone – ha spiegato Basile – abbiamo pensato a pacchetti turistici e culturali ad hoc, per cui gli eventi sportivi s’intrecceranno con la promozione delle bellezze naturali, artistiche e paesaggistiche della Campania. Naturalmente è compito degli enti locali starci vicino in quest’avventura, per far conoscere a chi verrà tutta la nostra Regione”.

Intanto procedono anche i lavori per rendere fruibili gli impianti sportivi sparsi su tutto il territorio regionale che ospiteranno le gare. Il sindaco di Fisciano, Vincenzo Sessa, ha annunciato che sono iniziati i lavori allo stadio Vittoria. Gli interventi riguarderanno pubblica illuminazione, erba sintetica, pista e spogliatoi. Il primo cittadino ha sottolineato l’importanza della ristrutturazione di uno stadio storico come il Vittoria, così che l’impianto potrà essere utilizzato anche dopo la manifestazione non solo dai cittadini di Fisciano ma da tutta la comunità salernitana. A Benevento invece sono tre gli impianti che ospiteranno gare e allenamenti di Napoli 2019. “I lavori allo stadio Vigorito sono quasi al termine – ha affermato il sindaco Clemente Mastella – , allo stadio Pacevecchia, dove si disputeranno gli allenamenti di rugby, si è creato qualche problema per via del vento forte nelle scorse settimane. Ma – precisa – siamo certi di poter rimediare. Al Palatedeschi, dove invece si disputeranno alcune competizioni di volley, i lavori proseguono regolarmente secondo la tabella di marcia”.

Ad Ariano Irpino, nell’Avellinese, l’assessore comunale allo Sport e Turismo, Mario Manganiello assicura invece che i lavori al Palazzetto dello Sport, che ospiteranno alcune gare di volley, proseguono secondo il crono programma, che prevede il 13 maggio per la fine dei lavori. “L’Universiade – sostiene Manganiello – è un evento che porterà alla ribalta non solo i nostri paesi ma l’Italia tutta, e sarà da stimolo a tanti giovani delle nostre comunità per riavvicinarli allo sport, grazie ad impianti rinnovati che resteranno al servizio del territorio”.

AIMA Napoli onlus

AIMA Napoli onlus

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L’ASSOCIAZIONE
L’Aima Napoli Onlus è la sezione campana dell’Associazione Italiana Malattia d’Alzheimer. Fin dall’anno della sua fondazione, nel 2000, l’Aima ha in attivo il progetto AIMA-Amiamoci, fondato su un modello bio-psicosociale, centrato sulla persona e basato su un approccio empatico, emozionale, psico-comportamentale. Per l’Aima la presa in carico assistenziale è globale e comprende un modello di cura rivolto non solo alla persona con Alzheimer, ma all’intero nucleo familiare, seconda vittima della malattia.

I SERVIZI
Servizi a disposizione dei soci AIMA:

• Centro Ascolto Regionale

Una linea telefonica diretta mette in contatto i familiari con i nostri operatori, specializzati nell’ascolto, decodifica del bisogno, orientamento al territorio e risoluzione di ogni tipo di problematica inerente alla malattia. Il servizio è attivo dalle 9.00 alle 18.00, dal lunedì al venerdì.

• Laboratori di stimolazione cognitiva

Attività che mirano alla stimolazione delle capacità residue e delle autonomie, al miglioramento del tono dell’umore e, più in generale, ad un benessere psicofisico generale (esercizi di stimolazione cognitiva, musicoterapia, ginnastica dolce, arte terapia, lettura e narrazione creativa, laboratorio di cucina). Si svolgono suddividendo i partecipanti in gruppi omogenei per grado di deterioramento cognitivo, tali da consentire attività equilibrate, personalizzate ed evitando attività frustranti per la persona.

• Ambulatorio demenze

Una storica collaborazione tra l’Aima e l’U.O.C. di Neurologia e Stroke dell’Ospedale CTO garantisce oggi assistenza in fase di prenotazione e di visita: per un supporto reale e costante dal momento della diagnosi e durante tutte le fasi della malattia

• Assistenza domiciliare

Erogata da operatori, in alcuni casi formati dall’Aima, che assistono l’ammalato e la sua famiglia attraverso attività socializzanti, disbrigo pratiche, per fornire compagnia ma anche nell’ausilio globale alla persona con demenza, non più in grado di svolgere atti quotidiani autonomamente come la cura dell’igiene personale. Infine è prevista un tipo di assistenza domiciliare che prevede attività di Stimolazione e Riabilitazione Cognitiva a opera di professionisti altamente qualificati (Albo Operatori Aima), il cui obiettivo, laddove lo stato cognitivo della persona lo consenta, è quello di ottimizzare le funzioni residue e acquisire strategie cognitive e comportamentali che possano compensare il deficit specifico.

• Caffè Alzheimer

A sostegno della famiglia sono previsti, a cadenza mensile, Gruppi di Auto-Mutuo Aiuto (Gruppi AMA), quali incontri di sostegno per familiari che, guidati da un esperto, condividono esperienze, discutono e analizzano il tema in analisi di volta in volta prestabilito. Durante lo svolgimento dei Caffè Alzheimer ci sarà chi si prenderà cura dei loro cari in attività laboratoriali.

• Supporto psicologico e psicoterapia

Il caregiver può scegliere anche di essere seguito individualmente da uno Psicologo Aima che traccerà il percorso per raggiungere un risultato condiviso e prefissato, al fine di ottenere un maggiore equilibrio e benessere psicologico.

• Valutazioni neuropsicologiche

Si eseguono valutazioni sullo stato neuropsicologico del paziente con somministrazione di test psicometrici, volti all’identificazione delle alterazioni cognitive, stadiazione del deterioramento cognitivo e partecipazione.

• Sportello legale

In caso di diritti negati, avvio di pratiche per invalidità, accompagnamento, per L.104/92, aspettativa da lavoro, amministratore di sostegno, assegno di cura e tanto altro i soci possono rivolgersi al nostro Sportello legale e chiedere una consulenza.

Info e contatti

tel. 081 7400245
cell. 331 9331599
cell. 333 9272028
[email protected]

Numero Verde
800 098546

www.aimanapoli.it

Napoli Sup

Napoli Sup

L’associazione sportiva “Napoli Sup” offre lezioni, escursioni e allenamenti di stand up paddle con un istruttore federale che vanta un’esperienza decennale nell’insegnamento e nelle competizioni di questa disciplina.

“Il merito di Napoli”: il progetto che premia le tesi di laurea sul capoluogo campano

“Il merito di Napoli”: il progetto che premia le tesi di laurea sul capoluogo campano

tesi di laurea

“Il merito di Napoli” è un progetto editoriale che vuole incoraggiare e dare la possibilità di pubblicazione ai giovani studiosi fino ai 35 anni che hanno dedicato a Napoli la propria tesi di laurea magistrale.

L’obiettivo è quello di coniugare le più originali valide e rilevanti occasioni di ricerca di ambito napoletano con la divulgazione appassionata e coinvolgente, nella volontà di mettere a disposizione del lettore ritagli di conoscenza inesplorati su una città di cui si pensa possa essere stato detto e scritto tutto, o quasi.
L’iniziativa, a cura di Gianpasquale Greco per Rogiosi editore, prevede infatti la realizzazione di una collana di 12 volumetti in due anni, sostenuti da un ricco apparato fotografico e resi comodi dal formato tascabile.
I contributi saranno scelti dalle tesi di laurea magistrale di ambito storico, storico artistico, architettonico, letterario, musicale, giornalistico, dello spettacolo e, più diffusamente, di tutta quella produzione umanistica che abbia per protagonista Napoli e il suo territorio.
I testi per candidarsi dovranno distinguersi per la qualità autoriale e delle immagini, la sintesi e la tematica non tecnicistica ed eccessivamente concentrata, bensì di più largo respiro. Le tesi inedite, già scientificamente accreditate ab origine dall’Università di provenienza, saranno tradotte in testi divulgativi nella convinzione che la buona divulgazione sia tra i più utili strumenti di conoscenza. I testi pervenuti saranno scelti di volta in volta e pubblicati secondo la calendarizzazione stabilita dall’editore.
Il fine del progetto è offrire una finestra editoriale ad un patrimonio di conoscenza troppo spesso giacente e inespresso per il pubblico più variegato, nel comune denominatore della scoperta e della tutela di Napoli e dei suoi valori culturali, civili ed etici.
Il nome e il simbolo della collana sono ispirati dall’“Allegoria del merito” di Andrea Violani sullo scalone d’onore della Reggia di Caserta, che raffigura l’idea del merito in un giovane che si incammina su un irto sentiero, con spada, libro e allori, a significare che il merito non sente gli anni e che si consegue solo superando gli ostacoli e che tanto maggiore è l’opera, tanto adeguato deve esserne il compenso.

Specifiche tecniche:

Lunghezza testi: max 80000 battute (spazi inclusi)
Carattere: Times, dimensione 12; interlinea rigo 1,5
Immagini: HD o da 300 dpi.
Inviare i testi, allegando il frontespizio originario della tesi, all’indirizzo email [email protected] specificando nell’oggetto: “Progetto il merito di Napoli”

 

Progetto editoriale Il merito di Napoli

Pubblicato da Il merito di Napoli su Mercoledì 7 giugno 2017

Le mostre del 2019 a Napoli

Le mostre del 2019 a Napoli

mostra depositi

Caravaggio fa tappa al Museo di Capodimonte e al Mann arrivano gli Assiri.
Quello appena cominciato sarà l’anno di Caravaggio. Nel 2017 toccò a Picasso con Parade e nel 2018 ci si è mossi per il recupero del Bosco, nell’aprile 2019 andrà in scena a Capodimonte una mostra, con durata trimestrale, sulla nuova percezione di Caravaggio e la sua influenza sui pittori napoletani dopo il suo passaggio in città.

L’altra importante mostra predisposta dal direttore Sylvain Bellenger per Capodimonte sarà inaugurata il 15 giugno: “C’era una volta Napoli: storia di una grande bellezza” celebrerà l’intima affinità tra arte e musica, con i personaggi dell’opera del secolo d’oro napoletano che svincolandosi dai libretti del San Carlo riabbracceranno il loro legame con l’arte, i visitatori saranno immersi nella musica con delle cuffie e ad esempio ci saranno i personaggi dell’Idolo cinese di Paisiello con le chinoiseries della Real Fabbrica di Capodimonte conservate al museo. Prosegue, intanto, la mostra sulle opere dai “Depositi di Capodimonte” fino al 15 maggio.

mann-napoli

Al Mann durante il 2019 ci saranno diversi eventi: il 6 giugno fino al 10 settembre: “Gli Assiri all’ombra del Vesuvio” che ripresenta quindici calchi in gesso di rilievi neoassiri dal IX al VII secolo a. C. (i cui originali sono al British Museum) giungenti dai siti di Ninive e Nimrud che rientrano nelle collezioni permanenti del Museo Archeologico di Napoli ma che non sono esposti da diversi anni. Le lastre in calcare erano infisse sui palazzi dei monarchi assiri e questa è la prima mostra sul popolo di Ninive che sia stata mai realizzata al Mann.
Una mostra molto realistica grazie alla tecnica del “video-mapping” con l’utilizzo di fasci di luce orientata per ricostituire un intenso incanto e grazie ai touch-screen e a diffusori di odori e fragranze e repliche di oggetti compiuti con la stampa in 3D.
Per il 30 maggio saranno aperte le collezioni di Preistoria e Protostoria del Mann e quella della Magna Grecia e nella stessa data, la mostra “Gli Etruschi al Mann” si protrarrà fino al 4 novembre.

escher metamorphose

L’anno si concluderà con “Thalassa, Il mare, il mito, la storia, l’archeologia”, dal 25 settembre, coinvolgendo anche i Campi Flegrei e la Sicilia. Anche in questo caso saranno allestititi itinerari con una fruizione 4.0 con installazioni multimediali e realtà “aumentata”. Fino al 7 aprile Palazzo Zevallos di Stigliano ospiterà “Rubens, Van Dyck, Ribera, la collezione di un principe” e proseguirà fino al 24 marzo al Castel dell’Ovo
“I De Filippo. Il mestiere in scena”. Al Pan di via dei Mille Escher resterà fino al 22 aprile.

A Napoli il nuovo Laboratorio di Screening Neonatale Esteso

A Napoli il nuovo Laboratorio di Screening Neonatale Esteso

ceinge facciata

Inaugurato presso il CEINGE Istituto di Biotecnologie avanzate di Napoli ad ottobre scorso dal Presidente della Regione Vincenzo De Luca il Laboratorio di Screening Neonatale Esteso (SNE).

Un importantissimo traguardo nel campo della prevenzione e della cura delle malattie metaboliche ereditarie. Grazie allo screening neonatale esteso, reso obbligatorio dal Ministero della Salute, è possibile individuare al momento della nascita 40 patologie ereditarie del metabolismo prima che queste possano manifestarsi, così da evitare al bambino danni irreversibili.

Il CEINGE, che eseguiva lo screening neonatale esteso in fase sperimentale dal 2007, ha completato le operazioni di inclusione dei 54 Punti Nascita e 18 TIN (Terapie Intensive Neonatali) della Regione Campania nella Rete di Screening Neonatale Esteso (SNE) della Campania ed esegue ora “a regime” le indagini diagnostiche per tutti i neonati del territorio regionale.

Prende il via così il Centro Unico Screening Neonatale Regionale, formato dai Punti Nascita e le TIN della Regione Campania, il CEINGE, l’AORN Santobono-Pausillipon e l’Unità Operativa di Pediatria dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II.

Museo Archeologico di Napoli

Museo Archeologico di Napoli

museo archeologico di napoli

Storia del museo

Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli è tra i più antichi e importanti al mondo per ricchezza e unicità del patrimonio e per il suo contributo offerto al panorama culturale europeo.

L’origine e la formazione delle collezioni sono legate alla figura di Carlo III di Borbone, sul trono del Regno di Napoli dal 1734, e alla sua politica culturale: il re promosse l’esplorazione delle città vesuviane sepolte dall’eruzione del 79 d.C. (iniziata nel 1738 a Ercolano, nel 1748 a Pompei) e curò la realizzazione in città di un Museo Farnesiano, trasferendo dalle residenze di Roma e Parma parte della ricca collezione ereditata dalla madre Elisabetta Farnese.

Si deve al figlio Ferdinando IV il progetto di riunire nell’attuale edificio, sorto alla fine del 1500 con la destinazione di cavallerizza e dal 1616 fino al 1777 sede dell’Università, i due nuclei della Collezione Farnese e della raccolta di reperti vesuviani già esposta nel Museo Ercolanese all’interno della Reggia di Portici.

Dal 1777 l’edificio fu interessato da una lunga fase di lavori di ristrutturazione e progetti di ampliamento, affidati agli architetti F. Fuga e P. Schiantarelli. Nel decennio della dominazione francese (1806-1815) furono realizzati i primi allestimenti e con il ritorno dei Borbone a Napoli nel 1816 assunse la denominazione di Real Museo Borbonico. Concepito come Museo universale, ospitava istituti e laboratori (la Real Biblioteca, l’Accademia del Disegno, l’Officina dei Papiri…), successivamente trasferiti in altre sedi nel 1957.

Le collezioni del Museo, divenuto Nazionale nel 1860, sono andate arricchendosi con l’acquisizione di reperti provenienti dagli scavi nei siti della Campania e dell’Italia Meridionale e dal collezionismo privato. Il trasferimento della Pinacoteca a Capodimonte nel 1957 ne determina l’attuale fisionomia di Museo Archeologico.

Museo Archeologico Nazionale Napoli

Napoli, Piazza Museo, 19 

ORARI
Aperto tutti i giorni (tranne il martedì)
ore 09.00 – 19.30
Le operazioni di chiusura iniziano alle 19.00

Quando il martedì è festivo il Museo posticipa la chiusura al mercoledì.
Chiusure festive: 25 dicembre 2018 e il 1 gennaio 2019

BIGLIETTI
Intero: € 12.00
Ridotto: € 6.00
Serale: € 2.00 ogni giovedì sera dal 14 giugno al 30 agosto 2018
(tariffa applicata a partire dalle 19.30 – il Museo chiude alle 22.40)

Gratuito per i minori di 18 anni e 18app
Gratuito per tutti la prima domenica di ogni mese

L’avvenire della cura: torna la Settimana Internazionale della Ricerca a Napoli

L’avvenire della cura: torna la Settimana Internazionale della Ricerca a Napoli

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“L’avvenire della cura” è il titolo della XII edizione della Settimana Internazionale della Ricerca, in programma da giovedì 24 a giovedì 31 maggio a Napoli nell’Aula Magna “Gaetano Salvatore” della Scuola Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
L’evento ha l’obiettivo di aprire spazi di dialogo tra discipline diverse sui temi più innovativi della ricerca scientifica e culturale e di promuovere la realtà scientifica e culturale del Mezzogiorno in circuiti scientifici nazionali ed internazionali, attraverso esperienze rivolte innanzitutto alle generazioni future.

Anche quest’anno, centinaia di ricercatori e studiosi italiani e stranieri si confronteranno, con linguaggi accessibili al più largo pubblico, in incontri, dibattiti, tavole rotonde. Promuovere e diffondere la cultura e la consapevolezza relativa alle nuove frontiere della cura, stimolando alla scoperta e alla conoscenza delle tecnologie in materia, in particolare per ciò che riguarda la diagnostica e le possibili aree di intervento, rappresenta il focus principale dell’edizione 2018.

Tra le iniziative in programma, è prevista la presentazione, da parte di studenti, laureati e specializzandi delle scuole di psicoterapia, di poster inerenti al tema dell’evento. Un comitato scientifico ha selezionato 50 poster, che saranno esposti durante l’evento, tra quelli pervenuti alla segreteria organizzativa entro lo scorso 30 aprile.

Per ulteriori informazioni, visita il sito dedicato all’evento, la pagina facebook e scarica il programma.

 

Quattrozampeinfiera: torna a Napoli la due giorni pet friendly più famosa d’Italia

Quattrozampeinfiera: torna a Napoli la due giorni pet friendly più famosa d’Italia

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Cani gatti tra gare di agility, concorsi di bellezza e dimostrazioni affascinati come il “Trofeo Nazionale Macerie Indoor” che simula il lavoro dei cani salvataggio. E poi imparare, grazie alla presenza di molti esperti, il rapporto speciale con il nostro amico a quattro zampe e tanto shopping per scoprire i prodotti pet di ultima tendenza.
Tutto questo si svolgerà a Napoli sabato 26 e domenica 27 maggio nei Padiglioni 4, 5 e 6 della Mostra d’Oltremare per la V edizione partenopea di Quattrozampeinfiera, la più importante manifestazione del settore pet in Italia.
Non è la solita fiera con le esibizioni di Fido e Fuffi in passerella, ma un mix di animal-cultura a 360 gradi in cui si possono conoscere le novità del settore in fatto di alimentazione e di accessori ma anche saperne di più sul rapporto speciale con quello che fa parte a tutti gli effetti della propria famiglia, individuare il comportamento più giusto da avere in ogni situazione.
Sarà possibile cimentarsi gratuitamente con i propri cani in tante attività sportive a misura di quattrozampe: DiscDog, l’AquaDog, a Socializzazione, l’Attivazione mentale, la DogAgility, il cani Cross, il Dog Scooter e la RallyObedience.

Per festeggiare gli amici a 4 zampe che dedicano la loro vita al soccorso degli umani si disputerà per la prima volta a Napoli, una sfida tra tutte le associazioni italiane. La prima edizione del “Trofeo Nazionale Macerie Indoor” nata con il supporto di CSEN Soccorso, ha duplice obiettivo: da un lato, mostrare per la prima volta in Italia al grande pubblico le eroiche e coraggiose attività svolte dai soccorritori e dai loro fedeli compagni a quattro zampe, dall’altro regalare loro la possibilità di celebrare le loro encomiabili azioni.
Tra le altre novità, il primo Trofeo Sportivo Quattrozampeinfiera, nel quale si sfideranno i binomi più dinamici nelle diverse attività sportive coma la Dog Agility, lo Splash dog e l’Agility in acqua. Entrambi gli appuntamenti sono promossi da Trainer da anni impegnata nel campo della cinofilia con finalità sociali e con un evento annuale. All’interno del Dogs World by Farmina, si terranno interessanti appuntamenti per la presentazione delle razze canine.
Non solo cani ma anche gatti. Nel Felis World, grazie alla collaborazione con la Sezione ANFI Campania, presenzieranno razze provenienti da tutta Italia ed Europa. Un’opportunità per osservare da vicino il misterioso mondo dei gatti, con i suoi mille colori, sfumature e particolarità e scoprire quanto sia magico!
Imperdibili saranno gli spettacoli che si alterneranno sul Dog Carpet Show come le performance del campione del mondo di disc dog Adrian Stoica che grazie ad Innovet, stupirà il pubblico con il suo show effetto WOW!

Alla due giorni romana seguiranno altre 2 tappe: Milano il 13 e 14 ottobre e Padova il 10 e 11 novembre. Quattrozampeinfiera è organizzato da 6 anni dalla società Tema Fiere e pensato per essere a misura di cani e gatti. L’unica manifestazione al quale si può partecipare col proprio amico fidato.

LE COMPETIZIONI 

TROFEO QUATTROZAMPEINFIERA by TRAINER
Tra le novità, il primo Trofeo Quattrozampeinfiera, nel quale si sfideranno i binomi più dinamici nelle diverse attività sportive, come la DogAgility, lo Splash Dog e il Free Style in acqua. Entrambi gli appuntamenti sono promossi da Trainer, da anni impegnata nel campo della cinofilia con finalità sociali e con un evento annuale.

TROFEO RICERCA SU MACERIE by TRAINER
Per la prima volta in Italia, all’interno della manifestazione si svolgerà la gara-simulazione di salvataggio indoor tra le macerie organizzata da CSEN Soccorso e Trainer, per festeggiare gli amici a 4 zampe che dedicano la loro vita al soccorso degli umani, si disputerà una sfida tra tutte le associazioni italiane. Una gara che in realtà vuole raccontare al grande pubblico come i cani operano quotidianamente a fianco della Protezione Civile in diverse attività di soccorso, al termine della gara gli stessi visitatori potranno testare l’abilità del proprio cane e nella ricerca tra le macerie per vivere Un giorno da Eroi.

DOGGY SHOW by SOLARO H
Per tutti coloro che non possiedono un cane di razza, ma splendidi cani fantasia o senza pedigree, una sfilata ad hoc sia sabato che domenica li attende per vincere tanti prodotti in omaggio by SOLARO H.

#UNSELFIEPERQZF
Come in ogni edizione, si ripropone l’attività più richiesta sui social della manifestazione: il selfie che ottiene più like, verrà premiato in fiera con simpatici omaggi e riportato su facebook e instagram di

L’ingresso alla fiera per tutte e quattro le tappe è a pagamento. Prevendita on line 8,50 euro e scaricando il Buono Sconto dal sito www.quattrozampeinfiera.it 8 euro. Prezzo intero 11 euro. Ingresso gratuito per i bambini 0-10 anni, cani e gatti.
Per informazioni
e-mail: [email protected]
Telefono: 0362/ 1632092
www.quattrozampeinfiera.it

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