Mi hanno detto che sono affetto da autismo

Mi hanno detto che sono affetto da autismo

Una storia d’amore che vede come protagonisti Miriam e Sean. Lui è affetto da autismo ad alto funzionamento, lei lo capisce e lo comprende e con la razionalità lo aiuta a superare le sue difficoltà. Sean è misterioso, sincero, spontaneo, non conosce nè la menzogna nè l’inganno; è molto intelligente, l’ascolta, la segue. Lei rimane incantata dalla sua purezza e dalla sua immensità.
Dunque l’amore, in tutte le sue forme, può cambiare la vita, può fare miracoli e rendere tutto possibile. Tutto il ricavato delle vendite sarà devoluto al Centro per l’autismo di Avellino.
Grazie a tutti coloro che lo compreranno. Ogni libro acquistato è un piccolo pezzo di un puzzle che raffigura l’amore.
La prefazione è del Presidente della Fondazione Italiana per l’Autismo (FIA), Davide Faraone.
Scipione Pagliara, medico endocrinologo, è padre di Francesca, 31 anni autistica. Ha scritto “Ad Ulisse andò anche meglio” (Youcanprint, 2016), in cui racconta le battaglie di un’associazione e l’esperienza personale di un genitore in una vita cambiata dal destino.
Testimonianza e denuncia. Per questo ha iniziato a scrivere: per mettersi alla ricerca dei valori perduti. “Mi hanno detto che sono affetto da autismo” è la prima opera edita da Armando Curcio Editore.

Scipione Pagliara

  • Copertina flessibile: 227 pagine
  • Editore: Curcio; New Minds edizione (27 ottobre 2017)
  • Collana: New minds
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8868682222
  • ISBN-13: 978-8868682224

 

 

A Somma Vesuviana, il racconto del mondo rurale

A Somma Vesuviana, il racconto del mondo rurale

Attrezzi agricoli, cerealicoltura e viticultura: la collezione iniziata da Carlo Russo.
L’area tematica iniziale è dedicata al vino e alla vite, fiore all’occhiello dell’esposizione è arricchito con pannelli didascalici; si parte dalla coltivazione della pianta, si passa poi alla raccolta, pigiatura per terminare all’imbottigliamento.
In esposizione gli attrezzi utilizzati dai contadini come ad esempio l’aratro e lo scavapatate, attrezzi trainati dall’animale e guidati dal contadino, gli allestimenti dei cavalli ed il giogo della mucca. Una sezione del museo è dedicata agli antichi mestieri: l’intrecciatura dei cesti attività molto complessa, il cestaio, il riparatore di piatti (‘o conciapiatte) che operava due fori con il trapano a corde nei due lati dei frammenti spaccati legandoli con una grappa di fil di ferro, la fuscellaia, l’arrotino (‘o malaforbici), la lavandaia che usava il sapone di grasso di maiale ottimo per le macchie e tanti altri.

L’allestimento sulla cerealicoltura permette di comprendere bene le varie fasi di lavorazione delle pannocchie, le differenze tra i cereali (grano, mais, frumento etc), i vari utensili adoperati come ‘o vavill che permetteva di battere le spighe e far uscire il grano messo poi nel setaccio per la pulitura e la separazione dalla pula. Ancora la produzione del pane, con i setacci e i contenitori lignei per la conservazione della matassa, e tutto ciò che afferiva alla vita contadina del secolo scorso: uno scaldavivande da campagna con i carboni, i ferri da stiro, un macinino per pepe ed orzo, una zucca essiccata che veniva usata come borraccia, il braciere ‘asciutta panni’ (asciuga panni) che al calar della sera a braci tiepide consentiva di asciugare il bucato. In esposizione anche vecchi giocattoli, bamboline fatte con foglie di pannocchie o vecchi stracci; tra gli strumenti musicali, la tammorra in legno e pelle di capra che accompagna la tammurriata, il violino dei poveri (in napoletano lo scetavaiasse), lo schiaffo, il triccheballacche ed altri.
La struttura ha anche un orto didattico con piante officinali, aromatiche, medicamentose. Il museo organizza numerosissime attività didattiche dedicate alle scuole e ai più piccoli di manipolazione, dalla pasta fresca alla marmellata e tutto ciò che racconti dell’attività contadina.
Di recente l’offerta si è arricchita anche con l’apertura di un’osteria all’interno dell’area museale che offre prodotti del Presidio Slow Food.

Biglietto: 3,50 euro
Dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 13:00.
Disponibili anche in orari diversi su prenotazione.
Telefono: 081.5318496
www.ecampania.it

Diabete, in Campania la tecnologia monitoraggio senza pungere le dita

Diabete, in Campania la tecnologia monitoraggio senza pungere le dita

diabete puntura

Dopo la recente delibera della Regione, sarà a breve disponibile FreeStyle Libre di Abbott per i pazienti affetti da diabete Tipo 1 e i pazienti con diabete che eseguono almeno quattro controlli della glicemia al giorno.
Il sistema di monitoraggio può fornire un quadro completo del profilo glicemico senza la necessità di pungere il dito.
Anche in Campania quindi, tra le prime regioni italiane ad avvalersi dell’innovativo sistema di monitoraggio, niente più punture alle dita per misurare la glicemia.
In Campania sono circa 400 mila le persone con diabete, con una prevalenza leggermente superiore alla media nazionale.
Una sfida difficile perchè la malattia è estremamente diffusa e la sua prevalenza è in costante aumento. L’ausilio di sistemi per la misurazione della glicemia meno invasivi e più pratici, come FreeStyle Libre sono un aiuto concreto per gestire meglio il diabete sia per il paziente che per il medico.
Per una persona che ha il diabete e ogni giorno deve fare iniezioni di insulina e misurare la glicemia, la vita può essere complicata.

L’introduzione di questo innovativo sistema di monitoraggio della glicemia per un’ampia fascia di persone con diabete rappresenta un’ulteriore conferma dell’attenzione che la Regione dimostra nei confronti della malattia diabetica.
Con FreeStyle Libre la lettura del livello di glucosio viene effettuata grazie un piccolo sensore circolare che si applica sulla parte posteriore del braccio e che misura il glucosio nei fluidi interstiziali. Il sensore elimina la necessità delle periodiche punture sul dito, è sufficiente far passare sul sensore un apposito lettore o anche il proprio smartphone per ricavare in meno di un secondo un valore di glucosio in modo indolore.

L’apparecchio, inoltre, consente la misurazione anche attraverso il proprio smartphone e con l’utilizzo di un’applicazione i dati possono essere inviati anche a terze persone.

Un utilizzo innovativo se si pensa alla possibilità, ad esempio, che un bambino possa fare l’autocontrollo e contestualmente inviare i dati ai propri genitori oppure una badante possa farlo per una persona anziana ed automaticamente trasmette il risultato ai parenti della persona accudita.

I comuni campani che riceveranno giostrine per disabili

I comuni campani che riceveranno giostrine per disabili

A darne notizia il presidente del gruppo consiliare Campania libera, Psi e Davvero Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che ha chiesto e ottenuto di inserire nelle finanziarie approvate nel 2015 e nel 2016
“un contributo ai Comuni per permettere l’installazione delle giostrine per disabili”.
“È una conquista di civiltà che mette la Campania all’avanguardia in Italia perché sono davvero pochi i comuni che sono sensibili al tema delle giostrine per disabili e la nostra regione sarà la prima ad avere tanti aree gioco attrezzate anche per i bambini disabili” ha concluso Borrelli aggiungendo che “siamo già al lavoro affinché vengano finanziati anche i Comuni che non sono rientrati nei primi beneficiari pur se la loro domanda è stata giudicata ammissible” e ringraziando “l’assessore alle politiche sociali, Lucia Fortini, per aver seguito passo passo tutto l’iter fino all’approvazione della graduatoria che permetterà la concessione dei contributi e l’installazione delle giostrine”.

Di seguito i comuni:
Conza della Campania, Calvi, Montemarano, San Nazzaro, Marcianise, Battipaglia, Durazzano, Giffoni Sei Casali, Ottaviano, Buonalbergo, Altavilla Silentina, Portico di Caserta, Massa di Somma, Roccapiemonte, Dugenta, Recale, Monte Miletto, Sala Consilina, Camigliano, Mugnano, Casal di Principe, Santa Maria Capua Vetere, Agerola, Sapri, Atena Lucana, Antilia, Lacedonia, Baronissi, Ascea, Sassano, Castel Morrone, Cannalonga, Paternopoli.

Un defibrillatore per società sportive dilettantistiche

Un defibrillatore per società sportive dilettantistiche

“Mantenere un impegno, soprattutto nell’ambito delle istituzioni non è solo una questione di principio, è una questione di sostanza” ha dichiarato il ministro per lo Sport Luca Lotti in merito al decreto congiunto tra Ministero della Salute e quello per lo Sport grazie al quale entra in vigore l’obbligo della dotazione ed impiego di defibrillatori per le società e le associazioni dilettantistiche.
Non sono pochi gli atleti che si possono trovare in una condizione di emergenza mentre praticano sport sia agonistico che amatoriale, tornano alla mente tante storie di giovani scomparsi che avrebbero potuto salvarsi. “Lo volevamo fare affinché non accadesse di nuovo e lo abbiamo mantenuto” così ha concluso il ministro Lotti.
Questo in sintesi il contenuto del decreto ministeriale:
– Ogni impianto sportivo deve essere dotato di un defibrillatore semiautomatico o a tecnologia più avanzata.
– Nel corso delle gare deve essere presente una persona formata all’utilizzo del dispositivo salvavita.
– Gli anzidetti obblighi gravano in capo a tutte le società o associazioni sportive dilettantistiche che praticano una delle 396 discipline sportive riconosciute dal Coni (si veda a questo riguardo la delibera 20 dicembre 2016, n. 1566 del Consiglio Nazionale del Coni, consultabile sul sito istituzionale del Coni).
– Sono escluse dall’obbligo di dotazione del defibrillatore e dalla presenza obbligatoria del personale formato durante le gare le società o associazioni sportive dilettantistiche che praticano la propria attività al di fuori di un impianto sportivo.
– Sono altresì escluse dai menzionati obblighi le società o associazioni sportive dilettantistiche che praticano sport a ridotto impegno cardiocircolatorio, il cui elenco è contenuto nell’allegato A del decreto (a titolo esemplificativo: bowling, bocce, dama e freccette, tanto per citarne alcuni).

Cure domiciliari: 
l’Irpinia all’avanguardia in Campania

Cure domiciliari: 
l’Irpinia all’avanguardia in Campania

Spesso si sente parlare di assistenza e cure domiciliari e si sottolinea giustamente l’importanza che il servizio può rivestire nel garantire una migliore qualità della vita ai pazienti.
Su questo fronte, la provincia di Avellino può vantare una solida esperienza maturata sul campo, che ha posto l’Irpinia all’avanguardia in Campania, grazie al lavoro svolto da medici e dirigenti sanitari in grado di cogliere le esigenze degli utenti e da realtà del Terzo settore rivelatesi all’altezza della sfida, nella gestione delle prestazioni. Ma proviamo a conoscere più da vicino il servizio.
Le cure domiciliari vengono erogate dall’Asl, eventualmente integrate con interventi di natura socio-assistenziale con il supporto dei Comuni, e sono destinate a persone parzialmente o totalmente non autosufficienti (malati oncologici, patologie acute cardiologiche, 
neurologiche e respiratorie, pazienti affetti da piaghe da decubito e malati terminali) per evitare loro lunghi e impropri ricoveri ospedalieri.

Per ogni malato viene predisposto un piano personalizzato di assistenza, che consiste in un insieme coordinato di attività sanitarie, mediche, infermieristiche e riabilitative, comprendente anche l’erogazione di farmaci, materiale per medicazione, ausili e presidi. Il servizio può essere richiesto dalla persona interessata o da un suo familiare, dal medico di famiglia, dal Piano di zona sociale del Comune o da un reparto ospedaliero presso il Distretto sanitario di appartenenza, che ricevuta la segnalazione la valuterà, attivando un’apposita unità.
La valutazione multidimensionale dovrà concludersi entro e non oltre i 20 giorni dalla segnalazione.
Solo in caso di dimissione protetta entro le 48/72 ore dalla 
segnalazione. Le prestazioni sanitarie erogate sono gratuite.

Luigi Basile

Cronoscalata al Santuario

Cronoscalata al Santuario

VIII Edizione della Cronoscalata al Santuario

Mercogliano – Avellino, gara ciclistica a cronometro, inserita nel calendario delle gare regionali Us Acli e valevole come tappa del Trofeo Brevetto pedalando 2017.
La partenza è prevista il 10 giugno 2017 alle 15:30 da Viale San Modestino di Mercogliano, l’arrivo è nel piazzale del Santuario di Montevergine.

Napoli al centro della scienza

Napoli al centro della scienza

FUTURO REMOTO rappresenta un’occasione speciale per far conoscere le nuove prospettive aperte dai più recenti risultati della ricerca scientifica, culturale e tecnologica e le possibilità offerte a tutti noi per cambiare nel concreto la nostra vita, anche grazie alle trasformazioni promosse dal sistema della ricerca e dell’innovazione del nostro Paese.

Dal 25 al 28 maggio 2017
Una serra spaziale progettata e ideata per coltivare piante in ambienti estremi. È questo il progetto, già in commercio, ideato e realizzato grazie alla collaborazione tra Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, il “CIRA”, Centro Italiano Ricerche Aerospaziali e l’Università degli studi di Napoli Federico II che consiste in moduli gonfiabili dentro i quali si crea un ambiente idoneo alla coltivazione di piante in condizioni atmosferiche sfavorevoli. Le prime prove sono state effettuate in Antartide.

Serra spaziale per coltivare piante in ambienti estremi
La struttura occupa un volume e un peso ridotto e l’obiettivo a cui aspirano i ricercatori è la creazione di basi fisse di coltivazione sulla Luna e su Marte. L’ambiente è di coltivazione idroponica con sostanze nutritive in grado di apportare acqua ed elementi minerali. Presenti nella struttura anche dei cubi di sostanza inerte utili per l’ancoraggio delle piante fisse nella canalina. La componente illuminazione è fondamentale in taluni sistemi dove la luce è poca, come in Antartide nei sei mesi invernali. I led presenti nella serra sono stati prodotti da Enea e sono indispensabili per creare le condizioni essenziali per la crescita.

Telerilevamento – Un dirigibile stratosferico permette di portare degli avanzati sensori di osservazione della terra a una quota di 20 km
È questa la macchina che il “CIRA” sta progettando e realizzando in Italia con partner italiani ad integrazione delle attuali costellazioni satellitari di telerilevamento.
Un esemplare unico tra le macchine aeronautiche con capacità pari solo a una macchina militare.
Studiato per applicazioni civili, il dirigibile è stato progettato per rimanere in cielo tre o quattro mesi fermo su un territorio, riuscendo ad osservare una zona grande come una regione a una quota di venti km, altezza dove l’intensità dei venti è più bassa.
Attualmente questa piattaforma si presenta come l’unica 
soluzione per l’osservazione persistente in prossimità di un territorio a differenza dei satelliti che, trovandosi a quote più alte, hanno una copertura più ampia, ma poca persistenza, poiché costretti ad orbitare. Questi dirigibili consentiranno di traguardare nuovi orizzonti applicativi e concepire nuove funzioni in termini di monitoraggio dell’ambiente.

Un premio per “Rosa Vitillo Pet Therapy”

Un premio per “Rosa Vitillo Pet Therapy”

L’associazione dal 2011 si occupa di diffondere la cultura della pet therapy, che vede, come co-terapia l’utilizzo di pet, in particolare piccoli animali ma anche onoterapia, per migliorare l’umore, facilitare le terapie, creare momenti ludico/educativi.
Svolge attività di pet therapy nei vari contesti di agio e disagio, utilizzando i pet sia di in chiave ludo/educativa che prettamente terapia con staff specializzato, attraverso vari pet, opportunamente preparati, quali conigli e cani, lavorando quindi sia in contesti creati ad hoc sia in comunità psichiatriche e centri per diversamente abili.
Nel Progetto premiato dal CSV i bambini hanno riscoperto il contatto con la natura e il rapporto con gli animali, apprendono i cicli produttivi e gustano la buona cucina, fatta con prodotti genuini.
Alle classi che hanno partecipato sono stati proposti percorsi di agility con il cane, sessioni di contatto tattile con il coniglio e la tartaruga, laboratori di espressione musicale e di pasta fresca.
I ragazzi hanno anche appreso nozioni di educazione alimentare, comprendendo la capacità di mangiare sano e allo stesso tempo hanno potuto degustare gli ottimi menù dell’ azienda.
Attraverso il contatto con l’animale i partecipanti apprendono il valore della comunicazione non verbale e l’importanza del linguaggio del corpo che li aiuta a prendere contatto anche con le loro emozioni.

Un posto nel mondo, la Cooperativa fondata da Luisa Di Blasi

Un posto nel mondo, la Cooperativa fondata da Luisa Di Blasi

mondo universo

Arriva dalla provincia irpina e precisamente da Paternopoli, la storia di Luisa Di Blasi e della sua cooperativa “Un posto nel mondo”. Si tratta di un esempio concreto delle possibili applicazioni pratiche del progetto di inserimento lavorativo di disabili psichici, ideato e sviluppato in collaborazione della UOSM di Ariano Irpino, diretta dal Dott. Emilio Fina, oggi capodipartimento della Psichiatria di Avellino. “Un posto nel mondo” è stata fondata per aiutare famiglie e ragazzi sofferenti per patologie mentali a trovare un possibile impegno volto ad aiutare ad alleviare le loro tensioni, sentendosi utili nello svolgimento di attività concrete che non sono da considerare dei meri passatempi. La cooperativa ha stretto una collaborazione con Ema, l’azienda di Morra De Sanctis, controllata del gruppo Rolls Royce, che ha scelto la via dell’impegno nel sociale.
Da un incontro informale tra l’amministratore delegato Otello Natale e la signora Luisa, in cerca del supporto istituzionale ed economico per rispondere al desiderio di scendere in campo per aiutare la sua comunità, si è sviluppato un accordo di esternalizzazione di alcune attività dell’azienda, affidate a otto giovani disabili.
I ragazzi della cooperativa “Un posto nel mondo”, alcuni con contratto a tempo indeterminato, altri con formula a progetto e soprattutto con un orario flessibile studiato per le capacità di ciascuno, si occupano per Ema della “dematerializzazione della documentazione cartacea”, riuscendo a conquistare la serenità e ad uscire dall’isolamento. Luisa Di Blasi con la sua cooperativa e i suoi ragazzi speciali ha festeggiato un altro traguardo: l’esito positivo di un ulteriore progetto di integrazione socio-lavorativa di ragazzi
disabili psichici, detenuti nell’OPG di Aversa.

Questi 5 ragazzi, fatti uscire dall’OPG hanno conseguito la Patente Europea del Computer e acquisito le competenze atte a svolgere il lavoro di dematerializzazione della documentazione cartacea.

I risultati lusinghieri ottenuti da questi ragazzi, oggi hanno consentito ad una ragazza di aprire uno studio privato di design. Un altro ragazzo è oggi impegnato in un progetto messo a punto con l’ASL di Avellino, volto a lavorare le ricette specialistiche della provincia. L’ISFOL, con la dinamica ricercatrice Giuliana Franciosa, in quanto consulente della Regione Campania in un progetto in materia psichiatrica, ha valutato l’attività svolta dalla cooperativa “Un Posto Nel Mondo” tra le buone prassi della riabilitazione psichiatrica.

Salerno: pedalando per la Città

Salerno: pedalando per la Città

Domenica 21 maggio appuntamento cittadino a Salerno con la 
manifestazione “Pedalando per la Città – con Francesco onoriamo la natura”, la pedalata in bicicletta con bambini, appassionati, famiglie, atleti e con gli sportivi di ogni età organizzata dall’Associazione Amici del Sacro Cuore.
La manifestazione si svolge come sempre su di un percorso cittadino 
interamente chiuso al traffico e rientra tra le principali azioni di 
intervento previste dal Comune di Salerno, nell’ambito delle attività volte a sostenere e sviluppare le iniziative più popolari e attese dalla comunità cittadina.
Per l’iscrizione consultare il sito: www.pedalandoperlacitta.it

In sostegno alle associazioni del territorio

In sostegno alle associazioni del territorio

csv cuori stesi

Il CSV “Irpinia Solidale” si ispira ai principi di solidarietà e partecipazione democratica e offre alle associazioni operanti sul territorio irpino diversi servizi:

  • sostegno alle associazioni negli ambiti di reperimento fondi, della progettazione e della gestione dell’organizzazione;
  • qualificazione delle associazioni nella formazione dei volontari, nel lavoro di rete, nella partecipazione alla definizione delle politiche sociali, nello sviluppo di attività innovative e nel perseguire il miglioramento della qualità;
  • promozione del volontariato attraverso un lavoro continuo di educazione alla solidarietà e alla cittadinanza attiva, di valorizzazione del ruolo del volontariato e di ricerca di volontari.

I nostri esperti offrono consulenza specialistica:
Giuridica e gestionale: accompagnamento alla costituzione di un’associazione, gestione della vita associativa, modifiche statutarie, consulenza in materia di contrattualistica del lavoro;
Fiscale – amministrativa: redazione del rendiconto/bilancio, tenuta libro cassa/banca e prima nota, , raccolta fondi e 5×1000;
Legale: la consulenza prevede, previo appuntamento e richiesta formale, la disamina del caso con l’elaborazione di parere scritto e/o assistenza nella definizione di accordi di collaborazione con Enti Pubblici e con strutture private. E’ escluso il patrocinio del CSV nel caso di eventuali procedimenti giudiziari.
Gli operatori del CSV offrono, inoltre, consulenze sui bandi e sulla realizzazione di progetti.

Il CSV “Irpinia Solidale” aderisce alla rete nazionale CSV.net e aderisce al coordinamento regionale con i CSV delle province di Napoli, Caserta, Salerno e Benevento.

numero verde
800 800 645

www.irpiniasolidale.it
[email protected]

Il Carmasciano

Il Carmasciano

L’Irpinia, situata nell’entroterra della Regione Campania, è caratterizzata da un territorio straordinario, secolari tradizioni agroalimentari e bellezze naturalistiche unite ad un ricco patrimonio storico artistico.
In un’area non molto estesa dell’Alta Irpinia, nei comuni di Guardia Lombardi, Rocca San Felice, Sant’Angelo dei Lombardi, Frigento, Villamaina e Morra De Sanctis viene prodotto un pecorino unico e caratteristico della zona: il Carmasciano.
Caratteristico del territorio è il fenomeno della Mefite, appartenente, secondo alcuni studiosi, alla categoria del vulcanesimo minore, con emissione di gas che, trasportati dai venti, depositano a terra fiori di zolfo che sublima. La presenza dello zolfo, che di necessità finisce con l’entrare nel ciclo alimentare e metabolico degli animali che vivono in quell’area, contribuisce, molto probabilmente, a determinare la specificità del Carmasciano.
La presenza dello zolfo della Mefite conferisce, infatti, al formaggio una nota di fragranza che lo rende impareggiabile.
La particolarità dei luoghi, la qualità dei foraggi in dipendenza di elementi chimici provenienti dal suolo, la razza degli ovini allevati, rendono quasi inconfondibile la produzione di questo formaggio conosciuto ormai anche oltre i confini regionali poiché i prodotti alimentari tradizionali, rimasti nel ricordo e nella cultura di una ristretta cerchia di produttori, vengono ricercati non più da pochi appassionati fedeli ma da sempre più numerosi consumatori.
In questa terra dove le pecore sono allevate sin da tempi remoti la tradizione casearia è stata tramandata di generazione in generazione cercando di preservare l’originalità, la genuinità e le caratteristiche.

La flora ricca di essenze (erbe aromatiche quale la menta, il timo serpillo, l’origano, il finocchio selvatico e soprattutto il trifoglio nelle sue diverse varietà) e la ridotta consistenza degli allevamenti consentono un’alimentazione quasi esclusivamente basata su pascoli naturali che, sicuramente, con la loro variabilità floristica influenzano l’aroma del latte.
Il Carmasciano, la cui qualità viene esaltata sia dalla tecnica di lavorazione sia dall’utilizzo di latte crudo, è un pecorino a pasta dura, semicotta che presenta colore giallo paglierino quando è meno stagionato e giallo dorato quando è più invecchiato.
La totalità della produzione casearia avviene in caseifici aziendali e il periodo di produzione generalmente va dall’inizio dell’inverno fino all’inizio della stagione estiva, periodo in cui le greggi dispongono di pascoli in grado di coprire i fabbisogni alimentari degli animali.
Il Carmasciano è un ottimo formaggio da tavola.
Va abbinato con vini molto ben equilibrati, sia bianchi che rossi, che debbono esaltarlo e non sopraffarlo.
Si accosta molto bene con gelatine di vino e frutta fresca, in particolare con la mela annurca.

a cura di
dr.ssa Michelina Prudente – Medico chirurgo spec. in igiene – dir. servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione Asl – Av
dr.ssa Carmelina Forgione – Tecnico della prevenzione.

Orto in Campania

Orto in Campania

orto-incampania

Sette anni fa il Centro Commerciale Campania ha deciso di riscrivere le modalità di della raccolta differenziata dei suoi 180 negozi e di costruire un orto didattico quale simbolo del ciclo virtuoso dei rifiuti.

In pochi mesi la quota di differenziazione ha raggiunto il 99% e le piante dell’orto hanno beneficiato del ricco compost ottenuto dalla frazione organica dei 25 ristoranti e bar della struttura. Dal 2010 a oggi il Centro Campania si è impegnato per raggiungere un obiettivo: rifiuti zero.
L’Orto didattico, realizzato grazie alla collaborazione con l’associazione Slow Food e una commissione mista di professori, dottorandi e studenti delle facoltà di agronomia, pedagogia e architettura dell’Università Federico II, entra dunque nel suo quinto anno di attività, offrendo un’intensa attività didattica per le scuole del territorio grazie ai suoi 20 docenti (studenti o neo laureati in materie pedagogico-umanistiche e scientifico-biologiche).
In questi anni, oltre ad accogliere più di 10.000 studenti di 20 istituti scolastici, il progetto ha organizzato corsi di formazione interni dedicati ai docenti de L’Orto in Campania sui temi della didattica induttiva, della divulgazione scientifica, dei temi della sostenibilità e dell’economia della produzione del cibo e delle tecniche museologiche applicate a uno spazio cognitivamente intenso come un orto.
In occasione dei corsi di formazione o nell’ottica di scambio delle conoscenze acquisite, l’orto didattico del Centro Campania ha organizzato incontri con Alice Waters, Yale Soustainable Food Project, Museo della Scienza di Trento, la divulgatrice scientifica Beatrice Mautino, la filosofa della biologia Elena Gagliasso, l’ordinario di agronomia della Federico II Massimo Fagnano e ha partecipato con i suoi laboratori al festival Internazionale a Ferrara, al Salone del Gusto di Torino, all’evento dedicato alla biodiversità campana organizzato da Slow Food: Leguminosa. Muse museo scienza di trento.
I laboratori sono gratuiti e, nel raggio di 30 km dal Centro Campania, il trasporto è a carico del Centro.

A Napoli Universiade 2019

A Napoli Universiade 2019

stelle universiade a Napoli

L’Universiade, o Olimpiade Universitaria, è una manifestazione sportiva multidisciplinare rivolta ad atleti universitari provenienti da ogni parte del mondo. Seconda solo ai Giochi Olimpici per importanza e numero di partecipanti ed anzi ritenuta, nella sua versione estiva (Summer Universiade), equivalente se non superiore alle Olimpiadi invernali questo evento nel corso degli anni ha assunto sempre più i connotati di un vero e proprio festival internazionale dello sport e della cultura. Il termine “Universiade” infatti, frutto della combinazione tra le parole “università” e “Olimpiade”, racchiude in sé uno dei concetti alla base di ogni forma di sport: l’universalità.
L’Universiade, nella sua forma moderna e attuale, fu ideata dal dirigente sportivo italiano Primo Nebiolo che ne organizzò la prima edizione a Torino nel 1959.
Grazie al sostegno del Governo nazionale, che ha accompagnato la candidatura, e alla collaborazione con le Università italiane e campane, il CUSI (Centro Universitario Sportivo Italiano) e il CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), la Regione Campania ha ottenuto per la città di Napoli, lo scorso 5 marzo 2016, la designazione da parte della FISU a ospitare l’edizione estiva dell’Universiade che si terrà dal 3 al 14 Luglio 2019.
Napoli è la terza città italiana per dimensioni demografiche ed è conosciuta nel mondo per la sua storia e per le ricchezze culturali, storiche e naturalistiche del territorio che la circonda. Napoli, e la Campania in generale, vantano inoltre una grande tradizione sportiva che ha dato vita negli anni a molte eccellenze in numerose discipline e che permea ormai la cultura e la vita quotidiana dei suoi cittadini.

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