Fratres, un impegno costante

Fratres, un impegno costante

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Si è svolta dal 18 al 20 maggio la 48ᵃ Assemblea Nazionale dei Gruppi Donatori di Sangue Fratres a Palermo, la scelta di questa città meravigliosa è ricaduta a seguito della proposta avanzata dal Consiglio Regionale Fratres della Sicilia al Consiglio Nazionale Fratres, che ha tenuto conto del fatto che Palermo è stata proclamata città italiana della cultura 2018. Il presidente Nazionale Fratres Sergio Balestracci ha affermato che, inizialmente, aveva qualche titubanza sull’organizzare l’assemblea ordinaria in Sicilia semplicemente per una questione di distanza la quale avrebbe potuto penalizzare la partecipazione da parte dei gruppi più distanti, ma nonostante ciò l’assemblea ha visto la partecipazione di oltre 300 gruppi operanti in tutta Italia, dei dirigenti, delle autorità religiose e civili, ma anche di personalità del settore socio-sanitario.

La prima tavola rotonda si è tenuta sulla talassemia, realizzata grazie al supporto del Coordinamento dei CSV della Sicilia – Fondo speciale per il volontariato, e moderata dal prof. Aurelio Maggio, direttore del Dipartimento di Ematologia e Oncologia presso l’A. O. O. R. Villa Sofia – Cervello di Palermo, che ha visto come relatori il dott. Antonino Giambona e Valentino Orlandi, presidente UNITED, Federazione Italiana delle associazioni delle Anemie Rare, Talassemie e Drepanocitosi, sono intervenuti, inoltre, i pazienti e una rappresentanza di Consulenti Sanitari Fratres e di Trasfusionisti di livello nazionale. Momento topico è stato quello in cui il Consiglio Regionale Fratres della Sicilia, presieduto da Antonino Pane ha consegnato due riconoscimenti a due siciliani che si sono contraddistinti per l’apporto e la collaborazione con la Fratres.
Il sabato è stato dedicato ai lavori associativi con la relazione di attività, ma è stato anche conferito uno speciale riconoscimento nazionale per meriti associativi a Roberto Fatuzzo, storico volontario e dirigente Fratres della regione, primo presidente regionale Fratres Sicilia e vicepresidente nazionale oltre che, in seguito, anche consigliere nazionale. Sono stati premiati, inoltre, dei gruppi che hanno registrato il maggior fattore di crescita annuo inerente alle donazioni e ai donatori. La mattina della domenica i vari gruppi e rappresentanti hanno sfilato con i labari sociali per le vie circostanti per poi partecipare alla Santa Messa presso la Chiesa Madre Maria SS delle Grazie di Terrasini officiata da don Renzo Cannella.
Durante l’assemblea, quindi, i referenti delle associazioni sono stati chiamati a fare il punto della situazione su ciò che è stato svolto dai Regionali e dai relativi gruppi durante il corso dell’anno 2017.
La Campania si ritrova a vivere, da metà 2016, una crisi profonda in quanto ha visto diminuire drasticamente il numero delle donazioni, ci si ritrova così, parafrasando il cav. Uff. Giuseppe Festa, a ricostruire un mosaico. Essendosi dovuti adeguare alla nuova normativa, gli standard precedenti non si possono più sostenere , ma naturalmente restano salvi i valori della donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue. Si bada sempre più alla qualità, da ciò è derivata la costituzione di una nuova figura, quella del referente alla qualità, nel caso di specie, Evarista Di Prisco, egli ha il compito di badare a che le procedure vengano eseguite, inoltre, lo stesso si è adoperato per l’istituzione dei corsi di formazione del personale per far sì che il personale addetto alla donazione sia formato e professionale.

L’augurio del presidente del Regionale Fratres Campania è che l’associazione medesima riesca ad avere un andamento ascendente e di qualità nonostante i metodi differenti utilizzati dai rispettivi interlocutori,lo stesso, ha evidenziato che nel 2017 si è registrato un drastico calo delle donazioni, ma nonostante ciò molti traguardi sono stati raggiunti, tra i quali si contano: l’accreditamento di due UdR (una a Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, presso la sede del medesimo gruppo e una a Montella, in provincia di Avellino, anch’essa situata presso la sede del medesimo gruppo) e di due autoemoteche (una acquistata in parte con il contributo del Fondo Nazionale di Solidarietà della Consociazione Nazionale presieduto da Vincenzo Lanzo ed il restante dai gruppi Fratres della provincia di Napoli e un’altra acquistata con il contributo dei gruppi della provincia di Avellino).

Tutto quanto su descritto comporta oneri di non poco conto, a tutt’oggi il Regionale Fratres Campania ha preso impegni per circa 45 mila euro. I problemi non mancano e sono dovuti per lo più ai contratti che sono a carico del regionale, lamenta il presidente Festa, cosa che non accade in altre regioni, somme che addizionate a quelle dell’acquisto delle autoemoteche e all’allestimento delle sedi fa sì che vengano messi a disposizione oltre 300 mila euro per il perseguimento dei fini dell’associazione. Nonostante il periodo buio, un ulteriore bagliore di speranza è stato la riattivazione di alcuni gruppi del salernitano come Siano grazie anche alla convenzione con il San Giovanni e Ruggi di Salerno.
L’attività dell’associazione non si ferma alla donazione in sé, ma si basa anche sulla promozione della stessa, molti progetti a tal proposito sono in atto. È stato presentato, infatti, al CSV di Avellino, grazie alla collaborazione del referente Giovani Fratres della Campania, Antonio Di Fraia, un progetto finalizzato alla promozione della donazione del sangue presso le scuole superiori e che, in futuro, verrà esportato nelle altre scuole della Campania. Martedì 22 maggio c’è stato un primo incontro dal titolo “DonarSi” presso il Liceo Scientifico Caprariis di Atripalda, suddiviso in due parti : c’è stato dapprima la conferenza ove il Presidente Regionale Fratres Campania Giuseppe Festa e il presidente del Consiglio provinciale Fratres di Avellino Evarista Di Prisco hanno spiegato in cosa consiste la donazione di sangue e l’attività che svolge la Fratres, il secondo momento è stato dedicato alla visita dell’autoemoteca da parte dei ragazzi del Liceo.
Nuovi progetti e attività sono in programma per contribuire a promuovere la donazione del sangue, il prossimo appuntamento di rilevanza nazionale è il meeting dei Giovani Fratres che si terrà il 7 e l’8 luglio a Salerno e vedrà la partecipazione dei giovani Fratres provenienti da tutta Italia.
Il 14 giugno viene festeggiata la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, è stata istituita nel 2004 dall’OMS ed è la ricorrenza del giorno di nascita del biologo austriaco Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni.

 

Il cece di Cicerale vive ancora. La storia di Giovanna Voria

Il cece di Cicerale vive ancora. La storia di Giovanna Voria

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Giovanna Voria nasce figlia di contadini. E chi appartiene alla terra prima o poi ne sente il richiamo…
Infatti, sposata giovanissima, avvia con il marito un’attività di marmi, ma dopo 25 anni in cui ormai gestiva sia l’ufficio che il laboratorio, quella vita inizia a starle stretta: si sente come l’ingranaggio di una macchina e prendersi cura dell’uliveto, del vigneto e degli animali di famiglia nel fine-settimana, non le basta più. La terra chiama, lei risponde.
Molla tutto e nel 2001 avvia quello che diventerà l’Agriturismo Corbella, in una zona “fuori dal mondo”: all’epoca non c’è acqua, né luce, niente telefono e nessuna strada per raggiungerlo se non un pezzo di sterrata. Per dare inizio alle attività Giovanna si arrangia con un gruppo di continuità, l’energia elettrica arriva un anno dopo.

Non è facile, per lei. In un posto così precario in termini di servizi, è facile sentirsi abbandonata. Ma le tornano in mente le donne di famiglia, con i loro preziosi insegnamenti contadini e la grande forza di volontà. Nonna Giovanna, nonna Antonia e mamma Angelina le sono di ispirazione e a Giovanna viene l’idea: recuperare il cece di Cicerale, un legume talmente tipico che dà il nome al paese, sul cui stemma comunale compare una pianta di ceci con la scritta “Terra Quae Ciceralit” (terra che nutre i ceci). Un prodotto che, con la forte emigrazione post-bellica, era sparito completamente.

Dopo neanche un mese di attività è la BBC, la famosa emittente televisiva britannica, che va ad intervistare Giovanna facendole capire che tra le mani ha un tesoro, e le consiglia si scrivere un libro (“Cucinare con i ceci”). Inizia così un periodo ricco di sfide che altro non fanno che rafforzare l’orgoglio di appartenere alla terra cilentana. Nel suo agriturismo inizia a proporre piatti a base di legumi, cereali, ortive, erbe spontanee, aromi mediterranei, fico bianco del Cilento: tutti prodotti della sua zona.
Chi la deride per questo suo “ritorno al passato” deve ricredersi presto: grazie agli studi di Ancel Keys e Jeremiah Stamler, che ne provano i benefici sul sistema cardiovascolare, la Dieta Mediterranea diventa nel 2010 Patrimonio Immateriale dell’Unesco e lei che – seguendo le orme delle tradizioni della sua famiglia – se n’è fatta promotrice, capisce di aver intrapreso la strada giusta.

Nel 2012, dopo tante lotte, il cece di Cicerale diventa Presidio Slow Food e per Giovanna iniziano le soddisfazioni, soprattutto al di fuori dei confini regionali e nazionali, fino a volare anche oltreoceano. Nel 2017 il Museo della Dieta Mediterranea la nomina “Ambasciatrice della Dieta Mediterranea nel Mondo”, nello stesso anno arrivano il Premio Cicas e il premio Fidapa e ambasciatrice del Cilento, mentre l’anno dopo la Voria è Ambasciatrice del Carciofo Bianco di Auletta. Oggi Giovanna si occupa con passione del suo agriturismo ma organizza eventi e laboratori per grandi e piccoli in cui racconta la Dieta Mediterranea e cucina deliziosi manicaretti a base di prodotti locali.

«Io mi reputo una chef contadina – dice senza trattenere l’emozione di chi sa quanta fatica è costata arrivare fino a qui – Ho bisogno della terra, della stagionalità a km zero e delle eccellenze dei luoghi. Cucino ciò che trovo nel mio orto, per questo non ho un menu fisso alla carta nel mio agriturismo. Dopo il cece di Cicerale, ho recuperato il cece nero di Corbella, il cece rosso e l’antico fagiolino di maggese. Abbiamo però bisogno di giovani che si innamorino dei prodotti del loro territorio e possano portare avanti ciò che stiamo facendo. Io, personalmente, per la mia terra ho rifiutato offerte all’estero molto interessanti, perché credo che se tutti scappiamo via cosa rimarrà della nostra storia, dei nostri avi e delle lotte che hanno fatto? Io lo dico sempre: sò nata a lo Ciliento e me ne vanto».

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Verso l’Arco

Verso l’Arco

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Primavera della mobilità dolce, per una fruizione sostenibile e rispettosa dei vecchi sentieri della valle solofrana, ricchi di storia e tradizioni. L’impegno per il riconoscimento cartografico ufficiale del sentiero che conduce all’Arco naturale, monumento geologico del Parco regionale dei Monti Picentini. Sabato 9 giugno 2018 gli amanti dell’escursionismo sono invitati all’evento “Verso l’Arco”, nell’ambito della “Primavera della Mobilità Dolce” lanciata da A.Mo.Do.(Alleanza della Mobilità Dolce), di cui Legambiente è fondatrice, per scoprire e promuovere il territorio in maniera slow e dare visibilità ai sentieri ed alle aree protette del Parco Regionale dei Monti Picentini, per una fruizione dolce del paesaggio.

“L’ascesa verso l’Arco naturale, monumento geologico che insiste nel comune di Solofra – dichiara Antonio Giannattasio, Presidente del Circolo Legambiente “Valle Solofrana” Solofra-Montoro – ha l’obiettivo di far conoscere e sottolineare la bellezza dei sentieri presenti e che si snodano nelle nostre montagne. Sentieri ricchi di storia e tradizioni, luoghi in cui si svolgevano lavori antichi che stringevano in un stretto legame l’uomo e la montagna, simbolo di fatica e sostentamento. Tutto questo per rinnovare fino ai giorni nostri il rispetto e l’amore dei boschi risorsa ed opportunità”.

“Dal giorno della sua riscoperta – ci racconta Alessandro De Stefano, Presidente dell’Associazione Salvaguardia Beni Culturali Solofra – abbiamo puntato molto sulla conoscenza di questa maestà carsica nascosta nel cuore della montagna, a pochi passi dalle antiche Neviere, conche artificiali che furono costruite dai nostri avi per l’accumolo dei ghiacci invernali. Nel corso dei secoli l’uomo ha saputo sfruttare a proprio vantaggio la morfologia del territorio e le sue peculiarità, costruendo Neviere, Carbonaie e Calcare, che per generazioni hanno garantito lavoro e sostentamento”.
“Per la mia conoscenza dei Picentini – sostiene Michele Renna, tecnico del CAI Club Alpino Italiano, sezione di Avellino – l’Arco delle Neviere è una formazione unica nel suo genere e certamente il sentiero che ad esso conduce ha giustamente meritato di essere inserito nella nuova cartografia come Sentiero CAI 160. Ciò rispecchia quelle che sono le normative del CAI relative al bidecalogo per la tutela dell’ambiente montano, essendo questo sentiero foriero di storia delle vecchie economie delle popolazioni dell’appennino”.

“Un emozionante viaggio nella Solofra Saluber – dichiara Domenico Cosimato, responsabile della comunicazione della Proloco di Solofra – il sentiero verso l’Arco è un esperienza escursionistica intrisa di bellezza e storia, una testimonianza della laboriosa attività montana del popolo solofrano. Lavoreremo affinché il sentiero possa divenire meta di appassionati ed amanti della natura e un grande esempio di coesione associativa. E’ nostro compito sostenere la promozione ad ogni livello dell’ampio patrimonio artistico, culturale e paesaggistico di questa comunità”.
“Verso l’Arco” è frutto della sinergia di queste solerti Associazioni che lavorano costantemente sul territorio ed in particolare dell’A.S.Be.Cu.So. (Ass. Salvaguardia Beni Culturali di Solofra), che dal Maggio del 2005 ha riscoperto questa meraviglia delle nostre montagne, curandone i sentieri e promuovendone la conoscenza.

Informazioni sul percorso:
– Quote altimetriche (mslm): Fontana Scorza (482) | Grotticelle (878) | Neviera Maggiore (1240) | Arco naturale (1300)
– Dislivello totale: 800 metri | Difficolta: EE – escursionisti esperti | Tempo di percorrenza totale: 5 ore
– Lunghezza del percorso: 9 Km | Presenza acqua: All’inizio presso Località Scorza
– Equipaggiamento: SCARPE DA TREKKING (suola vibram o simile), PRANZO A SACCO, 2 LITRI DI ACQUA.
Consigliato abbigliamento di ricambio e bastoncini telescopici.
L’evento vede coinvolte le associazioni: A.S.Be.Cu.So. – Associazione Salvaguardia Beni Culturali Solofra, Circolo Legambiente “Valle Solofrana” Solofra-Montoro, CAI Club Alpino Italiano – sezione di Avellino, Pro-Loco di Solofra. Si ringrazia il supporto dell’Associazione Volontari del Soccorso Smile per l’assistenza.

Programma ed altre info:
Ore 8.00 raduno località Scorza, area Crocefisso;
Ore 8.15 partenza, tappe intermedie Chiammarano – Grotticelle – Neviera;
Ore 11.30 visita a gruppi all’Arco naturale;
Ore 13.30 partenza per il ritorno
Numero massimo partecipanti 50.
Per coloro che sono sprovvisti di copertura assicurativa la partecipazione è consentita solo in seguito alla sottoscrizione di liberatoria da effettuare entro il 7 giugno.
Per gli interessati è indispensabile contattare la segreteria organizzativa: Alessandro 3480729398 , Antonio 3478641421.
Per il ritiro e la consegna delle liberatorie rivolgersi alla Pro Loco Solofra, in via Regina Margherita dalle 8.30 alle 17.00 dal lunedì al venerdì.

 

Fondazione CON IL SUD: 300 mila euro per i progetti del Bando Ambiente 2018

Fondazione CON IL SUD: 300 mila euro per i progetti del Bando Ambiente 2018

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Fondazione CON IL SUD promuove la quarta edizione del Bando Ambiente. Scadenza l’8 giugno 2018.

Le organizzazioni del Terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia possono presentare progetti esemplari per la prevenzione e riduzione dei rischi ambientali all’interno dei Parchi e delle Aree naturali protette meridionali. Oltre al soggetto responsabile, ogni partnership deve prevendere al suo interno la partecipazione degli OdG – Organismo di Gestione delle aree protette oggetto di intervento.

Lo scenario italiano e al Sud non è dei migliori anche dal punto di vista ambientale. Sono oltre 200 le aree naturali protette meridionali minacciate dalla “perdita” delle biodiversità, da inquinamento, incendi e più in generale dal dissesto idro-geologico. Un patrimonio dal grande valore anche culturale ed economico, che deve essere tutelato e valorizzato in chiave comunitaria.
La Fondazione selezionerà le proposte ritenute più valide e capaci di generare valore sociale ed economico sul territorio. I progetti dovranno prestare attenzione alla responsabilizzazione delle comunità locali che insistono sull’area protetta, ad esempio concentrandosi più sull’attivazione di iniziative e comportamenti virtuosi di rispetto e tutela dell’ambiente, che sulla realizzazione di eventi e manifestazioni isolate.
I progetti devono avere una durata compresa tra i 24 mesi e i 36 mesi. La richiesta di contributo non deve essere superiore a 300 mila euro e deve prevedere una quota di co-finanziamento economico di almeno il 20% del costo complessivo del progetto.

Saranno giudicate positivamente le proposte che, tra gli altri criteri: siano caratterizzate dalla chiara definizione degli obiettivi qualitativi e quantitativi, in particolare con riferimento alla riduzione del rischio ambientale individuato; identifichino idonee modalità per il monitoraggio e strumenti quali-quantitativi per la valutazione del progetto; assicurino adeguate garanzie sulla continuità delle attività avviate, in termini di sostenibilità economica e organizzativa, anche oltre la durata dei finanziamenti richiesti; prevedano adeguate modalità di comunicazione per la promozione delle iniziative proposte.

Le proposte di progetto devono essere compilate e inviate esclusivamente online entro le ore 13:00 dell’8 giugno 2018 attraverso il portale Chàiros.

 

Ravello Festival 2018

Ravello Festival 2018

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Ventisei appuntamenti in cartellone dal 30 giugno al 25 agosto per un programma artistico che offre al pubblico di Ravello il meglio della scena mondiale: grandi orchestre internazionali e acclamati direttori, nomi storici e autori di ricerca del jazz, compagnie ammiraglie di balletto, coreografi contemporanei e icone intramontabili della danza, contaminazione tra generi diversi, pagine inedite e produzioni speciali che nell’estetica della rappresentazione traggono ispirazione dai grandi temi di sempre, e dalle “questioni” lasciate aperte dal Novecento.
Il Ravello Festival giunge quest’anno alla 66esima edizione e mostra personalità e rigore nel nome della tradizione musicale classica (apertura con il capolavoro di Wagner, Tristano e Isotta), sperimenta sul terreno del sincretismo creativo e omaggia autentiche leggende della danza e del jazz che raccontano valori prima ancora che esibire talenti: il Novecento fa da sfondo, ad esempio, nel tributo alla resistenza per la libertà (Paolo Fresu con il coro corso “A Filetta”) o nella celebrazione del ’68 che ispira il cartellone della danza a 50 anni da quell’epifania ribelle che cambiò il mondo.

Firmano il programma Alessio Vlad (musica), Maria Pia De Vito (jazz), Laura Valente (danza, tendenze, formazione, mostre e nuovi linguaggi) al terzo anno della loro direzione artistica. Un’offerta culturale resa possibile grazie allo sforzo delle politiche pubbliche della Regione Campania che radica nel sostegno alle eccellenze dell’industria creativa un segmento fondamentale della sua strategia di sviluppo.
Posto d’onore al nume tutelare del festival, Richard Wagner, cui sono dedicati il concerto d’inaugurazione (30 giugno) affidato a uno dei più grandi maestri del nostro tempo, Esa Pekka Salonen che dirigerà la Philharmonia Orchestra di Londra e quello di chiusura con la Deutsche Oper di Berlino e Donald Runnicles che da anni ne è il direttore principale. Un ritorno, quello del maestro di Helsinki, che vuole avere il senso di una acquisizione di un legame, con un programma pensato apposta per Ravello. L’anno scorso Salonen incantò il pubblico con una esibizione in cui il virtuosismo e l’energia seppero nutrirsi della forza d’impatto di un paesaggio che egli stesso annotò nel suo taccuino di viaggio digitale, cui si affianca la presenza, per la prima volta a Ravello, di Runnicles che, a capo di uno dei più importanti Teatri tedeschi, a Wagner ha dedicato gran parte di una prestigiosa carriera. Il cartellone musicale è costellato di concerti di assoluto pregio sia per la qualità degli interpreti che per i programmi scelti. Non mancherà il tradizionale Concerto all’Alba (11 agosto) quest’anno consegnato nelle mani del giovane e talentuoso direttore americano Ryan McAdams. Da segnalare il ritorno dei Concerti di Mezzanotte i cui protagonisti saranno il pianoforte e prestigiosi pianisti.

La proposta artistica della sezione jazz (Roots and wings) offre un programma dedicato alle voci, quest’anno in prevalenza maschili, con progetti ad hoc per Ravello, in cui la musica sembra essere tecnica narrativa che trae ispirazione dalle grandi poetiche del Novecento affrontandone le grandi questioni irrisolte. Il primo appuntamento sarà con Ivan Lins (10 luglio), vera e propria icona della musica popular brasileira, e il raffinato progetto basato sulla rilettura di brani del suo repertorio, ripensato in chiave jazzistica, insieme al gruppo italiano InventaRio, con cui ha da tempo una assidua collaborazione.
La chiusura jazz sarà affidata a Bill Frisell accompagnato sul palco dalla cantante Petra Haden con il progetto “When you wish upon a star” dedicato al mondo del cinema e a quelle atmosfere musicali dei classici del grande schermo ormai patrimonio indelebile della letteratura musicale (1 agosto).

1968-2018: sono passati cinquanta anni. A quello ‘spirito’, fatto di simboli e icone, eredi (legittimi e non) e leggende, militanze e battaglie per i diritti civili e di genere è dedicata questa edizione della danza del Ravello Festival. Primo appuntamento con Bill T. Jones, simbolo di impegno civile incentrato sulla lotta contro i pregiudizi razziali, sessuali e religiosi, incoronato dal Times come “uno dei tesori insostituibili d’America”. Il grande coreografo americano, in scena con il suo gioiello – la Bill T. Jones / Arnie Zane Company – compagnia americana multiculturale che ha contribuito all’evoluzione della danza contemporanea nel mondo – firma una creazione – /Time : Study II 2018 for Ravello – dedicata al tema del festival e pensata per il palco di Villa Rufolo.
Anche quest’anno previsto il progetto di formazione e internazionalizzazione del talento dei giovani danzatori della Regione Campania, Abballamm’!, ideato da Laura Valente con la collaborazione di Gennaro Cimmino, che vede il coinvolgimento dei centri di eccellenza riconosciuti dal MiBACT e dalla Regione Campania e, dal 2017, con la collaborazione dell’Università di Salerno.

Per il programma completo: www.ravellofestival.com
Boxoffice: tel. 089 858422 – [email protected]

Le attività di Tenuta Serpico

Le attività di Tenuta Serpico

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L’a.s.d. Tenuta Serpico è una giovane associazione sportiva dilettantistica che svolge da 6 anni le propria attività sul territorio campano e si relaziona alla promozione del turismo equestre, dell’ambiente e degli sport equestri. Una struttura che accoglie adulti e bambini e promuove un approccio etologico di relazione con l’animale. La mission di questi anni dell’associazione è stata sensibilizzare le persone incontrate alla relazione tra elementi fondamentali: l’uomo, l’ambiente, il cavallo. Lavoriamo sulla regolazione delle emozioni e delle relazioni positive per migliorane i processi comportamentali, di apprendimento e concettualizzazione a livello cognitivo. Le attività di promozione equestre sono svolte seguendo una specifica modalità di intervento che stimolano e rafforzano le funzioni cognitive, quali:
– l’attenzione per selezionare gli stimoli ambientali;
– la capacità di prestare attenzione a diverse cose a lo stesso tempo;
– la percezione, che è il processo attraverso il quale il cervello elabora le informazioni sensoriali dal mondo esterno e lo traduce in informazioni più complesse rese disponibili da funzioni cognitive superiori;
– la memoria, che è la capacità del cervello di preservare le informazioni nel tempo (Codifica, Archiviazione, Recupero) ed è specifica per le modalità sensoriali. La memoria esplicita si manifesta quando le prestazioni in un’attività richiede una memoria consapevole delle esperienze precedenti.

Presso la sede di Tenuta Serpico sta, inoltre, per iniziare l’edizione 2018 del progetto Equi-Campus, Campi estivi per bambini e ragazzi.

 

 

 

 

 

Info Irpinia si presenta

Info Irpinia si presenta

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Info Irpinia non è un semplice tour operator. I nostri partecipati tour sono tour di consapevolezza, momenti di una autentica rivoluzione culturale per la riappropriazione del territorio irpino a favore di chi lo vive e lo abita, che prevedono certo anche lo svago e lo stare insieme, ma sempre in un contesto di conoscenza, approfondimento ed impegno.
Info Irpinia non è un partito. Non appartiene né è succube di qualunque politico o schieramento partitico. Noi siamo amici del territorio punto e basta, e di conseguenza andiamo d’accordo con tutti quelli che amano il territorio come noi, senza riserve o secondi fini, e contrastiamo chi gli fa del male.

Info Irpinia non è contro il progresso. Noi le nuove tecnologie le usiamo e valorizziamo al massimo, quelle delle comunicazione in particolare. Soltanto, non ci piace che vengano gabellati per modernità e progresso gli ennesimi ricicli della volontà di sfruttamento criminale della nostra terra, neppure sotto le malcelate spoglie di energie alternative o improbabili piani di sviluppo industriale.
Info Irpinia non è un gruppo di amici. Sicuramente lo era quando siamo partiti cinque anni fa, al tavolo di un bar di Montemarano: ma ora siamo la più attiva e rilevante realtà associativa della provincia, con oltre 300 soci, di svariate e variegate età, estrazioni, esperienze, competenze. Quello che ci unisce è l’obiettivo, anche se l’amicizia resta un gradevole corollario extraprofessionale.

Info Irpinia non è improvvisazione. E ci mancherebbe altro: le nostre dimensioni operative ci hanno da tempo imposto progettazione, suddivisione di ruoli, tempistiche, programmi. Se ci piace muoverci tutti insieme alle volte, è solo per esigenza di coesione di gruppo, perché l’azione è invece sempre ragionata e pianificata.
Info Irpinia non è una delle tante. E ve ne accorgerete presto, se non ve ne siete già accorti, perché questa terra sta finalmente cambiando, e se sta cambiando lo si deve anche alla nostra contagiosa visione. Provare per credere, la strada che stiamo percorrendo è quella del riscatto attraverso orgoglio, appartenenza ed indipendenza, venite con noi!

Info Irpinia è:

– amore incondizionato per il territorio e sua riappropriazione a favore di chi lo vive e lo abita;
– coesione sociale;
– presidio di difesa ambientale;
– collaborazione con le amministrazioni locali virtuose; pungolo per le altre;
– motore comunicativo di sviluppo sociale ed economico;
– rivoluzione culturale partecipata per il recupero dell’identità irpina.

Ma adesso, in questo periodo dell’anno, Info Irpinia è soprattutto… ESTATE IN IRPINIA! L’unico grande tour di turismo militante alla scoperta delle nostre radici!
Ecco a voi il programma della IV edizione, partita con la straordinaria riapertura della storica ferrovia Avellino-Rocchetta lo scorso 26 maggio, e pronto a dare tante emozioni a chiunque vi parteciperà:

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Ai tiempi ro barone: tra spettacoli ed enogastronomia rivive la grande storia

Ai tiempi ro barone: tra spettacoli ed enogastronomia rivive la grande storia

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Ai tiempi ro barone”: dal 29 giugno all’1 luglio Prata Principato Ultra (Avellino) ripercorre le orme del suo passato in un evento che nasce dalla storia del paese e che arriva fino alla modernità. Tre giorni incentrati sul Palazzo Baronale che fu della famiglia Zamagna, originaria della croata Dubrovnik, figura di spicco dell’aristocrazia pratese a cui simbolicamente l’evento si lega.

L’evento è promosso dall’associazione Panta Rei con la direzione artistica di Roberto D’Agnese. Cuore di “Ai tiempi ro barone” è il centro storico, insieme alla tradizione e alle eccellenze enogastronomiche del territorio, con la figura centrale del Barone Savino Zamagna, la cui figura riecheggia all’interno del Palazzo Baronale insieme alla storia della sua tragica fine. È proprio in questo Palazzo, infatti, che il barone trovò la morte, in una notte in cui – come sua abitudine – volle esercitare lo Ius primae noctis, famigerato diritto del Signore feudatario di giacere la prima notte con la sposa di un proprio sottomesso. Zamagna venne ucciso da Gianlorenzo la Monica per difendere la giovane nuora dall’arcaica abitudine feudale, travestendosi da sposa ed aspettando il barone nel talamo nuziale e pugnalandolo a tradimento.

“L’idea è nata per rivalutare il centro storico e, in particolare, il Palazzo Baronale – afferma Luigi Tenneriello, presidente dell’Associazione Panta Rei – con un evento in grado di guardare sia alla cultura che all’enogastronomia. Stiamo definendo il programma con il direttore artistico Roberto D’Agnese, che è per noi garanzia di successo, con l’auspicio che diventi un appuntamento annuale fisso, cercando di coinvolgere i cittadini e i turisti con una proposta diversa dal solito, che parta già dall’ora di pranzo e che veda il Palazzo aperto per visite ed iniziative. Particolare cura sarà data all’allestimento, perché si possa rivivere l’atmosfera che si respirava all’epoca del barone”.

“Stiamo lavorando ad un programma artistico di impatto – spiega il direttore artistico Roberto D’Agnese -. Il format dell’evento vedrà una duplice linea guida, incentrata sulla cultura e lo spettacolo ma anche su quello che è un pezzo importante del patrimonio culturale di Prata, ovvero il Palazzo Baronale, che apre le sue porte alla cittadina rivivendo gli antichi fasti attraverso tre serate di festa, in cui raccontare la storia del paese ed immergere il visitatore in un’ambientazione in grado di rievocare la presenza del Barone Zamagna. La mia idea è quella di un evento che non abbia i canoni di una festa classica, ma che sia ricco di sorprese per il visitatore e per la cittadinanza stessa. Una singolarità che appartiene alla storia del barone Zamagna e che merita di incarnare lo spirito dell’evento a lui dedicato”.

Calcio Balilla umano, si cercano squadre! Il Torneo del Csv agli Sportdays

Calcio Balilla umano, si cercano squadre! Il Torneo del Csv agli Sportdays

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La partecipazione agli SportDays del Centro Servizi al Volontariato “Irpinia Solidale” di Avellino quest’anno si arricchisce di tante belle novità. Una delle iniziative in programma è il Torneo di Calcio Balilla Umano. Si tratta di un vero e proprio calciobalilla in cui i giocatori sono persone reali in un campo di dimensioni gigantesche rispetto a quelle di un tavolo da gioco!
Il campo è attraversato trasversalmente dalle stecche e i giocatori devono tenersi saldamente aggrappati ad esse, con l’obbligo di non staccare mai le mani. Risultato:il divertimento non mancherà! E non mancheranno neanche simpatici premi per i vincitori!
Il Torneo si svolgerà dal 13 al 15 giugno 2018, nelle ore pomeridiane. La premiazione avverrà il 15 giugno nel corso della Festa del Volontariato.
Le iscrizioni sono consentite fino al 9 giugno 2018. Come da regolamento, possono partecipare 12 squadre, quindi affrettatevi con le iscrizioni. Necessaria, in ogni squadra, la presenza di almeno una donna. Le magliette da gioco saranno fornite dagli organizzatori. La partecipazione è gratuita!
Tutte le info su http://www.irpiniasolidale.it

 

Non “Pallo” Bene: seminario gratuito sulle difficoltà del linguaggio dei bimbi

Non “Pallo” Bene: seminario gratuito sulle difficoltà del linguaggio dei bimbi

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Si terrà il prossimo 30 maggio, presso la Scuola Adolphe Ferriere Napoli (via Vaccaro 25/27) il seminario informativo Non “Pallo” Bene sui temi di prevenzione, individuazione e cenni abilitativi sulle difficoltà specifiche di linguaggio.
Un dibattito relativo all’utilità di effettuare una presa in carico nei bambini che presentano un ritardo del linguaggio espressivo nella fascia di età compresa tra 24 e 36 mesi, i Parlatori Tardivi, è ormai in corso da molti anni. Sono numerosi, infatti, gli studi che documentano come tale condizione rappresenti per questi bambini una condizione di forte rischio per il linguaggio più complesso e conseguentemente un rischio di carattere emotivo e sociale.

• Cosa sono le difficoltà di linguaggio?
• Perché è importante prevenire?
• Cosa può fare un genitore?

Il gruppo Fonikamente da tempo sostiene che una valutazione e un intervento precoce e combinato (linguaggio e attenzione) potrebbe essere effettuato sin dai 24/36 mesi. Il potenziamento dei sistemi attentivi consentirebbe di generalizzare più rapidamente gli schemi articolatori e combinatori acquisiti con il training abilitativo per il linguaggio. Inoltre, lo stesso potenziamento esecutivo attentivo, fornirebbe ai bambini maggiori strategie per poter affrontare, in seguito, gli apprendimenti scolastici di lettura, scrittura e calcolo.

RELATORI:
Dott. Andrea Di Somma
Medico Foniatra (ASL NA2Nord)
Fondatore Gruppo Fonikamente

Dott. Vincenzo Di Maro
Logopedista
Fondatore Gruppo Fonikamente

INFORMAZIONI: Il seminario – gratuito – è aperto a genitori e docenti. La prenotazione – obbligatoria – può essere effettuata telefonicamente al numero 081 5782476.
I posti sono limitati.
www.fonikamente.it

 

Successo per la floricultura campana ad Euroflora 2018

Successo per la floricultura campana ad Euroflora 2018

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Pioggia di premi per la Campania all’undicesima edizione di EuroFlora, l’esposizione internazionale che si è tenuta in Liguria, presso i parchi di Nervi.
La collettiva regionale – coordinata dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania e composta da 12 strutture tra cooperative, associazioni di produttori, consorzi ed operatori commerciali, che rappresentano più di 800 aziende florovivaistiche regionali – è salita sul podio ben 28 volte, conquistando 19 primi premi e 9 secondi premi nell’ambito degli oltre 75 concorsi divisi nelle sezioni estetiche, tecniche ed artistiche.

La partecipazione della Campania – fortemente voluta dall’assessorato all’Agricoltura – si caratterizza per l’encomiabile impegno ed entusiasmo di tutti gli operatori selezionati, che hanno creato all’interno della Villa Grimaldi, con oltre 10.000 steli tra fiori, fronde e foglie, un percorso caratterizzato da una straordinaria “esplosione” di profumi e colori.

La collettiva regionale presente ad Euroflora – di cui fanno parte la Società Cooperativa “La Partenopea”, la Cooperativa “La Nuova Floricoltura Meridionale”, la “Del Golfo” Cooperativa, la Cooperativa “Sant’Antonio”, la Cooperativa “Florapompei”, il Consorzio Produttori Florovivaisti Campani, “Farao”, “Terradifiori” – Associazione Produttori Florovivaistici Campani, la “Flor Trade International”, la “Campaniaflor”, la Societá Cooperativa Agricola “Green Leaf” e la “SM International” – ha conquistato, avvalendosi per la realizzazione delle composizioni floreali della collaborazione dell’Ente Decorazione Floreale per Amatori di Genova:

1° premio d’onore per la partecipazione di una collettiva con prevalenza fiori recisi
1° premio per la più ricca, più variata e più artistica presentazione di fiori recisi di alta qualità
2° premio per la più bella e originale composizione floreale realizzata con prevalenza di piante e fiori freschi
1° premio per la composizione floreale che meglio interpreta un quadro esposto nel museo e presso il quale viene realizzata
1° premio per la composizione floreale che meglio interpreta un elemento di arredo esposto nel museo e presso il quale viene realizzata
1° premio per la più bella ed originale composizione floreale per l’arredo di un manufatto presente nei parchi di Nervi
1° premio per la più bella ed originale composizione floreale per l’arredo di una scala o di uno scalone presente nei parchi di Nervi o all’interno dei Musei
2° premio per la più bella e originale composizione di fronde verdi
Complessivamente 13 primi premi e 7 secondi premi per i concorsi della sezione “Fiori, Fronde e Foglie Recisi” .

Dunque, un nuovo importante riconoscimento per il florovivaismo della Campania, comparto tra più rappresentativi dell’agricoltura regionale e che vanta il primato nazionale nella produzione di fiori recisi.

 

Verso una città cardioprotetta: il progetto del comune di Caserta con l’associazione Oltre

Verso una città cardioprotetta: il progetto del comune di Caserta con l’associazione Oltre

La città di Caserta aderisce al progetto “Verso una città cardioprotetta”, realizzato in collaborazione con l’Associazione di promozione sociale e culturale “Oltre” e che prevede iniziative miranti all’informazione e alla formazione dei cittadini alle manovre di rianimazione cardiopolmonare con defibrillazione precoce e alla disostruzione delle vie aree degli adulti, dei bambini e dei lattanti.

L’adesione al progetto è stata ratificata attraverso l’approvazione di una delibera di Giunta proposta dall’assessore agli Eventi, Emiliano Casale. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare, informare ed educare la popolazione al riconoscimento di uno stato di emergenza da arresto cardiocircolatorio o ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo nell’adulto, nel bambino e nel lattante ed al corretto intervento con le manovre di rianimazione cardiopolmonare con l’uso del defibrillatore semiautomatico. Il progetto è destinato alla popolazione del comune di Caserta e delle aree limitrofe, con particolare riferimento alle scuole presenti sul territorio del Capoluogo. Sono previsti, infatti, corsi di formazione gratuiti destinati sia ai docenti che agli studenti, al fine di insegnare loro le tecniche di primo soccorso cardiopolmonare e l’uso corretto del defibrillatore. L’Associazione “Oltre”, poi, di concerto con il Comune di Caserta, si è impegnata ad organizzare un grande evento in città che abbia proprio lo scopo di diffondere ad una vasta platea di cittadini le tecniche di soccorso e l’uso degli strumenti adeguati. Il traguardo finale dovrà essere l’installazione di defibrillatori pubblici in diverse zone della città, che in caso di necessità possano essere utilizzati da cittadini adeguatamente formati. Altri destinatari del progetto sono le società sportive, le forze dell’ordine, i volontari della Protezione Civile ed altre realtà associative.

“La cultura delle prevenzione – ha spiegato l’assessore agli Eventi, Emiliano Casale – costituisce un elemento determinante per poter tutelare nella maniera migliore la salute dei cittadini. Questo progetto assume un’importanza particolare in quanto consente ad un gran numero di casertani di poter apprendere le tecniche di primo soccorso cardiovascolare e l’uso del defibrillatore che, come ben sappiamo, spesso si rileva uno strumento decisivo per salvare la vita. Sono particolarmente lieto che l’iniziativa sarà fortemente attuata all’interno delle scuole, che sono i luoghi più importanti sotto il profilo della formazione. Solo partendo dai nostri ragazzi potremo riuscire a determinare un processo di crescita complessivo della nostra comunità”.

 

L’avvenire della cura: torna la Settimana Internazionale della Ricerca a Napoli

L’avvenire della cura: torna la Settimana Internazionale della Ricerca a Napoli

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“L’avvenire della cura” è il titolo della XII edizione della Settimana Internazionale della Ricerca, in programma da giovedì 24 a giovedì 31 maggio a Napoli nell’Aula Magna “Gaetano Salvatore” della Scuola Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
L’evento ha l’obiettivo di aprire spazi di dialogo tra discipline diverse sui temi più innovativi della ricerca scientifica e culturale e di promuovere la realtà scientifica e culturale del Mezzogiorno in circuiti scientifici nazionali ed internazionali, attraverso esperienze rivolte innanzitutto alle generazioni future.

Anche quest’anno, centinaia di ricercatori e studiosi italiani e stranieri si confronteranno, con linguaggi accessibili al più largo pubblico, in incontri, dibattiti, tavole rotonde. Promuovere e diffondere la cultura e la consapevolezza relativa alle nuove frontiere della cura, stimolando alla scoperta e alla conoscenza delle tecnologie in materia, in particolare per ciò che riguarda la diagnostica e le possibili aree di intervento, rappresenta il focus principale dell’edizione 2018.

Tra le iniziative in programma, è prevista la presentazione, da parte di studenti, laureati e specializzandi delle scuole di psicoterapia, di poster inerenti al tema dell’evento. Un comitato scientifico ha selezionato 50 poster, che saranno esposti durante l’evento, tra quelli pervenuti alla segreteria organizzativa entro lo scorso 30 aprile.

Per ulteriori informazioni, visita il sito dedicato all’evento, la pagina facebook e scarica il programma.

 

Wine Business: il nuovo corso dell’Università di Salerno per le professioni del mondo del vino

Wine Business: il nuovo corso dell’Università di Salerno per le professioni del mondo del vino

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Dopo il grande successo delle precedenti sei edizioni, l’Università degli Studi di Salerno, Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche, promuove la settima edizione del Corso di Perfezionamento Universitario in Wine Business.

Diretto dal Prof. Giuseppe Festa, il Corso in Wine Business si propone di formare figure professionali esperte in economia, amministrazione, management, marketing e comunicazione delle iniziative imprenditoriali nel comparto vitivinicolo. Destinatari dell’iniziativa sono operatori attualmente impegnati nel comparto (ai fini di un miglioramento della propria qualificazione professionale) o potenzialmente interessati a lavorare nel mondo del vino ai fini della gestione dell’impresa vitivinicola e dei progetti wine-based (consulenza amministrativa fiscale e direzionale, formazione, eventi, ecc.), così come docenti presso le Scuole Secondarie Superiori professionalmente interessati alle materie economico-aziendali afferenti al comparto vitivinicolo.

Per la settima edizione il Corso conferma l’accesso a laureati (che conseguiranno il titolo di Corso di Perfezionamento Universitario) e diplomati (che conseguiranno il titolo di Corso di Aggiornamento Culturale), purché in possesso di adeguata esperienza nel mondo del vino. Sono inoltre previste tre borse di studio a rimborso delle quota d’iscrizione messe a disposizione dall’Amministrazione Provinciale di Avellino.

Il Corso si svolgerà in collaborazione con numerosi e importanti partner: Osservatorio dell’Appennino Meridionale (Consorzio tra Regione Campania e Università degli Studi di Salerno), Amministrazione Provinciale di Avellino, Fisar – Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori – Coordinamento Sud, Fondazione Italiana Sommelier – Campania, ONAV – Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino – Italia, SES – Scuola Europea Sommelier – Italia, Associazione Nazionale “Città del Vino”, Consorzio Tutela Vini d’Irpinia, Sannio Consorzio Tutela Vini, Consorzio Tutela Vini Campi Flegrei Ischia e Capri, Consorzio Tutela Vesuvio, Consorzio Vita Salernum Vites, Movimento Turismo del Vino – Campania, AssoEnologi – Campania, Federazione Regionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Campania, Ordine dei Tecnologi Alimentari di Campania e Lazio, Vitigno Italia, Slow Food Condotta Salerno, Associazione Universitaria UniSapori, Miriade & Partners, Consorzio Ismess e numerosi altri enti istituzionali del mondo del vino a livello nazionale e internazionale, tra cui l’EuroMed Research Business Institute con il “Wine Business Research Interest Committee” (coordinato dal Prof. Giuseppe Festa).

Il Corso avrà una durata complessiva di cento ore e si svilupperà in venti lezioni, ciascuna della durata di cinque ore, presso l’Università degli Studi di Salerno o, per particolari esigenze didattiche, anche in ambienti esterni all’Università, anche in occasione di visite aziendali. Ogni lezione vedrà la partecipazione di un docente, di un’azienda vitivinicola chiamata a illustrare la propria storia imprenditoriale e di un sommelier/degustatore/assaggiatore. Anche nella settima edizione del corso ci sarà l’analisi, svolta in ogni lezione a cura della Condotta Slow Food Salerno, delle principali caratteristiche delle più importanti e più diffuse cucine/gastronomie del mondo, allo scopo di agevolare l’abbinamento cibo-vino e di conseguenza facilitare i percorsi d’internazionalizzazione delle vendite dei vini italiani. Tutte le informazioni sul corso sono reperibili all’indirizzo www.winebusiness.unisa.it (il termine di scadenza per le iscrizioni è il prossimo 25 Maggio).

 

Campania maglia nera per l’obesità infantile: “Donne che sanno” in campo per prevenire

Campania maglia nera per l’obesità infantile: “Donne che sanno” in campo per prevenire

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L’obesità dilaga, soprattutto quella infantile e in particolare al Sud. La Campania detiene il triste primato: il 26.2% dei bambini tra gli 8 e i 9 anni è in sovrappeso e il 17.9% è obeso, per un totale complessivo del 44,1% (secondo i dati diffusi da Okkio alla Salute). La causa? Le cattive abitudini alimentari. Gli studi scientifici dimostrano come la prevenzione primaria dell’obesità e di tutte le patologie correlate a stili di vita non corretti, per essere efficace, deve avvenire sin dal concepimento. I primi mille giorni di vita del bambino sono unanimemente considerati determinanti dal punto di vista nutrizionale nel porre le basi della sua salute futura e nella riduzione dei rischi di sovrappeso e obesità. I consigli del pediatra alle neomamme in genere sono seguiti in modo scrupoloso. Il problema nasce dalle “deviazioni” successive, causate da una cattiva interpretazione delle regole da seguire, da scelte sbagliate e ritenute idonee. Deviazioni da collegare inevitabilmente nel Sud anche ai problemi di natura economica che affliggono molte famiglie. Oggi allevare al meglio un figlio, soprattutto nei primi anni di vita, ha spesso costi difficili da sostenere per molte coppie meridionali, la maggior parte monoreddito, diverse con capifamiglia che hanno perduto il lavoro, moltissime non al riparo degli ammortizzatori sociali. Dunque, non solo buoni consigli da trasmettere ai genitori, ma l’urgenza di aiutarli seriamente con adeguati strumenti di sostegno, insieme a una corretta informazione sui danni causati da diete ipercaloriche ritenute economicamente convenienti.

Come intervenire? È possibile prevenire l’obesità infantile? Con quali strumenti conciliare educazione alimentare e un corretto stile di vita? La dieta mediterranea aiuta davvero a combatte l’obesità sin dallo svezzamento? In che modo? E proprio “Sapere quali regole seguire a tavola nei primi anni di vita” sarà il tema al centro del quinto appuntamento del ciclo “Donne che sanno” che il prossimo 14 maggio vedrà riuniti a Napoli nei locali della Società di Storia Patria al Maschio Angioino (via Vittorio Emanuele III, terzo piano, sin dalle ore 16) tecnici ed esperti della nutrizione. Fra i protagonisti dell’incontro, che come i precedenti è organizzato alla Fondazione Mario e Paola Condorelli e da L’Altra Napoli, Gina Bonsangue dell’Associazione dei Cristallini; Fortunato Ciardiello presidente European Society for Medical Oncology e professore ordinario di Oncologia Università della Campania Luigi Vanvitelli; Luigi Corrivetti, vicepresidente EBRIS e direttore Dipartimento Salute Mentale ASL Salerno e Raffaella de Franchis, referente per la Dieta Mediterranea Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP). Modererà i lavori Antonio D’Avino, segretario provinciale FIMP Napoli. Quindi le domande del pubblico e le conclusioni affidate a Celeste Condorelli.

“I dati del Rapporto Okkio alla Salute – sostiene la pediatra Raffaella De Franchis – sono molto preoccupanti. Per questo non bisogna abbassare la guardia, ma è importante porre sin da subito le basi per una corretta alimentazione. Le abitudini alimentari si costruiscono sin dal periodo fetale, per cui è importante che la madre segua un regime alimentare equilibrato, e offra al bambino piccolo, sin dalla nascita, il miglior nutrimento possibile. La dieta mediterranea è un regime alimentare ricco di olio di oliva, frutta, verdura, cereali integrali, frutta secca, con un modesto consumo di pesce e pollame viene sempre più considerata il modello per la salute dell’uomo. I Pediatri di famiglia della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) di Napoli del Gruppo di lavoro “Dieta Mediterranea in Pediatria” stanno da tempo promuovendo la diffusione della Dieta Mediterranea già nelle prime epoche della vita. I dati preliminari del loro lavoro, che saranno presentati al Congresso della Società Europea di Gastroenterologia Pediatrica (ESPGHAN) a Ginevra dal 9 al 12 maggio 2018, mostrano come la percentuale di bambini svezzati con Dieta Mediterranea e che ad 1 anno hanno un’ottima aderenza a tale schema dietetico, sia pari al 73.4%. Il 23.9% ha un’aderenza intermedia e solo il 2.7% non è in linea con tale stile”.

Preoccupante l’allarme di Giulio Corrivetti: “Per la prima volta nella storia della specie umana – denuncia – l’attesa di vita dei nostri figli sarà più corta di quella di noi genitori. Il paradosso è ulteriormente accentuato dal fatto che spendiamo circa 60 miliardi di euro per ipernutrirci, altri 30 miliardi in messaggi dei mass media per convincerci a mangiare cibo ipercalorico e 45 miliardi in attività fisiche o diete speciali per perdere il peso eccessivo causato da una alimentazione sbagliata. Nel frattempo, nei paesi in via di sviluppo bambini continuano a morire di malnutrizione e basterebbero solo 40 miliardi di euro (meno di un terzo di quello che spendiamo per ipernutrirci nei paesi industrializzati) per fermare questa piaga. Senza contare il fatto che circa il 40% del cibo ipercalorico che produciamo viene buttato via come produzione eccessiva”.

Per partecipare all’evento è richiesta la registrazione tramite mail all’indirizzo [email protected].

Il progetto Donne che Sanno prevede un appuntamento al mese (il ciclo di incontri si chiude il 4 giugno), con eventi che coinvolgeranno il territorio e le collettività, per favorire adeguate scelte di benessere, e si avvale del patrocinio di: Regione Campania, Comune di Napoli, Società Napoletana Storia Patria, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, Ipasvi, Ordine dei Medici, Federazione italiana medici pediatri di Napoli, Valore D, Federconsumatori, Lilt, con il contributo di UniCredit, Fondazione Grimaldi Onlus, Ferrarelle e Banco BPM.
Per info: www.donnechesanno.it; www.fondomarioepaolacondorelli.

 

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