Fratres, un impegno costante

Fratres, un impegno costante

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Si è svolta dal 18 al 20 maggio la 48ᵃ Assemblea Nazionale dei Gruppi Donatori di Sangue Fratres a Palermo, la scelta di questa città meravigliosa è ricaduta a seguito della proposta avanzata dal Consiglio Regionale Fratres della Sicilia al Consiglio Nazionale Fratres, che ha tenuto conto del fatto che Palermo è stata proclamata città italiana della cultura 2018. Il presidente Nazionale Fratres Sergio Balestracci ha affermato che, inizialmente, aveva qualche titubanza sull’organizzare l’assemblea ordinaria in Sicilia semplicemente per una questione di distanza la quale avrebbe potuto penalizzare la partecipazione da parte dei gruppi più distanti, ma nonostante ciò l’assemblea ha visto la partecipazione di oltre 300 gruppi operanti in tutta Italia, dei dirigenti, delle autorità religiose e civili, ma anche di personalità del settore socio-sanitario.

La prima tavola rotonda si è tenuta sulla talassemia, realizzata grazie al supporto del Coordinamento dei CSV della Sicilia – Fondo speciale per il volontariato, e moderata dal prof. Aurelio Maggio, direttore del Dipartimento di Ematologia e Oncologia presso l’A. O. O. R. Villa Sofia – Cervello di Palermo, che ha visto come relatori il dott. Antonino Giambona e Valentino Orlandi, presidente UNITED, Federazione Italiana delle associazioni delle Anemie Rare, Talassemie e Drepanocitosi, sono intervenuti, inoltre, i pazienti e una rappresentanza di Consulenti Sanitari Fratres e di Trasfusionisti di livello nazionale. Momento topico è stato quello in cui il Consiglio Regionale Fratres della Sicilia, presieduto da Antonino Pane ha consegnato due riconoscimenti a due siciliani che si sono contraddistinti per l’apporto e la collaborazione con la Fratres.
Il sabato è stato dedicato ai lavori associativi con la relazione di attività, ma è stato anche conferito uno speciale riconoscimento nazionale per meriti associativi a Roberto Fatuzzo, storico volontario e dirigente Fratres della regione, primo presidente regionale Fratres Sicilia e vicepresidente nazionale oltre che, in seguito, anche consigliere nazionale. Sono stati premiati, inoltre, dei gruppi che hanno registrato il maggior fattore di crescita annuo inerente alle donazioni e ai donatori. La mattina della domenica i vari gruppi e rappresentanti hanno sfilato con i labari sociali per le vie circostanti per poi partecipare alla Santa Messa presso la Chiesa Madre Maria SS delle Grazie di Terrasini officiata da don Renzo Cannella.
Durante l’assemblea, quindi, i referenti delle associazioni sono stati chiamati a fare il punto della situazione su ciò che è stato svolto dai Regionali e dai relativi gruppi durante il corso dell’anno 2017.
La Campania si ritrova a vivere, da metà 2016, una crisi profonda in quanto ha visto diminuire drasticamente il numero delle donazioni, ci si ritrova così, parafrasando il cav. Uff. Giuseppe Festa, a ricostruire un mosaico. Essendosi dovuti adeguare alla nuova normativa, gli standard precedenti non si possono più sostenere , ma naturalmente restano salvi i valori della donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue. Si bada sempre più alla qualità, da ciò è derivata la costituzione di una nuova figura, quella del referente alla qualità, nel caso di specie, Evarista Di Prisco, egli ha il compito di badare a che le procedure vengano eseguite, inoltre, lo stesso si è adoperato per l’istituzione dei corsi di formazione del personale per far sì che il personale addetto alla donazione sia formato e professionale.

L’augurio del presidente del Regionale Fratres Campania è che l’associazione medesima riesca ad avere un andamento ascendente e di qualità nonostante i metodi differenti utilizzati dai rispettivi interlocutori,lo stesso, ha evidenziato che nel 2017 si è registrato un drastico calo delle donazioni, ma nonostante ciò molti traguardi sono stati raggiunti, tra i quali si contano: l’accreditamento di due UdR (una a Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, presso la sede del medesimo gruppo e una a Montella, in provincia di Avellino, anch’essa situata presso la sede del medesimo gruppo) e di due autoemoteche (una acquistata in parte con il contributo del Fondo Nazionale di Solidarietà della Consociazione Nazionale presieduto da Vincenzo Lanzo ed il restante dai gruppi Fratres della provincia di Napoli e un’altra acquistata con il contributo dei gruppi della provincia di Avellino).

Tutto quanto su descritto comporta oneri di non poco conto, a tutt’oggi il Regionale Fratres Campania ha preso impegni per circa 45 mila euro. I problemi non mancano e sono dovuti per lo più ai contratti che sono a carico del regionale, lamenta il presidente Festa, cosa che non accade in altre regioni, somme che addizionate a quelle dell’acquisto delle autoemoteche e all’allestimento delle sedi fa sì che vengano messi a disposizione oltre 300 mila euro per il perseguimento dei fini dell’associazione. Nonostante il periodo buio, un ulteriore bagliore di speranza è stato la riattivazione di alcuni gruppi del salernitano come Siano grazie anche alla convenzione con il San Giovanni e Ruggi di Salerno.
L’attività dell’associazione non si ferma alla donazione in sé, ma si basa anche sulla promozione della stessa, molti progetti a tal proposito sono in atto. È stato presentato, infatti, al CSV di Avellino, grazie alla collaborazione del referente Giovani Fratres della Campania, Antonio Di Fraia, un progetto finalizzato alla promozione della donazione del sangue presso le scuole superiori e che, in futuro, verrà esportato nelle altre scuole della Campania. Martedì 22 maggio c’è stato un primo incontro dal titolo “DonarSi” presso il Liceo Scientifico Caprariis di Atripalda, suddiviso in due parti : c’è stato dapprima la conferenza ove il Presidente Regionale Fratres Campania Giuseppe Festa e il presidente del Consiglio provinciale Fratres di Avellino Evarista Di Prisco hanno spiegato in cosa consiste la donazione di sangue e l’attività che svolge la Fratres, il secondo momento è stato dedicato alla visita dell’autoemoteca da parte dei ragazzi del Liceo.
Nuovi progetti e attività sono in programma per contribuire a promuovere la donazione del sangue, il prossimo appuntamento di rilevanza nazionale è il meeting dei Giovani Fratres che si terrà il 7 e l’8 luglio a Salerno e vedrà la partecipazione dei giovani Fratres provenienti da tutta Italia.
Il 14 giugno viene festeggiata la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, è stata istituita nel 2004 dall’OMS ed è la ricorrenza del giorno di nascita del biologo austriaco Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni.

 

Fratres Campania

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La donazione del sangue: un atto volontario e anonimo che può dare la vita

La donazione del sangue: un atto volontario e anonimo che può dare la vita

Avvicinare le persone all’importanza della donazione del sangue è l’obiettivo a cui si ispira la Fratres, associazione di ispirazione cristiana, nata nel 1971 e oggi conta 650 gruppi di donatori in Italia, 54 solo in Campania. La Fratres, approvata dal decreto del Ministero della Salute dell’11 ottobre 1994, si avvale di persone impegnate e preparate sul tema della donazione e ciò che ne deriva. I volontari con un costante lavoro di informazione si rivolgono a tutti livelli della vita sociale, a cominciare dalle scuole, contribuendo alla diffusione dell’educazione sanitaria e alla formazione della cultura del dono. Il sangue non si può né fabbricare, né riprodurre in  laboratorio ed è per questo che la donazione è indispensabile, solo attraverso di essa si può eliminare il deficit di chi necessita di una trasfusione.

Chi può donare?
Non tutti possono donare sangue.  I requisiti fondamentali sono di  godere di buona salute, avere tra i 18 e i 65 anni, un peso minimo di 50kg e uno stile di vita sano. Diventare donatori significa, quindi, tenere anche costantemente sotto controllo la nostra  salute.
Il potenziale donatore compila un questionario, poi si svolge un colloquio con il personale sanitario di riferimento, ove vengono accertati i valori della pressione arteriosa e  la frequenza cardiaca.
Il prelievo per la donazione di sangue, che avviene con materiale sanitario monouso senza alcun rischio di infezione, dura una decina di minuti. Nelle 12 ore successive alla donazione evitare lavori pesanti, alcool e sigarette per almeno due ore e bere molta acqua. Trascorsa qualche ora dalla donazione il nostro organismo riesce già a rigenerare il plasma, mentre nel giro di pochi giorni vengono rimpiazzati globuli bianchi e piastrine, per i globuli rossi occorrono tre o quattro settimane.

Quante donazioni si possono effettuare durante un anno?
Facendo riferimento al sangue intero, la legge ha stabilito che il numero di donazioni non deve essere superiore a quattro per l’uomo e due per la donna in età fertile, nel corso dell’anno. Tra una donazione ed un’altra devono trascorrere almeno 90 giorni. Nulla è stabilito circa il numero minimo di donazioni.

Il gruppo sanguigno
È una caratteristica ereditaria legata ai globuli rossi, a tutte le cellule dell’organismo ed anche ai liquidi organici (ad es. il plasma). Sulla membrana dei globuli rossi e di tutte le altre cellule si trovano particolari sostanze chimiche indicate con le lettere A e B: se c’è soltanto la sostanza A si parla di gruppo A; se solo la B, di gruppo B; se sono presenti tutte e due le sostanze, si parla di gruppo AB, mentre nel gruppo 0 (ZERO), statisticamente più diffuso, esse non sono presenti.
Il fattore Rh, positivo (+) se é presente, nella maggioranza (85%) delle persone, o negativo (-) se assente (15% della popolazione). Tutto ciò identifica il gruppo sanguigno di ciascun individuo che, tranne rarissimi casi patologici, resta lo stesso per tutta la vita.
Nella donazione è molto importante conoscere il gruppo sanguigno, perché non si può ricevere sangue che contenga sostanze che l’individuo non abbia già; quindi, per una trasfusione, occorre trovare sangue dello stesso gruppo, con l’eccezione del gruppo ZERO Rh negativo che identifica il cosiddetto donatore universale, mentre il gruppo AB è di chi può ricevere da tutti.

Diritto all’astensione dal lavoro
Secondo la legge [Legge 219 del 21 ottobre 2005, art. 8], il lavoratore dipendente che si reca a donare il sangue ha diritto all’astensione dal lavoro per la giornata in cui effettua la donazione; tale giornata viene però regolarmente retribuita attraverso l’esibizione al proprio datore di lavoro un certificato rilasciato dal centro trasfusionale in cui è avvenuta la donazione.

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