A scuola di musicoterapia in Irpinia

A scuola di musicoterapia in Irpinia

La Scuola Triennale di Musicoterapia “C. Gesualdo” è una realtà formativa che nasce nel 2005 per volontà del Comune di Gesualdo, in provincia di Avellino, ed è sostenuta da diversi enti pubblici, sanitari, accademici e scientifici.

Logo scuola musicoterapia GesualdoÈ strutturata su moduli didattici moderni e nel corso di questi anni cerca di uniformarsi a standard formativi internazionali. Obiettivo principale del corso è quello di fornire un’adeguata formazione in Musicoterapia, con approfondite conoscenze teoriche e capacità di applicazione pratica, attraverso un’articolata organizzazione triennale (a cui si aggiunge un anno di supervisione), con un monte/ore annuale di 300. Lo schema didattico della Scuola si ispira ad un criterio di conoscenza trasversale, attenta a coniugare i diversi riferimenti del sapere clinico con una applicatività focalizzata sul bisogno del paziente/cliente.
Il corso in questione si riferisce alla figura del potenzionale musicoterapista. Essa è da intendersi equiparabile, per livello professionale e per analogie di intervento nel settore riabilitativo, a figure già riconosciute quali quella del logopedista e del neuropsicomotricista dell’età evolutiva. Inoltre essa è da distinguersi da altre figure quali quella dell’animatore musicale, del pedagogista musicale, del musicista.

Il musicoterapista è un operatore formato in un corso almeno triennale (in linea di principio con la filosofia dei crediti formativi che attribuisce ad un corso di Laurea triennale almeno 180 crediti), con un approccio multidisciplinare che faccia riferimento alle sue competenze musicali di base come prerequisito d’accesso, a elementi informativi di materie dell’area medica e psicologica, ad un lavoro di finalizzazione della conoscenza musicale in un’ottica musicoterapeutica, alla conoscenza della teoria e della metodologia e alla pratica delle tecniche di musicoterapia per i vari campi di applicazione del settore riabilitativo neurologico/psichiatrico dell’adulto e del bambino e psicopedagogico.
Egli opera in relazione alla definizione concordata dalla Comunità Internazionale in occasione del VIII Congresso Mondiale (Amburgo, 1996): “…La musicoterapia è l’uso della musica e/o dei suoi elementi (suono, ritmo, melodia ed armonia) per opera di un musicoterapista qualificato in rapporto individuale o di gruppo, all’interno di un processo definito per facilitare e promuovere la comunicazione, le relazioni, l’apprendimento, la mobilizzazione, l’espressione, l’organizzazione ed altri obiettivi terapeutici degni di rilievo nella prospettiva di assolvere ai bisogni fisici, emotivi, mentali, sociali e cognitivi. La musicoterapia si pone come scopi quelli di sviluppare potenziali e/o riabilitare funzioni dell’individuo in modo che egli possa ottenere una migliore integrazione sul piano intrapersonale e/o interpersonale, e conseguentemente una migliore qualità della vita attraverso la prevenzione, la riabilitazione o terapia…”

musicoterapia gesualdo

La professionalità del musicoterapista implica la capacità di stabilire relazioni empatiche attraverso il linguaggio sonoro-musicale; fare un’osservazione parametrizzata e leggibile di queste; operare una valutazione “in itinere” del percorso determinato dall’uso della musica in contesti psicopedagogici o riabilitativi.
La filosofia didattica della scuola è centrata sullo sviluppo delle capacità dell’operatore a contattare le proprie risorse interne e a “spenderle” nella relazione di setting, incrementando la sua sensibilità ed attenzione alla lettura/decodifica dei bisogni di cui il paziente è il portatore.
I modelli ispirativi della scuola affondano le proprie radici sia nelle teorie analitiche che in quella sistemico-relazionale e si traducono sul piano didattico-esecutivo nella formulazione di parametri di lettura dell’agito sonoro/musicale nel setting, protocolli operativi di intervento e monitorizzazione del percorso clinico (metodologia e applicazione delle tecniche), modelli di supervisione.
L’insegnamento si avvale di ampi spazi di sperimentazione personale e di gruppo, all’interno di laboratori sonori specialistici: creativo/espressivi e improvvisativi, sia vocali che strumentali, nonché folklorici nelle valenze etno-antropologiche. Tali percorsi esperienziali sono finalizzati al riconoscimento della propria identità e al miglioramento delle abilità comunicazionali attraverso il linguaggio sonoro-musicale e i suoi rimandi semiologici.

Prossimi eventi formativi

“Il potere terapeutico della danza”
Percorsi terapeutici, strategie pedagogiche attraverso laboratori esperienziali – Geometrie Interiori
06 – 07 Aprile 2019

Il seminario esperienziale propone ai partecipanti un percorso di consapevolezza corporea orientato alla conoscenza del potenziale comunicativo del corpo, del gesto, del suono.
L’esperienza sarà prevalentemente attiva, attraverso il coinvolgimento dei partecipanti si intende offrire un approccio diretto ed immediato al movimento.
«La materia, la vita, il pensiero non sono che relazioni energetiche, ritmo, movimento e attrazione reciproca. Il principio che dà origine ai mondi, alle varie forme dell’essere, può dunque essere concepito come un principio armonico e ritmico, simboleggiato dal ritmo dei tamburi, dai movimenti della danza. In quanto principio creatore, Śiva non profferisce il mondo, lo danza».
Il seminario è riconosciuto ai fini del compimento dei percorsi di formazione nazionale dell’OSI Orff-Schulwerk Italiano (www.orffitaliano.it) organizzati dalla Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia con Giovanni Piazza (www.donnaolimpia.it)

Marcella Sanna, la docente
Diplomata in organo e composizione organistica e in didattica della musica ed esperta in metodologie pedagogico-musicali (Orff, Dalcroze, Willems).
Si è specializzata con Susanne Martinet nelle tecniche di Espressione Corporea presso il Dipartimento di Didattica della Musica del Conservatorio “C. Pollini” di Padova e in diversi stages intensivi in Francia, nella danza popolare per la scuola dell’infanzia e primaria.
Docente per la sezione, Musica e Movimento, all’interno dei corsi nazionali dell’Orff-Schulwerk Italiano, ha collaborato con diversi Conservatori di musica in Italia, con la SIEM, il CRSDM di Fiesole e altre associazioni nel territorio italiano per l’aggiornamento e la formazione di
insegnanti e operatori musicali.

Orari
Sono previste 10 ore di formazione così suddivise:
Sabato: 10.00 – 13.00 / 15.00 – 18.00
Domenica: 09.00 –13.00

Costo e Iscrizione
La partecipazione al corso ha un costo di Euro 100.00 da versare in sede all’atto dell’iscrizione. Ai partecipanti è richiesta l’iscrizione all’OSI per l’anno associativo in cui si svolge il seminario (euro 15,00 da aggiungere al costo del seminario), che dà diritto a iscriversi a seminari, corsi ed altri eventi OSI e a usufruire gratuitamente dell’intero repertorio di materiali didattici pubblicato on-line. Chi fosse già iscritto all’OSI per l’anno associativo di riferimento. (01.09.2018 – 31.08.2019) è tenuto a fornire il codice associativo o a esibire la mail di accettazione dell’iscrizione.

Per info e iscrizioni

Scuola Triennale di Musicoterapia “Carlo Gesualdo”
Via Antonio D’Errico 1 83040 Gesualdo (Avellino)
e-mail: [email protected]
Cell. 3477419809

ARCAT Campania: club territoriali per il trattamento dell’alcolismo e non solo

ARCAT Campania: club territoriali per il trattamento dell’alcolismo e non solo

alcoolismo bere 2

I Club Alcologici Territoriali sono comunità multifamiliari territoriali fulcro dell’approccio ecologico sociale elaborato da V. Hudolin negli anni ’60 per il trattamento dei problemi alcolcorrelati. Sono una realtà di volontariato, indipendente da qualsiasi istituzione pubblica, attivamente inseriti nella comunità locale organizzati in associazioni a vari livelli (locale, regionale, nazionale, mondiale) e rappresentano il sistema di trattamento non istituzionale più diffuso in Italia e attualmente riproposto in circa 40 paesi del mondo.

Nascono per affrontare le sofferenze legate al consumo di alcol ma successivamente si sono dimostrati efficaci nell’accogliere il disagio correlato ad altre forme di attaccamenti, come ci dimostra la positiva esperienza dei programmi di intervento su azzardo e new addiction avviati negli ultimi 20 anni a Salerno.
Si sono evoluti dai gruppi di auto mutuo aiuto centrati sul semplice trattamento del sintomo a laboratori di sperimentazione di stili di vita in cui il superamento del problema avviene in un processo di ri-orientamento globale degli stili di vita della famiglia e di educazione alla valorizzazione delle risorse al fine di scoprire e moltiplicare il capitale sociale di cittadinanza solidale e partecipe ai bisogni civici della comunità.

I problemi correlati all’assunzione di stili di vita rischiosi sono un fenomeno sistemico e complesso che coinvolgono lo stato di salute dell’INDIVIDUO, della FAMIGLIA e della COMUNITÀ. Trovano la loro origine nell’attuale cultura sociale che propone uno stile di vita normalizzato che può interessare tutta la popolazione compromettendo la qualità generale della sua vita e del suo benessere.
Per la sua multidimensionalità, l’Approccio Ecologico Sociale non è riducibile ad una mera tecnica di trattamento dei disturbi fisici o psichici indotti dall’alcol, dall’azzardo o da altre addiction finalizzata al loro controllo o contenimento, ma ambisce a contribuire all’affermazione di un modello culturale che promuova una migliore qualità della vita della persona, della famiglia e della comunità.

Il Club individua nella famiglia la risorsa principale per la realizzazione del processo di crescita e di cambiamento delle persone e promuove la cultura della responsabilità, favorendo la presa in carico della propria salute e la partecipazione attiva alla costruzione della salute collettiva. Oltre a contribuire al cambiamento dello stile di vita di tutti i componenti delle famiglie, si propone di contribuire a modificare la cultura generale e sanitaria della comunità in cui è inserito ed è aperto alla collaborazione con tutti i soggetti, pubblici e privati, disponibili a sviluppare i programmi territoriali. In un’ottica di ecologica ancorata alla salute del territorio, il Club si caratterizza sempre più come una comunità di cittadini attivamente impegnati nel promuovere stili di vita sani nella comunità locale.

In Campania sono presenti 18 club a Salerno e provincia, Napoli e provincia ed Avellino afferenti all’ARCAT Campania.

SALERNO
Club “La Speranza”
Martedi ore 19.00, servitore insegnante Aniello Baselice
cell. 3474143999
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

Club “Il Bucaneve”
Mercoledi ore 18.30, servitore insegnante Tina Lettieri
cell. 3272638690
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

Club “La Fenice”
Mercoledi ore 18.30, servitore insegnante Stefania Pirazzo
cell. 3485709631
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

Club “La Rivincita”
Giovedi 19.30, servitore insegnante Mariarosaria Tepedino
cell. 3336801906
Chiesa dell’Immacolata
P.zza San Francesco

Club “Il Girasole”
Lunedi ore 19.00, servitore insegnante Angela Fascì
cell. 3392401330
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

Club “Il Maestrale”
Martedi ore 19.00, servitore insegnante Raffaella D’Antuono
cell. 3277903821
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

Club “Vittoria”
Martedi ore 19.00, servitore insegnante Giuseppe Lamberti
cell. 3333391914
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

OLIVETO CITRA
Club “S.Francesco D’Assisi”
Sabato ore 18.00, servitore insegnante Filomena Coglianese
cell. 3334984020
presso il Centro Sociale Via Sandro Pertini

NOCERA INFERIORE
Club “San Ciro”
Martedi ore 18.30, servitore insegnante Clelia Stanzione
cell. 3206179913
presso la Chiesa S. Giovanni di Cicalese

CAVA DE’ TIRRENI
Club “San Filippo Neri”
Mercoledi ore 18.30, servitore insegnante Clelia Stanzione
cell. 3206179913
presso la Chiesa S. Maria del Rovo

SCAFATI
Club “Avvenire”
Mercoledi ore 19.30, servitore insegnante Franco Cinque
cell. 3475996810
presso C.A.G. Maranatha, P.zza Falcone Borsellino

AGROPOLI
Club “Nuova Vita”
Lunedi ore 18.30, servitore insegnante Vincenza Marino
cell. 3492897393 presso l’Oratorio Giovanni Paolo II
Chiesa S.Maria della Grazie – P.zza della Repubblica

VALLO DELLA LUCANIA
Club “L’Ancora”
Lunedi ore 18.30, servitore insegnante Isabella Petracca
cell 3383723365
presso il Convento dei Domenicani

AVELLINO
Club “Liberi”
Venerdi ore 19.00, servitore insegnante Giovanni Vitale
cell. 3288477678
presso la Parrocchia S.Ciro – Viale Italia

NAPOLI
Club “La Rosa di Gerico”
Martedi ore 19.00, servitore insegnante Anna Coppola
cell. 3472965433
presso la Parrocchia della Visitazione
Via Nazionale delle Puglie – Tavernanova

CASTELLAMARE DI STABIA
Club “Il Girasole”
Martedi ore 18.00, servitore insegnante Patrizia Sisto
cell. 3492605299
presso la Chiesa del Carmine

PORTICI
Club “La Luce”
Lunedi ore 19.00, servitore insegnante Tina Turco
cell. 3387283360
presso la Chiesa della Salute

AIMA Napoli onlus

AIMA Napoli onlus

aima napoli logo

L’ASSOCIAZIONE
L’Aima Napoli Onlus è la sezione campana dell’Associazione Italiana Malattia d’Alzheimer. Fin dall’anno della sua fondazione, nel 2000, l’Aima ha in attivo il progetto AIMA-Amiamoci, fondato su un modello bio-psicosociale, centrato sulla persona e basato su un approccio empatico, emozionale, psico-comportamentale. Per l’Aima la presa in carico assistenziale è globale e comprende un modello di cura rivolto non solo alla persona con Alzheimer, ma all’intero nucleo familiare, seconda vittima della malattia.

I SERVIZI
Servizi a disposizione dei soci AIMA:

• Centro Ascolto Regionale

Una linea telefonica diretta mette in contatto i familiari con i nostri operatori, specializzati nell’ascolto, decodifica del bisogno, orientamento al territorio e risoluzione di ogni tipo di problematica inerente alla malattia. Il servizio è attivo dalle 9.00 alle 18.00, dal lunedì al venerdì.

• Laboratori di stimolazione cognitiva

Attività che mirano alla stimolazione delle capacità residue e delle autonomie, al miglioramento del tono dell’umore e, più in generale, ad un benessere psicofisico generale (esercizi di stimolazione cognitiva, musicoterapia, ginnastica dolce, arte terapia, lettura e narrazione creativa, laboratorio di cucina). Si svolgono suddividendo i partecipanti in gruppi omogenei per grado di deterioramento cognitivo, tali da consentire attività equilibrate, personalizzate ed evitando attività frustranti per la persona.

• Ambulatorio demenze

Una storica collaborazione tra l’Aima e l’U.O.C. di Neurologia e Stroke dell’Ospedale CTO garantisce oggi assistenza in fase di prenotazione e di visita: per un supporto reale e costante dal momento della diagnosi e durante tutte le fasi della malattia

• Assistenza domiciliare

Erogata da operatori, in alcuni casi formati dall’Aima, che assistono l’ammalato e la sua famiglia attraverso attività socializzanti, disbrigo pratiche, per fornire compagnia ma anche nell’ausilio globale alla persona con demenza, non più in grado di svolgere atti quotidiani autonomamente come la cura dell’igiene personale. Infine è prevista un tipo di assistenza domiciliare che prevede attività di Stimolazione e Riabilitazione Cognitiva a opera di professionisti altamente qualificati (Albo Operatori Aima), il cui obiettivo, laddove lo stato cognitivo della persona lo consenta, è quello di ottimizzare le funzioni residue e acquisire strategie cognitive e comportamentali che possano compensare il deficit specifico.

• Caffè Alzheimer

A sostegno della famiglia sono previsti, a cadenza mensile, Gruppi di Auto-Mutuo Aiuto (Gruppi AMA), quali incontri di sostegno per familiari che, guidati da un esperto, condividono esperienze, discutono e analizzano il tema in analisi di volta in volta prestabilito. Durante lo svolgimento dei Caffè Alzheimer ci sarà chi si prenderà cura dei loro cari in attività laboratoriali.

• Supporto psicologico e psicoterapia

Il caregiver può scegliere anche di essere seguito individualmente da uno Psicologo Aima che traccerà il percorso per raggiungere un risultato condiviso e prefissato, al fine di ottenere un maggiore equilibrio e benessere psicologico.

• Valutazioni neuropsicologiche

Si eseguono valutazioni sullo stato neuropsicologico del paziente con somministrazione di test psicometrici, volti all’identificazione delle alterazioni cognitive, stadiazione del deterioramento cognitivo e partecipazione.

• Sportello legale

In caso di diritti negati, avvio di pratiche per invalidità, accompagnamento, per L.104/92, aspettativa da lavoro, amministratore di sostegno, assegno di cura e tanto altro i soci possono rivolgersi al nostro Sportello legale e chiedere una consulenza.

Info e contatti

tel. 081 7400245
cell. 331 9331599
cell. 333 9272028
[email protected]

Numero Verde
800 098546

www.aimanapoli.it

Caserta in bici

Caserta in bici

caserta in bici logo

Caserta in bici è un’associazione nata nel 2006 dall’idea e dalla passione ecologista (e non solo) di un gruppo di amici.

È stabilmente aderente alla FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta e proprio per questo ne condivide gli obiettivi e la mission, ovvero la diffusione della bicicletta quale mezzo di trasporto ecologico, in un quadro di riqualificazione dell’ambiente (urbano ed extraurbano). La nostra idea è che utilizzando mezzi di locomozione diversi dall’auto privata, e strutturando le città per dare la “precedenza” alle categorie cosiddette deboli (pedoni, bambini, anziani, disabili, ciclisti), tutte le città possano migliorare in termini di qualità della vita, di qualità dell’aria, di sicurezza.
Per noi la mobilità sostenibile può essere considerata un volano per uno sviluppo sostenibile della città e la creazione di un tessuto sociale più attento ai cittadini e ai loro bisogni.

In tredici anni di attività sono stati molteplici i nostri interventi.
Oltre alle passeggiate serali in cui siamo arrivati a coinvolgere fino a 500 persone, abbiamo svolto visite guidate nei dintorni di Caserta, aderito alle giornate del FAI muovendoci in bici, abbiamo organizzato tre edizioni di una Ciclocaccia al tesoro per le vie della nostra città con l’obiettivo di farne conoscere gli aspetti più nascosti, abbiamo organizzato il “Bike to school”, coinvolgendo quattro istituti scolastici.
Ma non ci occupiamo di solo di attività ludiche. Abbiamo redatto un progetto che è stato donato al Comune di Caserta, per la promozione di un sistema integrato di piste ciclabili, il tutto pensato da un gruppo di tecnici che hanno donato il loro tempo e le loro energie per migliorare la nostra città.
Abbiamo svolto un’indagine molto puntuale dello stato dell’arte delle piste ciclabili e della mobilità sostenibile a Caserta. Il risultato? quasi 10 km di piste ciclabili poco conosciute e poco mantenute, senza alcun tipo di intermodalità.
I progetti futuri? Intanto continuare ad essere presenti sul territorio, far sentire la nostra voce e far capire ai nostri concittadini che usare la bici per gli spostamenti cittadini non può essere considerato naif, ma deve essere visto come l’unica alternativa possibile e realizzabile per avere città più a misura di persona.

Potete seguire i nostri eventi e partecipare alle nostre attività seguendo la pagina Facebook @CasertaInBici
Potete chiedere informazioni per aderire alla nostra associazione inviando una mail all’indirizzo [email protected]

Vina Liques Club Salerno

Vina Liques Club Salerno

vina liques club logo

L’associazione senza fini di lucro Vina Liques Club nasce a Salerno nell’autunno del 2016 a partire da un gruppo di persone con la voglia di viaggiare in compagnia.
Incentrata sulla promozione sociale, vera e propria mission del gruppo, le attività proposte agli iscritti sono intese a contribuire alla valorizzazione del patrimonio agricolo, paesaggistico e culturale italiano.

Che si tratti di una gita di mezza giornata o di un full day, i partecipanti hanno la possibilità di visitare luoghi di interesse paesaggistico-culturale in compagnia di ottime guide specializzate e degustare le eccellenze eno-gastronomiche locali. Nel corso dei suoi due anni e mezzo di attività, l’associazione ha infatti organizzato visite guidate nei siti archeologici, percorsi trekking e veri e propri viaggi in Campania, Basilicata, Toscana e Marche. Particolarmente apprezzati sono gli “Itinerari archeologici a cura di Delia Carloni”, volti alla valorizzazione dei siti archeologici del territorio campano e non solo. L’offerta agli iscritti è stata inoltre arricchita con corsi di degustazione del vino, di lingua inglese e balli latinoamericani.
Non solo gite e visite guidate. L’associazione Vina Liques aderisce alla Federazione Italiana Tempo Libero (Fitel) che stipula regolarmente convenzioni con ditte ed enti locali per ottenere servizi a prezzi agevolati. Dagli eventi culturali alle assicurazioni, dalle attività sportive al noleggio auto, gli accordi attivi attraverso le affiliate locali sono migliaia.

Info

Pagina Facebook: Vina liques club Salerno
Mail: [email protected]

Associazione Ch’è. la. Vie

Associazione Ch’è. la. Vie

associazione c'he la vie logo

L’associazione “C’he.la. vie” nasce a Capaccio, dalla volontà di un gruppo di donne operate di tumore al seno che intendono mettersi a disposizione della comunità ed operare nel campo della prevenzione e della cura dei tumori. L’associazione in particolare favorisce l’informazione sui servizi esistenti, incoraggia un corretto approccio alla cura, promuove e incentiva forme di assistenza, opera nel campo della prevenzione, sostiene la ricerca nel campo.

Vengono svolte attività di supporto psicologico e di tutela dei diritti dell’ammalato e sono inoltre promossi gruppi di auto aiuto, giornate di prevenzione e informazione. Lo scopo è mettere a disposizione il vissuto delle volontarie per trasmettere coraggio entusiasmo e voglia di vivere a chi deve affrontare per la prima volta questa sfida, partendo dal presupposto che ascoltare è la prima cura e aprirsi al prossimo aiuta ad alleviare le paure e a sentirsi meno soli nella battaglia contro il cancro.

Capaccio Paestum (Sa)
Via Guido Rossa 6, 84047
Mercoledì 15:00 – 17:30
Venerdì 9:00 – 11:30
Tel. 339 3298346 – 333 5600281
www.associazionechelavie.it
[email protected]

Cooperativa Sociale La Goccia

Cooperativa Sociale La Goccia

la goccia cooperativa logo
“LA GOCCIA” è una Cooperativa Sociale di tipo A, nata nel 1998 ad Avellino dall’unione delle competenze e delle esperienze lavorative di un gruppo di giovani operatori impegnati da parecchi anni nel settore sociale. Ha lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità, la promozione umana e l’integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione di servizi socio-assistenziali ed educativi.

La Cooperativa si avvale di un sistema organizzativo e di risorse umane e professionali diversificate: assistenti sociali, psicologi, psicoterapeuti, pedagogisti, educatori professionali, avvocati, assistenti all’infanzia, assistenti sociali, animatori sociali, mediatori linguistico-culturali, mediatori familiari, consulenti familiari.
La Cooperativa La Goccia si serve del suo bagaglio di competenze ed esperienze per rispondere alle esigenze di una tipologia di utenza differenziata: minori, giovani, famiglie, donne vittime di violenza, persone in stato di disagio psicosociale. Il lavoro di tutti gli operatori parte dalla premessa che tutti i servizi erogati e progettati dalla cooperativa sono orientati al lavoro di rete ed al potenziamento dell’empowerment individuale, di gruppo, di comunità.

SERVIZI OFFERTI

La Cooperativa si avvale nell’erogazione dei servizi di una struttura operativa efficiente e della collaborazione di professionisti qualificati garantendo un elevato livello d’interdisciplinarietà in tutti i servizi e le attività realizzate, una profonda competenza nelle attività di coordinamento, gestione, monitoraggio e valutazione degli interventi nonché nella gestione procedurale ed amministrativo-contabile e nella rendicontazione degli stessi. Si avvale, inoltre, di competenze specialistiche, strutture operative e risorse pubbliche nell’organizzazione, coordinamento e gestione di servizi residenziali e non residenziali.
Dal 1999 offre servizi di accoglienza residenziale e diurna per minori allontanati dal proprio nucleo familiare. Le comunità gestite dalla cooperativa sono ARCOBALENO e IL MARSUPIO e sono autorizzate e accreditate ai sensi del Regolamento n. 4/2014 di Attuazione della Legge Regionale n. 11/2007 della Regione Campania. L’Arcobaleno aperta nel 1996 vanta 20 anni di attività e rappresenta la quarta comunità residenziale autorizzata dalla Regione Campania.
Nel corso di questi 20 anni la Cooperativa ha maturato una significativa esperienza specializzandosi nell’accoglienza, la presa in carico e il recupero di donne minori di età 13-18 anni vittime di violenza sessuale intrafamiliare, di violenza assistita, di tratta. Sono stati inoltre intrecciati costruttivi rapporti nel recupero delle minori, vittime di violenza assistita e di abuso, con l’ASL di Avellino.

La comunità alloggio per minori

La comunità è pensata per l’accoglienza di massimo 8 minori, preferibilmente omogenei per sesso appartenenti alla fascia d’età 13-18 anni. I ragazzi sono inseriti in comunità con misure penali (misura cautelare del collocamento in comunità, messa alla prova, affidamento in prova al Servizio Sociale), con provvedimenti di affido all’Ente Pubblico o su invio di quest’ultimo (ragazzi allontanati dalla famiglia per condizioni di disagio o di rischio con provvedimenti civili o amministrativi o su invio del Servizio stesso in accordo con la famiglia, ragazzi stranieri non accompagnati con apertura di tutela).
La comunità non è di tipo terapeutico o riabilitativo per minori con problemi psichiatrici conclamati o di tossicodipendenza.

Finalità

Le comunità alloggio sono delle strutture a carattere comunitario, caratterizzate dalla convivenza di un gruppo di minori, con la presenza di operatori professionali che assumono la funzione di adulti di riferimento.
L’impostazione del lavoro è orientata verso:
• la valorizzazione delle potenzialità di ciascun minore accolto;
• l’acquisizione di elementi di sempre maggiore autonomia;
• l’ampliamento delle possibilità relazionali dei minori;
• l’interazione attiva con il contesto del territorio.
La comunità va quindi intesa non come spazio di puro contenimento, ma come struttura quotidiana capace di progettarsi a misura del ragazzo, proponendosi certamente come “spazio di passaggio”, ma ricco di esperienze utili ad accompagnare in chiave evolutiva il percorso dei minori ospitati.
La Cooperativa in data 10/05/2016 ha sottoscritto con il Ministero della Giustizia – Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità – Centro per la Giustizia Minorile per la Campania, Protocollo elettronico 8209, una lettera di impegno per il collocamento nelle due comunità di minori/giovani in area penale.
Le comunità alloggio sono inserite nell’elenco Nazionale delle strutture residenziali per minorenni e giovani adulti del Ministero della Giustizia aggiornato al 13/12/2018.

Sedi

Comunità Alloggio ARCOBALENO
Via Teodoro Mommsen, 21 Atripalda (AV)
Tel/fax: 0825.625338
Mail: [email protected] – PEC [email protected]

Comunità Alloggio IL MARSUPIO
Via Teodoro Mommsen, 35 ad Atripalda (AV)
Tel/fax: 0825.625014
Mail: [email protected] – PEC [email protected]

Il centro per la famiglia l’abbraccio

Il Centro per la famiglia L’ABBRACCIO nasce nel febbraio 2014 da un progetto 8xmille della Caritas di Avellino con la collaborazione della Fondazione Opus Solidarietatis Pax e la Cooperativa Sociale La Goccia.

FINALITA’
Il centro famiglia, in una logica di rete, interviene in maniera specifica per promuovere il benessere dell’intero nucleo familiare, sostenendo la coppia, e ogni singolo componente in ogni fase del ciclo di vita. Nel centro sono organizzate attività di sostegno alla genitorialità, finalizzate a facilitare la formazione di un’identità genitoriale, a una scelta consapevole e responsabile della maternità e della paternità, a stimolare la capacità di organizzazione e l’autonomia di ognuno, nonché all’elaborazione e alla conduzione di progetti di vita in armonia con il proprio ruolo genitoriale

OBIETTIVI
Gli obiettivi prevalenti del Centro sono:
• offrire alle famiglie, alle coppie ed ai singoli un luogo di ascolto e accoglienza;
• sostenere sul piano psico-sociale i nuclei familiari in modo particolare quelli problematici;
• supportare la risoluzione dei conflitti familiari;
• favorire l’autonomia dei singoli, delle coppie e dei nuclei familiari;
• favorire il dialogo tra generazioni;
• sostenere la genitorialità, anche adottiva;
• promuovere la cultura della solidarietà e dell’accoglienza familiare.

DESTINATARI DEL SERVIZIO
I destinatari delle nostre attività sono i genitori e i loro figli maggiorenni e minorenni, le coppie coniugate, le coppie di fatto, le famiglie con un solo genitore, le famiglie allargate, le famiglie affidatarie, le famiglie adottive, e tutti quei nuclei che si trovano ad affrontare difficoltà temporanee o che desiderano approfondire e confrontarsi su determinati aspetti legati alla famiglia. Si rivolge anche ad insegnanti, educatori di asili nido e scuole, pediatri e soggetti del privato sociale, che si occupano di minori e famiglie. Il Centro costituisce un valido supporto per gli operatori dei servizi che svolgono attività inerenti i minori, quali assistenti sociali, operatori socio sanitari, insegnanti e forze dell’ordine.
• Accoglienza e informazioni;
• Sostegno Psicologico per singoli, coppie e famiglie;
• Sostegno alla genitorialità;
• Mediazione Familiare;
• Consulenza legale;
• Organizzazione e gestione di gruppi di ascolto e mutuo aiuto tra famiglie;
• Attività di prevenzione e azioni di informazione e sensibilizzazione in ambito scolastico che prevede:
• Attivazione di momenti di formazione specifici rivolti ai gruppi classe, genitori, insegnanti, nelle scuole del territorio;
• Attivazione di micro progettualità rivolte al gruppo classe che favoriscano l’emergere dei problemi relativi al comportamento, alla comunicazione all’interno della scuola e all’interno della famiglia;
• Promozione di campagne di sensibilizzazione, di prevenzione e d’informazione su tematiche comuni quali la solidarietà e l’accoglienza, la violenza di genere, il bullismo, l’abuso e il maltrattamento;
• Iniziative di promozione del volontariato familiare, dell’affidamento familiare e l’adozione.
Il Centro per la famiglia è ad Avellino in via Piave 29/d, si accede su richiesta telefonica chiamando al numero fisso 0825.784082.
La segreteria del Centro è aperta dal Lunedi al Venerdi dalle 10.00 alle 12.00
Le prestazioni dei consulenti vengono erogate su appuntamento nella fascia pomeridiana dalle 15.00 alle 20.00

IL CENTRO ANTIVIOLENZA DI AVELLINO

Da Novembre 2015 ad oggi la Cooperativa è risultata aggiudicataria della gara di appalto per l’affidamento delle attività operative di cui al progetto “Centro Antiviolenza” dell’Ambito Sociale Territoriale A02 con comune Capofila Mercogliano. Il Centro Antiviolenza è operativo dal 9/12/2015 ed è aperto per 5 giorni a settimana per un totale di 10 ore a settimana.
Da Febbraio 2017 la cooperativa ha aperto il Centro antiviolenza “Alice e il bianconiglio” sito in Avellino in via Piave 29/d, aperto per 5 giorni a settimana per un totale di 15 ore settimanali grazie al lavoro volontario delle consulenti.

alice e il bianconiglio logo

Il centro antiviolenza di Avellino fa parte:
• della Mappatura del Numero Nazionale per la violenza sulle donne 1522 – www.1522.eu
• della Mappatura Regionale dei Centri Antiviolenza Attivi nella Regione Campania www.amicheperlarete.it Sportello digitale per le vittime di violenza online.
• della Mappatura Nazionale dei Centri Antiviolenza in Italia accessibile tramite la piattaforma “Come ci trovi” al link www.http:Ilcomecitrovi.women.it/
• Il centro antiviolenza di Avellino ALICE E IL BIANCONIGLIO è autorizzato con prot. 12380 del 16/02/2017 ed Accreditato con Provv. N.1/2017 del 09/03/2017 Prot. Gen. N. 21033 dal Piano di Zona Sociale Ambito A04 ai sensi della Normativa Regionale di Riferimento e rispetta i requisiti minimi previsti dalla Intesa Conferenza Stato del 27 novembre 2014.

I Centri Antiviolenza gestiti dalla Cooperativa nascono per essere un servizio posto a tutela delle donne e dei minori vittime di qualsiasi forma di violenza o discriminazione di genere, l’obiettivo è quello di garantire non solo risposte immediate di sostegno legale, sociale, formativo, secondo le necessità, ma soprattutto sviluppare l’empowerment della donna accolta, inteso come rafforzamento della sua assertività, fondamentale per autodeterminarsi, ripercorrendo il vissuto emotivo correlato al senso di impotenza e fragilità.
L’azione del centro non si esaurisce nell’offrire ascolto e consulenze professionali alle donne, ma è orientata anche a prevenire tali forme di violenza sul territorio dell’Ambito. Pertanto le azioni del centro si muovono in due direzioni: offrendo servizi alle donne e al territorio.

SERVIZI PER LE DONNE
Ascolto telefonico – Accoglienza- Consulenza e assistenza legale- Consulenza e assistenza psicologica, Percorso di Protezione – Orientamento al lavoro.

SERVIZI PER IL TERRITORIO
– Formazione e aggiornamento degli operatori sociali
– Prevenzione e sensibilizzazione della violenza di genere nelle scuole del territorio
– Raccolta ed elaborazione dati

Il Centro Antiviolenza ALICE E IL BIANCONIGLIO
Avellino – Via Piave 29/d
Tel. 0825.784082 oppure il numero mobile attivo H24: 327.7317827
Email: [email protected]
Sito internet: www.centroantiviolenzaa4.org
Il Centro è aperto dal Lunedi al Venerdi dalle 10.00 alle 12.00
Le prestazioni dei consulenti vengono erogate su appuntamento nella fascia pomeridiana dalle 15.00 alle 20.00

Hope Ambulatorio Infermieristico

Hope Ambulatorio Infermieristico

hope logo

L’Ambulatorio Infermieristico Hope ha lo scopo di abbracciare tutte le esigenze mediche del paziente presso il proprio domicilio. Oltre a fornire un supporto a tutte quelle pratiche infermieristiche di cui può avere bisogno, forniamo consulenze mediche e possibilità di corsi di formazione, quali il BLSD (Basic Life Support Defibrillation) e Pblsd (Pediatric Basic Life Support Defibrillation), e il PTC (Prehospital Trauma Care).
Si può parlare finalmente di Infermiere di Famiglia. L’infermiere di famiglia, già attivo con successo in molte Regioni, si occupa dei bisogni dei cittadini dal punto di vista assistenziale sul territorio (non di diagnostica e terapia) e rappresenta un modello evoluto di assistenza, specie con l’aumento delle cronicità e della non autosufficienza.

Prestazioni Infermieristiche ambulatoriali e domiciliari

1. Terapia iniettiva sottocutanea, intramuscolare, endovenosa e per uso uso topico;
2. Somministrazione di farmaci per via enterale;
3. Somministrazione di medicinali prescritti o di sostanze non medicinali per via inalatoria;
4. Somministrazione di enteroclismi;
5. Misurazione parametri vitali;
6. Igiene di paziente allettati;
7. Inserimento e rimozione sondino naso-gastrico;
8. Medicazioni semplici e complesse;
9. Rimozione punti di sutura delle ferite chirurgiche;
10. Applicazione punti di sutura;
11. Controllo e assistenza corrente alle stomie delle vie intestinali;
12. Gestione e pulizia di cateteri venosi periferici, Picc e Midline;
13. Ossigenoterapia;
14. Manipolazione e controllo di drenaggi;
15. Controllo ed assistenza delle stomie delle vie urinarie;
16. Posizionamento di un catetere vescicale a permanenza;
17. Assistenza ordinaria ad un paziente portatore di catetere vescicale;
18. Prelievo sanguigno ed analisi di materiali organico;
19. Esecuzione elettrocardiogramma a 12 derivazioni.

SERVIZI DI TELEMEDICINA

– Elettrocardiogramma a 12 derivazioni con referto
– Holter pressorio con referto
– Holter cardiaco con referto
– Spirometria con referto

ANALISI CLINICHE

A. Analisi di routine
B. Analisi delle feci e delle urine
C. Analisi tamponi
D. Lattotest per il malassorbimento del lattosio
E. Fruttotest per il malassorbimento del fruttosio
F. H₂ Breath test
G. OBtest perla contaminazione batterica intestinale
H. ITTtest per il tempo di transito oro-cecale
I. SOBItest per il follow-up della malattia ciliaca
J. Test per la presenza dell’Helicobacter Pylori

ATTIVITÀ COMPLEMENTARI

1. Ecografie domiciliari
2. Istruzione alle tecniche di somministrazione di terapia farmacologica e nutrizionale
3. Istruzione ed educazione all’autogestione delle stomie digestive e respiratorie
4. Istruzione alla prevenzione ed al trattamento delle lesioni cutanee croniche
5. Istruzione all’autocontrollo della glicemia
6. Orientamento all’accesso ed all’utilizzo dei Servizi Sanitari Pubblici
7. Consulenza ed informazione in materia di prevenzione, cura e mantenimento del livello di salute e di autonomia
8. Attività di counseling (accoglienza, ascolto attivo bisogni, supporto informativo e/o educativo su stili di vita e aspetti assistenziali)
9. Visite mediche specialistiche
10. Consulenza ed informazione in materia di educazione alimentare; rieducazione alimentare, valutazione antropometrica attraverso peso, altezza e BMI; Indagine alimentare; DIETE PERSONALIZZATE
11. Punto DAE (DEFIBRILLATORE SEMIAUTOMATICO)

CORSI DI FORMAZIONE

Per BLS-D si intende Basic Life Support and Defibrillation ovvero il supporto di base alle funzioni vitali e la defibrillazione, questa tecnica di primo soccorso comprende la rianimazione cardio-polmonare RCP ed altre manovre a supporto delle funzioni vitali.
Per PBLS-D si intende Pediatric basic Life Support and Defibrillation, ovvero manovre di primo soccorso, rianimazione e defibrillazione in età pediatrica.
Secondo uno studio statistico, in paesi come l’Italia o gli Stati Uniti, l’arresto cardiaco ha un’incidenza annuale pari a un caso ogni 1000 abitanti e una mortalità elevata (il tasso di sopravvivenza, in assenza di qualsiasi trattamento terapeutico, è del 2%).
Il nostro corso ha lo scopo di INFORMARE e FORMARE gli iscritti sugli strumenti conoscitivi e metodologici e le capacità necessarie per prevenire il danno anossico cerebrale e riconoscere in un paziente adulto e/o pediatrico lo stato d’incoscienza, di arresto respiratorio e di assenza di polso in una condizione di assoluta sicurezza per se stesso, per la persona soccorsa e per gli astanti.

Nei nostri corsi saranno spiegate anche le manovre di disostruzione sia nell’adulto che nel bambino, per prevenire casi di soffocamento da corpo estraneo.
Per PTC si intende Prehospital Trauma Care, ovvero approccio e trattamento del paziente traumatizzato in fase preospedaliera.
Il corso prevede l’addestramento alla rimozione del casco, estricazione dal veicolo, uso dei presidi quali cucchiaio Spinale ragno, stecco bende, collari, e altri ancora.
Il trauma continua a essere la principale causa di morte e d’invalidità per la popolazione al di sotto dei 45 anni di età. Un’assistenza di alta qualità può ridurre in modo significativo la mortalità e migliorare gli esiti del paziente con trauma grave. Ciò presuppone lo svolgersi di una catena di eventi che garantisca qualità e continuità dal luogo dell’incidente al trattamento definitivo.
Perché l’intervento sanitario comporti dei vantaggi, gli operatori devono avere la giusta padronanza di tutte le manovre previste ed essere inserito in un contesto organizzativo che offra al traumatizzato la possibilità di usufruire rapidamente delle migliori risorse.
Il corso PTC fornisce strumenti per comprendere il fenomeno trauma e migliorare il livello di competenza dei professionisti coinvolti nella gestione dei traumatizzati, con l’obiettivo di far giungere il paziente nel minor tempo possibile in ospedale, e soprattutto nelle migliori condizioni possibili.
I principali destinatari sono i soccorritori volontari, può essere propedeutico per medici e infermieri che non hanno mai lavorato in ambito extraospedaliero.

SERVIZIO DI TELEMEDICINA 

Un sistema innovativo sul quale vogliamo basare la nostra vicinanza al paziente è l’utilizzo del servizio di Telemedicina. Nell’ambito della diagnostica clinica, è possibile per un medico effettuare la diagnosi su un paziente che non è fisicamente nello stesso posto del medico, attraverso la trasmissione a distanza di dati prodotti da strumenti diagnostici. La second opinion medica è una delle applicazioni più comuni nell’ambito della telemedicina: essa consiste nel fornire un’opinione clinica a distanza supportata da dati acquisiti inviati ad un medico remoto che li analizza e li referta, producendo di fatto una seconda valutazione clinica su un paziente.

Con questo sistema è possibile attivare una rete ospedale-medici-territorio, per monitorare i pazienti, assisterli nelle malattie croniche e favorire la prevenzione. Le tecnologie e le metodiche utilizzate possono, salvare vite grazie ad una maggiore prevenzione e soprattutto aiutare il Sistema sanitario nazionale ormai al collasso, riducendo gli accessi ospedalieri , soprattutto per le patologie croniche.
Lo sviluppo della telemedicina si rende sempre più necessaria in Italia, se consideriamo che la problematica delle malattie croniche sta diventando sempre più centrale e prioritaria. Infatti secondo l’OMS, tra le malattie croniche più comuni nel mondo, ad elevata incidenza di mortalità ci sono le malattie cardiovascolari (responsabili per 17,5 milioni di morti all’anno), il cancro (7,6 milioni), le malattie respiratorie croniche (4.1 milioni) e il diabete (1,1 milioni).
Ad esempio l’ipertensione non trattata, uno dei principali fattori di rischio (aterosclerosi nelle arterie coronarie, carotidi, arterie renali e degli arti inferiori) potrebbe essere tenuta sotto controllo da remoto con relativa semplicità.
Secondo gli esperti dell’OMS nel 2000 circa 1 miliardo di persone soffrivano di ipertensione nel mondo (pari a oltre il 25% della popolazione mondiale di età superiore ai 20 anni).

Secondo le stime, nel 2025 il numero delle persone con ipertensione dovrebbe arrivare a 1,5 mld persone (quasi il 30% della popolazione).
Se guardiamo ad esempio all’ipertensione, possiamo dedurre che essa è la causa di circa il 14% di tutti i decessi nel mondo ed è anche una delle cause più comuni di disabilità. È stato infatti dimostrato che la proporzione di pazienti con ipertensione aumenta con l’età della popolazione.
La telemedicina quindi può rappresentare la frontiera per seguire tutti gli altri pazienti, rendendoli autonomi il più rapidamente possibile e agevolandone l’autogestione (autosufficienza nella propria casa, nel “quartiere” in cui si sono abituati a vivere). Si attiverebbe una rete integrata ospedale-territorio-domicilio, in cui dovrebbero interagire le varie figure professionali che sono già in campo (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, infermieri e podologi esperti, medici e chirurghi specialisti nei vari settori di competenza delle patologie interessate) e si potrebbe pensare alla discesa in campo di forze nuove utili (come i farmacisti esperti in tale settore), cui demandare altri compiti come la gestione degli appuntamenti con i professionisti prima menzionati, la preparazione di prodotti galenici ad hoc, la sensibilizzazione e l’educazione sanitaria di pazienti e care-givers.

Tutto ciò ovviamente permetterebbe anche un risparmio e una gestione migliore dei casi.
Inoltre se pensiamo alla tecnologia, molti dispositivi medici portatili sono divenuti oramai familiari.
Termometri digitali, misuratori della pressione, sistemi di monitoraggio della glicemia, misuratori dell’ossigeno nel sangue e sistemi di monitoraggio della frequenza cardiaca sono apparecchi non invasivi ormai noti e usati in forma domiciliare.
Questa è una tendenza in continua evoluzione, parallelamente al fatto che gli apparecchi vengono creati con funzionalità di monitoraggio sempre più sensibili e algoritmi avanzati per consentire funzioni di diagnostica e trattamento e per essere utilizzati anche fuori dall’ambulatorio medico.
Con la diffusione delle soluzioni di e-Health e dei sensori Internet connessi si affacciano anche nuove questioni riguardanti la privacy e la sicurezza del paziente, nonché la qualità, la funzionalità e la certificazione delle applicazioni.

Nel contesto socio-economico attuale sarà quindi fondamentale la realizzazione di un modello sanitario volto a efficienza e continuità nella cura della salute, che porterà a migliorare la qualità della vita dei pazienti (non solo anziani), ottimizzando le risorse esistenti e riducendo i costi. In questa prospettiva è di particolare importanza il decentramento del trattamento, andando, ove possibile, dall’ospedale al sistema di assistenza domiciliare, migliorando nel contempo la qualità e l’efficacia delle cure mediche professionali dei pazienti.
In sintesi i fenomeni più importanti che caratterizzano e accompagnano la crescita della domanda di servizi di telemedicina sono:
• l’invecchiamento della popolazione e la limitata capacità di fornire assistenza a tempo pieno in centri di cura per gli anziani;
• i programmi di governo per combattere malattie e stili di vita sbagliati, anche attraverso azioni di prevenzione su larga scala;
• l’aumento del numero di pazienti affetti da malattie croniche, che risiedono permanentemente in casa;
• la diminuzione del numero di professionisti nella sanità e un più facile accesso agli specialisti;
• le nuove tecnologie di trattamento.

I servizi di telemedicina, in particolare puntano a:
• intervenire in una fase precoce della malattia attraverso il monitoraggio, e quindi ridurre il tasso d’aggravamento e di mortalità;
• ridurre il numero di giorni di degenza ospedaliera;
• razionalizzare le decisioni attraverso la consultazione a distanza con gli specialisti;
• ridurre il costo della cura del paziente.
L’onere economico derivante dal funzionamento dei sistemi sanitari rischia ormai di essere insostenibile, esso assorbe in media il 10,3% del PIL nazionale dell’Unione Europea e in Italia circa il 9,1%.
Uno studio dell’Ente di Assistenza e Previdenza dei medici (E.N.P.A.M.) calcolava (nel 2012) un risparmio di tre miliardi di euro l’anno per l’uso di strumentazione digitale grazie alla deospedalizzazione di pazienti cronici resa possibile dalle tecnologie a supporto della medicina sul territorio e dell’assistenza domiciliare.

Contatti

www.ambulatorioinfermieristicohope.it
email: [email protected]
Tel: 0825 1644554
Cell.327 5486543 (Fatima); 373 7531483 (Salvatore)

Una giornata con gli asini di “Maestro Asino”

Una giornata con gli asini di “Maestro Asino”

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Domenica 31 marzo i volontari di “Maestro Asino Onlus” a Capaccio Paestum vi invitano a trascorrere una giornata di festa con i loro amici asini. Durante la mattinata (dalle 10:00 alle 13:00) le porte dell’asineggio saranno aperte per bambini e genitori che vorranno beneficiare della rilassante presenza di questi straordinari animali, riscoprendo il passato ed il valore dell’asino non solo come animale da lavoro, ma come supporto terapeutico del benessere della persona in genere.

Programma del giorno

– Presentazione degli asini: introduzione al mondo di questi animali, alcune curiosità e regole di comportamento;
– Attività di contatto: carezze, brusca, striglia esercizi e conduzione dell’asino, cenni di onoterapia e giochi con gli asini;
– passeggiata in calesse;
– ore 13:00 speciale tiro con l’arco con la collaborazione dell’A.S.D. Arcieri the Lion.

Prenotazione obbligatoria posti limitati
Contributo di partecipazione € 10,00 a persona
Per informazioni: cell. 366 8331092
www.maestroasino.it

Monteverde premiato con l’Access City Award 2019

Monteverde premiato con l’Access City Award 2019

monteverde panorama

Il borgo irpino ha conquistato il riconoscimento europeo grazie ai progetti che hanno reso il centro storico accessibile a diverse forme di disabilità

Cinque chilometri di percorsi turistici in fase di ultimazione, accessibili a diverse forme di disabilità. Un percorso che il piccolo comune di Monteverde, in provincia di Avellino, ha cominciato nel 2006, scommettendo in una città che fosse accessibile e accogliente verso tutti. Una scommessa che può dirsi vinta e che ha portato la realtà irpina ad aggiudicarsi una menzione speciale all’Access City Award 2019, il riconoscimento europeo che premia le realtà cittadine che sono riuscite a migliorare l’accessibilità per disabili e persone con difficoltà a servizi pubblici, trasporti, strutture e comunicazioni.

Solitamente il premio è riservato alle città con più di 50 mila abitanti, ma quest’anno, in occasione delle celebrazioni per il 2018 Anno europeo del patrimonio culturale, la partecipazione è stata estesa alle città più piccole con un premio speciale sull’accesso ai siti culturali. Proprio in questa categoria Monteverde ha conquistato il riconoscimento, partecipando alla cerimonia di premiazione a Bruxelles.

Il borgo medievale dell’Alta Irpinia, che conta meno di mille abitanti e si trova arroccato a 740 metri sul livello del mare, si è fatto “smart”, creando un percorso tattilo-plantare con 8000 punti di informazione che funzionano attraverso un sistema con fibra ottica e di lettura wireless, per garantire ai fruitori non vedenti e non udenti di poter scoprire in autonomia la città. Le stradine del centro storico e il castello sono inoltre raggiungibili anche da chi presenta difficoltà motorie.

Unico nel suo genere anche il museo “Migra”, il museo del grano e della donna nella civiltà contadina, ospitato all’interno dell’antico castello allestito con postazioni vr, multimediali e con proiezioni immersive. Qui l’esposizione è interattiva e gli oggetti e i personaggi prendono vita, raccontando la storia del territorio e della sua cultura cerealicola.
Insomma un’idea di turismo “senza barriere” che fa del comune campano un motivo d’orgoglio in Italia e ora anche in Europa.

Il Pane dei monaci di Padula

Il Pane dei monaci di Padula

pane padula

L’antica Certosa di Padula, nel Vallo di Diano (Salerno), è Patrimonio dell’Umanità dal 2008. I lavori di costruzione iniziarono nel 1306 per volontà di Tommaso Sanseverino, conte di Marsico e signore dei Vallo di Diano, e proseguirono, con ampliamenti e ristrutturazioni, fino al XIX secolo. Oltre questo magnifico monumento storico, Padula è anche territorio d’elezione di un pane casereccio dalla lunga conservabilità ottenuto dall’impasto di farina di grano tenero e duro, sale, lievito naturale e di birra sciolti in acqua molto calda.

La Campania, già celebrata dai latini per la sua fertilità, è terra di pane e di companatico eccellente. Sulla parte superiore, prima della cottura vengono effettuati quattro tagli, retaggio storico del “panisquadratus” romano, visibile in alcuni mosaici pompeiani. I monaci della Certosa di San Lorenzo amavano consumare questo pane già nel XVII secolo e che proprio loro contribuirono a diffonderne la ricetta ancora oggi scrupolosamente seguita come allora.

L’originale pagnotta è prodotta dai membri dell’Associazione Città del Pane che raccoglie 44 comuni italiani di 15 regioni, interessati alla valorizzazione dei pani tipici legati al loro territorio e alla tutela della qualità del pane.

Il Pane di Padula è una pagnotta di circa due chili, di forma rotonda fatta con una miscela di farina di grano tenero e duro, con lievito naturale che, prima della cottura viene segnato con tagli trasversali in modo da disegnare sulla crosta una sorta di quadrettatura. Il pane può essere di farina di grano duro, di grano tenero oppure integrale o ancora misto, ma la costante, che garantisce una qualità mediamente alta del pane è la lievitazione naturale, accompagnata dalla cottura in forni a legna.

La lavorazione tradizionale

Prevede che le due farine vengano impastate con lievito precedentemente sciolto in acqua tiepida e che la massa venga lasciata lievitare per 3-4 ore in estate e a 4-5 ore durante l’inverno. Dopo la lievitazione si lavorano i pezzi fino ad ottenere le pagnotte rotonde di un paio di kg che vengono segnate a strisce perpendicolari fra loro e quindi cotte in forno a legna. Per tradizione la pagnotta casereccia viene cotta con le fascine e rigorosamente nel forno a legna.

La procedura è molto laboriosa

Si comincia all’alba a riscaldare il forno con le fascine esclusivamente di alberi locali. Dopo un’ora la temperatura è al punto giusto e si comincia con l’infornata. Ogni infornata è praticamente un processo a sé stante, alla fine del quale il forno deve essere interamente ripulito. La lavorazione è tutta artigianale: vengono infornati pochi pezzi alla volta per una cottura che dura non meno di due ore. Si conserva a lungo ed è ottimo con un filo d’olio. Si può mantenere anche per quindici giorni.

Corno napoletano contro il malocchio

Corno napoletano contro il malocchio

corno napoletano

Perché proprio il corno?

Il corno napoletano contro il malocchio è da sempre considerata un’arma preziosa per tenere lontana la sfortuna, la jettatura e quant’altro possa esserci negativo. Già nel XVIII secolo a Napoli si iniziò a parlare del corno in qualità di antidoto contro il malocchio o la cattiva sorte.

Ad avere la felice idea del corno anti jella fosse un prete, il quale, al fine di evitare, o almeno limitare, la brutta abitudine, diffusasi tra la gente, di grattarsi fra le gambe, al solo apparire di un presunto jettatore, iniziò a diffondere l’abitudine di stringere tra le mani il corno per difendersi da jettature. Si dice anche che il prete fosse omosessuale e da qui l’espressione napoletana in caso di sfortuna: “Fatte benericere a nu prevet ricchione”, fatti benedire da un sacerdote omosessuale,

Nell’Ottocento degli pseudo scienziati, confermarono che davvero esistevano persone iettatrici e che dalla loro pelle uscissero sottilissime palline malefiche, mentre altri ricorsero ad una singolare dottrina detta mesmerismo. Nel secolo scorso, il malocchio, la jettatura ed il corno da competenza di studiosi divennero il tema di rappresentazioni comiche o satiriche, tanto da diventare oggetto per scrittori ed artisti, primo fra tutti, Luigi Pirandello con il suo racconto “La patente” scritto nel 1911, e un decennio dopo al principe della risata Antonio De Curtis, in arte Totò.

Oggi il corno napoletano rimane il culto e il simbolo di Napoli e in Piazzetta Matilde Serao è sorto il Museo del corallo Ascione che, fra i tanti gioielli, espone un enorme quantità di corni in corallo, unico materiale utilizzato per costruire antimalocchi, e che viene lavorato da veri artigiani/artisti.

Forcella, simbolo dell’armonia pitagorica

Forcella, simbolo dell’armonia pitagorica

forcella

Forcella, il quartiere simbolo della città di Napoli e il simbolo dell’armonia pitagorica. Nasce nella prima Neapolis greca, infatti gli antichi resti della cinta muraria si trovano in questa zona: il cosiddetto cippo che un tempo era il simbolo di Forcella è un gruppo di pietre appartenente con molta probabilità alla porta più vecchia della città.  Da qui ebbe origine l’espressione citata molto spesso dai napoletani: “s’arricorda ’o cippo a Furcella” per far capire che si tratta di qualcosa di molto antico. Secondo alcune leggende il nome Forcella deriva dal fatto che la strada finisce assumendo l’aspetto di una forcella. Secondo lo storico Pietro Giannone nella Istoria del regno di Napoli si tratterebbe della derivazione delle forche di giustizia posizionate nei pressi della piazza di Forcella.
Inoltre, questo luogo era noto per l’esposizione delle teste tagliate dei condannati a morte.

Altri studiosi ritengono che la denominazione della zona, derivi dalla presenza della sede della scuola pitagorica, il cui emblema era la lettera sacra Y.

Lo stemma del Seggio (istituzione amministrativa della città, di epoca Medievale) di Forcella, difatti, è proprio una forca a ipsilon. Questa lettera ha un forte significato esoterico: Y è l’iniziazione, un dualismo che l’uomo deve superare attraverso la conoscenza; una documentazione antica vede la Y come simbolo esoterico della vita, precedente all’uso dei pitagorici come lettera sacra. I primitivi adoravano la Y come Albero della Vita, un’esistenza cosmica anteriore a quella della Terra. Altri studiosi affermano che Pitagora abbia prelevato il significato della lettera Y dal sapere egizio. Non a caso le prime tracce di un rapporto tra Napoli e l’Egitto risalgono proprio al periodo della sua fondazione: il culto di Iside testimonia il passaggio dal paganesimo alla religione cristiana.

Una laurea in videogames, a Solofra (AV) si può

Una laurea in videogames, a Solofra (AV) si può

videogames

A dare vita a un percorso di studi interamente dedicato al mondo dei videogames è don Patrizio Coppola, sacerdote di Contrada, che ha deciso di unire il suo spirito di amore e sacrificio verso gli altri alla sua innata passione, che gli è valso il simpatico soprannome di “don Joystick”.

Don Patrizio ha cercato di creare i presupposti affinché anche in questo territorio, dove per i giovani è difficile trovare sbocchi importanti per il proprio futuro lavorativo, si potesse dar vita a una realtà didattica e professionale nuova e accattivante. Così nel 2013, affiancato da Riccardo Cangini, fondatore della società di videogiochi Artematica, e Carlo Cuomo, tutor all’Università La Sapienza di Roma, il parroco fonda a Salerno, in seno alla Fondazione Children Media, l’Istituto Universitario Digitale di Animazione e Videogiochi, un vero e proprio campus che nel 2017 apre la sua sede principale proprio a Solofra.

Il primo corso di laurea triennale con orientamento Videogiochi e Animazione viene attivato nel 2014, grazie a un accordo tra la Fondazione e altre realtà universitarie, gettando così per la prima volta le basi per un percorso di studi mirato a formare professionisti in grado di competere sul mercato nazionale e internazionale. Grazie a workshop, master class e piani di studi all’avanguardia, diretti da docenti dalla lunga esperienza nel settore, il corso si pone dunque l’obiettivo di fornire conoscenze adeguate su più fronti, unendo gli aspetti prettamente tecnici della creazione di videogames alle discipline di aspetto gestionale ed economico.

I programmi didattici dell’Università, che oggi vanta anche un corso di Laurea Magistrale in Comunicazione Digitale e Visuale, sono infatti ricchi e variegati e includono ogni materia utile per conoscere non solo come si progetta e si realizza un videogame, ma anche per approfondire teorie economiche, sociologiche e di marketing: dalla storia dei videogames al video editing, dalla sceneggiatura alla grafica, nulla è lasciato al caso e, anzi, ogni percorso di studio aiuta gli allievi a formare una cultura completa per il settore.
Numerosi sono gli sbocchi professionali: mantenendo limitato il numero di accessi ai corsi, lo IUDAV riesce infatti a garantire un rapporto molto stretto tra docenti e allievi. Al termine degli studi, ogni figura è in grado di proporsi sul mercato ricoprendo ruoli specifici e complessi, che spaziano dal game designer al programmatore, dall’art director al character designer, al game tester.
Gli studenti, inoltre, vengono coinvolti in progetti di varia natura, come la produzione di cortometraggi animati, videogiochi, 3d assets, spot pubblicitari e siti web, mettendo in pratica gli insegnamenti ricevuti durante le lezioni. Alcuni allievi particolarmente meritevoli hanno anche avuto la possibilità di lavorare al cartone animato Capitan Kuk, coprodotto da MTO2, RAI Fiction e Ministero della Salute, e al videogioco Animal-Action, co-prodotto da Artematica Entertainment e Ferrero.
Grazie al riconoscimento da parte del Ministero dell’Istruzione maltese, oggi i corsi di laurea tenuti dallo IUDAV sono accreditati e l’Istituto è in grado di rilasciare il titolo europeo Bachelor’s Degree in Arti Digitali – Videogiochi e Animazione, completamente spendibile sul mercato del lavoro.

Il nuovo Bando dell’unico Premio Letterario dedicato alla bici

Il nuovo Bando dell’unico Premio Letterario dedicato alla bici

bicicletta dettaglio

Quinta edizione per IL BICICLETTERARIO

Arriva il nuovo Bando de Il Bicicletterario – Parole in Bicicletta, la creatura del Co.S.Mo.S. – Comitato Spontaneo Mobilità Sostenibile che, dal suo esordio nell’ottobre 2014, ha registrato una continua crescita, raggiungendo da Minturno (LT), suo luogo di origine, ogni angolo d’Italia e superando i confini del Bel Paese più volte.
Il Bicicletterario si propone di raccogliere le storie che ogni giorno nascono in bicicletta e, così come le ruote le imprimono sulla strada, questo Premio sui generis invita tutti a trascriverle, sotto forma di prosa o versi e ad inviarle a [email protected] per prendere parte ad una sorta di Giro d’Italia Cicloletterario: le opere devono essere originali e inedite e devono giungere alla Segreteria entro il 15 febbraio 2019.

L’adesione è gratuita, non esistono oneri di sorta per chiunque abbia voglia di condividere le proprie personali parole in bicicletta.
L’iniziativa è rivolta a bambini, ragazzi e adulti, ovunque risiedano sul territorio nazionale ma anche oltre. Ad ispirare gli elaborati potranno essere ricordi, sogni, fantasie, un viaggio o una scoperta, una gara o un’escursione, una passeggiata o gli usuali percorsi quotidiani.

 

LOCANDINA BICICLETTERARIO V EDIZIONE

 

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