#SAVEYOURSKIN: screening gratuiti per la prevenzione del tumore cutaneo

#SAVEYOURSKIN: screening gratuiti per la prevenzione del tumore cutaneo

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Venerdì 18 Maggio, in occasione della Giornata Nazionale della Prevenzione del Tumore Cutaneo, sarà possibile effettuare visite gratuite di controllo dei nei presso il centro LILT di Avellino in Corso Umberto I 119, prenotando tramite il numero verde SOS LILT 800 998877 attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore15:00. L’iniziativa è promossa da La Roche-Posay che, in collaborazione con LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) e SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia e Venereologia e Malattie Sessualmente Trasmesse), rinnova anche quest’anno il suo impegno nell’ambito della sensibilizzazione alla prevenzione del melanoma e dell’educazione a comportamenti corretti da tenersi sotto al sole.

Il progetto interessa oltre 60 città in tutta italia e rispettive strutture LILT aderenti all’iniziativa, e si fa promotore della prevenzione, il modo più efficace per combattere questo tumore. La diagnosi precoce rappresenta il più efficace strumento per il controllo clinico-prognostico del melanoma cutaneo che, se diagnosticato in fase iniziale, nel 90% dei casi può essere sconfitto. «Il melanoma è uno dei principali tumori che insorge in età adulta e costituisce in Italia il terzo tumore più frequente in entrambi i sessi al di sotto dei 50 anni» sottolinea la Prof.ssa Ketty Peris, Docente di Dermatologia all’Università Cattolica di Roma e Presidente di Euromelanoma Italia. «Sono circa 14.000 i nuovi casi registrati solo nel 2017“prosegue il Prof. Francesco Schittulli, Presidente LILT – ed è con l’obiettivo di contrastare un trend di incidenza che appare purtroppo in aumento che abbiamo deciso di istituire la Giornata Nazionale della Prevenzione del Tumore Cutaneo, durante la quale sarà offerta la possibilità a tutti di sottoporsi gratuitamente a una visita specialistica nelle Sezioni Provinciali che aderiscono all’iniziativa».

Per ulteriori informazioni: www.larocheposay.it

 

Fatelo meno, fatelo meglio, fatelo dal veterinario

Fatelo meno, fatelo meglio, fatelo dal veterinario

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Un italiano su due non si rivolge al Medico Veterinario per la cura del proprio pet, preferendo informarsi su canali differenti. Il 48% dei proprietari di pet si affida a canali diversi dal veterinario per reperire informazioni sulla prevenzione e il 64% non verifica le informazioni con il veterinario stesso. Meno della metà (il 46%) sa che il veterinario svolge un compito importante per proteggere sia l’animale che la famiglia.
MSD Animal Health, azienda multinazionale leader nella tutela della salute animale, lancia una campagna di sensibilizzazione dal titolo “Fatelo meno, Fatelo meglio, Fatelo dal veterinario”, patrocinata da ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) ed ESCCAP (European Scientific Council Companion Animal Parasites), con l’obiettivo di richiamare l’attenzione sulla necessità di una corretta prevenzione parassitaria negli animali da compagnia, da effettuare secondo il consiglio del veterinario.

La prevenzione è un fatto culturale. Agire prima che si manifesti il danno non fa parte del nostro bagaglio culturale, siamo ancora un Paese che aspetta l’emergenza. Questo si verifica perché la prevenzione lavora sull’invisibile e non gratifica come l’intervento ex-post. Chiaramente è un errore di impostazione culturale, difficile da contrastare, perché guarire una malattia è un gesto misurabile, evidente, che gratifica il proprietario molto di più di un comportamento che quella malattia la evita, percepito come privo di risultato. Il ruolo del veterinario in questo contesto è fondamentale, in quanto è il punto di riferimento per informarsi ed essere accompagnati e guidati nelle scelte di salute e prevenzione”, afferma Marco Melosi, Presidente ANMVI”

Ma come si comportano i proprietari di piccoli animali? Da una ricerca Doxapharma emerge che in Italia solo un proprietario su due ritiene che il veterinario abbia un ruolo fondamentale per la salute del proprio animale, meno della metà (il 46%) sa che il veterinario svolge un compito importante per proteggere sia l’animale che la famiglia. Inoltre ancora il 48% dei proprietari di pet si affida a canali diversi dal veterinario per reperire informazioni sulla prevenzione parassitaria del proprio animale da compagnia e, di questi, il 64% non verifica le informazioni con il veterinario stesso.
“Stiamo assistendo ad un fenomeno molto interessante: l’aumento di animali da compagnia tra i giovani proprietari, single, coppie o neo-genitori. Il proprietario del pet sta diventando sempre più informato e più desideroso di acquisire informazioni dirette. La vera sfida sta qui: confrontarsi con il proprietario sulle fonti di informazione, non reprimere la sua curiosità, fare il possibile per incoraggiarlo ad un’ analisi critica dei contenuti insieme al Medico Veterinario” , aggiunge Melosi.

“Siamo entusiasti di questo progetto – afferma Paolo Sani di MSD Animal Health – MSD Animal Health desidera veicolare una campagna di sensibilizzazione diretta al pubblico con un linguaggio semplice, di forte impatto, che susciti attenzione e sia memorabile per stimolare un cambio di comportamento. In questo modo la nostra azienda contribuisce a tutelare la salute degli animali, delle persone, e quindi dell’intero ecosistema, perché la salute è un bene di tutti che deve essere difeso responsabilmente”.

Tutte le info su www.fatelomenofatelomeglio.it

Al Moscati di Avellino impiantati i primi pacemaker senza fili

Al Moscati di Avellino impiantati i primi pacemaker senza fili

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Una capsula delle dimensioni di circa due centimetri che viene rilasciata direttamente all’interno del cuore, senza collegamenti che attraversano il sistema venoso. Impiantati con successo, presso l’Unità Operativa di Cardiologia-Utic dell’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino i primi due pacemaker senza fili. Gli aritmologi Francesco Rotondi, Fiore Candelmo e Felice Nappi hanno applicato il dispositivo di ultima generazione in due pazienti che presentavano un quadro clinico tale da rendere impossibile l’accesso standard alle camere cardiache.
“La capsula – spiega Emilio Di Lorenzo, Direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia – viene rilasciata all’interno del cuore attraverso una vena dell’inguine e si ancora saldamente alle pareti cardiache, dove svolge il suo ruolo di “sentinella”, rilasciando impulsi elettrici se vengono rilevati ritmi inadeguati”. Un dispositivo, dunque, con tutte le caratteristiche di quello tradizionale, ma che, a differenza dei pacemaker convenzionali, non richiede interventi chirurgici, risultando pertanto molto meno invasivo per i pazienti. “Inoltre – continua Di Lorenzo -, non comportando l’installazione di una tasca sottocutanea e di elettrocateteri di collegamento, la capsula abbassa notevolmente il rischio di possibili infezioni”. I due interventi sono perfettamente riusciti e si vanno a inserire in un percorso ormai intrapreso con successo da alcuni anni dall’Unità Operativa di Cardiologia –Utic dell’Azienda “Moscati” per il trattamento delle aritmie e delle cardiopatie valvolari e strutturali complesse, con tutti gli approcci al momento disponibili sia chirurgici, sia mini-invasivi sia non chirurgici.

Pianeta Autismo: la cooperativa avellinese di supporto a pazienti e famiglie

Pianeta Autismo: la cooperativa avellinese di supporto a pazienti e famiglie

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La Cooperativa Sociale Pianeta Autismo nasce nel 2013 dalla volontà di alcuni genitori di persone con autismo e da persone da sempre impegnate nel mondo della solidarietà e della cooperazione.
Oggi è composta da soci lavoratori che raccogliendo lo spirito, le regole e la cultura della cooperazione e dotata di un consiglio d’amministrazione composto dagli stessi soci che attivamente lavorano ai progetti della Cooperativa.
Dall’anno successivo dalla sua costituzione è stata e lo è tutt’ora impegnata con la Asl di Avellino sotto la direzione del Capo Dipartimento Salute Mentale Prof. Antonio Acerra e la direzione scientifica del Primario U.O.C- N.P.I.A Prof. Camillo Vittozzi e la Neuropsichiatra Dott.ssa Annamaria Sarno nella gestione dei “Laboratori clinici sull’autismo” che si svolgono presso la ex scuola di Bellizzi Irpino in Avellino.

La sua vocazione, le professionalità e le esperienze dei suoi soci, nonché lavoratori sono aperte all’assistenza, alla cura e al sostegno di ogni forma di difficoltà, disabilità e disagio.

La Cooperativa persegue obiettivi di abilitazione, inclusione e coesione sociale attraverso attività socio assistenziali per soggetti svantaggiati garantendo percorsi che consentano una diagnosi tempestiva e un adeguato progetto terapeutico rivolto all’Infanzia, Adolescenza e età Adulta.
Nel DSM 5 si parla di “disturbi dello spettro autistico”: si fanno rientrare in questa categoria ampia tutti i disturbi che possono interessare il problema dell’autismo, da quello più lieve a quello più severo.

Elemento caratterizzante la diagnosi è che il disturbo deve esordire entro i primi 3 anni di vita del bambino. È importante anche porre attenzione sugli elementi sintomatologici principali: compromissione qualitativa dell’interazione sociale, compromissione qualitativa della comunicazione tout court (sia verbale sia extraverbale), restringimento degli interessi e delle attività, che tendono ad essere ripetitive, quasi compulsive e a volte si accompagnano a delle stereotipie.
Mentre prima si parlava di “autismo infantile”, oggi si parla di “persona autistica”, proprio perché il disturbo inizia in età evolutiva ma segue il percorso di tutta la traiettoria della vita del soggetto, anche in età adulta, anche se cambiano le espressioni e le manifestazioni fenomenologiche del disturbo. I due cardini fondamentali del problema sono dunque rappresentati dalla diagnosi precoce e dall’intervento tempestivo.

Napule è…Pediatria Preventiva e Sociale: il convegno SIPPS nel capoluogo partenopeo

Napule è…Pediatria Preventiva e Sociale: il convegno SIPPS nel capoluogo partenopeo

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Si rinnova l’appuntamento con “Napule è…Pediatria Preventiva e Sociale”, il convegno che la SIPPS organizza dal 28 aprile al 1 maggio presso l’Hotel Royal Continental di Napoli. Nel corso della quattro giorni, nel capoluogo campano si confronteranno Pediatri di famiglia ed esperti di Pediatria provenienti da tutta Italia, pronti a discutere su cinque macro aree: dalla Prevenzione alla Gastroenterologia, passando per l’Allergologia, la Nutrizione e la Dermatologia.
Sabato 28, alle ore 17.30, l’inaugurazione, con l’introduzione e la presentazione del Congresso a cura del Dottor Giuseppe Di Mauro, Presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale.
“Si tratta – dichiara il Presidente della SIPPS – di un’occasione preziosa per incontrarci sulle tematiche che più ci stanno a cuore, per approfondire ed implementare gli aggiornamenti e le raccomandazioni riportati nei documenti SIPPS presentati al Congresso Nazionale SIPPS 2017 di Venezia e per introdurre i nuovi lavori di cui parleremo a giugno, durante il nostro Congresso Nazionale 2018 di Siracusa. A Napoli tutti gli argomenti saranno affrontati e discussi con i migliori esperti di ogni settore, per fornire ai colleghi, ai nostri piccoli pazienti e ai loro genitori, le migliori evidenze scientifiche e promuovere comportamenti virtuosi di cui, in ultimo, potranno beneficiare i bambini, gli adulti di domani”. A conclusione dell’inaugurazione sono previste due importanti letture magistrali. La prima si intitola “L’età del ferro: le nuove acquisizioni”, mentre la seconda ha per titolo “Cosa ci dicono i telomeri dei bambini obesi?”.

Ad aprire la giornata di lavori di domenica 29 aprile sarà la “Guida pratica sui corticosteroidi in dermatologia pediatrica”, sessione durante la quale verranno affrontati diversi argomenti: dalla corticofobia alla dermatite atopica fino alla psoriasi. Al termine si terrà la lettura “Probiotici tra disordini funzionali e patologie gastrointestinali”.
La seconda sessione della giornata è in programma nel pomeriggio ed è incentrata su “Il bambino nella sua famiglia. Guida pratica per i genitori”. “Il testo – spiega il Dottor Di Mauro – costituisce un valido supporto per risolvere i dubbi dei genitori e soddisfare la voglia di saperne di più, di approfondire, di “comprendere” e di prendersi cura dei propri figli, con la supervisione ed il supporto del pediatra di fiducia, punto di riferimento principale per la salute del bambino. Questo volume è la riedizione aggiornata della Guida “Da 0 a 6 anni”, nata 10 anni fa grazie all’impegno di un piccolo gruppo di pediatri di famiglia innamorati del proprio lavoro”. Gli esperti della SIPPS avranno circa 20 minuti per parlare di: “È arrivata la cicogna”, “Come educare un bambino a mangiare con gusto”, “Aspetti normativi: genitori separati, bambini migranti, bambini adottati”, “Prepararsi ad una nuova gravidanza”, “Pillole dalla Guida: il vomito, la diarrea, la tosse, i pidocchi, la febbre ed il dolore”. La lettura che farà calare il sipario su questa seconda sessione è intitolata “Si fa presto a dire…lavaggio nasale”.
Domenica è previsto un corso a numero chiuso, “Dermatologia pediatrica ambulatoriale attraverso casi clinici vissuti”: i pediatri spazieranno dall’uso dei cortisonici topici in età pediatrica alla psoriasi fino alle patologie dell’area genitale e alle malattie dermatologiche che il pediatra non deve ignorare.

La terza sessione di “Napule è…” inaugura la giornata di lavori di lunedì 30 aprile ed è incentrata sulla Consensus VIS: gli esperti discuteranno di Vitamine, integratori e supplementi, confrontandosi su Melatonina e Triptofano, Ferro, Calcio, Vitamina D, Vitamina B, Fluoro, Iodio e Zenzero. Al termine la lettura “Reflusso gastroesofageo e dietoterapia”.
Il ricco programma di lunedì prosegue nel pomeriggio: dopo la lettura “Novità nella Distrofia muscolare di Duchenne: dalla genetica alla terapia”, gli OL della SIPPS si confrontano nella IV sessione sulla “Guida pratica per la transizione dal pediatra al medico dell’adulto”: al centro dei lavori la transizione del bambino cardiopatico, con fibrosi cistica, obeso, diabetico e della transizione dell’adolescente sano.
La SIPPS non si ferma nemmeno il primo maggio. Nel giorno dedicato alla festa dei lavoratori, si comincia la mattina con la V Sessione: “Position paper sulle diete vegetariane in gravidanza ed in età evolutiva”. I pediatri si soffermeranno su crescita e sviluppo neurocognitivo, diete vegetariane e disturbi della condotta alimentare, corretta idratazione in età pediatrica. “In alcuni casi – afferma la Dottoressa Margherita Caroli, coordinatore del Position Paper – intere famiglie, abbracciano nuovi modelli alimentari, intraprendendo un percorso che necessita peraltro di assunzioni calibrate dei diversi alimenti. I bimbi quindi, soprattutto in questi casi, potrebbero venir esposti a stili alimentari non ideali per la loro crescita”. Fondamentale, inoltre, una corretta idratazione. “Una insufficiente assunzione di acqua – informa Andrea Vania, Professore di Nutrizione Pediatrica all’Università La Sapienza di Roma – è infatti associata ad un indice di massa corporea più elevato e a un rischio maggiore di sviluppare obesità. I piccoli di età compresa tra i 7 e i 10 anni, dovrebbero bere almeno 8 bicchieri d’acqua al giorno”.
La mattinata terminerà con la lettura intitolata “Formule per il trattamento dell’allergia alle proteine del latte vaccino”.
La SIPPS lascia infine spazio alle giovani generazioni. Lo conferma la VI ed ultima sessione del Congresso, intitolata “Saranno famosi”: un contenitore riservato a comunicazioni, progetti, attività e casi clinici presentati da giovani Medici e giovani Pediatri di famiglia.

Alimenti aproteici: detrazione del 19% per i nefropatici della Campania

Alimenti aproteici: detrazione del 19% per i nefropatici della Campania

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Una buona notizia per gli oltre 348.000 pazienti nefropatici residenti in Campania: potranno infatti usufruire di una detrazione del 19% sull’acquisto di alimenti aproteici. Un’opportunità di risparmio che ad oggi è l’unica, dato che la Regione non prevede alcun tipo di rimborso sull’acquisto di questi alimenti, nonostante per chi soffre di insufficienza renale siano stati inseriti nei nuovi Livelli essenziali di assistenza. La misura è scaturita dalla revisione del testo unico delle imposte sui redditi, contenuta nel decreto fiscale collegato alla Legge di bilancio 2018, in base alla quale i pazienti che necessitano dei cosiddetti AFMS (alimenti a fini medici speciali), tra cui rientrano appunto anche gli aproteici, potranno beneficiare della detrazione fiscale del 19%, come già accade per le altre spese mediche a carico dei cittadini.

La Malattia Renale Cronica, data la sua rilevanza epidemiologica e la grave invalidità a cui può condurre, rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria. Poiché tende alla progressione, richiede spesso un trattamento sostitutivo dialitico, che porta a un peggioramento della qualità di vita dei pazienti e a un notevole onere economico per il SSN (fino a 40.000 euro l’anno a paziente). È quindi fondamentale, a patologia conclamata, intervenire attivamente per rallentarne il decorso.

A questo proposito, la terapia nutrizionale aproteica può costituire uno strumento prezioso. Le ultime evidenze scientifiche hanno infatti dimostrato come il regime alimentare aproteico sia in grado di ritardare l’insufficienza renale cronica e le sue co-morbilità, riducendo il rischio di escalation verso la fase dialitica.

La Campania è attualmente l’unica Regione italiana che non garantisce ai propri pazienti l’erogazione gratuita dei prodotti alimentari aproteici. Grazie alla nuova detrazione – per avere diritto alla quale occorrerà conservare lo «scontrino parlante» rilasciato dal farmacista, in cui risultino specificati natura, qualità e quantità dei prodotti acquistati nonché il codice fiscale del destinatario – i nefropatici campani potranno almeno contare su questo sconto del 19%.

La Malattia Renale Cronica –  Si definisce Malattia Renale Cronica (MRC) una condizione di alterata funzione renale che persiste oltre i 3 mesi. È classificata in cinque stadi di crescente gravità: dal danno renale (stadio 1) alla terapia sostitutiva dialitica o il trapianto di rene (stadio 5). Secondo il recente studio CARHES (Cardiovascular risk in Renal patients of the Health Examination Survey) condotto dalla Società Italiana di Nefrologia, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e l’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, la prevalenza della Malattia Renale in Italia è del 7,5% negli uomini e del 6,5% nelle donne, per un totale di circa 2.200.000 pazienti.

La banca della parrucca AMDOS

La banca della parrucca AMDOS

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Alcuni trattamenti antitumorali possono causare la caduta di capelli che, oltre a generare una sofferenza psicologica aggiuntiva, comporta un costo, anche oneroso e non sempre sostenibile per la persona malata, per l’acquisto di una parrucca.
La qualità della vita, il ritorno al lavoro, la socialità del malato di cancro dipendono anche dalla parrucca che non può certo essere considerata un accessorio frivolo e superfluo ma un vero e proprio presidio sanitario necessario!
Purtroppo però gli interventi pubblici per l’acquisto della parrucca in caso di alopecia da trattamenti antitumorali non sono disciplinati in modo uniforme da una normativa nazionale e le disposizioni regionali sono quanto mai diversificate e coprono il bisogno a macchia di leopardo. Solo sette regioni stanziano fondi a parziale o totale contributo per l’acquisto della parrucca: Toscana, Piemonte, Lombardia, Liguria, Basilicata, Marche, Trentino, Alto-Adige, con un evidente disparità tra Nord e Sud del paese aggravata dalla eterogeneità dei criteri applicati per il rimborso che varia da regione a regione.
Alcune associazioni di volontariato operanti sul territorio mettono a disposizione delle parrucche per pazienti oncologici.
Ma è anche importante sapere che, per tutti i pazienti oncologici indipendentemente dal luogo di residenza, la spesa per l’acquisto della parrucca in caso di alopecia per trattamenti antitumorali può essere detratta fiscalmente dal reddito.

L’AMDOS – Italia di Avellino, dal 2010 offre l’opportunità alle donne operate al seno, di accedere al contributo parrucca (o alla banca della parrucca) destinando 50 € a 10 donne operate al seno e in chemioterapia.
Contributo
Per accedere al contributo, l’interessata contatta la responsabile AMDOS e le presenta la domanda corredata dei seguenti documenti:
• Fattura e/o scontrino spesa sostenuta acquisto parrucca;
• Copia carta d’identità;
• Indirizzo e reperibilità telefonica (paziente richiedente).
• Il contributo di 50 € non è legato al reddito;
• Il contatto con la paziente e la consegna del contributo avviene su appuntamento, presso la sede AMDOS Avellino o presso il reparto di oncologia dell’azienda ospedaliera “Moscati” di Avellino.

La banca della parrucca AMDOS è legata ad una raccolta di parrucche di vario tipo donate all’associazione da donne che, dopo averle utilizzate, compiono quest’atto di generosità.
Chi vuole la parrucca contatta la responsabile con cui si incontra in sede. Insieme ne selezionano alcune e scelgono quella giusta.
La parrucca viene data in prestito gratuito. Chi la riceve s’impegna a restituirla in ordine, dopo l’uso.
Il parrucchiere Rosario Casella di Avellino (via Marconi) offre gratuitamente la sua professionalità per lavare e sistemare le parrucche prese in prestito dalle donne.
Detraibilità parrucca per i malati oncologici con alopecia da trattamento chemioterapico
L’agenzia delle entrate consente la detraibilità per l’acquisto della parrucca alle pazienti oncologiche ammalate con caduta di capelli (risoluzione n° 9 del 16 Febbraio 2010).
Come
Per la detraibilità è necessario presentare al momento della dichiarazione dei redditi la seguente documentazione:
1. Un documento fiscale che attesti l’acquisto della parrucca ove sia indicato il codice fiscale della persona sottoposta a cura chemioterapica;
2. La documentazione medica che certifichi i trattamenti antitumorali cui è sottoposta la persona xche ha acquistato la parrucca per la quale si richiede la detrazione.

Banca della parrucca
Responsabile Mariarosaria Ianuario
cell.: 348 7184711

Laboratorio Gaeta: incontri gratuiti con gli specialisti delle intolleranze alimentari (e non solo)

Laboratorio Gaeta: incontri gratuiti con gli specialisti delle intolleranze alimentari (e non solo)

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Il cambio di stagione, quello che ci traghetta dal freddo alla Primavera, è un periodo delicato per il nostro apparato metabolico. Il Laboratorio Gaeta ha, perciò, deciso di dedicare il mese di Aprile a giornate di incontro con medici specialisti per attività di screening per la diagnosi di:

  • Allergia alimentare e sindrome da allergia sistemica al nichel (SNAS).
  • Celiachia e sensibilità al glutine.
  • Disbiosi intestinale e sindrome da contaminazione batterica dell’intestino tenue (SIBO).
  • Intolleranza al lattosio.
  • Malattie del metabolismo dei lipidi (ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia), acido urico (gotta) e carboidrati (iperglicemia, diabete e sindrome metabolica).
  • Malattie infiammatorie dell’intestino (IBD) e sindrome dell’intestino irritabile.

Il laboratorio diretto dal Dr. Francesco Gaeta, Specialista in Allergologia e Immunologia Clinica, è presente sul territorio campano da oltre 40 anni ed è specializzato in attività di screening per la diagnosi di diversi disturbi legati ad allergie ed intolleranze alimentari, nonché di problematiche legate all’attività metabolica del nostro organismo.  Svolge la sua attività di Medicina di Laboratorio sia in regime di Accreditamento con il Sistema Sanitario Nazionale sia in regime privato. Per informazioni basta contattare la segreteria (tel. 0825-23706) oppure inviare una e-mail ([email protected]).

#MiVoglioBene: al via la campagna di screening gratuiti della Regione Campania

#MiVoglioBene: al via la campagna di screening gratuiti della Regione Campania

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È partita in tutte le ASL campane “Mi voglio bene“, la campagna di informazione relativa al programma di prevenzione che offre assistenza diagnostica tempestiva, specializzata e gratuita. Sono disponibili gratuitamente 3 tipi di screening: tre esami che consentono la prevenzione del tumore alla mammella, al colon-retto e al collo dell’utero. Attraverso quest’azione di sensibilizzazione, per la prima volta univoca e coordinata sull’intero territorio regionale, la Regione Campania intende dare ulteriore impulso alle iniziative di prevenzione già messe in campo, in quanto la ricerca ha dimostrato chiaramente che l’individuazione tempestiva di queste categorie di tumore permette di intervenire in maniera meno invasiva e più efficace e, soprattutto, di accrescere sensibilmente le probabilità di sconfiggerle. In base alla tipologia e alle differenti fasce d’età sono disponibili differenti servizi a seconda del territorio di riferimento. Per aderire al programma basta rivolgersi alla propria Asl di riferimento, mentre per approfondimenti e informazioni è possibile trovare la brochure completa collegandosi al sito http://screening.regione.campania.it/.

 

 

Il cibo speciale per i malati ora è detraibile

Il cibo speciale per i malati ora è detraibile

Gli alimenti destinati alla nutrizione dei malati sono equiparabili a dei farmaci non solo per le conseguenze che hanno sulla salute, ma anche per il Fisco che dal 2018 prevede che la spesa per l’acquisto possa essere detratta. Si potrà recuperare il 19%  a fronte di una spesa annua uguale o superiore a 129,11 euro.
È il regolamento europeo 609 del 2013 a definire a definire gli alimenti a fini medici speciali: “prodotti alimentari espressamente elaborati e destinati alla gestione dietetica di pazienti, compresi lattanti” e accompagnati dalla prescrizione del medico.
L’elenco, consultabile sul sito del Ministero della Salute, comprende soluzioni a base di glucosio e sali minerali, versioni alternative di paste e prodotti da forno, alimenti privi di proteine, creme per chi ha problemi di deglutizione
. Dell’elenco non fanno parte alcuni integratori alimentari, cosmetici, prodotti per lattanti o  fitoterapici, le pomate e i colliri benchè prescritti dal medico. Destinatari degli alimenti a fini medici speciali sono soprattutto i malati oncologici sottoposti a specifica terapia nutrizionale a causa di chemio e radio, poi gli anziani che devono fronteggiare la perdita di massa muscolare e ancora pazienti affetti da: insufficienza renale, diabete, morbo di Crohn, anoressia nervosa.

La buona notizia è che la detrazione fiscale del 19% è retroattiva: nella dichiarazione da presentare valevole per il 2017 a chi non è più in possesso dello scontrino parlante basterà allegare la prescrizione del proprio medico.

Il Borgo della Salute: Castelluccio Superiore

Il Borgo della Salute: Castelluccio Superiore

Riprendendo una citazione del Prof. Pierpaoli: “La natura biologica umana, rimasta praticamente identica negli ultimi millenni, è recentemente assalita da innovazioni tecnologiche estranee alla biologia del corpo; questo porta allo sviluppo di numerose malattie e ad un invecchiamento precoce che i farmaci riescono solo a mascherare.
La mia esperienza mi permette ora di proporre un tipo di medicina, applicabile agevolmente a tutti, che permetta una vita priva di malattie degenerative e proiettata al termine ultimo del programma di invecchiamento dell’uomo che si colloca fra i 110 e i 130 anni.
La mia cura si basa su un sistema di risincronizzazione temporale del cervello, che lo riporta all’età giovanile e al mantenimento di tale stato. Il metodo consiste nell’uso appropriato di quelle molecole naturali che sono alla base del controllo del programma stesso dell’invecchiamento. In altre parole, si riesce a fissare e poi mantenere uno stato di perfetto equilibrio, sia abrogando e prevenendo le malattie, che stabilendo uno stato di stabilità biologica giovanile. Quindi l’invecchiamento si allontana e si stabilisce lo stato nuovo dell’Uomo senza Età. Quella che era un’utopia Faustiana, diventa un modo di vivere”.
Pierpaoli prosegue con la descrizione del Borgo della Salute che ”viene da me concepito come un vero fulcro di vita e di attività, esattamente come la miriade di villaggi, paesi, ville, casali, fattorie, castelli e frazioni che costituiscono l’asse portante e vitale dell’Italia. Tali strutture devono contenere tutto quanto una persona sana o ammalata possa cercare per un equilibrio di vita sano e gioioso per sé e/o la propria famiglia.
Quindi mi riferisco al recupero della salute mediante le mie cure e prescrizioni, a periodi brevi o lunghi di soggiorno per vacanza, riposo, turismo, eno-gastronomia, cultura e percorsi di aggiornamento sulla salute. Il Borgo è anche un centro culturale di storia e tradizioni con prodotti del luogo, visite a monumenti, teatro, musica e ogni tipo di attività che nasca e si sviluppi nell’ambito culturale e socio-economico della zona.

Le cure del Borgo
La Medicina Rigenerativa è un recente campo di ricerca e di applicazione clinica della Medicina che ha lo scopo di mantenere, migliorare fino a ricostituire i tessuti e la funzionalità degli organi. In questo ambito lo sviluppo di nuove conoscenze e di procedure terapeutiche si è focalizzato sopratutto nel vasto campo delle malattie croniche degenerative, nella restaurazione e sostituzione di organi e tessuti lesionati fino alle nuove acquisizioni per contrastare i danni sistemici correlati all’invecchiamento.
Per raggiungere questi scopi “La Medicina Rigenerativa” utilizza le terapie cellulari e l’ingegneria genetica coinvolgendo, con un approccio multidisciplinare, le nuove conoscenze nel campo della biologia, della medicina e delle biotecnologie. Ricercatori con differenti sfere di competenza hanno lavorato e stanno lavorando su questo innovativo campo di ricerca come documentato da una vasta letteratura.

Più in dettaglio questa nuova branca medica trova attualmente un promettente spazio terapeutico nella cura delle malattie disendocrine e dismetaboliche come il diabete, l’ipertensione, l’aterosclerosi, nella prevenzione oncologica e nelle malattie cosiddette autoimmunitarie.
Altro campo di applicazione è la creazione di organi e tessuti per la sostituzione di quelli malati o danneggiati. Possiamo anche migliorare strutturalmente le articolazioni compromesse dall’artrosi ripristinando un’autonomia fisica personale e relazionale.
Tutto ciò è quasi sempre possibile ottenerlo senza tossicità farmacologica e con una ridottissima incidenza di effetti collaterali.

Nell’ambito della Medicina Rigenerativa quindi si erogano le cure nel Borgo di Castelluccio secondo le moderne conoscenze introdotte dal Prof. Pierpaoli nell’ambito sia dell’antiaging, sia delle malattie degenerative sistemiche ad origine dismetabolica, disendocrina e da deficit di immunoregolazione.

Per info: +39 345 1795063
[email protected]

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