Camminare per il benessere con il fitwalking

Camminare per il benessere con il fitwalking

Un’attività sportiva che fa bene a tutte le età. Scopri tutti i benefici e come praticarla a Salerno

gruppo FITWALKING SALERNO

Il fitwalking è l’arte del camminare per tenersi in forma (col significato di “camminare per il benessere”). È una pratica sportiva non competitiva e non traumatica perché non c’è impatto col terreno, visto che non prevede la “fase volo” che è quella che sollecita l’articolazione e la schiena. Si può quindi definirlo come un’evoluzione della semplice camminata, mentre non deve essere confuso con la marcia, che è una disciplina olimpica agonistica ed ha una tecnica diversa.
Il fitwalking è stato introdotto in Italia dai gemelli Damilano dal 2001, marciatori professionisti, Oro alle Olimpiadi di Mosca nel 1980. È inoltre un’attività di gruppo, pertanto oltre ai benefici derivanti dall’attività motoria, favorisce anche l’interazione sociale come momento di aggregazione. Ha quindi più una rilevanza benefica salutare e sociale, che sportiva, in quanto di questa disciplina non vengono disputate gare a carattere competitivo.
I medici raccomandano la camminata veloce, sia perché poco traumatica, sia per i numerosi benefici che produce su chi soffre di patologie come ipertensione, colesterolo, malattie cardiache, ansia e depressione; inoltre tonifica tutti i muscoli del corpo e viene quindi consigliata ai corridori che hanno subito traumi alle articolazioni. È un’attività fisica adatta a tutti, a prescindere dall’età e dal grado di resistenza e garantisce, a chiunque la pratichi, una serie di benefici fisici, agendo su:
apparato locomotore (ossa, articolazioni e muscoli): si registra infatti un sensibile aumento del tono muscolare, per cui la fibra muscolare, irrorata da maggior quantità di sangue, si ossigena e si rinforza. Aumenta la mobilità delle articolazioni che, con la camminata costante, mantengono un elevato grado di elasticità nei tendini e nei legamenti. Anche il tessuto osseo si mantiene compatto e si prevengono rischi di deterioramento precoce dell’apparato scheletrico come l’osteoporosi. Inoltre, mancando la fase di volo, perché un piede rimane sempre a terra, tale attività risulta non essere mai traumatica per ossa, articolazioni e muscoli;
apparato respiratorio: di fatto, la meccanica respiratoria viene potenziata: i muscoli respiratori e, in particolar modo, il diaframma, con l’esercizio motorio aumentano la loro potenza e l’efficienza dei loro movimenti. Se la gabbia toracica diviene più mobile, aumenta lo spazio a disposizione dei polmoni per espandersi. Questo determina l’aumento dei litri d’aria che i polmoni possono inspirare ed espirare (capacità vitale), comportando un numero inferiore degli atti respiratori necessari, durante il fitwalking, rispetto a soggetti sedentari;
sistema cardiocircolatorio: negli sportivi le le cavità interne del cuore aumentano di volume, sia per contenere una quantità di sangue maggiore, sia perché le pareti, costituite da tessuto muscolare, si rinforzano e si ispessiscono. Sono poi numerosi gli adattamenti che si verificano nella circolazione sanguigna: le pareti dei vasi diventano più elastiche, la pressione sanguigna diminuisce e il maggior tono muscolare complessivo migliora il ritorno venoso del sangue al cuore.

Camminare almeno 30 minuti al giorno è inoltre una strategia consigliata per ridurre il rischio di sovrappeso e obesità e per scaricare le tensioni della vita quotidiana. Questa pratica sportiva rappresenta infatti un’ottima strategia per fronteggiare le condizioni di stress cronico, acuto e la sindrome da burnout.

La tecnica del fitwalking prevede che il passo sia energico (quindi una falcata ampia), sia curata la postura e il ritmo sia impegnativo, raggiungendo una velocità di almeno 6 km/h. Questo al semplice scopo di sviluppare una potenza sufficiente affinché la camminata produca effetti benefici sulla forma fisica e sul dimagrimento.
Esistono tre differenti stili che caratterizzano tale disciplina e che si differenziano per il livello di tecnica utilizzata e dalla velocità del passo: life style, performer style e sport style.
• Nel LIFE STYLE si ha un’ampiezza del passo minore, che comporta una spinta ridotta da parte del piede e le braccia non hanno un’oscillazione esagerata. Questo stile non permette una velocità elevata, infatti assomiglia alla camminata tradizionale.
• Il PERFORMER STYLE ha una tecnica più marcata. Il braccio si muove in modo sincrono a quello delle gambe, comportando così un aumento dell’ampiezza del passo. Il braccio è piegato a 90 gradi.
• Lo SPORT STYLE definisce un cammino più sportivo e quindi più veloce. Le braccia risultano piegate al gomito a circa 90 gradi e oscillano vigorosamente mantenendo questa posizione. Proprio questa oscillazione è alla base di una buona impostazione del passo e, di conseguenza, contribuisce in modo rilevante a far sì che l’intera azione si mantenga dinamica con uno sfruttamento completo della fase di spinta da parte del piede. Questo compie un movimento chiamato “rullata”, che definisce l’intero percorso del movimento che compie dal momento del suo contatto con il terreno sino al termine della spinta.
La camminata sportiva è un’attività che si sta diffondendo molto negli ultimi anni, come alternativa alla corsa e praticabile da tutti, in particolare dalle persone anziane, perché dà benefici a tutto l’organismo senza le sollecitazioni della corsa tradizionale. Naturalmente si deve ricordare che per poter praticare la disciplina del Fitwalking o qualsiasi altro sport è sempre opportuno avere il certificato medico sportivo non agonistico, rilasciato da un Medico sportivo iscritto alla FMSI, per verificare il proprio stato di salute.

Fitwalking Salerno

Per iniziativa dell’istruttore Mauro Russo, certificato FIDAL, CONI e scuola Damilano, nasce l’idea di creare il Gruppo Fitwalking Salerno all’interno dell’Atletica Arechi Salerno, il cui Presidente, Ruggero Gatto, sin da subito ha mostrato interesse per il progetto di “benessere & salute”.
Il Gruppo svolge attività sportiva da quasi due anni sul territorio di Salerno e provincia, ed in giro per l’Italia in gare nazionali, con l’obiettivo di diffondere la pratica sportiva per una migliore qualità della vita.
Il Gruppo Fitwalking Salerno è formato da circa 50 persone, tutte tesserate con l’Atletica Arechi, che conta oltre 100 iscritti. Il gruppo si allena in media tre/quattro volte a settimana su percorsi stradali all’interno della città, alternando salite, discese e pianura.
Nel corso di circa due anni il gruppo ha organizzato delle passeggiate divulgative in diversi Comuni della provincia di Salerno e oltre: Sacco, Stella Cilento, Roccadaspide, Maratea (PZ). A Salerno lo scorso 7 aprile in occasione della “Salerno Corre”, si è tenuto il primo Fitwalking Day tra le strade della città chiusa al traffico, riscuotendo grande entusiasmo da parte dei partecipanti.

Vela: lo sport che fa bene a corpo e mente

Vela: lo sport che fa bene a corpo e mente

Fa bene al corpo, alla mente e migliora l’umore: la regina degli sport acquatici è sicuramente la Vela. Le ricerche negli anni hanno infatti dimostrato i numerosi benefici che quest’attività sportiva garantisce a chi la pratica.

Già il contatto con il mare, secondo le ricerche scientifiche, sarebbe in grado di attivare aree cerebrali associate a un atteggiamento positivo, alla stabilità emotiva e al recupero di ricordi piacevoli, stimolando il rilascio di sostanze chimiche collegate alla felicità, come la dopamina, la serotonina e l’ossitocina. Ma se questi benefici sono connessi a qualsiasi attività che presupponga il contatto con il mare, tantissimi sono quelli più specificatamente legati alla Vela.
In primo luogo è un’attività che permette di mantenere allenata e attiva la mente. A bordo sono infatti tante le decisioni da prendere rapidamente: questo garantisce lo sviluppo di spirito d’iniziativa, abitua alla gestione dello stress e delle situazioni di pericolo senza perdere la calma.
Se si pratica poi questo sport a livello agonistico non sono necessarie solo le conoscenze tecniche che consentono di sfruttare la forza del vento, ma anche una perfetta forma fisica per poter svolgere le manovre necessarie. La Vela è inoltre un ottimo metodo per sviluppare capacità di team building: è indispensabile infatti che i membri dell’equipaggio si rispettino gli uni con gli altri, svolgendo ognuno il proprio compito.
Da un progetto svedese di recupero di ragazzi considerati difficili e socialmente non inseriti è nata infine anche la cosiddetta “Vela-terapia” che è stata dimostrata essere un aiuto valido al sostegno di numerose procedure psicoterapeutiche.
In Campania esistono dei club a cui rivolgersi per scoprire tutto quello che riguarda questo meraviglioso sport. Scopriamone alcuni.

Club Nautico della Vela di Napoli

Il Club Nautico della Vela di Napoli è un’istituzione storica del capoluogo partenopeo. Fondato nell’estate del 1901 ai piedi dell’antico Castel dell’Ovo, oggi per le sue caratteristiche e potenzialità è uno dei primi Circoli Velici Affiliati alla Federazione Italiana Vela della V zona ed è il 7° Club ultracentenario Italiano.
Nella sua lunga storia il Club Nautico ha gestito diversi eventi importanti come i Campionati Nazionali del Tirreno e il Campionato Nazionale Assoluto IMS, che è la più importante manifestazione italiana per le classi d’altura. Negli ultimi anni sono emersi alcuni atleti d’interesse nazionale e internazionale come Buchberger, Braucci, Apolloni e i due fratelli Montefusco.

Ad oggi, tra i tanti equipaggi e armatori presenti al pontile spicca il nuovo equipaggio di Sexy, composto da Soci Sportivi Under 35 del Club Nautico della Vela, con una nuova armatrice e socia del Club Angela Groger. Oltre all’attività prettamente velica ed organizzatrice, il Nautico si è caratterizzato per una rinomata Scuola Vela d’Altura e giovanile che ha portato alla costituzione di un fulcro unico in campo velico per competenza ed esperienza. L’obiettivo è mirato a far avvicinare giovani e adulti a tutte le attività marinare, al fine di creare momenti di aggregazione con finalità educative, culturali e formative.
L’offerta formativa che offre è completa, sia per le derive olimpiche della classe Laser che per la vela d’altura con i corsi base (Avvicinamento, Perfezionamento e Avanzato). Inoltre, con l’arrivo al pontile del Nautico delle due barche Blusail24 sono stati attivati i corsi regata per tutti coloro i quali abbiano interesse ad avere un approccio più tecnico e competitivo.
Per chi invece preferisce avere un approccio più crocieristico sono attivi i corsi: Crociera e Patente Nautica entro e oltre le 12 mn.

Club Velico Salernitano

Il “Club Velico Salernitano” è nato dall’impegno di sette giovani, amanti del mare e appassionati della vela che, all’epoca poco più che trentenni, l’11 novembre del 1983 costituirono l’associazione.
A loro va il merito di tutte le “battaglie” intraprese per conquistare le aree del porto turistico, per superare le notevoli difficoltà giudiziarie e burocratiche per l’ottenimento delle numerose autorizzazioni per l’installazione dei pontili, per la realizzazione della sede sociale e per le continue sollecitazioni alle autorità competenti per la messa in sicurezza delle strutture portuali.
All’epoca pochi coraggiosi avevano fiducia nel progetto dei soci fondatori, ma oggi il Club Velico Salernitano è una solida associazione sportiva dilettantistica che conta più di 300 soci ed è ben radicata nel tessuto sociale cittadino. In ambito sportivo gli atleti hanno primeggiato nel corso degli anni in competizioni veliche su tutta la penisola italiana ed anche all’estero.

Pertanto il club velico salernitano riscuote stima e l’apprezzamento della Federazione Italiana Vela che gli affida l’organizzazione di manifestazioni veliche di carattere regionale e nazionale. Una delle competizioni storiche che il circolo organizza da più di 30 anni è la Coppa d’Autunno per barche d’altura oltre al campionato d’altura del golfo di Salerno, in sinergia con il comitato circoli velici salernitani di cui il CVS fa parte. La scuola di vela, fiore all’occhiello dal circolo, autorizzata FIV, è dotata di attrezzature a norma, di imbarcazioni e di tutti i mezzi necessari a raggiungere i luoghi di gara. Vengono proposti diversi tipi di corsi, da quelli di avviamento e perfezionamento per bambini, fino ai weekend a vela per gli adulti. Gli allievi, oltre a praticare uno sport sano, nobile e formativo, imparano la cultura del mare ed assumono così i basilari per praticare, da adulti, un diporto nautico sicuro e rispettoso dell’ambiente.

Gli asini diventano protagonisti della pet therapy

Gli asini diventano protagonisti della pet therapy

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A Capaccio –  Paestum i volontari di “Maestro asino” si dedicano all’onoterapia

Spesso considerati nell’immaginario collettivo come animali poco svegli e non troppo intelligenti, oggi gli asini si prendono la loro rivincita diventando protagonisti della pet therapy. L’onoterapia, ossia la terapia con gli asini, è infatti un vero e proprio percorso terapeutico che ha dimostrato di essere particolarmente efficace con bambini con problemi cognitivi, anziani e diversamente abili.

Ma cosa rende questa tipologia di equini così speciali?

Gli asini, ritenuti a ragione “animali sociali”, “accumulatori di stress”, sono in grado di suscitare emozioni positive e di coinvolgere il proprio interlocutore. La loro proverbiale pazienza ed il loro essere diverso costituiscono delle qualità uniche che ne fanno un ottimo co-terapeuta, suscitando emozioni e sentimenti positivi.
Si tratta di animali buffi, da abbracciare, stringere, coccolare: tutte azioni che spingono ad uscire da sé ed aprirsi al mondo esterno, per dare e ricevere attenzioni ed affetto; ad essere “presenti” per poter sintonizzare le proprie sensazioni ed emozioni, riconoscendole e dominandole. L’animale diventa così un catalizzatore che aumenta la percezione delle emozioni e dei sentimenti, favorendo lo sviluppo dell’autostima del senso di sicurezza e responsabilità. L’impegno nell’accudire l’animale supporta la crescita e la maturazione della persona, contribuendo a fargli acquisire un’immagine positiva di sé e del proprio valore accrescendo autostima, autocontrollo, percezione sensoriale, gestione delle emozioni, affettività e aiutando a contrastare solitudine, ansia e depressione.

Proprio da queste premesse è nata l’associazione Maestro asino onlus che, a Capaccio Paestum, in provincia di Salerno, è impegnata, con protagonisti i suoi tre simpatici asinelli, Ettore, Caterina e Beatrice, nella realizzazione di attività assistite e progetti di onoterapia. L’associazione è stata fondata nel 2014, ed è un’idea dell’insegnate di sostegno Antonella Chiarelli. Oggi con lei collaborano docenti, specialisti ed operatori volontari, accomunati dall’amore per gli asinelli, i quali in maniera del tutto libera, spontanea e gratuita aiutano il prossimo con una “pet therapy” molto efficace.
Gli ospiti dell’asineggio di Maestro Asino, svolgono con i loro visitatori una serie di divertenti attività dirette a prendersi cura, gestire e giocare con gli asini, effettuando inoltre delle rilassanti passeggiate, in compagnia di questi splendidi animali, a contatto con la natura riscoprendo i ritmi e gli stili di vita di una volta.
Attualmente i volontari e gli asini dell’associazione sono impegnati nella realizzazione di un progetto di onoterapia, denominato “Il primo della classe”, in favore dei bambini diversamente abili che frequentano la scuola dell’infanzia e primaria dell’I.C. Capaccio — Paestum diretto dalla Dirigente Scolastica Enrica Paolino nonché di un secondo progetto denominato “Maestro Asino” in favore dei bambini diversamente abili della scuola primaria dell’ I.C. di Albanella, finanziato dall’Istituto di Credito B.C.C. di Capaccio – Paestum, dalla società Convergenze s.p.a. e dal Comune di Albanella.

Per questa primavera è in programma un progetto organizzato dall’Amministrazione del Comune di Camerota, destinato ad alcuni utenti diversamente abili di quel comune.
Chi fosse interessato inoltre, potrà far visita agli asini dell’associazione e partecipare alle numerose attività, in occasione dell’organizzazione della “giornata con gli asini” evento che si svolge alcune volte l’anno (la data sarà indicata sul sito) e durante il quale l’asineggio è aperto a tutti.

Per ulteriori informazioni
www.maestroasino.it
email: [email protected]
tel: 366 8331092
Via Feudo nr.12 del comune di Capaccio – Paestum (SA)

I benefici dell’andare in bicicletta

I benefici dell’andare in bicicletta

ciclista andare bici

Dalle ricadute positive sulla salute, sull’economia e sull’ambiente: pedalare conviene

La bicicletta si candida a diventare protagonista della rivoluzione della mobilità sostenibile. E nonostante l’Italia sia ancora ben lontana dal raggiungere i numeri del resto dell’Europa sull’uso delle due ruote, i dati fanno ben sperare. L’ultimo rapporto Isfort sulla mobilità degli Italiani ha registrato un aumento di ben due punti percentuale sull’uso della bici dal 2016 al 2017. Si è passati infatti dal 3,3% al 5,2%.

La strada da percorrere è sicuramente lunga, ma dai Comuni arrivano i primi segnali positivi. A Cesena e Bari ad esempio sono partiti gli incentivi per chi sceglie di recarsi a lavoro pedalando. Dopotutto andare in bici fa bene all’ambiente, limitando l’emissione di gas di scarico dovuto all’uso delle automobili, e anche alla salute.
Diversi studi hanno infatti dimostrato i benefici della pedalata: venti minuti al giorno in sella farebbero bene al cuore, alle articolazioni e permetterebbero anche di allentare lo stress quotidiano. E se gli effetti positivi sull’ambiente e la salute non dovessero bastare, le ricadute economiche potrebbero convincere anche i più scettici. I turisti interessati a viaggiare su due ruote ad esempio, aumentano sempre più, e secondo un’indagine firmata Confindustria-ANCMA e The European House Ambrosetti sul valore delle due ruote, si ipotizza un valore potenziale del cicloturismo italiano di circa 3,2 miliardi di euro. L’Italia è inoltre al primo posto in Europa per la produzione di biciclette, con 2,3 milioni di unità. Insomma, secondo i dati Legambiente, l’insieme degli spostamenti a pedali genererebbe in Italia un fatturato superiore ai 6 miliardi di euro, considerando il settore della produzione, il cicloturismo, ma anche il risparmio sanitario dovuto alle ricadute positive sulla salute dei cittadini, per non parlare dei risparmi su carburante e costi ambientali, grazie alla limitazione dell’emissione dei gas serra.

La Campania e il Sud Italia in generale purtroppo hanno molto ancora da fare per rendere le proprie strade a prova di ciclisti. Al dodicesimo Rapporto Euromobility 2018, che fotografa le principali 50 città italiane e le loro prestazioni in termini di mobilità sostenibile, Napoli si classifica solo al 39° posto, seguita da Salerno al 44°. Per questo il lavoro di sensibilizzazione delle associazioni sul territorio assume un ruolo importante. Tra le realtà che si impegnano per la diffusione della bicicletta quale mezzo di trasporto ecologico, in un quadro di riqualificazione dell’ambiente, urbano ed extraurbano, c’è la FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta a cui in Campania aderiscono diverse realtà territoriali, come “Caserta in bici”.

“La nostra idea – ci spiega Sara Femiano di Caserta In bici – è che utilizzando mezzi di locomozione diversi dall’auto privata, e strutturando le città per dare la “precedenza” alle categorie cosiddette deboli come pedoni, bambini, anziani, disabili, ciclisti, tutte le città possano migliorare in termini di qualità della vita, di qualità dell’aria, di sicurezza”.
Il gruppo non organizza solo attività ed eventi in bici, ma si è impegnato anche a redigere un progetto che è stato donato al Comune di Caserta, per la promozione di un sistema integrato di piste ciclabili, il tutto pensato da un gruppo di tecnici che hanno donato il loro tempo e le loro energie per migliorare la città. È stata anche svolta un’indagine dello stato dell’arte delle piste ciclabili e della mobilità sostenibile in città che hanno messo in luce l’esistenza di quasi 10 km di piste ciclabili poco conosciute e mantenute, senza alcun tipo di intermodalità.
“Usare la bici per gli spostamenti cittadini – concludono dall’associazione – non può essere considerato naif, ma deve essere visto come l’unica alternativa possibile e realizzabile per avere città più a misura di persona”.

ALCUNI DEI GRUPPI FIAB ATTIVI IN CAMPANIA

Cicloverdi Napoli

www.cicloverdi.it
tel. 0811291184

Caserta in Bici
https://www.facebook.com/CasertaInBici/
[email protected]

RISORGI-MENTI. Un museo diverso per diversi sabati

RISORGI-MENTI. Un museo diverso per diversi sabati

Risorgi-Menti è il nuovo e speciale programma di attività primaverili del Museo Irpino di Avellino, la cui sezione Risorgimentale, all’interno dell’ex Carcere Borbonico, ospiterà cinque inediti appuntamenti dal 7 aprile al 26 maggio 2018, ognuno in occasione delle aperture straordinarie del sabato mattina.

Tutto parte dal gioco di parole creato attorno al nome del periodo storico nel quale il museo si identifica e dai molteplici significati, originali e a tratti ironici, che esso ispira. Nascono, così, inedite riletture delle collezioni del museo, degli spazi del Carcere borbonico e della storia d’Italia, sviluppate all’interno di cinque iniziative che riescono a unire discipline orientali e ricerca interiore, psicologia e cultura giovanile, attraverso un singolare filo conduttore fatto di visite, conversazioni, performance, degustazioni, giochi a tema e meditazioni.

Risorgi-Menti è una delle numerose attività di valorizzazione del patrimonio del Museo Irpino curate da Mediateur e promosse dalla Provincia di Avellino che, attraverso programmi educativi, eventi tematici, progetti scientifici e azioni didattiche, continuano da anni nel coinvolgimento di pubblici diversi, nella sperimentazione di nuovi linguaggi e nella creazione di un’offerta culturale in linea con quella dei principali musei moderni.

Risorgi-Menti-mediateur

— Programma —

RISORGI-MENTI #1
Profumi d’Oriente

Sabato 7 aprile, alle ore 11.00, le ceramiche della Collezione Salomone ispirano un viaggio alla scoperta del Sol Levante e degli antichi princìpi della dottrina olistica. Si tratterà di un piacevole incontro per “risollevare la mente” tra cultura orientale e cromoterapia, storia e meditazione, accompagnati dalla degustazione finale di tè aromatici.

Ingresso libero – A cura della Dr. ssa Naturopata e Floriterapeuta Janet Barzaghi dell’Associazione Natural – UP

RISORGI-MENTI #2
Mental coaching nella Storia

Sabato 14 aprile e sabato 12 maggio, alle ore 11.00, due occasioni per far “risorgere” il nostro stato d’animo, imparando a gestire lo stress e le emozioni, e a sviluppare al meglio le competenze professionali e personali grazie alla disciplina del mental coaching, nata negli Stati Uniti tra gli anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso. Un allenamento mentale condotto nelle sale del museo, per imparare a usare al meglio l’immaginazione, a superare le difficoltà e a risolvere i conflitti, gestire il tempo e raggiungere gli obiettivi.

Ingresso libero – A cura della mental coach Antonella Russoniello

RISORGI-MENTI #3
Cervelloni in gara sulla Storia d’Italia

Nella settimana dal 17 al 21 aprile le scuole medie della provincia irpina si sfidano al museo con un gioco a squadre basato su quiz, gare di memoria e prove di abilità mentali. Dopo un’attenta visita guidata alle collezioni risorgimentali, le classi competono a suon di risposte esatte sugli eventi e sui personaggi della Storia dell’Unità nazionale.

RISORGI-MENTI #4
Yoga al Museo

Sabato 5 maggio, alle ore 11.00, il museo apre le porte a una delle più antiche discipline meditative per alimentare il benefico rapporto tra arte, cultura e benessere che solo benefici apporta all’organismo e allo spirito. Sotto la guida di un esperto maestro di discipline orientali, sarà possibile conoscere le principali tecniche di meditazione e postura e nello stesso tempo lasciarsi andare alla leggerezza del respiro nella suggestiva cornice dell’ottocentesco complesso dell’ex carcere borbonico di Avellino.

Ingresso libero – a cura dell’Associazione Jayananda Yoga del Mº Michelangelo Melchionna

RISORGI-MENTI #5
Barbe e baffe di ieri e di oggi

Sabato 26 maggio l’appuntamento conclusivo sarà dedicato alla storia del costume e della moda personale tra XIX e XXI secolo, in particolare quella che ha visto modificare i volti maschili nel corso dei decenni. Protagonisti saranno barbe, pizzetti, baffi e basette, che ieri incorniciavano i menti austeri dei nostri patrioti e oggi, più prosaicamente, caratterizzano stili e tendenze di giovani e meno giovani.
Un’azione a metà tra storia, estetica e antichi mestieri, tra performance di barbieri moderni chiamati per l’occasione, uno speciale contest e una mostra di barbe e baffi patriottici per rendere omaggio agli eroi “diversamente barbuti” che hanno difesero il nostro tricolore e a quelli che, più o meno consapevolmente, continuano a imitarli tutt’oggi.

Info e contatti

Mediateur | Carcere Borbonico Museo Irpino

www.mediateur.it/museoirpino
www.facebook.com/museoirpino

Teniamoci per mano

Teniamoci per mano

Un naso rosso, una bottiglietta che diventa un cannocchiale, un prelievo che diventa un tappeto rosso con una parata di soldatini, un centimetro che misura l’alluce più lungo in tutta la stanza,  un topino di gomma alla ricerca di piedini “profumati”, un bouquet di palloncini per le mamme più tristi e un walzer anni 30 con gli anziani rimasti soli in istituto. Questi sono alcuni dei gesti che improvvisano i clown di corsia dell’associazione “Teniamoci per mano” la Onlus partenopea che attraverso la terapia del sorriso, si impegna a rendere più leggera la degenza in ospedale di piccoli e grandi pazienti ricoverati presso i nosocomi e le case di cura per anziani di tutta Italia.
Gli studi scientifici hanno dimostrato che ridere attiva tutte le parti del corpo umano producendo beta endorfine da parte delle ghiandole surrenali che producono cortisolo, un ormone che regola la risposta allo stress e aiuta a sopportare meglio il dolore, fisico o psicologico. Migliora la circolazione del sangue e della pressione arteriosa, rilassa il corpo e migliora la respirazione. Ha molteplici benefici su tutti i pazienti e in particolar modo sui bambini che possono vivere il loro momento di magia anche in situazioni più compromesse.
Teniamoci per Mano Onlus,  operativa sul territorio nazionale da oltre 7 anni offre il suo servizio completamente a titolo gratuito e vive di piccole donazioni libere e occasionali da parte dei donatori affezionati alla causa.
È attiva in oltre 33 ospedali in tutta Italia con tre sedi operative localizzate a Napoli, Roma e Bologna.
“Indossare un naso rosso e colorare di gioia il viso di un bambino che ogni giorno lotta contro la sua malattia, consapevole che in quel momento gli stai regalando un’ora di “VITA” è l’azione migliore che possiamo compiere ogni giorno su questa terra”, afferma Eduardo Quinto, responsabile e fondatore dell’associazione che continua dicendo: “È prezioso il lavoro dei nostri volontari che ogni giorno riescono a trovare un pò di tempo da dedicare al prossimo. Non è banale e va riconosciuto il loro impegno…grazie al loro splendido lavoro morale, al tempo e alla genialità del loro “clown” riescono a fare dei piccoli miracoli e noi siamo orgogliosi di poter donare questo servizio gratuito a tutti gli ospedali che con gioia ci ospitano”.
Per diventare un clown di corsia è indispensabile partecipare al corso di formazione della durata di due giorni (info sul sito www.teniamocipermanoonlus.net) e compiere 150 ore di tirocinio in ospedale con il supporto di clown professionisti che guidano il neo clown con attenzione durante le proprie esperienze in corsia, supportandoli e formandoli sul campo nell’attuazione di gesti e comportamenti adeguati a tutte le patologie e situazioni circostanti.
Quest’anno l’associazione ha ricevuto in comodato d’uso da Ferrovie dello Stato, uno spazio di circa 200mq presso la stazione di Gianturco a Napoli dove costruire “La bottega della leggerezza”, luogo che diventerrà presto, non solo il “quartier generale” dell’associazione ma il primo ambulatorio clown gratuito che offrirà alle famiglie meno abbienti visite mediche specialistiche con il supporto dei più grandi luminari d’Italia. In questo spazio sarà allestito anche un punto di ascolto psicologico per intere famiglie e uno spazio di supporto, integrazione e rieducazione dei ragazzi di periferia.
Teniamoci per Mano è ogni giorno alla ricerca di volontari e professionisti che vogliono gratuitamente offrire il loro supporto al fine di poter perfezionare il servizio offerto e poter ingrandire la sua splendida famiglia.

Per sostenere l’associazione o il progetto “la bottega della leggerezza” consultare il sito: www.teniamocipermanoonlus.net

 

Il bioagriturismo di Pontelandolfo

Il bioagriturismo di Pontelandolfo

Borgo Cerquelle nasce dal progetto di recupero di un antico borgo contadino per farne rivivere le attività e le tradizioni.
La cucina propone i piatti stagionali della tradizione locale nel rispetto della moderna scienza dell’alimentazione. Gli ingredienti provengono dalle nostre coltivazioni biologiche e dai contadini del posto. Pane, pasta, dolci fatti a mano, grigliate fanno riscoprire sapori ormai dimenticati. I nostri piatti sono solo piatti genuini e fatti in casa.
Il bioagriturismo Borgo Cerquelle è situato in Campania, sulle colline del Sannio Beneventano nel comune di Pontelandolfo (BN), a circa 600 mt. S.l.m.
Il borgo è formato da case rurali in pietra edificate tra la fine del ‘600 e gli inizi del ‘900, caratterizzate da portali, scale, loggette ed archi tipici dell’architettura contadina locale. Il suo recupero è stato realizzato sulle testimonianze degli anziani che vi vissero e applicando le stesse tecniche tradizionali con cui fu costruito. La denominazione “Cerquelle” (giovani querce) nasce da “cerque”, nome dialettale delle querce, che da sempre caratterizzano la contrada.
È circondato da colline e vallate coperte di uliveti, pascoli e boschi. In pochi minuti si raggiunge il ruscello Lente, in cui è possibile fare il bagno. Il territorio circostante rientra nella zona di protezione speciale del Massiccio del Matese.
Sono presenti diversi rilievi intorno ai 1000 m. con grotte, monoliti e sculture naturali; torrenti con cascate, forre e inghiottitoi; le sorgenti sono più di una dozzina.
I vicini boschi di faggi, castagni e querce sono ricchi di asparagi, funghi, more e fragoline.
Nelle vicinanze sono facilmente individuabili upupe, merli, picchi, gazze, poiane, falchi, gufi, civette, allocchi, rane, rospi, bisce dal collare, cervoni, ghiri, ricci, tassi, martore, donnole, faine e volpi.
In breve tempo è possibile raggiungere diverse località di grande valore naturalistico: le oasi wwf di Campolattaro (10 km), di Guardiaregia (40 km) e di Pannarano (50 km), i parchi regionali del Matese (35 km) e Taburno-Camposauro (40 km). Le sale ristorante dell’agriturismo hanno pareti in pietra e soffitti in legno, e sono arredate con antichi tavoli in quercia.
La cucina propone i piatti stagionali della tradizione locale nel rispetto della moderna scienza dell’alimentazione. Gli ingredienti provengono dalle nostre coltivazioni biologiche e dai contadini del posto. Pane, pasta, dolci fatti a mano, grigliate con la nostra legna fanno riscoprire sapori ormai dimenticati. Inoltre: cucina vegetariana, vegana, per celiaci. Le camere sono termoriscaldate, hanno servizi ed ingressi indipendenti, e sono arredate con letti matrimoniali a cui si possono aggiungere letti singoli e culle. Le famiglie e i loro bambini possono godersi le attività dell’agriturismo e partecipare al programma della Fattoria Didattica. Qui i bambini hanno la possibilità di inventarsi i loro giochi tra le case, nei prati e nei boschetti del borgo (magari sporcandosi un po’). Avranno a disposizione terra, erba, foglie, acqua, sassi, rametti, alberi ed animali al posto di videogiochi, computer e televisione.
Gli animali dell’agriturismo sono allevati secondo i principi dell’allevamento biologico.Trattati con rispetto ed amore sono tranquilli e pazienti, soprattutto con i bambini. Sono quindi l’ideale per compagnia, giochi e pet-therapy. A Borgo Cerquelle  si può ascoltare il linguaggio degli animali della fattoria, conoscere il loro comportamento, imparare ad avvicinarsi ad essi senza spaventarsi, né spaventarli, assistere e partecipare alle attività dell’agriturismo (curare l’orto, accudire gli animali, raccogliere la legna, accendere il fuoco, ecc.), visitare il nostro piccolo museo della civiltà contadina, fare passeggiate per i vialetti e i sentieri che attraversano il borgo, gli orti e i boschetti che lo circondano; per i più intraprendenti le passeggiate possono spingersi al ruscello dove si può gustare un bagno rigenerante nell’acqua fresca e cristallina. In ogni caso: tanto, tanto relax!

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