Ravello Festival 2018

Ravello Festival 2018

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Ventisei appuntamenti in cartellone dal 30 giugno al 25 agosto per un programma artistico che offre al pubblico di Ravello il meglio della scena mondiale: grandi orchestre internazionali e acclamati direttori, nomi storici e autori di ricerca del jazz, compagnie ammiraglie di balletto, coreografi contemporanei e icone intramontabili della danza, contaminazione tra generi diversi, pagine inedite e produzioni speciali che nell’estetica della rappresentazione traggono ispirazione dai grandi temi di sempre, e dalle “questioni” lasciate aperte dal Novecento.
Il Ravello Festival giunge quest’anno alla 66esima edizione e mostra personalità e rigore nel nome della tradizione musicale classica (apertura con il capolavoro di Wagner, Tristano e Isotta), sperimenta sul terreno del sincretismo creativo e omaggia autentiche leggende della danza e del jazz che raccontano valori prima ancora che esibire talenti: il Novecento fa da sfondo, ad esempio, nel tributo alla resistenza per la libertà (Paolo Fresu con il coro corso “A Filetta”) o nella celebrazione del ’68 che ispira il cartellone della danza a 50 anni da quell’epifania ribelle che cambiò il mondo.

Firmano il programma Alessio Vlad (musica), Maria Pia De Vito (jazz), Laura Valente (danza, tendenze, formazione, mostre e nuovi linguaggi) al terzo anno della loro direzione artistica. Un’offerta culturale resa possibile grazie allo sforzo delle politiche pubbliche della Regione Campania che radica nel sostegno alle eccellenze dell’industria creativa un segmento fondamentale della sua strategia di sviluppo.
Posto d’onore al nume tutelare del festival, Richard Wagner, cui sono dedicati il concerto d’inaugurazione (30 giugno) affidato a uno dei più grandi maestri del nostro tempo, Esa Pekka Salonen che dirigerà la Philharmonia Orchestra di Londra e quello di chiusura con la Deutsche Oper di Berlino e Donald Runnicles che da anni ne è il direttore principale. Un ritorno, quello del maestro di Helsinki, che vuole avere il senso di una acquisizione di un legame, con un programma pensato apposta per Ravello. L’anno scorso Salonen incantò il pubblico con una esibizione in cui il virtuosismo e l’energia seppero nutrirsi della forza d’impatto di un paesaggio che egli stesso annotò nel suo taccuino di viaggio digitale, cui si affianca la presenza, per la prima volta a Ravello, di Runnicles che, a capo di uno dei più importanti Teatri tedeschi, a Wagner ha dedicato gran parte di una prestigiosa carriera. Il cartellone musicale è costellato di concerti di assoluto pregio sia per la qualità degli interpreti che per i programmi scelti. Non mancherà il tradizionale Concerto all’Alba (11 agosto) quest’anno consegnato nelle mani del giovane e talentuoso direttore americano Ryan McAdams. Da segnalare il ritorno dei Concerti di Mezzanotte i cui protagonisti saranno il pianoforte e prestigiosi pianisti.

La proposta artistica della sezione jazz (Roots and wings) offre un programma dedicato alle voci, quest’anno in prevalenza maschili, con progetti ad hoc per Ravello, in cui la musica sembra essere tecnica narrativa che trae ispirazione dalle grandi poetiche del Novecento affrontandone le grandi questioni irrisolte. Il primo appuntamento sarà con Ivan Lins (10 luglio), vera e propria icona della musica popular brasileira, e il raffinato progetto basato sulla rilettura di brani del suo repertorio, ripensato in chiave jazzistica, insieme al gruppo italiano InventaRio, con cui ha da tempo una assidua collaborazione.
La chiusura jazz sarà affidata a Bill Frisell accompagnato sul palco dalla cantante Petra Haden con il progetto “When you wish upon a star” dedicato al mondo del cinema e a quelle atmosfere musicali dei classici del grande schermo ormai patrimonio indelebile della letteratura musicale (1 agosto).

1968-2018: sono passati cinquanta anni. A quello ‘spirito’, fatto di simboli e icone, eredi (legittimi e non) e leggende, militanze e battaglie per i diritti civili e di genere è dedicata questa edizione della danza del Ravello Festival. Primo appuntamento con Bill T. Jones, simbolo di impegno civile incentrato sulla lotta contro i pregiudizi razziali, sessuali e religiosi, incoronato dal Times come “uno dei tesori insostituibili d’America”. Il grande coreografo americano, in scena con il suo gioiello – la Bill T. Jones / Arnie Zane Company – compagnia americana multiculturale che ha contribuito all’evoluzione della danza contemporanea nel mondo – firma una creazione – /Time : Study II 2018 for Ravello – dedicata al tema del festival e pensata per il palco di Villa Rufolo.
Anche quest’anno previsto il progetto di formazione e internazionalizzazione del talento dei giovani danzatori della Regione Campania, Abballamm’!, ideato da Laura Valente con la collaborazione di Gennaro Cimmino, che vede il coinvolgimento dei centri di eccellenza riconosciuti dal MiBACT e dalla Regione Campania e, dal 2017, con la collaborazione dell’Università di Salerno.

Per il programma completo: www.ravellofestival.com
Boxoffice: tel. 089 858422 – [email protected]

Sbandieratori, musica popolare e laboratori: ecco il Palium Sancti Martini

Sbandieratori, musica popolare e laboratori: ecco il Palium Sancti Martini

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La primavera dà il benvenuto al Palium Sancti Martini. Rinviato per le avverse condizioni meteorologiche, la rievocazione medievale si svolgerà domenica, 8 aprile.

Ricco ed emozionante il programma. Alle ore 16.00, si terrà la Rievocazione storica della vita medievale di Monteforte Irpino nel 1109 con il “Palium Sancti Martini”: il corteo storico partirà dalla piazzetta Don Crescenzo Amodeo. Con inizio alle ore 17.00, si terrà l’Affido del Feudo dei Principi di Sanseverino a Guglielmo di Monteforte, il Giuramento di fedeltà di Guglielmo, Signore di Monteforte, il Giuramento del Capomastro delle contrade, il Combattimento Medievale e lo Spettacolo degli Sbandieratori Cavensi, arricchito dall’esibizione della Scuola di Tarantella Montemaranese. Il Palio continuerà con “Cursus cercinae et copellae – Corsa r’o truocchio e r’a copella”, gara medievale con maestre copellare, “I bambini e la tradizione”, con la presentazione dei lavori eseguiti durante i laboratori, e la degustazione di pietanze medievali. Alle 19.00, sempre in Piazza Umberto I, lezione-spettacolo di Tarantella di Montemarano e Danze dal Mondo a cura della Scuola di Tarantella Montemaranese e di Ballando per le Strade, e il concerto de I Picarielli, gruppo impegnato nella diffusione della musica popolare.

Dal quinto secolo ad oggi rivive il culto di San Martino, patrono di Monteforte Irpino, attraverso la rievocazione delle atmosfere medievali della seconda metà del 1109. L’evento giunto alla sua ventesima edizione, promosso dal Comune di Monteforte Irpino e finanziato dalla Regione Campania nell’ambito del POC 2014-2020 (linea strategica 2.4 “Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e cultura”), è organizzato grazie alla preziosa collaborazione con Pro loco Mons Fortis, associazione Amici del Palio, scuole ed istituti scolastici, con la direzione artistica di Roberto D’Agnese.

«C’è grande attesa per il momento conclusivo del Palio di San Martino – dichiara Costantino Giordano sindaco di Monteforte Irpino – Abbiamo preferito affidarci a condizioni meteorologiche che consentissero di godere a pieno dell’evento che si pone l’obiettivo di valorizzare le nostre radici e le nostre tradizioni che fanno riferimento al culto per il nostro Santo Patrono legando questo nostro patrimonio alla promozione delle nostre eccellenze culturali ed agroalimentari. Questo evento nasce per dare rilievo alla nostra memoria attraverso il recupero di un legame dentro la nostra comunità. La rievocazione, infatti, ha senso soprattutto se si considera il coinvolgimento di tantissimi cittadini montefortesi che da anni si impegnano per consegnare questa tradizione alle prossime generazioni. E’ per loro e con loro che vogliamo dare lunga vita al Palio di San Martino».

«L’inizio della primavera viene esaltato dalla nostra rievocazione storica – dichiara Lia Vitale, assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione del Comune di Monteforte Irpino – con la quale vogliamo far conoscere ancora di più quello che è il nostro patrimonio culturale, nella sua accezione più ampia possibile. Attraverso la rievocazione, infatti, facciamo rivivere un’epoca, quella medievale, attraverso il culto, il legame con Il nostro Santo Patrono è punto di forza nella tutela della nostra identità. Vogliamo rafforzare la nostra appartenenza alla nostra amata comunità. In questo senso il Palio di San Martino è una straordinaria occasione che vogliamo offrire ai cittadini di Monteforte Irpino e a coloro che vorranno condividere con noi la suggestione di questo evento».

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