ARCAT Campania: club territoriali per il trattamento dell’alcolismo e non solo

ARCAT Campania: club territoriali per il trattamento dell’alcolismo e non solo

alcoolismo bere 2

I Club Alcologici Territoriali sono comunità multifamiliari territoriali fulcro dell’approccio ecologico sociale elaborato da V. Hudolin negli anni ’60 per il trattamento dei problemi alcolcorrelati. Sono una realtà di volontariato, indipendente da qualsiasi istituzione pubblica, attivamente inseriti nella comunità locale organizzati in associazioni a vari livelli (locale, regionale, nazionale, mondiale) e rappresentano il sistema di trattamento non istituzionale più diffuso in Italia e attualmente riproposto in circa 40 paesi del mondo.

Nascono per affrontare le sofferenze legate al consumo di alcol ma successivamente si sono dimostrati efficaci nell’accogliere il disagio correlato ad altre forme di attaccamenti, come ci dimostra la positiva esperienza dei programmi di intervento su azzardo e new addiction avviati negli ultimi 20 anni a Salerno.
Si sono evoluti dai gruppi di auto mutuo aiuto centrati sul semplice trattamento del sintomo a laboratori di sperimentazione di stili di vita in cui il superamento del problema avviene in un processo di ri-orientamento globale degli stili di vita della famiglia e di educazione alla valorizzazione delle risorse al fine di scoprire e moltiplicare il capitale sociale di cittadinanza solidale e partecipe ai bisogni civici della comunità.

I problemi correlati all’assunzione di stili di vita rischiosi sono un fenomeno sistemico e complesso che coinvolgono lo stato di salute dell’INDIVIDUO, della FAMIGLIA e della COMUNITÀ. Trovano la loro origine nell’attuale cultura sociale che propone uno stile di vita normalizzato che può interessare tutta la popolazione compromettendo la qualità generale della sua vita e del suo benessere.
Per la sua multidimensionalità, l’Approccio Ecologico Sociale non è riducibile ad una mera tecnica di trattamento dei disturbi fisici o psichici indotti dall’alcol, dall’azzardo o da altre addiction finalizzata al loro controllo o contenimento, ma ambisce a contribuire all’affermazione di un modello culturale che promuova una migliore qualità della vita della persona, della famiglia e della comunità.

Il Club individua nella famiglia la risorsa principale per la realizzazione del processo di crescita e di cambiamento delle persone e promuove la cultura della responsabilità, favorendo la presa in carico della propria salute e la partecipazione attiva alla costruzione della salute collettiva. Oltre a contribuire al cambiamento dello stile di vita di tutti i componenti delle famiglie, si propone di contribuire a modificare la cultura generale e sanitaria della comunità in cui è inserito ed è aperto alla collaborazione con tutti i soggetti, pubblici e privati, disponibili a sviluppare i programmi territoriali. In un’ottica di ecologica ancorata alla salute del territorio, il Club si caratterizza sempre più come una comunità di cittadini attivamente impegnati nel promuovere stili di vita sani nella comunità locale.

In Campania sono presenti 18 club a Salerno e provincia, Napoli e provincia ed Avellino afferenti all’ARCAT Campania.

SALERNO
Club “La Speranza”
Martedi ore 19.00, servitore insegnante Aniello Baselice
cell. 3474143999
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

Club “Il Bucaneve”
Mercoledi ore 18.30, servitore insegnante Tina Lettieri
cell. 3272638690
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

Club “La Fenice”
Mercoledi ore 18.30, servitore insegnante Stefania Pirazzo
cell. 3485709631
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

Club “La Rivincita”
Giovedi 19.30, servitore insegnante Mariarosaria Tepedino
cell. 3336801906
Chiesa dell’Immacolata
P.zza San Francesco

Club “Il Girasole”
Lunedi ore 19.00, servitore insegnante Angela Fascì
cell. 3392401330
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

Club “Il Maestrale”
Martedi ore 19.00, servitore insegnante Raffaella D’Antuono
cell. 3277903821
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

Club “Vittoria”
Martedi ore 19.00, servitore insegnante Giuseppe Lamberti
cell. 3333391914
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

OLIVETO CITRA
Club “S.Francesco D’Assisi”
Sabato ore 18.00, servitore insegnante Filomena Coglianese
cell. 3334984020
presso il Centro Sociale Via Sandro Pertini

NOCERA INFERIORE
Club “San Ciro”
Martedi ore 18.30, servitore insegnante Clelia Stanzione
cell. 3206179913
presso la Chiesa S. Giovanni di Cicalese

CAVA DE’ TIRRENI
Club “San Filippo Neri”
Mercoledi ore 18.30, servitore insegnante Clelia Stanzione
cell. 3206179913
presso la Chiesa S. Maria del Rovo

SCAFATI
Club “Avvenire”
Mercoledi ore 19.30, servitore insegnante Franco Cinque
cell. 3475996810
presso C.A.G. Maranatha, P.zza Falcone Borsellino

AGROPOLI
Club “Nuova Vita”
Lunedi ore 18.30, servitore insegnante Vincenza Marino
cell. 3492897393 presso l’Oratorio Giovanni Paolo II
Chiesa S.Maria della Grazie – P.zza della Repubblica

VALLO DELLA LUCANIA
Club “L’Ancora”
Lunedi ore 18.30, servitore insegnante Isabella Petracca
cell 3383723365
presso il Convento dei Domenicani

AVELLINO
Club “Liberi”
Venerdi ore 19.00, servitore insegnante Giovanni Vitale
cell. 3288477678
presso la Parrocchia S.Ciro – Viale Italia

NAPOLI
Club “La Rosa di Gerico”
Martedi ore 19.00, servitore insegnante Anna Coppola
cell. 3472965433
presso la Parrocchia della Visitazione
Via Nazionale delle Puglie – Tavernanova

CASTELLAMARE DI STABIA
Club “Il Girasole”
Martedi ore 18.00, servitore insegnante Patrizia Sisto
cell. 3492605299
presso la Chiesa del Carmine

PORTICI
Club “La Luce”
Lunedi ore 19.00, servitore insegnante Tina Turco
cell. 3387283360
presso la Chiesa della Salute

Incontri: la Festa del Volontariato 2018 di Irpinia Solidale

Incontri: la Festa del Volontariato 2018 di Irpinia Solidale

assistenza domiciliare anziani

La Festa del Volontariato, organizzata e promossa dal Centro Servizi Irpinia Solidale, rappresenta, ogni anno, l’occasione per condividere e valorizzare l’impegno dell’esercito di volontari che opera in provincia di Avellino nelle oltre 220 associazioni presenti sul territorio.
“Incontri” è il titolo della manifestazione, che si svolgerà giovedì 14 e venerdì 15 giugno al Campo Coni di Avellino, nell’ambito degli SportDays 2018. La Festa del Volontariato rappresenta non solo un’occasione di incontro tra le varie realtà associative, ma anche tra il terzo settore e i cittadini, che avranno modo di partecipare alle tante iniziative e conoscere da vicino la vivacità e l’eterogeneità che caratterizza il mondo del volontariato.
“Il nostro programma quest’anno è ricco di iniziative e soprattutto di novità – dichiara il presidente di Irpinia Solidale Giuseppe D’Argenio – I partecipanti avranno la possibilità di farsi coinvolgere in attività diverse quali, ad esempio, laboratori artistici e musicali; lezioni di equifitness; torneo di calcio balilla umano. Non mancherà l’intrattenimento per i più piccoli: dal disegno alla musica, dagli spettacoli itineranti ai laboratori interattivi”.
La due giorni vedrà la partecipazione di associazioni e volontari provenienti da ogni parte della provincia e operanti nei diversi settori di attività (dall’assistenza sociale alla protezione civile; dalla cultura all’ambiente; dalla tutela dei diritti alla sanità).
“Sarà un momento di festa – prosegue il presidente D’Argenio – ma soprattutto di scambio, confronto, conoscenza e di promozione della cultura della solidarietà e dei valori di gratuità, responsabilità sociale e integrazione”.
L’evento sarà presentato nel corso della conferenza stampa che si terrà giovedì 14 giugno 2018 alle ore 10,30, presso il Campo Coni.
“Un ringraziamento particolare – conclude il presidente – va al professore Giuseppe Saviano, organizzatore dell’importante kermesse sportiva da sempre attento alle tematiche sociali, per aver reso possibile anche quest’anno la collaborazione tra Centro Servizi Irpinia Solidale e SportDays”.

festavolontariato

 

 

 

 

Fratres, un impegno costante

Fratres, un impegno costante

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Si è svolta dal 18 al 20 maggio la 48ᵃ Assemblea Nazionale dei Gruppi Donatori di Sangue Fratres a Palermo, la scelta di questa città meravigliosa è ricaduta a seguito della proposta avanzata dal Consiglio Regionale Fratres della Sicilia al Consiglio Nazionale Fratres, che ha tenuto conto del fatto che Palermo è stata proclamata città italiana della cultura 2018. Il presidente Nazionale Fratres Sergio Balestracci ha affermato che, inizialmente, aveva qualche titubanza sull’organizzare l’assemblea ordinaria in Sicilia semplicemente per una questione di distanza la quale avrebbe potuto penalizzare la partecipazione da parte dei gruppi più distanti, ma nonostante ciò l’assemblea ha visto la partecipazione di oltre 300 gruppi operanti in tutta Italia, dei dirigenti, delle autorità religiose e civili, ma anche di personalità del settore socio-sanitario.

La prima tavola rotonda si è tenuta sulla talassemia, realizzata grazie al supporto del Coordinamento dei CSV della Sicilia – Fondo speciale per il volontariato, e moderata dal prof. Aurelio Maggio, direttore del Dipartimento di Ematologia e Oncologia presso l’A. O. O. R. Villa Sofia – Cervello di Palermo, che ha visto come relatori il dott. Antonino Giambona e Valentino Orlandi, presidente UNITED, Federazione Italiana delle associazioni delle Anemie Rare, Talassemie e Drepanocitosi, sono intervenuti, inoltre, i pazienti e una rappresentanza di Consulenti Sanitari Fratres e di Trasfusionisti di livello nazionale. Momento topico è stato quello in cui il Consiglio Regionale Fratres della Sicilia, presieduto da Antonino Pane ha consegnato due riconoscimenti a due siciliani che si sono contraddistinti per l’apporto e la collaborazione con la Fratres.
Il sabato è stato dedicato ai lavori associativi con la relazione di attività, ma è stato anche conferito uno speciale riconoscimento nazionale per meriti associativi a Roberto Fatuzzo, storico volontario e dirigente Fratres della regione, primo presidente regionale Fratres Sicilia e vicepresidente nazionale oltre che, in seguito, anche consigliere nazionale. Sono stati premiati, inoltre, dei gruppi che hanno registrato il maggior fattore di crescita annuo inerente alle donazioni e ai donatori. La mattina della domenica i vari gruppi e rappresentanti hanno sfilato con i labari sociali per le vie circostanti per poi partecipare alla Santa Messa presso la Chiesa Madre Maria SS delle Grazie di Terrasini officiata da don Renzo Cannella.
Durante l’assemblea, quindi, i referenti delle associazioni sono stati chiamati a fare il punto della situazione su ciò che è stato svolto dai Regionali e dai relativi gruppi durante il corso dell’anno 2017.
La Campania si ritrova a vivere, da metà 2016, una crisi profonda in quanto ha visto diminuire drasticamente il numero delle donazioni, ci si ritrova così, parafrasando il cav. Uff. Giuseppe Festa, a ricostruire un mosaico. Essendosi dovuti adeguare alla nuova normativa, gli standard precedenti non si possono più sostenere , ma naturalmente restano salvi i valori della donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue. Si bada sempre più alla qualità, da ciò è derivata la costituzione di una nuova figura, quella del referente alla qualità, nel caso di specie, Evarista Di Prisco, egli ha il compito di badare a che le procedure vengano eseguite, inoltre, lo stesso si è adoperato per l’istituzione dei corsi di formazione del personale per far sì che il personale addetto alla donazione sia formato e professionale.

L’augurio del presidente del Regionale Fratres Campania è che l’associazione medesima riesca ad avere un andamento ascendente e di qualità nonostante i metodi differenti utilizzati dai rispettivi interlocutori,lo stesso, ha evidenziato che nel 2017 si è registrato un drastico calo delle donazioni, ma nonostante ciò molti traguardi sono stati raggiunti, tra i quali si contano: l’accreditamento di due UdR (una a Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, presso la sede del medesimo gruppo e una a Montella, in provincia di Avellino, anch’essa situata presso la sede del medesimo gruppo) e di due autoemoteche (una acquistata in parte con il contributo del Fondo Nazionale di Solidarietà della Consociazione Nazionale presieduto da Vincenzo Lanzo ed il restante dai gruppi Fratres della provincia di Napoli e un’altra acquistata con il contributo dei gruppi della provincia di Avellino).

Tutto quanto su descritto comporta oneri di non poco conto, a tutt’oggi il Regionale Fratres Campania ha preso impegni per circa 45 mila euro. I problemi non mancano e sono dovuti per lo più ai contratti che sono a carico del regionale, lamenta il presidente Festa, cosa che non accade in altre regioni, somme che addizionate a quelle dell’acquisto delle autoemoteche e all’allestimento delle sedi fa sì che vengano messi a disposizione oltre 300 mila euro per il perseguimento dei fini dell’associazione. Nonostante il periodo buio, un ulteriore bagliore di speranza è stato la riattivazione di alcuni gruppi del salernitano come Siano grazie anche alla convenzione con il San Giovanni e Ruggi di Salerno.
L’attività dell’associazione non si ferma alla donazione in sé, ma si basa anche sulla promozione della stessa, molti progetti a tal proposito sono in atto. È stato presentato, infatti, al CSV di Avellino, grazie alla collaborazione del referente Giovani Fratres della Campania, Antonio Di Fraia, un progetto finalizzato alla promozione della donazione del sangue presso le scuole superiori e che, in futuro, verrà esportato nelle altre scuole della Campania. Martedì 22 maggio c’è stato un primo incontro dal titolo “DonarSi” presso il Liceo Scientifico Caprariis di Atripalda, suddiviso in due parti : c’è stato dapprima la conferenza ove il Presidente Regionale Fratres Campania Giuseppe Festa e il presidente del Consiglio provinciale Fratres di Avellino Evarista Di Prisco hanno spiegato in cosa consiste la donazione di sangue e l’attività che svolge la Fratres, il secondo momento è stato dedicato alla visita dell’autoemoteca da parte dei ragazzi del Liceo.
Nuovi progetti e attività sono in programma per contribuire a promuovere la donazione del sangue, il prossimo appuntamento di rilevanza nazionale è il meeting dei Giovani Fratres che si terrà il 7 e l’8 luglio a Salerno e vedrà la partecipazione dei giovani Fratres provenienti da tutta Italia.
Il 14 giugno viene festeggiata la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, è stata istituita nel 2004 dall’OMS ed è la ricorrenza del giorno di nascita del biologo austriaco Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni.

 

Calcio Balilla umano, si cercano squadre! Il Torneo del Csv agli Sportdays

Calcio Balilla umano, si cercano squadre! Il Torneo del Csv agli Sportdays

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La partecipazione agli SportDays del Centro Servizi al Volontariato “Irpinia Solidale” di Avellino quest’anno si arricchisce di tante belle novità. Una delle iniziative in programma è il Torneo di Calcio Balilla Umano. Si tratta di un vero e proprio calciobalilla in cui i giocatori sono persone reali in un campo di dimensioni gigantesche rispetto a quelle di un tavolo da gioco!
Il campo è attraversato trasversalmente dalle stecche e i giocatori devono tenersi saldamente aggrappati ad esse, con l’obbligo di non staccare mai le mani. Risultato:il divertimento non mancherà! E non mancheranno neanche simpatici premi per i vincitori!
Il Torneo si svolgerà dal 13 al 15 giugno 2018, nelle ore pomeridiane. La premiazione avverrà il 15 giugno nel corso della Festa del Volontariato.
Le iscrizioni sono consentite fino al 9 giugno 2018. Come da regolamento, possono partecipare 12 squadre, quindi affrettatevi con le iscrizioni. Necessaria, in ogni squadra, la presenza di almeno una donna. Le magliette da gioco saranno fornite dagli organizzatori. La partecipazione è gratuita!
Tutte le info su http://www.irpiniasolidale.it

 

Iter, la nuova app che rivoluziona la Protezione Civile in Campania

Iter, la nuova app che rivoluziona la Protezione Civile in Campania

protezione civile

L’ingegnere irpino Dimitri Dello Buono è l’ideatore dell’innovativo metodo di prevenzione: un censimento digitale per prevenire disastri ed affrontare piccole e grandi emergenze sul territorio.

Si chiama Iter per il telefonino e funziona come un social: metterà in comunicazione comuni e cittadini per consentire uno scambio di dati e informazioni importanti per migliorare il sistema di prevenzione sul territorio.
Il progetto tecnologico è dell’ingegnere Dimitri Dello Buono, originario di Montella in provincia di Avellino, e dirigente del laboratorio Geosdi del Cnr da lui fondato nel 2004.
Lo scienziato 50enne, che è anche il responsabile del Centro di Competenza della Protezione Civile nazionale per lo scambio dei dati, ha ideato l’app che da marzo consentirà ai cittadini di contrastare l’insorgere di roghi pericolosi nella Terra dei Fuochi grazie al piano finanziato dalla Regione Campania.
La nuova app migliorerà il sistema di prevenzione denominato “Comune Sicuro”: a breve gli oltre 500 comuni campani che hanno già provveduto a mettersi in linea con i piani regionali di Protezione Civile per i quali sono stati investiti oltre 22 milioni di euro in 2 anni, potranno comunicare direttamente con le comunità di riferimento. In pratica le linee guida per la prevenzione e come far fronte ad un disastro saranno accessibili a tutti.

Istituzioni e cittadini dialogheranno costantemente attraverso lo strumento tecnologico ed una enorme mole di dati potrà essere trasferita in breve tempo: quando ci si troverà di fronte ad una emergenza, ai dati già noti nelle numerose schede tecniche già in uso, si aggiungeranno quelli forniti in tempo reale e sarà più tempestivo e utile l’intervento da porre in essere da parte degli enti preposti.

Il censimento digitale è la prima delle cinque fasi del progetto: prevista una mappatura tematica del rischio sul territorio a seconda delle peculiarità delle aree di riferimento, fondamentale l’apporto dei cittadini che tramite l’app installata sul proprio telefonino, attraverso degli specifici tasti, potranno segnalare il tipo di emergenza e quindi chiedere l’intervento degli operatori giusti.
Iter consentirà anche di chiamare un medico che, allertato tramite whatsapp, saprà anche qual’è la strada migliore e più veloce da percorrere bypassando i percorsi accidentati o resi impraticabilità dalla calamità.
Inoltre, i cittadini conosceranno velocemente i luoghi di ritrovo, l’ubicazione di eventuali punti di intervento sanitario ma anche parcheggi, scuole.
L’ultima fase riguarda uomini e mezzi della Protezione Civile: la mole di dati consentirà di raggiungere il luogo del disastro con le professionalità e gli strumenti idonei.

La donazione del sangue: un atto volontario e anonimo che può dare la vita

La donazione del sangue: un atto volontario e anonimo che può dare la vita

Avvicinare le persone all’importanza della donazione del sangue è l’obiettivo a cui si ispira la Fratres, associazione di ispirazione cristiana, nata nel 1971 e oggi conta 650 gruppi di donatori in Italia, 54 solo in Campania. La Fratres, approvata dal decreto del Ministero della Salute dell’11 ottobre 1994, si avvale di persone impegnate e preparate sul tema della donazione e ciò che ne deriva. I volontari con un costante lavoro di informazione si rivolgono a tutti livelli della vita sociale, a cominciare dalle scuole, contribuendo alla diffusione dell’educazione sanitaria e alla formazione della cultura del dono. Il sangue non si può né fabbricare, né riprodurre in  laboratorio ed è per questo che la donazione è indispensabile, solo attraverso di essa si può eliminare il deficit di chi necessita di una trasfusione.

Chi può donare?
Non tutti possono donare sangue.  I requisiti fondamentali sono di  godere di buona salute, avere tra i 18 e i 65 anni, un peso minimo di 50kg e uno stile di vita sano. Diventare donatori significa, quindi, tenere anche costantemente sotto controllo la nostra  salute.
Il potenziale donatore compila un questionario, poi si svolge un colloquio con il personale sanitario di riferimento, ove vengono accertati i valori della pressione arteriosa e  la frequenza cardiaca.
Il prelievo per la donazione di sangue, che avviene con materiale sanitario monouso senza alcun rischio di infezione, dura una decina di minuti. Nelle 12 ore successive alla donazione evitare lavori pesanti, alcool e sigarette per almeno due ore e bere molta acqua. Trascorsa qualche ora dalla donazione il nostro organismo riesce già a rigenerare il plasma, mentre nel giro di pochi giorni vengono rimpiazzati globuli bianchi e piastrine, per i globuli rossi occorrono tre o quattro settimane.

Quante donazioni si possono effettuare durante un anno?
Facendo riferimento al sangue intero, la legge ha stabilito che il numero di donazioni non deve essere superiore a quattro per l’uomo e due per la donna in età fertile, nel corso dell’anno. Tra una donazione ed un’altra devono trascorrere almeno 90 giorni. Nulla è stabilito circa il numero minimo di donazioni.

Il gruppo sanguigno
È una caratteristica ereditaria legata ai globuli rossi, a tutte le cellule dell’organismo ed anche ai liquidi organici (ad es. il plasma). Sulla membrana dei globuli rossi e di tutte le altre cellule si trovano particolari sostanze chimiche indicate con le lettere A e B: se c’è soltanto la sostanza A si parla di gruppo A; se solo la B, di gruppo B; se sono presenti tutte e due le sostanze, si parla di gruppo AB, mentre nel gruppo 0 (ZERO), statisticamente più diffuso, esse non sono presenti.
Il fattore Rh, positivo (+) se é presente, nella maggioranza (85%) delle persone, o negativo (-) se assente (15% della popolazione). Tutto ciò identifica il gruppo sanguigno di ciascun individuo che, tranne rarissimi casi patologici, resta lo stesso per tutta la vita.
Nella donazione è molto importante conoscere il gruppo sanguigno, perché non si può ricevere sangue che contenga sostanze che l’individuo non abbia già; quindi, per una trasfusione, occorre trovare sangue dello stesso gruppo, con l’eccezione del gruppo ZERO Rh negativo che identifica il cosiddetto donatore universale, mentre il gruppo AB è di chi può ricevere da tutti.

Diritto all’astensione dal lavoro
Secondo la legge [Legge 219 del 21 ottobre 2005, art. 8], il lavoratore dipendente che si reca a donare il sangue ha diritto all’astensione dal lavoro per la giornata in cui effettua la donazione; tale giornata viene però regolarmente retribuita attraverso l’esibizione al proprio datore di lavoro un certificato rilasciato dal centro trasfusionale in cui è avvenuta la donazione.

Comunità Accogliente Mercogliano Av

Comunità Accogliente Mercogliano Av

La Scuola
L’Associazione favorisce l’integrazione sociale dei migranti (sia adulti che minori) grazie all’organizzazione di corsi gratuiti di italiano. La lingua, appresa anche grazie ad attività laboratoriali e alla valorizzazione del vissuto e del bagaglio culturale di ogni studente, è infatti strumento imprescindibile di comunicazione e partecipazione.
La Scuola è un luogo di accoglienza, aggregazione e scambio culturale aperto a tutti, senza distinzioni di status giuridico e offre attività di incontro e socializzazione. La proposta didattica si suddivide in due interventi, infatti da un lato si privilegia l’istruzione di chi è analfabeta o ha una bassissima scolarizzazione e conoscenza di ogni rudimento della lingua italiana, dall’altro si cerca di far progredire chi proviene da conoscenze maggiori o chi nel frattempo ha raggiunto livelli di comprensione e dialogo più avanzati.

Sportello Immigrazione
Lo sportello immigrazione dell’Associazione svolge le seguenti attività ed offre:
– informazione ed assistenza sulle pratiche amministrative riguardanti il rilascio del permesso di soggiorno, l’acquisizione della cittadinanza, il ricongiungimento familiare e attività connesse agli stranieri;
– mediazione nei rapporti fra immigrati e Pubblica Amministrazione, con assistenza sui procedimenti amministrativi pendenti ed interventi a sostegno di coloro i quali hanno difficoltà ad interagire con i vari uffici, come la Questura, la Prefettura, lo Sportello Unico per l’immigrazione, l’INPS, il Centro per l’Impiego etc.;
– orientamento  informativo ed assistenza per coloro che vogliono inoltrare richiesta d’asilo politico o che hanno già ottenuto il riconoscimento dello status di rifugiato ovvero la protezione sussidiaria o umanitaria.
Il servizio è aperto ogni Venerdi, presso la sede dell’Associazione, dalle 17,00 alle 18,30
N.B. La Consulenza e l’assistenza legale nelle discipline del Diritto penale, civile, internazionale e dell’immigrazione, del lavoro e previdenza sociale è attivabile, previa richiesta allo sportello immigrazione, con l’ausilio di professionisti convenzionati.

Il Volontariato
Il mondo è così come lo conosciamo per via delle migrazioni di uomini e donne che fin dalla notte dei tempi si sono spostati da un territorio all’altro per adattarsi ai cambiamenti naturali o a quelli imposti dall’uomo, mutamenti che hanno obbligano singoli o intere famiglie a cercare un nuovo spazio dove vivere. Una delle sfide più importanti di questo millennio è quella di accettare queste migrazioni, oggi purtroppo imposte sempre più da drammatici scenari di conflitti globali che stanno distruggendo troppi territori, spezzando vite e lasciando una scia di sangue che sarà difficile da pulire o da far dimenticare.
Per partecipare alla vita della nostra Associazione non bisogna avere competenze specifiche o esperienza nel mondo dell’accoglienza. Le attività in cui si viene coinvolti sono diverse; chiunque può dare una mano e contribuire in modo distinto in base ai propri interessi e alla propria attitudine. Competenze, senso di iniziativa e collaborazione sono elementi importantissimi vista la natura dei nostri interventi.
I requisiti richiesti sono la condivisione dei valori e dei principi costitutivi; la gratuità nell’operare a sostegno dell’associazione; il senso di responsabilità nell’assunzione degli impegni; la capacità di lavorare in gruppo nel rispetto delle modalità operative previste dall’associazione. Non è richiesta nessuna conoscenza linguistica. Tuttavia la conoscenza di inglese, francese o arabo è apprezzata.
Il volontariato è la forma autentica di cittadinanza attiva, dove ogni individuo, assumendosi responsabilità personali, si fa carico della crescita umana, sociale e culturale di un popolo e attraverso questo dell’umanità. Mettersi insieme, condividere obiettivi e ragionare sui modi e i tempi in cui raggiungerli è un impegno sociale e civile.
L’esperienza di volontariato, è un’ottima opportunità per stare insieme, in gruppo, condividere esperienze ed emozioni importanti, impegnarci a fondo per migliorarci e migliorare il nostro mondo.

 

Teniamoci per mano

Teniamoci per mano

Un naso rosso, una bottiglietta che diventa un cannocchiale, un prelievo che diventa un tappeto rosso con una parata di soldatini, un centimetro che misura l’alluce più lungo in tutta la stanza,  un topino di gomma alla ricerca di piedini “profumati”, un bouquet di palloncini per le mamme più tristi e un walzer anni 30 con gli anziani rimasti soli in istituto. Questi sono alcuni dei gesti che improvvisano i clown di corsia dell’associazione “Teniamoci per mano” la Onlus partenopea che attraverso la terapia del sorriso, si impegna a rendere più leggera la degenza in ospedale di piccoli e grandi pazienti ricoverati presso i nosocomi e le case di cura per anziani di tutta Italia.
Gli studi scientifici hanno dimostrato che ridere attiva tutte le parti del corpo umano producendo beta endorfine da parte delle ghiandole surrenali che producono cortisolo, un ormone che regola la risposta allo stress e aiuta a sopportare meglio il dolore, fisico o psicologico. Migliora la circolazione del sangue e della pressione arteriosa, rilassa il corpo e migliora la respirazione. Ha molteplici benefici su tutti i pazienti e in particolar modo sui bambini che possono vivere il loro momento di magia anche in situazioni più compromesse.
Teniamoci per Mano Onlus,  operativa sul territorio nazionale da oltre 7 anni offre il suo servizio completamente a titolo gratuito e vive di piccole donazioni libere e occasionali da parte dei donatori affezionati alla causa.
È attiva in oltre 33 ospedali in tutta Italia con tre sedi operative localizzate a Napoli, Roma e Bologna.
“Indossare un naso rosso e colorare di gioia il viso di un bambino che ogni giorno lotta contro la sua malattia, consapevole che in quel momento gli stai regalando un’ora di “VITA” è l’azione migliore che possiamo compiere ogni giorno su questa terra”, afferma Eduardo Quinto, responsabile e fondatore dell’associazione che continua dicendo: “È prezioso il lavoro dei nostri volontari che ogni giorno riescono a trovare un pò di tempo da dedicare al prossimo. Non è banale e va riconosciuto il loro impegno…grazie al loro splendido lavoro morale, al tempo e alla genialità del loro “clown” riescono a fare dei piccoli miracoli e noi siamo orgogliosi di poter donare questo servizio gratuito a tutti gli ospedali che con gioia ci ospitano”.
Per diventare un clown di corsia è indispensabile partecipare al corso di formazione della durata di due giorni (info sul sito www.teniamocipermanoonlus.net) e compiere 150 ore di tirocinio in ospedale con il supporto di clown professionisti che guidano il neo clown con attenzione durante le proprie esperienze in corsia, supportandoli e formandoli sul campo nell’attuazione di gesti e comportamenti adeguati a tutte le patologie e situazioni circostanti.
Quest’anno l’associazione ha ricevuto in comodato d’uso da Ferrovie dello Stato, uno spazio di circa 200mq presso la stazione di Gianturco a Napoli dove costruire “La bottega della leggerezza”, luogo che diventerrà presto, non solo il “quartier generale” dell’associazione ma il primo ambulatorio clown gratuito che offrirà alle famiglie meno abbienti visite mediche specialistiche con il supporto dei più grandi luminari d’Italia. In questo spazio sarà allestito anche un punto di ascolto psicologico per intere famiglie e uno spazio di supporto, integrazione e rieducazione dei ragazzi di periferia.
Teniamoci per Mano è ogni giorno alla ricerca di volontari e professionisti che vogliono gratuitamente offrire il loro supporto al fine di poter perfezionare il servizio offerto e poter ingrandire la sua splendida famiglia.

Per sostenere l’associazione o il progetto “la bottega della leggerezza” consultare il sito: www.teniamocipermanoonlus.net

 

Cure domiciliari: 
l’Irpinia all’avanguardia in Campania

Cure domiciliari: 
l’Irpinia all’avanguardia in Campania

Spesso si sente parlare di assistenza e cure domiciliari e si sottolinea giustamente l’importanza che il servizio può rivestire nel garantire una migliore qualità della vita ai pazienti.
Su questo fronte, la provincia di Avellino può vantare una solida esperienza maturata sul campo, che ha posto l’Irpinia all’avanguardia in Campania, grazie al lavoro svolto da medici e dirigenti sanitari in grado di cogliere le esigenze degli utenti e da realtà del Terzo settore rivelatesi all’altezza della sfida, nella gestione delle prestazioni. Ma proviamo a conoscere più da vicino il servizio.
Le cure domiciliari vengono erogate dall’Asl, eventualmente integrate con interventi di natura socio-assistenziale con il supporto dei Comuni, e sono destinate a persone parzialmente o totalmente non autosufficienti (malati oncologici, patologie acute cardiologiche, 
neurologiche e respiratorie, pazienti affetti da piaghe da decubito e malati terminali) per evitare loro lunghi e impropri ricoveri ospedalieri.

Per ogni malato viene predisposto un piano personalizzato di assistenza, che consiste in un insieme coordinato di attività sanitarie, mediche, infermieristiche e riabilitative, comprendente anche l’erogazione di farmaci, materiale per medicazione, ausili e presidi. Il servizio può essere richiesto dalla persona interessata o da un suo familiare, dal medico di famiglia, dal Piano di zona sociale del Comune o da un reparto ospedaliero presso il Distretto sanitario di appartenenza, che ricevuta la segnalazione la valuterà, attivando un’apposita unità.
La valutazione multidimensionale dovrà concludersi entro e non oltre i 20 giorni dalla segnalazione.
Solo in caso di dimissione protetta entro le 48/72 ore dalla 
segnalazione. Le prestazioni sanitarie erogate sono gratuite.

Luigi Basile

Un posto nel mondo, la Cooperativa fondata da Luisa Di Blasi

Un posto nel mondo, la Cooperativa fondata da Luisa Di Blasi

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Arriva dalla provincia irpina e precisamente da Paternopoli, la storia di Luisa Di Blasi e della sua cooperativa “Un posto nel mondo”. Si tratta di un esempio concreto delle possibili applicazioni pratiche del progetto di inserimento lavorativo di disabili psichici, ideato e sviluppato in collaborazione della UOSM di Ariano Irpino, diretta dal Dott. Emilio Fina, oggi capodipartimento della Psichiatria di Avellino. “Un posto nel mondo” è stata fondata per aiutare famiglie e ragazzi sofferenti per patologie mentali a trovare un possibile impegno volto ad aiutare ad alleviare le loro tensioni, sentendosi utili nello svolgimento di attività concrete che non sono da considerare dei meri passatempi. La cooperativa ha stretto una collaborazione con Ema, l’azienda di Morra De Sanctis, controllata del gruppo Rolls Royce, che ha scelto la via dell’impegno nel sociale.
Da un incontro informale tra l’amministratore delegato Otello Natale e la signora Luisa, in cerca del supporto istituzionale ed economico per rispondere al desiderio di scendere in campo per aiutare la sua comunità, si è sviluppato un accordo di esternalizzazione di alcune attività dell’azienda, affidate a otto giovani disabili.
I ragazzi della cooperativa “Un posto nel mondo”, alcuni con contratto a tempo indeterminato, altri con formula a progetto e soprattutto con un orario flessibile studiato per le capacità di ciascuno, si occupano per Ema della “dematerializzazione della documentazione cartacea”, riuscendo a conquistare la serenità e ad uscire dall’isolamento. Luisa Di Blasi con la sua cooperativa e i suoi ragazzi speciali ha festeggiato un altro traguardo: l’esito positivo di un ulteriore progetto di integrazione socio-lavorativa di ragazzi
disabili psichici, detenuti nell’OPG di Aversa.

Questi 5 ragazzi, fatti uscire dall’OPG hanno conseguito la Patente Europea del Computer e acquisito le competenze atte a svolgere il lavoro di dematerializzazione della documentazione cartacea.

I risultati lusinghieri ottenuti da questi ragazzi, oggi hanno consentito ad una ragazza di aprire uno studio privato di design. Un altro ragazzo è oggi impegnato in un progetto messo a punto con l’ASL di Avellino, volto a lavorare le ricette specialistiche della provincia. L’ISFOL, con la dinamica ricercatrice Giuliana Franciosa, in quanto consulente della Regione Campania in un progetto in materia psichiatrica, ha valutato l’attività svolta dalla cooperativa “Un Posto Nel Mondo” tra le buone prassi della riabilitazione psichiatrica.

In sostegno alle associazioni del territorio

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Il CSV “Irpinia Solidale” si ispira ai principi di solidarietà e partecipazione democratica e offre alle associazioni operanti sul territorio irpino diversi servizi:

  • sostegno alle associazioni negli ambiti di reperimento fondi, della progettazione e della gestione dell’organizzazione;
  • qualificazione delle associazioni nella formazione dei volontari, nel lavoro di rete, nella partecipazione alla definizione delle politiche sociali, nello sviluppo di attività innovative e nel perseguire il miglioramento della qualità;
  • promozione del volontariato attraverso un lavoro continuo di educazione alla solidarietà e alla cittadinanza attiva, di valorizzazione del ruolo del volontariato e di ricerca di volontari.

I nostri esperti offrono consulenza specialistica:
Giuridica e gestionale: accompagnamento alla costituzione di un’associazione, gestione della vita associativa, modifiche statutarie, consulenza in materia di contrattualistica del lavoro;
Fiscale – amministrativa: redazione del rendiconto/bilancio, tenuta libro cassa/banca e prima nota, , raccolta fondi e 5×1000;
Legale: la consulenza prevede, previo appuntamento e richiesta formale, la disamina del caso con l’elaborazione di parere scritto e/o assistenza nella definizione di accordi di collaborazione con Enti Pubblici e con strutture private. E’ escluso il patrocinio del CSV nel caso di eventuali procedimenti giudiziari.
Gli operatori del CSV offrono, inoltre, consulenze sui bandi e sulla realizzazione di progetti.

Il CSV “Irpinia Solidale” aderisce alla rete nazionale CSV.net e aderisce al coordinamento regionale con i CSV delle province di Napoli, Caserta, Salerno e Benevento.

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