Le startup campane protagoniste del futuro dell’innovazione

Le startup campane protagoniste del futuro dell’innovazione

start up razzo

Tra le realtà più interessanti Videum (Salerno), piattaforma video per la salute e il benessere che integra tecnologie e servizi per supportare azioni di marketing verso un target specifico (paziente, medico, professionista della salute, caregiver), e 3DRap, laboratorio di prototipazione digitale di Mercogliano (Avellino), che porta a Smau un hand controller per permettere alle persone con disabilità di prendere parte al Sim Racing, le simulazioni di gare automobilistiche.

Altre aziende in erba sono la salernitana Ambra (energia), la prima energy storage community, e le napoletane Books to Travel (che offre itinerari narrativi alternativi, sfruttando le tecnologie di geolocalizzazione e creando storie da «viaggiare» per esplorare il territorio e scoprire nuovi luoghi), Mobiv (monitoraggio Bluetooth non invasivo dei visitatori) e Oltre il Museo (che collega i musei, i parchi e le aree archeologiche minori ai grandi circuiti museali attraverso itinerari culturali interconnessi e personalizzabili).

Sempre più in crescita risulta ancora il settore salute, farmaceutico, food e ambiente grazie a:

Foodallergeni che sviluppa servizi esclusivi per la ristorazione, attraverso un SOFTWARE/APP per l’indicazione degli allergeni contenuti nei menu/piatti.

Gooty –  Good Taste of Italy, valorizza e promuove le produzione di eccellenza enogastronomica del territorio campano.

Nrg4You progetta e costruisce impianti tecnologicamente innovativi per la produzione di energia da fonte rinnovabile e il risparmio energetico.

Software Engine fornisce idee e soluzioni fortemente innovative ad alto contenuto tecnologico alle PMI ed alle Strutture Sanitarie Italiane.

Chatbot, laser antinebbia, algoritmi per la ricerca farmaceutica, alcuni dei progetti presentati ieri nell’incontro promosso dall’Unione degli Industriali Napoli.

Chatbot che fanno lead generation, laser che messi sulle strade diventano potenti strumenti per automobilisti contro la nebbia, algoritmi che aiutano la ricerca farmaceutica.

Laila – chatbot innovativo, usa l’intelligenza artificiale per gestire una conversazione fluida e coerente come farebbe un essere umano. Laila collabora con l’Università degli Studi della Campania, Luigi Vanvitelli, ha già ottenuto 400mila euro con il bando Smart&Start e sta per lanciare la sua campagna di crowdfunding su 200crowd.

Laiser aid – laser contro la nebbia è un sistema illuminotecnico che punta a risolvere il problema della scarsa visibilità su strada, per nebbia o condizioni metereologiche avverse. La startup ha ideato una tecnologia che usa un laser che promette di ridurre i rischi di incidenti.

FoodExd – piattaforma per cuochi dilettanti, permette di acquistare piatti preparati da cuochi dilettanti. Attraverso l’applicazione è possibile ordinare e comprare piatti preparati in casa e di riceverli direttamente a casa consegnati proprio da chi li ha cucinati.

YouKaola – armadio virtuale per mamme dove è possibile affittare vestiti per neonati e premaman. Sia le premamme che i neonati nei primi mesi cambiano misure rapidamente, tanto che molti capi non vengono usati affatto. La piattaforma offre un’alternativa eco sostenibile attraverso il prestito che garantisce risparmi fino al 50%.

Hand?App – app di social innovation aiuta le persone affette da disabilità a trovare i luoghi pubblici e privati che sono strutturati per le loro esigenze. La startup ha lanciato un vero e proprio navigatore che indica percorsi, attività commerciali e di vago, accessibili per chi si sposta su una sedia a rotelle.

Sotfmining – algoritmi per farmaci che aiutano la ricerca farmaceutica. L’utilizzo di questi software consente, secondo il Ceo, di ridurre sensibilmente i tempi della ricerca, ma anche la sperimentazione sugli animali. Softmining punta a favorire la creazione di prodotti farmaceutici più efficaci e sicuri.

Impress, il rivoluzionario trattamento di ortodonzia invisibile, arriva a Salerno

Impress, il rivoluzionario trattamento di ortodonzia invisibile, arriva a Salerno

Impress, azienda specializzata nell’ortodonzia invisibile di nuova generazione, dopo le recenti aperture nel territorio italiano e a una costante espansione a livello europeo, arriva nel cuore di Salerno per offrire ai cittadini la possibilità di migliorare il proprio sorriso e prendersi cura della salute dentale grazie al suo rivoluzionario trattamento con allineatori invisibili.

impress ortodonzia invisibile

Merito di un approccio all’avanguardia dove la tecnologia è tra i principali punti di forza. Il metodo Impress, infatti, si differenzia dai trattamenti tradizionali con una proposta caratterizzata dalla massima flessibilità, personalizzazione e comodità per adattarsi alle esigenze di ciascun paziente. L’azienda, grazie all’esclusiva specializzazione in ortodonzia invisibile e al controllo dell’intera catena del valore, ha reso accessibile i propri servizi a tutti.

Dopo aver rivoluzionato il mercato europeo con trattamenti ortodontici specifici per risolvere i problemi legati al disallineamento dentale, Impress è ora pronta ad offrire una possibilità inedita per migliorare il proprio sorriso anche ai pazienti di Salerno che potranno recarsi presso la nuova clinica, Studio Associato Dr. Ginetti in Corso Vittorio Emanuele 203, per iniziare il proprio trattamento di ortodonzia invisibile interamente personalizzato.

All’interno di uno spazio attrezzato con tecnologie di ultima generazione e studiato per accogliere i pazienti all’insegna del comfort e del relax, Impress mette a disposizione dei cittadini di Salerno l’expertise maturata sul campo con il trattamento di migliaia di casi e la disponibilità di un’equipe medica altamente specializzata.

Gli spazi della nuova clinica sono organizzati in modo da garantire un’esperienza in totale sicurezza e nel pieno rispetto delle misure anticovid.

Come funziona il trattamento di ortodonzia invisibile proposto da Impress?

La tecnologia e l’innovazione costante sono i principali punti di forza dell’offerta Impress che si differenzia sul mercato grazie alle potenzialità dell’intelligenza artificiale attraverso cui si offre al paziente l’inedita possibilità di recarsi in clinica, nel caso dei trattamenti meno complessi, solo in occasione del primo appuntamento ai fini della valutazione odontoiatrica preliminare. Dopo aver eseguito in sede l’ortopanoramica e la scansione in 3D di ultima generazione, al paziente viene mostrata una video simulazione accurata e gratuita dei risultati che potrà ottenere con il trattamento Impress.

Una volta intrapreso il percorso, il paziente ha la possibilità di scegliere il follow up che meglio si adatta al suo stile di vita: di persona, con visite alle cliniche Impress, o virtuale tramite un’apposita App che comodamente da casa consente un monitoraggio accurato dei progressi del trattamento.

L’evoluzione viene valutata dal team medico attraverso l’app, alla quale il paziente deve inviare una fotografia del suo sorriso ogni volta che cambia gli allineatori. Grazie alla tecnologia dell’intelligenza artificiale verranno analizzati i progressi, avvisando il team medico in caso di imprevisti. Il paziente ha a disposizione un monitoraggio digitale 7 giorni su 7 con la possibilità di richiedere un consulto medico tramite videochiamata e persino su WhatsApp, fermo restando l’eventualità di visitare la clinica quando vuole, senza costi aggiuntivi.

Ulteriore punto di forza della proposta Impress è la possibilità di intraprendere il trattamento in una città e completarlo in un’altra grazie alla possibilità di accedere alla storia clinica e al follow-up di ciascuno in qualsiasi sede europea.

“In Impress, – commenta il Dott. Khaled Kasem, capo del team ortodontico di Impress – siamo costantemente impegnati nel fornire ai nostri pazienti un’esperienza di eccellenza nel campo dell’ortodonzia invisibile e vogliamo offrire a tutti la possibilità di intraprendere un percorso di allineamento dentale che si contraddistingua non soltanto per i risultati ma soprattutto per la semplicità e la personalizzazione del trattamento con cui si possono raggiungere. L’obiettivo di quest’anno è di rafforzare sempre più la nostra presenza sul territorio italiano e Salerno ci è sembrata la città ideale dove portare la nostra metodologia sensibilizzando i cittadini sull’importanza di poter godere di un sorriso sano e bello in maniera accessibile”.

Per maggiori informazioni: https://smile2impress.com/it

3Drap: dall’Irpinia un laboratorio di prototipazione digitale

3Drap: dall’Irpinia un laboratorio di prototipazione digitale

La startup ha l’obiettivo di consentire a chiunque di concretizzare la propria idea

Pluripremiata e con collaborazioni con designer, artigiani, pool di ricerca in ambito ortopedico e federazioni di stampo nazionale: è 3Drap, la startup made in Irpinia nata dalla scommessa di Beniamino Izzo (project manager), Domenico Orsi (additive Manufacturing Director), Davide Cervone (modelling engineer), Antonio De Stefano (mechanical engineer) e Giovanni Di Grezia (IT Manager).
I cinque soci da Mercogliano, provincia di Avellino, hanno dato vita a un laboratorio di prototipazione digitale che ha l’obiettivo di consentire a chiunque di concretizzare la propria idea, riducendo costi e tempi nelle fasi di progettazione e prototipazione del prodotto.

Dopo mesi di sviluppo e quasi 2 anni di esperienza nel campo della prototipazione ed ingegnerizzazione, 3DRap ha presentato “Create”: una piattaforma semplice, flessibile ed immediata che ha come unico scopo quello di materializzare in 3D la tua idea.
L’applicazione è usufruibile anche su smartphone e tablet e basterà caricare il proprio file 3D all’interno del campo predisposto e selezionare le varie opzioni.
Una volta inoltrata la richiesta, il team effettuerà una verifica di fattibilità ed invierà una conferma della quotazione entro 24 ore. Chi non disponesse del file 3D e volesse realizzarlo a partire dalla semplice bozza su carta ha inoltre la possibilità di farlo contattando la squadra di 3Drap.
Tutto era cominciato con “Poly” una piccola stampante 3D realizzata in occasione delle prime fiere di settore. “Al Technology Hub 2016 – raccontano i soci di 3Drap – non esisteva una stampante così piccola e tutti i visitatori si fermavano, ritornavano, domandavano e osservavano incuriositi la meraviglia di questo strumento. In quel momento ne abbiamo capito il potenziale: la possibilità di arrivare sulle scrivanie, nelle case, tra i banchi di scuola, negli studi di designer, artigiani, artisti o, semplicemente, nel bagaglio a mano di un imprenditore appassionato”.

Ma uno dei settori di applicazione più importanti per 3DRap è il Sim Racing, un e-sport che consiste in simulazioni particolarmente realistiche di gare automobilistiche che sta conquistando un numero crescente di appassionati. Il team ha infatti sviluppato oltre 50 periferiche, modifiche e accessori che vengono spediti in 80 Paesi nel mondo. Inoltre, visto che fino ad oggi questo e-sport non offriva soluzioni specifiche dedicate ai simmer disabili, la startup irpina ha deciso di mettere a punto un dispositivo che può essere indossato sul dorso della mano.
E dal virtuale alla realtà il passo è breve: 3DRap ha infatti esordito nel motorsport reale con il progetto #fromvirtualtoreal, presentando il suo primo volante per auto sportive studiato per avere maggiore manovrabilità e sensazione di leggerezza del veicolo, consentendo tra le altre cose ai piloti provenienti dalle simulazioni, con minore dimestichezza con le dinamiche a bordo di vetture reali, di vedere quale marcia è inserita e, grazie a 3 led, di capire quando effettuare la cambiata in maniera ottimale.

Ha ricevuto un premi da:
• Comune di Mercogliano per aver portato l’Irpinia nel mondo
• dal Comitato della We Start Challenge che consiste in un’incubazione nell’acceleratore per startup di Città della Scienza
• da TIM nell’ambito del Best Practices 2018 organizzato da Confindustria Salerno
• da D.F.L. Srl nell’ambito della Start-up Evolution 2018
• da SMAU nell’ambito del premio Lamarck 2018
• da A&T Automation &Testing di Torino nell’ambito del premio innovazione 4.0 edizione 2019

Contatti
Via San Pietro, 16 – Mercogliano (AV)
Email: [email protected]
www.3drap.it

 

Nascerà in Irpinia nel 2019 l’auto senza guidatore

Nascerà in Irpinia nel 2019 l’auto senza guidatore

scudieri adler inlight

Si avvicina il momento della nascita in Irpinia dell’auto del futuro targata Gruppo Adler di Paolo Scudieri, a capo dal 4 dicembre scorso per il triennio 2019-21 della presidenza dell’Anfia, l’Associazione nazionale filiera industria automobilistica.

Adler Inlight è nata con l’obiettivo di proiettare l’industria italiana al vertice della innovazione tecnologica nello sviluppo di progetti altamente innovativi legati al territorio, a cominciare dal “Borgo 4.0”, che nascerà in Campania, in provincia di Avellino di Lioni.

Il progetto “Borgo 4.0” prevede di trasformare un’area urbana in un laboratorio per le tecnologie di mobilità intelligente, dove sperimentare un’auto a guida autonoma con sistemi di rilievo e monitoraggio in tempo reale. Lioni fornirà il laboratorio di un programma che vedrà la partecipazione di una complessa filiera di operatori del mondo accademico, in sinergia con le istituzioni.
La Campania, di concerto con il presidente dell’Adler Group Scudieri, Afia, STM e l’Università Federico II, ha individuato il territorio irpino come zona sperimentale e il borgo adatto dovrá avere alcune caratteristiche precise. Deve essere un borgo di almeno 5mila abitanti, localizzato ad almeno 700 metri sul livello del mare, prossimo ad arterie principali della viabilità come l’Ofantina bis. Una volta selezionato, sarà dotato di infrastrutturazione digitale. In particolare si richiede: una rete 5G per le connessioni ai veicoli, sistemi di rilievo e monitoraggio in tempo reale e sistemi capaci di dialogare e far dialogare il veicolo con l’ambiente circostante, oltre ad un investimento di 70mln di euro proveniente da privati. Secondo il Sindaco Gioino, Lioni gode di tutti i requisiti per avviare la costruzione del più grande polo nazionale della sperimentazione tecnologica collegata all’automotive.

Festa della scienza: Futuro Remoto

Festa della scienza: Futuro Remoto

futuro remoto nov 2018

Dall’8 all’11 novembre 2018 a Città della Scienza e tante piazze e luoghi speciali del centro storico di Napoli, dal complesso di San Marcellino a piazza Bellini.
Attraverso la creazione di sistemi di interconnessione e di coinvolgimento esteso di stakeholders differenti, Futuro Remoto sta contribuendo a un cambiamento di ruoli e relazioni, cambiamento che è necessario al processo di innovazione sociale.
Tutte le attività del Villaggio della Scienza sono hands on, basate sull’interattività e sulla possibilità per i visitatori di toccare “con mano” i fenomeni scientifici e di scoprire le frontiere della ricerca scientifica, filosofia alla base del successo di Città della Scienza e degli science centre di tutto il mondo.

GRANDI CONFERENZE

Premi Nobel, scienziati e rappresentanti della cultura scientifica di fama nazionale e internazionale incontrano il pubblico di Futuro Remoto per presentare i risultati più avanzati della ricerca in settori strategici per lo sviluppo del Paese e per dar vita a momenti di riflessione sull’intreccio tra scienza e società, ricerca e tecnologia, e per riflettere sui grandi temi della civiltà contemporanea.

INCONTRI, WORKSHOP E SPEED DATING

Ogni pubblico trova a Futuro Remoto il format adatto per discutere i temi dell’attualità scientifica. Dibattiti, lezioni accademiche e incontri informali, workshop e speed dating scientifici, sono le attività che si succedono nel corso della manifestazione. Momenti di incontro che consentono a tutti di informarsi e discutere insieme agli esperti di temi scientifici, etici e sociali connessi alla ricerca scientifica e tecnologica.

SCIENCE SHOW E SPETTACOLI

Come nello spirito di una grande festa di piazza, seppur scientifica, non possono mancare eventi e spettacoli. In particolare, si svolgeranno science show, concerti di musica classica, improvvisazioni musicali, giochi di scienza e altri eventi originali improntati all’insegna del coinvolgimento del pubblico.

LABORATORI SCIENTIFICI

Nel Villaggio della Scienza di Futuro Remoto i visitatori possono partecipare ai laboratori scientifici organizzati e tenuti dai rappresentanti del mondo della ricerca e dell’innovazione. Un’occasione per scoprire un modo di approfondire i temi della scienza non solo senza fatica ma divertendosi.

Consiglio Nazionale delle Ricerche

Consiglio Nazionale delle Ricerche

CNR logo

Piazzale Aldo Moro, 7
00185 Roma
Tel +39 06 49931 – Fax +39 06 4461954

Indirizzo PEC istituzionale:
[email protected]

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) è la più grande struttura pubblica di ricerca in Italia. Fondata nel 1923, ha operato in passato come consulente di Governo in materia di ricerca e come fondo di finanziamento per i grants della ricerca universitaria.

Dal 1989 il Cnr è un Ente di ricerca, con la missione di realizzare progetti di ricerca, promuovere lʼinnovazione e la competitività del sistema industriale nazionale, lʼinternazionalizzazione del sistema di ricerca nazionale, e di fornire tecnologie e soluzioni ai bisogni emergenti nel settore pubblico e privato.

Obiettivi che vengono raggiunti attraverso un patrimonio di risorse umane che conta oltre 8000 dipendenti, la metà dei quali è rappresentata da ricercatori e tecnologi. Circa 4000 sono i giovani ricercatori impegnati in attività di ricerca post-dottorato presso i laboratori dell’Ente, mentre un contributo importante arriva dalle collaborazioni, anche internazionali, con i ricercatori delle Università e delle imprese, rafforzando così il sistema nazionale della ricerca.

 

AlterEdu

AlterEdu

logo alteredu

Alteredu nasce per promuovere i processi di innovazione sociale e di internazionalizzazione attraverso la cultura digitale. Un punto di riferimento per colmare il Digital Divide, per la formazione professionale ed l’e-learning, l’alternanza scuola lavoro, i servizi ai cittadini ed alle imprese (settore ICT), la mobilità internazionale.

Alteredu S.r.l.
Corso Margherita, 298
Terranova da Sibari (CS)

[email protected]
alteredu.it

Ricerca scientifica e gestione ambientale dei rifiuti: il convegno a Caserta

Ricerca scientifica e gestione ambientale dei rifiuti: il convegno a Caserta

angam

 

Ai nastri di partenza il IV Convegno Nazionale ANGAM – presieduta dal Dott. Antonio Borbone – dal titolo: “Il contributo della ricerca scientifica e tecnologica alla gestione ambientale dei rifiuti – Green Technology Report 2018”. L’evento è patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dall’Albo Nazionale Gestori Ambientali e sarà l’occasione per organizzare la seconda Edizione del Premio “Azienda Green 2018”. Al dibattito, è prevista la partecipazione del Dott. Gennaro Santamaria (Capo della Segreteria del Ministro dell’Ambiente); del Dott. Eugenio Onori (Presidente Albo Nazionale Gestori Ambientali – Ministero dell’Ambiente); dell’Ing. Umberto Di Matteo (Docente Dipartimento di Ingegneria della Sostenibilità Ambientale dell’Università G. Marconi di Roma – Presidente ISES Italia); del Dott. Antonio Jr Ruggiero (Giornalista specializzato nei settori energia e ambiente – Gruppo Italia Energia); dell’Avv. Raimondo Orsini (Direttore Generale Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile) e della Dott.ssa Maria Rosaria Carifano (Presidente dell’Associazione Culturale Iride).

Nel corso dell’iniziativa sarà presentata una ricerca di settore, realizzata con la collaborazione dell’Università di Roma, che metterà in evidenza quanto il sistema italiano della ricerca scientifica pubblica e privata sia in grado di produrre sul tema ambientale dei rifiuti rispetto agli altri Paesi del mondo. In questo modo sarà possibile, attraverso il “Green Technology Report 2018 (GTR): Rapporto sulla produzione scientifica in tema di Ambiente e Rifiuti” chiarire i ritardi e le eccellenze del Sistema Italia, sottolineando quanto l’innovazione tecnologica e scientifica favorisca l’evoluzione del ciclo ambientale verso un modello sempre più sostenibile dal punto di vista economico e climatico.

Grazie alla presenza di esperti e rappresentanti delle istituzioni si forniranno alcuni dati per una riflessione sul contesto operandi di riferimento e sulle sfide future.

A tutti gli iscritti sarà rilasciato regolare attestato di partecipazione.
0823 1890544 – 338 9135105 – www.angam.it – [email protected]

Planetario di Caserta

Planetario di Caserta

Planetario di Caserta logo


Sede legale dell’ATS “Planetario di Caserta”

ITS “M. Buonarroti”, viale Michelangelo 1, Caserta
tel/fax: 0823/184671
[email protected]
[email protected]

La prima progettazione di un Planetario a Caserta risale al 1995 su invito dell’allora assessore dr. Giuseppe Messina. Il progetto realizzato dal prof. Luigi A. Smaldone, astrofisico dell’Università degli Studi “Federico II” di Napoli, prevedeva cupola di proiezione inclinata (9 metri di diametro), platea unidirezionale (54 posti) e sistema di proiezione opto-meccanico. La sede era la biblioteca dell’Istituto Statale “A. Manzoni”.

Il progetto fu accantonato sia per il passaggio di proprietà alla Provincia di Caserta degli edifici degli istituti secondari di secondo grado sia per la destinazione dei fondi ad altre opere pubbliche.

L’idea di un Planetario a Caserta riprese impulso nel 2005, nell’ambito del progetto dell’Unione Europea URBAN II, ad opera dell’allora responsabile del programma per il Comune di Caserta, ing. Alfredo Messore, e perfezionata e realizzata dal suo successore, ing. Maurizio Mazzotti.

Fu individuato l’immobile in un corpo aggiunto della Scuola Media “L. Vanvitelli” destinato a sede della biblioteca scolastica. Il geom. Luigi Cunto e l’arch. Annamaria Bitetti, (poi direttore dei lavori) curarono la ristrutturazione e l’adeguamento degli impianti alla nuova destinazione. Il prof. Luigi A. Smaldone curò la ridefinizione delle caratteristiche tecniche degli impianti specifici del planetario (completamente variate rispetto al progetto originario del 1995 per l’enorme innovazione tecnologica introdotta in poco più di 10 anni nel settore).

I lavori di ristrutturazione edile di impiantistica generale furono realizzati dalla S.I.C. srl di Caserta. Le attrezzature e gli impianti specifici furono forniti e messi in opera dalla RSACosmos di Sorbiere (Francia). I lavori furono ultimati a fine ottobre 2008. Arredo, infrastrutture informatiche, computer degli uffici, supporto software e sito web furono forniti da Studio Infoman Sud di Caserta.

Il planetario fu inaugurato il 19 dicembre 2008.

Dal 2008 ad agosto 2012 l Planetario di Caserta è stato gestito direttamente dall’Ufficio Cultura del Comune di Caserta.

Dal 9 agosto 2012 il Planetario è gestito dall’Associazione Temporanea di Scopo “Planetario di Caserta”, costituita a dicembre 2011 tra Istituto Tecnico Statale “M. Buonarroti” di Caserta (capofila), Istituto Comprensivo “L. Vanvitelli” di Caserta, Istituto Comprensivo “Ruggiero – 3 Circolo” di Caserta.

“Grani Antichi”: al via in Irpinia il progetto per salvare la Risciola, giovani agricoltori in campo

“Grani Antichi”: al via in Irpinia il progetto per salvare la Risciola, giovani agricoltori in campo

spighe-risciola

 

Si chiama ‘Grani Antichi’ e ha l’obiettivo di creare una comunità di agricoltori per ri-coltivare in modo tradizionale grani antichi autoctoni, partendo dalla Risciola, in terreni biologici dell’Irpinia, attraverso una filiera integrata e sostenibile, nel rispetto della biodiversità. L’iniziativa è partita dalla famiglia di imprenditori agricoli Lo Conte, originaria di Avellino, cinque generazioni dedicate alla cura della terra, la cui mission è da sempre quella di preservare la ricchezza e la tradizione del territorio facendo, come in questo caso, rivivere grani antichi e dimenticati, ma sani e saporiti.

L’idea è semplice: piantare nuovamente grani autoctoni in terreni irpini, biologici o con metodo integrato, controllati e naturalmente fertili, grazie all’esperienza e all’attività di giovani e appassionati agricoltori, lasciando che la natura faccia poi il suo corso.

LA COMUNITÀ RISCIOLA: COME FUNZIONA – Il Gruppo Lo Conte distribuisce, gratuitamente, i semi necessari ai coltivatori iscritti alla Comunità irpina del grano Risciola, acquistandone tutta la produzione e garantendo sia una maggiorazione del 60% del prezzo di mercato che un’assistenza totale agli agricoltori che decidono di prendere parte al progetto. E’ necessario seguire un disciplinare condiviso, al fine di produrre il grano antico nel rispetto dell’agricoltura biologica e delle migliori tecniche di coltivazione per ottenere un reddito più alto delle normali coltivazioni.

Non potendo garantire quantità industriali, il grano antico non viene utilizzato dai grandi molini, per questo la macinazione viene effettuata nel molino a pietra che non ha la possibilità di raffinare la farina. Alimentato da energia, come vuole la tradizione: il chicco di grano macinato a pietra, infatti, conserva integre le sue parti, preservando tutti i valori nutrizionali. Il grano raccolto non verrà tutto macinato: ne verrà conservata una parte da donare ad altri agricoltori.

Far parte della comunità Risciola significa incentivare un tipo di produzione a km 0, dal campo direttamente al molino, garantendo la sostenibilità ambientale del progetto. «Ogni anno contiamo di poter crescere in base alla bontà dei raccolti, per le disponibilità di semi, e alla notorietà del progetto – spiega Antonio Lo Conte a capo del gruppo –  Siamo partiti da un terreno della nostra famiglia, una collina asciutta e ventilata e non troppo fredda. Le sue zolle, ricche di potassio vulcanico, lo rendono un terreno franco, che grazie alla tradizionale rotazione delle colture, preserva i sali minerali e li trasferisce alla pianta, rendendola completa a livello nutrizionale. L’esposizione al sole e l’impossibilità del ristagno di acqua favoriscono così la crescita sana del grano, che non necessita di interventi umani per il diserbo chimico – continua Lo Conte – Abbiamo sottoposto i nostri terreni a scrupolose analisi per essere certi che siano sani, ricchi e fertili come sono sempre stati. I grani antichi sono sicuramente 100% italiani e sono tracciati punto per punto in una filiera di contadini disposti a seminate questo grano pur sapendo che produrrà la metà del raccolto garantito da un grano moderno. Da questa filiera ne derivano prodotti che esprimono al meglio il valore aggiunto di questi grani, sia per la qualità della materia prima che per l’estrema cura di tutto il processo produttivo».

LA RISCIOLA, LA RISCOPERTA DEL GRANO AUTOCTONO IRPINO – La Risciola è un grano tenero che sin dal 1500 offre le produzioni migliori in alta collina, dove la ventilazione è sempre presente e in modo particolare in Basilicata, Molise e Campania, dove dal 1890 è uno dei prodotti agroalimentari tradizionali. E’ un grano prezioso, ricco di antiossidanti, minerali e vitamine che assicurano un gusto deciso e autentico, e caratterizzato da un ridotto contenuto di glutine e meno del 2% di lipidi. I semi di Risciola non sono stati incrociati né modificati negli anni, mantenendo così intatte tutte le proprietà nutrizionali. La farina di Risciola è, per esempio, eccellente per produrre pane artigianale tradizionale, ottenuto con metodi di panificazione naturale.

«Tutelare il territorio, tutelarne la salubrità, tutelare i nostri giovani restituendo loro il valore e la passione per un mestiere antico e nobile e la soddisfazione di veder germogliare semi scomparsi da tempo: c’è tutto questo dentro i piccoli semi che abbiamo piantato – commenta ancora Lo Conte – Noi sappiamo bene che l’agricoltura è un ciclo che deve tornare a essere sostenibile e integrato, per questo abbiamo scelto di sposare la filosofia del biologico, non solo a livello ambientale: vogliamo che la coltivazione di grani antichi sia un modo per promuovere i valori di rispetto, tradizione e solidarietà, soprattutto riscoprendo sapori antichi. Per questo siamo partiti dagli agricoltori che seminano il grano attentamente controllato in laboratorio, chicco dopo chicco, per preservare la sua biodiversità. Abbiamo coinvolto agricoltori giovani e meno giovani, per promuovere un dialogo tra metodi antichi e innovazione e per offrire un’opportunità in più di lavoro».

Fondazione MIdA

Fondazione MIdA

Mida Logo

Cosa c’era prima del terremoto? Cosa è andato via, cosa è rimasto? Le reazioni, le distruzioni, i cambiamenti necessari, quali strati dell’animo e delle coscienze hanno toccato, al punto tale da modificare il modo di vivere, l’economia, la società del territorio.
Siamo e viviamo su una terra che spesso trema, ma in una terra di terremoto è possibile ipotizzare uno sviluppo, un sistema di sviluppo locale sostenibile e duraturo? è possibile ogni volta o per questa volta recuperare il passato, riportarlo e adattarlo al presente ed immaginare un futuro ricco di risorse endogene e carico di sforzi innovativi, un processo che si adatti alla terra del sisma e che di quel sisma ne colga la forza?
Sono queste le domande poste allinizio, quando la Fondazione MIdA non era ancora nata ma stava per prendere forma.
Studiare, capire, intravedere i cambiamenti che un sisma può determinare su tutti i livelli, urbanistici, economici, sociologici, sanitari sono state le ragioni che hanno mosso l’idea Mida, in primo luogo con l’Osservatorio sul Doposisma ma anche con la volontà di sperimentare un modello di sistema locale basato su elementi indigeni, dallarchitettura, allagricoltura, dal turismo alle emergenze naturalistiche, fortificati tuttavia dalla ricerca, dallinnovazione e dalla qualità.
Nasce con il fine di valorizzare la ricchezza di questo territorio unico nel suo genere, dando vita a iniziative senza fini di lucro, mirate a promuoverne le risorse ambientali e culturali.
La Fondazione gestisce diversi siti. In primo luogo le Grotte di Pertosa-Auletta, quindi una sede museale (MIdA 01) che permette di scoprire la storia geologica del luogo, indagando le profondità della terra attraverso l’esplorazione diretta delle Grotte. In prossimità delle Grotte vi è anche un Museo Botanico (MIdA02), dedicato alla flora spontanea del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano.
Ulteriori spazi espositivi della Fondazione si trovano nella suggestiva località di Auletta, dove oltre al Complesso Monumentale dello “Jesus” (MIdA 03), sede amministrativa della Fondazione, è presente il ”Parco Urbano a Ruderi” (MIdA 04) che è costituito dalla parte del borgo antico del Comune di Auletta che affaccia sulla rupe del torrente Cretazzaro.

La Fondazione opera secondo tre linee di azioni principali

  1. la gestione degli asset secondo le tecniche manageriali e organizzative più avanzate, al fine della valorizzazione dei beni in tutti i loro aspetti, secondo il criterio del ritorno economico e nella costante promozione delle competenze.
    La gestione privilegia la qualità dellambiente;
  2. lo sviluppo di servizi nei settori della formazione, dellagricoltura ed in senso lato delle attività economiche, gestionali e di promozione del territorio, con la creazione di adeguate professionalità che possano mettere la loro competenza al servizio della Fondazione e di soggetti pubblici e privati esterni;
  3. le attività di ricerca nei settori di interesse della Fondazione (dopo-sisma, naturalistico-ambientale, storico-archeologico, economico) e le attività di analisi e di progettazione finalizzate contestualmente alla crescita e allo sviluppo del territorio nel medio e lungo periodo

Sede Fondazione MIdA
Musei Integrati dell’Ambiente
Sede operativa
via Muraglione 18/20 – Pertosa (Sa)
tel 0975397037
[email protected]

Cave of Spirits, l’innovativo speleomusical

Cave of Spirits, l’innovativo speleomusical

Il musical nel sottosuolo, un’appassionante storia d’amore tra due elfi, un viaggio spirituale al centro della grotta. Tutto questo è “Cave of Spirits”, l’innovativo SpeleoMusical dei Grieco Brothers messo in scena nelle Grotte di Pertosa-Auletta, presentato in anteprima il 28 giugno 2016.

Lo spettacolo
Il filo conduttore è la storia d’amore tra due elfi, Kirk ed Elanor, separati da millenni da un tremendo terremoto. Elanor prima e Kirk poi, mentre vagano alla ricerca l’uno dell’altra, conducono gli spettatori in un viaggio spirituale nei meandri della grotta, ripercorrendone la storia attraverso il Ponte del Tempo.
I visitatori saranno immersi nella grandezza della natura ipogea, incontrando lo Spirito della Grotta e quelli dell’acqua, gli abitanti di un antico villaggio palafitticolo e ancora Odisseo, Dante, i rifugiati ebrei e Freud, per un viaggio in parallelo al centro della terra e nelle profondità dell’anima, fino a toccarne l’essenza più pura. Alla fine, lo Spirito della Grotta permetterà ai due elfi di ricongiungersi per un trionfo di gioia e amore.

Gli autori
“Cave of Spirits” è un’esperienza unica, voluta dalla Fondazione MIdA presieduta da Francescantonio D’Orilia. Autori dello spettacolo sono i Grieco Brothers, ovvero i fratelli Marco Grieco (compositore delle musiche, creatore delle scenografie virtuali 3D e co-autore dei testi) e Massimo Grieco (autore della prosa e co-autore dei testi), già autori di musical come “Odissea the Musical”, “Roma Caput Mundi – The eternal musical”,”Circus”,”M.U.T.E.” edaltri (vedi www.griecobrothers.com). La regia è invece affidata a Filippo Marmo coadiuvato dagli stessi Grieco Brothers, mentre le coreografie sono state realizzate da Rosa D’Auria ed i costumi, tutti originali, da Rossella Isoldi.

Il regista
Filippo Marmo è un regista dai trascorsi artistici insospettabili e una gavetta lunga e variegata. È stato ginnasta e ha volteggiato agli anelli; da lì è passato a fluttuare nell’aria effettuando lanci con il paracadute. Il suo amore per i quattro elementi lo ha spinto  a filmare le eruzioni dell’Etna, a fare immersioni subacquee, il paracadutismo e tra i primi a Salerno a praticare il  free climbing. Da giovane operatore video ha poi immesso questo bagaglio di esperienza nel suo lavoro, specializzandosi in riprese estreme.
La sua prima esperienza televisiva nazionale è con Michele Santoro durante la produzione di “Moby Dick”, su Italia Uno. Per la stessa rete televisiva ha partecipato alla realizzazione delle fiction che ricostruiscono i casi trattati dalla trasmissione “Giallo Uno”. Il primo approccio al mondo del teatro avviene con il Maestro Roberto De Simone quando la RAI produce gli speciali  “Dietro le quinte” e lui  lavora nella troupe televisiva di produzione dello spettacolo “La gatta Cenerentola”. Sempre per la RAI ha prodotto  documentari per la trasmissione “Alle Falde del Kilimangiaro”. Il mondo della documentaristica gli è congeniale, le sue produzioni vengono trasmesse da Stream, poi acquisita da Sky, e dalla TV Svizzera. La sua profonda conoscenza del settore agro-alimentare e la passione per la cucina gli valgono la collaborazione con Gambero Rosso su Sky. Ma è nell’approdo a Rete 4 di Mediaset che Filippo Marmo riesce a esprimere in pieno la sua voglia di coniugare innovazione e tradizione nel suo lavoro. Nel 2003 diviene regista di punta di “Gentes” trasmessa in seconda serata su Rete 4 di Mediaset. Il suo stile inconfondibile fatto anche di montaggi a battuta e musiche composte appositamente per i suoi documentari non sfuggono ad Aldo Grasso che complimenta la trasmissione più volte dalle pagine di un noto quotidiano nazionale: e non lo fa a caso, i servizi di Filippo registrano impennate di audience e salita di share. Il programma l’anno successivo è in prima serata. Filippo cattura aspetti inconsueti della vita dei borghi italiani, monta le allora rudimentali micro telecamere su macchine votive e flagellanti, riuscendo così a trasmettere il pathos degli eventi. Folco Quilici ne apprezza lo stile e nel 2005 lo definisce pubblicamente “un regista a cinque stelle”. I suoi documentari approdano a Discovery Channel Europa. Lo stesso anno JVC Italia lo vuole al Festival del Cinema di Venezia a fare da testimonial per le nascenti telecamere HDV. Sempre per Rete 4 Realizza “Gli speciali di Gentes”, “In Viaggio Verso Lourdes” che apre ai grandi pellegrinaggi di massa. “Viaggio a Medjugorje” con Paolo Brosio su Rete 4 di Mediaset registra più di 3 milioni di telespettatori: ma la gratificazione più grande è che il noto programma di RAI 3 “Tv talk” ne fa tema didiscussione dedicandogli metà puntata.
Ordini religiosi come la Provincia Serafica dei Frati Minori dell’Umbria gli affidano incarichi delicati, come la realizzazione di “San Francesco e la Porziuncola” divulgato quotidianamente in sei lingue all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli in Assisi, per un totale di spettatori che ammonta a svariati milioni di pellegrini ogni anno. Un suo documentario a tema antropologico e religioso ottiene una standing ovation all’Italian Film Festival in USA. Ha curato la regia per lo speciale sul Festival di Cannes per il canale satellitare Sony E! Entertainment: la sua troupe ottiene l’esclusiva sulla festa di Briatore.
La sua voglia di condividere e scoprire lo porta nelle scuole a formare giovani talenti, e in contesti culturali sensibili al turismo e alla valorizzazione del territorio. Ed è proprio in nome di ciò che invita gli amici Grieco alla Fondazione Mida per l’allestimento dello spettacolo “Cave of Spirits” che segna anche l’inizio di una nuova avventura.

www.caveofspirits.com

 

Napoli al centro della scienza

Napoli al centro della scienza

FUTURO REMOTO rappresenta un’occasione speciale per far conoscere le nuove prospettive aperte dai più recenti risultati della ricerca scientifica, culturale e tecnologica e le possibilità offerte a tutti noi per cambiare nel concreto la nostra vita, anche grazie alle trasformazioni promosse dal sistema della ricerca e dell’innovazione del nostro Paese.

Dal 25 al 28 maggio 2017
Una serra spaziale progettata e ideata per coltivare piante in ambienti estremi. È questo il progetto, già in commercio, ideato e realizzato grazie alla collaborazione tra Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, il “CIRA”, Centro Italiano Ricerche Aerospaziali e l’Università degli studi di Napoli Federico II che consiste in moduli gonfiabili dentro i quali si crea un ambiente idoneo alla coltivazione di piante in condizioni atmosferiche sfavorevoli. Le prime prove sono state effettuate in Antartide.

Serra spaziale per coltivare piante in ambienti estremi
La struttura occupa un volume e un peso ridotto e l’obiettivo a cui aspirano i ricercatori è la creazione di basi fisse di coltivazione sulla Luna e su Marte. L’ambiente è di coltivazione idroponica con sostanze nutritive in grado di apportare acqua ed elementi minerali. Presenti nella struttura anche dei cubi di sostanza inerte utili per l’ancoraggio delle piante fisse nella canalina. La componente illuminazione è fondamentale in taluni sistemi dove la luce è poca, come in Antartide nei sei mesi invernali. I led presenti nella serra sono stati prodotti da Enea e sono indispensabili per creare le condizioni essenziali per la crescita.

Telerilevamento – Un dirigibile stratosferico permette di portare degli avanzati sensori di osservazione della terra a una quota di 20 km
È questa la macchina che il “CIRA” sta progettando e realizzando in Italia con partner italiani ad integrazione delle attuali costellazioni satellitari di telerilevamento.
Un esemplare unico tra le macchine aeronautiche con capacità pari solo a una macchina militare.
Studiato per applicazioni civili, il dirigibile è stato progettato per rimanere in cielo tre o quattro mesi fermo su un territorio, riuscendo ad osservare una zona grande come una regione a una quota di venti km, altezza dove l’intensità dei venti è più bassa.
Attualmente questa piattaforma si presenta come l’unica 
soluzione per l’osservazione persistente in prossimità di un territorio a differenza dei satelliti che, trovandosi a quote più alte, hanno una copertura più ampia, ma poca persistenza, poiché costretti ad orbitare. Questi dirigibili consentiranno di traguardare nuovi orizzonti applicativi e concepire nuove funzioni in termini di monitoraggio dell’ambiente.

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