In Campania la pet therapy con l’associazione Rosa Vitillo

In Campania la pet therapy con l’associazione Rosa Vitillo

Rabbit

“Oramai da dieci anni mi dedico alla pet therapy. Ho avuto una formazione lunghissima che si è sviluppata tra animale e utenza, tra educazione del pet e dei comportamenti dell’utente”

“Nel 2011 ho fondato un’associazione, la “Rosa Vitillo Pet therapy”, che si occupa principalmente di questa co-terapia.
Oggi si sente molto parlare di pet therapy e c’è anche tanta confusione sull’argomento, molti pensano che fare pet therapy significhi semplicemente accarezzare un cane, altri che consista in una visita in fattoria didattica.

La pet therapy, consiste in attività assistita con l’animale da compagnia, il neologismo si deve allo psichiatra Boris Levinson che, nel 1962, notò che un suo piccolo paziente autistico entrava in relazione più facilmente alla presenza del cane Jingle. La sperimentazione dell’attività assistita con gli animali risale, però, alla fine della seconda guerra mondiale, laddove gli orfani di guerra vennero sottoposti a trattamenti con il pet per elaborare il lutto e i traumi subiti. I principi base sono facilmente intuibili: l’animale da compagnia ispira tenerezze, coccole e ci stimola alle cure parentali, la comunicazione è non verbale e quindi immediata e non filtrata dal codice linguistico. Gli animali ci fanno regredire all’infanzia grazie all’aspetto neotenico e, nel caso dei bambini, trovano un ponte di comunicazione spontaneo ed atavico.

Non è un caso che già, nelle favole di Esopo, la metafora animale sia impiegata per spiegare ai bambini vizi e virtù: così la volpe diventa astuta, il cane fedele, il gatto furbo e così via.
Ma ciò che rende veramente terapeutico il setting è la relazione tra il coadiutore (colui che guida l’animale da pet therapy all’interno della singola sessione) e l’animale stesso, tanto più se si tratta del cane. La relazione consente al cane di “fidarsi” dell’utenza, di tollerare scatti e manipolazione pesante, di conoscere e di esplorare. Sempre la relazione nella coppia coadiutore/utente consente di poter guidare il cane ad effettuare giochi, esercizi o semplicemente di farsi accarezzare da tutti indistintamente e questo non è lasciato mai al caso, ma sempre inserito in una sessione strutturata per obiettivi sapientemente scelti dall’equipe di riferimento. Indispensabile, infatti, per le attività assistite è una squadra multidisciplinare composta da un veterinario comportamentalista, uno psicologo e un coadiutore: questo ci dicono le linee guida nazionali ma, nella prassi, è necessario poter contare anche su un veterinario clinico, un educatore cinofilo e varie figure professionali intercambiabili in base al lavoro che si svolge. Ad oggi la formazione degli operatori deve essere riconosciuta dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie di concerto con il Ministero della Salute ed è valutata, oltre che sulla preparazione teorica, anche sull’esperienza ed i risultati pratici maturati durante l’esperienza lavorativa.

Gli studi scientifici si sono poi susseguiti nei vari ambiti, dal Journal of American Geriatric Society che sottolinea come gli anziani possessori di un animale da compagnia mostrano un maggior benessere e maggiore attitudine a svolgere le azioni della vita quotidiana se sottoposti ad un’attività strutturata. Inoltre gli animali sapientemente scelti ed educati a tale scopo aiutano a combattere il senso di solitudine ed abbandono, sollecitare la memoria, favorire un miglioramento del tono dell’umore, nel linguaggio, mantenere le facoltà cognitive residue. L’animale costituisce un formidabile elemento di proiezione e una sorta di prolungamento del proprio Io e per il bambino è più facile raccontare i problemi o esprimere i suoi sentimenti, attraverso la “voce” del cane o del gatto. Jingles e gli altri animali non sostituivano il medico, erano diventati semplicemente dei mediatori, che favorivano l’interazione medico-paziente. Levinson aveva capito che gli animali catalizzavano le interazioni umane, constatando che il rapporto tra bambino e cane ne favoriva uno più stretto con il medico – costituiva in altre parole, un oggetto transizionale.
Io e Sabbia siamo veramente molto felici del lavoro svolto, dei ragazzi, bambini ed anziani con cui lavoriamo, ogni singola sessione è un momento di condivisione e crescita personale. È importante veicolare il messaggio per cui la pet therapy consiste in un’attività strutturata e mirata alle esigenze dell’utenza: “terapeutico” non è “prendersi un cane” bensì organizzare un setting per obiettivi, con animali e operatori, preparati dal punto di vista comportamentale, sanitario e professionale.”
Dott.ssa Gloria Malavolti, coadiutore cane, gatto e coniglio, riconosciuto dal Ministero della Salute e dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie
Presidente “Associazione Rosa Vitillo Pet Therapy”

Ad oggi seguo comunità e privati, svolgendo la pet therapy, nella forma delle A.A.A. (attività semplice con gli animali) e alcuni di loro hanno voluto portare la loro esperienza.

La struttura “Villa Serena”di Pesco Sannita, descrive la nostra attività con le parole della Dott.ssa Silvana Leone:
Le persone anziane hanno bisogno di stimoli continui, di amore, di supporto fisico e morale; ogni giorno, sempre. L’ anziano è di per sé più sensibile e bisognoso di aiuto costante, le malattie e i ricoveri in strutture rendono queste creature già così fragili, ancora più bisognose di attenzioni.
L’utilizzo degli animali, in particolare del cane, per far fronte a difficoltà e malattie diventa una vera e propria terapia. Gli animali hanno la capacità naturale di offrire Amore incondizionato e senza chiedere nulla in cambio e questo rappresenta un supporto straordinario per tutte le persone anziane e malate.
Uno degli obbiettivi più importanti che caratterizza la struttura per anziani di Pesco Sannita, Villa Serena, è quello di stabilire un legame, un rapporto, un’affinità tra questi ultimi e gli ospiti presenti.
La pet therapy, con i suoi risultati immediati e tangibili, è un impegno costante che i volontari dell’associazione Rosa Vitillo, portano avanti con i nostri ospiti.
L’incontro con gli animali apporta benessere psico-fisico ed è una nuova qualità della vita, sviluppa i sensi e lavora su molti meccanismi psicologici. Aumenta il senso di socialità e fa sentire gli anziani responsabili di un altro essere vivente. Gli ospiti di Villa Serena rafforzano con la pet therapy le altre forme di terapia tradizionale. Spesso di difficile comprensione, la comunicazione non verbale, le emozioni e gli stati di animo che questi rapporti speciali riescono a stabilire e creare, supera di gran lunga l’ aspettativa e l’ immaginario comune. La direzione della Struttura Villa Serena, nelle persone del Dottor Vincenzo Meoli, della dottoressa Silvana Leone e dottoressa Luisa Leone è pienamente soddisfatta e pronta ad intensificare questa attività bellissima che sta riempiendo gli animi e i cuori degli ospiti.

Pet Therapy a Villa Serena

La fattoria Sociale Villa Mancini, invece, con le parole della Dott.ssa Mariagrazia D’Aniello, responsabile della struttura, ci descrive così:
Grazie all’incontro virtuoso con Gloria Malavolti, presidente dell’”Associazione Rosa Vitillo Pet therapy”, anche la Fattoria Sociale Villa Mancini ha potuto sperimentare gli effetti positivi della pet therapy. Per nulla impauriti i ragazzi della fattoria hanno accolto i nuovi amici. Già dal primo incontro hanno giocato con loro, spazzolato, accarezzato, portato al guinzaglio gli animali, stabilendo così una prima relazione basata sul rispetto e la fiducia reciproca. Sono “coccole che curano” perché l’animale diviene co-protagonista nel processo terapeutico agendo come soggetto attivo e come tale, non utilizzato, ma vero e proprio partner nella relazione empatica ed emozionale. Niente performance: si tratta di spontaneità, naturalezza e armonia. Tutto si svolge con semplici gesti, con sorrisi autentici, incrocio di sguardi, sobrietà e leggerezza. Il sentimento d’affetto che lega l’uomo ad un amico del mondo animale ha sempre avuto una funzione equilibratrice e di sostegno nella vita delle persone. L’uomo, infatti, è un essere sociale che necessita di instaurare legami con altri esseri viventi, anche di specie diverse. Le porte della struttura vengono quindi aperte a cani-dottori che attraverso giochi e interazioni con i ragazzi ospiti contribuiscono a migliorarne l’umore è la salute. Su questi assunti si basa il nuovo progetto di pet therapy che coinvolge i beneficiari della Fattoria Villa Mancini con i partecipanti dell’albergo diffuso di Campolattaro, un progetto condiviso che quindi lavora sull’integrazione e interazione tra ospiti di diverse realtà. L’obiettivo è quello di sviluppare le funzioni potenziali e/o residue dei ragazzi coinvolti nel progetto, in modo tale che questi possano realizzare più adeguatamente l’integrazione intra e interpersonale e migliorare, di conseguenza, la qualità della vita, grazie ad un processo di accompagnamento valido ed efficace. Momenti unici ricchi di senso che ci riportano in fretta alle parole pronunciate da Seneca: l’affetto per un cane dona all’uomo grande forza.

La Dott.ssa Patrizia Petrillo, coordinatrice del Centro Diurno “La Fabbrica di Ozanam” parla dei nostri incontri, dicendo:
“L’attività di pet therapy svolta presso il nostro centro ha visto coinvolti gruppi di ragazzi che, in un’ottica di condivisione, hanno intrapreso una terapia basata sull’interazione uomo-animale con obiettivi di miglioramento comportamentale, fisico, cognitivo, psicosociale e psicologico-emotivo.
La predisposizione al rapporto con l’animale, l’affidabilità dello stesso, la cura e l’amore alla base della relazione tra gli utenti e “SABBIA e CIUFFA”, hanno permesso ai nostri ospiti di vivere una esperienza relazionale emozionante, vivace ed allegra. Giochi, osservazioni, attività manipolative hanno accompagnato in ogni incontro l’esperienza  con gli animali, dando la possibilità ai ragazzi di ampliare le loro capacità relazionali e migliorare i problemi comportamentali. Attraverso la pet therapy si è vissuto un profondo momento di condivisione delle emozioni, dei propri stati d’animo, di paure, dando la possibilità ad ognuno di loro di sperimentarsi con le proprie difficoltà in un rapporto di cura e fiducia, senza vivere o sentire forte il pregiudizio che spesso è alla base delle relazioni sociali.

 

Pet Therapy a Villa Serena

Pet Therapy a Villa Serena

L’Associazione “Rosa Vitillo Pet therapy” ha come obiettivo la divulgazione e l’impiego della pet therapy e delle altre coterapie (quali musicoterapia, arte terapia, DMT), per veicolare e rendere più efficaci le terapie tradizionali. La Pet therapy abbraccia sia le AAT, che sono terapie in senso stretto che le AAA, attività assistite e le AAE Attività educazionali con l’ausilio del pet. Le finalità comuni sono migliorare l’umore, facilitare le terapie, creare momenti ludico/educativi, abbassare la tensione a livello del gruppo, migliorare il senso di autoefficacia, l’autostima e favorire la socializzazione. L’ associazione opera nei vari contesti di agio e disagio, utilizzando gli animali sia di in chiave ludico/educativa che prettamente terapica con staff specializzato e formato in pet therapy, attraverso vari pet, opportunamente preparati, quali conigli, cani e tartarughe, lavorando quindi sia in contesti creati ad hoc sia in comunità psichiatriche, ospedali e centri per ragazzi diversamente abili.
Da due anni sono attivi laboratori di pet therapy presso la casa di riposo “Villa Serena” di Pesco Sannita, dove il direttore e coordinatore della struttura, Dott. Vincenzo Meoli, la responsabile del settore animazione e formazione degli operatori, dott.ssa Luisa Leone e la responsabile amministrativa, dott.ssa Silvana Leone si dicono molto soddisfatti del lavoro svolto. Gli anziani si mostrano più disposti al contatto e all’ interazione da quando svolgono i laboratori, ricordano abbastanza bene quello che facciamo con i pet e vengono continuamente stimolati a livello cognitivo. Insieme al presidente dell’associazione, Avv. Gloria Malavolti, il progetto è seguito dalla volontaria, dott.ssa Antonella, che con dedizione e passione si sta dedicando alla strutturazione e messa in opera delle attività. Il 21 dicembre ci sarà una festa di Natale che vedrà coinvolti, oltre agli amici pet, musica, canti e balli popolari, sempre organizzati dall’ associazione Rosa Vitillo pet therapy e dall’ ausilio di volontari che hanno deciso di dedicare un po’ di tempo alla struttura.

Il termine “pet therapy” è un neologismo anglosassone, che indica le attività e le terapie svolte con un animale. Il “pet” è un animale preferenziale, domestico, di piccole (cani, gatti, conigli) ma anche di grandi dimensioni (cavallo o delfino) (G.Ba, 2004). Lo psichiatra Boris Levinson (1953) ha compiuto le prime osservazioni cliniche in merito ai benefici della pet therapy sui disagi psichici e l’handicap psicomotorio, coniando il termine “pet therapy” nel 1961. Levinson aveva, infatti, ripetutamente notato che il cane che lo accompagnava nel corso della terapia suscitava un vivo interesse da parte di un paziente autistico. B. Levinson riteneva, ispirandosi alle teorie winnicottiane, che il pet potesse essere utilizzato in qualità di “oggetto transizionale”, nonché “catalizzatore” per lo sviluppo delle abilità sociali.
La pet therapy, quindi, presuppone l’utilizzo del pet in diversi programmi educativi, terapeutici e\o riabilitativi, in qualità di facilitatore relazionale e sociale, da parte di professionisti dell’educazione e del benessere umano che hanno svolto una formazione specifica nell’ ambito della pet therapy e che, pertanto, sono attenti al benessere sia dell’animale che degli utenti all’ interno della sessione. Le attività in parola non sostituiscono ma affiancano terapie e metodologie educative e riabilitative tradizionali, come co-terapia. Gli anziani, in particolare, possono presentare spesso disattenzione, problemi di memoria, depressione, scoppi emotivi e di pensiero lento. L’ interazione con il pet gli consente di spostare l’attenzione da sè stessi all’altro, di ricevere affetto e, allo stesso tempo, di stimolare il mantenimento delle capacità residue.

Le persone ospiti di case di cura, spesso sentono di avere una mancanza di controllo sulla loro vita e, pertanto, somministrare coccole ad un pet e ricevere affetto non giudicante è rilassante e consente all’ utente di sentirsi a proprio agio e di affrontare diversamente la permanenza che, spesso, si accompagna all’ isolamento affettivo dai famigliari. L’ attività assistita aiuta i pazienti a mostrare interesse per l’ambiente circostante e fissarsi sul qui ed ora. Il rapporto animale-uomo, di tipo affettivo ed emozionale, si è mostrato efficace da un punto di vista fisiologico dal momento che è stato riscontrato, che attività come l’invito ad accarezzare e spazzolare l’animale, porgergli piccoli bocconcini, camminare tenendolo al guinzaglio, favoriscono l’abbassamento della pressione sanguigna ed il rallentamento della frequenza cardiaca (Carbone G., Tonali A., 2007). Una delle principali difficoltà riscontrate nell’interazione con soggetti anziani, soprattutto se colpiti da patologie neurologiche, soprattutto, l’Alzheimer è la sensazione che in essi sia presente una cecità mentale, allo stesso modo delle persone autistiche, rispetto agli stimoli sociali ed un’incapacità a mentalizzare gli stati propri e altrui (Frith U., 2009). Da un punto di vista psicodinamico ciò può essere ritenuto un effetto dei meccanismi di difesa primariamente utilizzati dal soggetto: alienazione e isolamento, meccanismi, in particolar modo l’isolamento, che consentono alla persona di scindere gli elementi affettivi di un’esperienza dai suoi elementi cognitivi e che permettono alla persona di relegare verso zone inaccessibili alla propria coscienza, i vissuti dolorosi connessi alla malattia ed ai disturbi sperimentati (Mc Williams, 1994).
Attraverso la stimolazione primariamente di tipo sensoriale, effettuata attraverso 
l’ausilio del pet, è possibile assistere ad un miglioramento dell’attenzione e delle capacità relazionali, una riduzione dei disturbi comportamentali, un miglioramento del tono dell’umore ed un’interazione verbale coerente rispetto al contesto.
Gli effetti benefici della pet therapy in ambito neurologico sono stati citati anche nel cinquantaduesimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, ove è stato evidenziato un miglioramento nell’ attenzione e
nell’interazione dei pazienti che avevano aderito a progetti sperimentali con gli animali. Si è registrata, inoltre, una diminuzione dei disturbi comportamentali, un miglioramento del tono dell’umore nonché un’interazione verbale pertinente al contesto, un miglioramento significativo nell’ambito del linguaggio. Un articolo del Journal of American Geriatric Society a sottolinea come gli anziani possessori di un animale da compagnia, mostrano un maggior benessere e maggiore attitudine a svolgere le azioni della vita quotidiana.

Nella casa di Riposo Villa Serena, di Pesco Sannita il direttore e coordinatore della struttura, Dott. Vincenzo Meoli, la responsabile del settore animazione e formazione degli operatori, dott.ssa Luisa Leone e la responsabile amministrativa, dott.ssa Silvana Leone hanno voluto puntare sulla pet therapy per i propri utenti. Abbiamo riscontrato, in due anni di attività, che il contatto con i pet allevia il senso abbandono, sollecita la memoria, favorisce un miglioramento del tono dell’umore, nel linguaggio, mantiene le facoltà cognitive residue. Sono proposte attività di accudimento, spazzolamento, accarezzamento che aiutano gli ospiti a fissare l’attenzione sul qui ed ora e attraverso la stimolazione sensoriale, si agisce sulle capacità residue;
* Si invitano i pazienti ad elaborare ricordi relativi agli animali, strutturando domande molto semplici nel corso delle attività proposte;
* accanto alle attività più statiche, là dove possibile, i pazienti possono sperimentarsi in giochi di coordinamento motorio (lanciare la palla al cane, farlo saltare nel cerchio, passare nel tunnel ecc…);
* tutto ciò è accompagnato da attività che vedono il supporto di musica e arti grafiche, R.O.T. per tentare un approccio più globale e modellato sul bisogno individuale.

Rosa Vitillo Pet Therapy

Rosa Vitillo Pet Therapy

Rosa Vitillo Pet Therapy
Albo Regionale Volontariato

dec. n. 91 del 04/03/2013 
e n. 138 del 25/03/2013

Presidente
Marco Mainiero
cell. 328 9510055

Vice Presidente
Avv. Gloria Malavolti
cell.338 3925494

Via Trave, 71/C – Ariano Irpino (AV)
www.rosavitillo.it


Un premio per “Rosa Vitillo Pet Therapy”

Un premio per “Rosa Vitillo Pet Therapy”

L’associazione dal 2011 si occupa di diffondere la cultura della pet therapy, che vede, come co-terapia l’utilizzo di pet, in particolare piccoli animali ma anche onoterapia, per migliorare l’umore, facilitare le terapie, creare momenti ludico/educativi.
Svolge attività di pet therapy nei vari contesti di agio e disagio, utilizzando i pet sia di in chiave ludo/educativa che prettamente terapia con staff specializzato, attraverso vari pet, opportunamente preparati, quali conigli e cani, lavorando quindi sia in contesti creati ad hoc sia in comunità psichiatriche e centri per diversamente abili.
Nel Progetto premiato dal CSV i bambini hanno riscoperto il contatto con la natura e il rapporto con gli animali, apprendono i cicli produttivi e gustano la buona cucina, fatta con prodotti genuini.
Alle classi che hanno partecipato sono stati proposti percorsi di agility con il cane, sessioni di contatto tattile con il coniglio e la tartaruga, laboratori di espressione musicale e di pasta fresca.
I ragazzi hanno anche appreso nozioni di educazione alimentare, comprendendo la capacità di mangiare sano e allo stesso tempo hanno potuto degustare gli ottimi menù dell’ azienda.
Attraverso il contatto con l’animale i partecipanti apprendono il valore della comunicazione non verbale e l’importanza del linguaggio del corpo che li aiuta a prendere contatto anche con le loro emozioni.