Un posto nel mondo, la Cooperativa fondata da Luisa Di Blasi

Un posto nel mondo, la Cooperativa fondata da Luisa Di Blasi

mondo universo

Arriva dalla provincia irpina e precisamente da Paternopoli, la storia di Luisa Di Blasi e della sua cooperativa “Un posto nel mondo”. Si tratta di un esempio concreto delle possibili applicazioni pratiche del progetto di inserimento lavorativo di disabili psichici, ideato e sviluppato in collaborazione della UOSM di Ariano Irpino, diretta dal Dott. Emilio Fina, oggi capodipartimento della Psichiatria di Avellino. “Un posto nel mondo” è stata fondata per aiutare famiglie e ragazzi sofferenti per patologie mentali a trovare un possibile impegno volto ad aiutare ad alleviare le loro tensioni, sentendosi utili nello svolgimento di attività concrete che non sono da considerare dei meri passatempi. La cooperativa ha stretto una collaborazione con Ema, l’azienda di Morra De Sanctis, controllata del gruppo Rolls Royce, che ha scelto la via dell’impegno nel sociale.
Da un incontro informale tra l’amministratore delegato Otello Natale e la signora Luisa, in cerca del supporto istituzionale ed economico per rispondere al desiderio di scendere in campo per aiutare la sua comunità, si è sviluppato un accordo di esternalizzazione di alcune attività dell’azienda, affidate a otto giovani disabili.
I ragazzi della cooperativa “Un posto nel mondo”, alcuni con contratto a tempo indeterminato, altri con formula a progetto e soprattutto con un orario flessibile studiato per le capacità di ciascuno, si occupano per Ema della “dematerializzazione della documentazione cartacea”, riuscendo a conquistare la serenità e ad uscire dall’isolamento. Luisa Di Blasi con la sua cooperativa e i suoi ragazzi speciali ha festeggiato un altro traguardo: l’esito positivo di un ulteriore progetto di integrazione socio-lavorativa di ragazzi
disabili psichici, detenuti nell’OPG di Aversa.

Questi 5 ragazzi, fatti uscire dall’OPG hanno conseguito la Patente Europea del Computer e acquisito le competenze atte a svolgere il lavoro di dematerializzazione della documentazione cartacea.

I risultati lusinghieri ottenuti da questi ragazzi, oggi hanno consentito ad una ragazza di aprire uno studio privato di design. Un altro ragazzo è oggi impegnato in un progetto messo a punto con l’ASL di Avellino, volto a lavorare le ricette specialistiche della provincia. L’ISFOL, con la dinamica ricercatrice Giuliana Franciosa, in quanto consulente della Regione Campania in un progetto in materia psichiatrica, ha valutato l’attività svolta dalla cooperativa “Un Posto Nel Mondo” tra le buone prassi della riabilitazione psichiatrica.

Il Carmasciano

Il Carmasciano

L’Irpinia, situata nell’entroterra della Regione Campania, è caratterizzata da un territorio straordinario, secolari tradizioni agroalimentari e bellezze naturalistiche unite ad un ricco patrimonio storico artistico.
In un’area non molto estesa dell’Alta Irpinia, nei comuni di Guardia Lombardi, Rocca San Felice, Sant’Angelo dei Lombardi, Frigento, Villamaina e Morra De Sanctis viene prodotto un pecorino unico e caratteristico della zona: il Carmasciano.
Caratteristico del territorio è il fenomeno della Mefite, appartenente, secondo alcuni studiosi, alla categoria del vulcanesimo minore, con emissione di gas che, trasportati dai venti, depositano a terra fiori di zolfo che sublima. La presenza dello zolfo, che di necessità finisce con l’entrare nel ciclo alimentare e metabolico degli animali che vivono in quell’area, contribuisce, molto probabilmente, a determinare la specificità del Carmasciano.
La presenza dello zolfo della Mefite conferisce, infatti, al formaggio una nota di fragranza che lo rende impareggiabile.
La particolarità dei luoghi, la qualità dei foraggi in dipendenza di elementi chimici provenienti dal suolo, la razza degli ovini allevati, rendono quasi inconfondibile la produzione di questo formaggio conosciuto ormai anche oltre i confini regionali poiché i prodotti alimentari tradizionali, rimasti nel ricordo e nella cultura di una ristretta cerchia di produttori, vengono ricercati non più da pochi appassionati fedeli ma da sempre più numerosi consumatori.
In questa terra dove le pecore sono allevate sin da tempi remoti la tradizione casearia è stata tramandata di generazione in generazione cercando di preservare l’originalità, la genuinità e le caratteristiche.

La flora ricca di essenze (erbe aromatiche quale la menta, il timo serpillo, l’origano, il finocchio selvatico e soprattutto il trifoglio nelle sue diverse varietà) e la ridotta consistenza degli allevamenti consentono un’alimentazione quasi esclusivamente basata su pascoli naturali che, sicuramente, con la loro variabilità floristica influenzano l’aroma del latte.
Il Carmasciano, la cui qualità viene esaltata sia dalla tecnica di lavorazione sia dall’utilizzo di latte crudo, è un pecorino a pasta dura, semicotta che presenta colore giallo paglierino quando è meno stagionato e giallo dorato quando è più invecchiato.
La totalità della produzione casearia avviene in caseifici aziendali e il periodo di produzione generalmente va dall’inizio dell’inverno fino all’inizio della stagione estiva, periodo in cui le greggi dispongono di pascoli in grado di coprire i fabbisogni alimentari degli animali.
Il Carmasciano è un ottimo formaggio da tavola.
Va abbinato con vini molto ben equilibrati, sia bianchi che rossi, che debbono esaltarlo e non sopraffarlo.
Si accosta molto bene con gelatine di vino e frutta fresca, in particolare con la mela annurca.

a cura di
dr.ssa Michelina Prudente – Medico chirurgo spec. in igiene – dir. servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione Asl – Av
dr.ssa Carmelina Forgione – Tecnico della prevenzione.

Pin It on Pinterest