Iter, la nuova app che rivoluziona la Protezione Civile in Campania

Iter, la nuova app che rivoluziona la Protezione Civile in Campania

protezione civile

L’ingegnere irpino Dimitri Dello Buono è l’ideatore dell’innovativo metodo di prevenzione: un censimento digitale per prevenire disastri ed affrontare piccole e grandi emergenze sul territorio.

Si chiama Iter per il telefonino e funziona come un social: metterà in comunicazione comuni e cittadini per consentire uno scambio di dati e informazioni importanti per migliorare il sistema di prevenzione sul territorio.
Il progetto tecnologico è dell’ingegnere Dimitri Dello Buono, originario di Montella in provincia di Avellino, e dirigente del laboratorio Geosdi del Cnr da lui fondato nel 2004.
Lo scienziato 50enne, che è anche il responsabile del Centro di Competenza della Protezione Civile nazionale per lo scambio dei dati, ha ideato l’app che da marzo consentirà ai cittadini di contrastare l’insorgere di roghi pericolosi nella Terra dei Fuochi grazie al piano finanziato dalla Regione Campania.
La nuova app migliorerà il sistema di prevenzione denominato “Comune Sicuro”: a breve gli oltre 500 comuni campani che hanno già provveduto a mettersi in linea con i piani regionali di Protezione Civile per i quali sono stati investiti oltre 22 milioni di euro in 2 anni, potranno comunicare direttamente con le comunità di riferimento. In pratica le linee guida per la prevenzione e come far fronte ad un disastro saranno accessibili a tutti.

Istituzioni e cittadini dialogheranno costantemente attraverso lo strumento tecnologico ed una enorme mole di dati potrà essere trasferita in breve tempo: quando ci si troverà di fronte ad una emergenza, ai dati già noti nelle numerose schede tecniche già in uso, si aggiungeranno quelli forniti in tempo reale e sarà più tempestivo e utile l’intervento da porre in essere da parte degli enti preposti.

Il censimento digitale è la prima delle cinque fasi del progetto: prevista una mappatura tematica del rischio sul territorio a seconda delle peculiarità delle aree di riferimento, fondamentale l’apporto dei cittadini che tramite l’app installata sul proprio telefonino, attraverso degli specifici tasti, potranno segnalare il tipo di emergenza e quindi chiedere l’intervento degli operatori giusti.
Iter consentirà anche di chiamare un medico che, allertato tramite whatsapp, saprà anche qual’è la strada migliore e più veloce da percorrere bypassando i percorsi accidentati o resi impraticabilità dalla calamità.
Inoltre, i cittadini conosceranno velocemente i luoghi di ritrovo, l’ubicazione di eventuali punti di intervento sanitario ma anche parcheggi, scuole.
L’ultima fase riguarda uomini e mezzi della Protezione Civile: la mole di dati consentirà di raggiungere il luogo del disastro con le professionalità e gli strumenti idonei.

Pet Therapy a Villa Serena

Pet Therapy a Villa Serena

L’Associazione “Rosa Vitillo Pet therapy” ha come obiettivo la divulgazione e l’impiego della pet therapy e delle altre coterapie (quali musicoterapia, arte terapia, DMT), per veicolare e rendere più efficaci le terapie tradizionali. La Pet therapy abbraccia sia le AAT, che sono terapie in senso stretto che le AAA, attività assistite e le AAE Attività educazionali con l’ausilio del pet. Le finalità comuni sono migliorare l’umore, facilitare le terapie, creare momenti ludico/educativi, abbassare la tensione a livello del gruppo, migliorare il senso di autoefficacia, l’autostima e favorire la socializzazione. L’ associazione opera nei vari contesti di agio e disagio, utilizzando gli animali sia di in chiave ludico/educativa che prettamente terapica con staff specializzato e formato in pet therapy, attraverso vari pet, opportunamente preparati, quali conigli, cani e tartarughe, lavorando quindi sia in contesti creati ad hoc sia in comunità psichiatriche, ospedali e centri per ragazzi diversamente abili.
Da due anni sono attivi laboratori di pet therapy presso la casa di riposo “Villa Serena” di Pesco Sannita, dove il direttore e coordinatore della struttura, Dott. Vincenzo Meoli, la responsabile del settore animazione e formazione degli operatori, dott.ssa Luisa Leone e la responsabile amministrativa, dott.ssa Silvana Leone si dicono molto soddisfatti del lavoro svolto. Gli anziani si mostrano più disposti al contatto e all’ interazione da quando svolgono i laboratori, ricordano abbastanza bene quello che facciamo con i pet e vengono continuamente stimolati a livello cognitivo. Insieme al presidente dell’associazione, Avv. Gloria Malavolti, il progetto è seguito dalla volontaria, dott.ssa Antonella, che con dedizione e passione si sta dedicando alla strutturazione e messa in opera delle attività. Il 21 dicembre ci sarà una festa di Natale che vedrà coinvolti, oltre agli amici pet, musica, canti e balli popolari, sempre organizzati dall’ associazione Rosa Vitillo pet therapy e dall’ ausilio di volontari che hanno deciso di dedicare un po’ di tempo alla struttura.

Il termine “pet therapy” è un neologismo anglosassone, che indica le attività e le terapie svolte con un animale. Il “pet” è un animale preferenziale, domestico, di piccole (cani, gatti, conigli) ma anche di grandi dimensioni (cavallo o delfino) (G.Ba, 2004). Lo psichiatra Boris Levinson (1953) ha compiuto le prime osservazioni cliniche in merito ai benefici della pet therapy sui disagi psichici e l’handicap psicomotorio, coniando il termine “pet therapy” nel 1961. Levinson aveva, infatti, ripetutamente notato che il cane che lo accompagnava nel corso della terapia suscitava un vivo interesse da parte di un paziente autistico. B. Levinson riteneva, ispirandosi alle teorie winnicottiane, che il pet potesse essere utilizzato in qualità di “oggetto transizionale”, nonché “catalizzatore” per lo sviluppo delle abilità sociali.
La pet therapy, quindi, presuppone l’utilizzo del pet in diversi programmi educativi, terapeutici e\o riabilitativi, in qualità di facilitatore relazionale e sociale, da parte di professionisti dell’educazione e del benessere umano che hanno svolto una formazione specifica nell’ ambito della pet therapy e che, pertanto, sono attenti al benessere sia dell’animale che degli utenti all’ interno della sessione. Le attività in parola non sostituiscono ma affiancano terapie e metodologie educative e riabilitative tradizionali, come co-terapia. Gli anziani, in particolare, possono presentare spesso disattenzione, problemi di memoria, depressione, scoppi emotivi e di pensiero lento. L’ interazione con il pet gli consente di spostare l’attenzione da sè stessi all’altro, di ricevere affetto e, allo stesso tempo, di stimolare il mantenimento delle capacità residue.

Le persone ospiti di case di cura, spesso sentono di avere una mancanza di controllo sulla loro vita e, pertanto, somministrare coccole ad un pet e ricevere affetto non giudicante è rilassante e consente all’ utente di sentirsi a proprio agio e di affrontare diversamente la permanenza che, spesso, si accompagna all’ isolamento affettivo dai famigliari. L’ attività assistita aiuta i pazienti a mostrare interesse per l’ambiente circostante e fissarsi sul qui ed ora. Il rapporto animale-uomo, di tipo affettivo ed emozionale, si è mostrato efficace da un punto di vista fisiologico dal momento che è stato riscontrato, che attività come l’invito ad accarezzare e spazzolare l’animale, porgergli piccoli bocconcini, camminare tenendolo al guinzaglio, favoriscono l’abbassamento della pressione sanguigna ed il rallentamento della frequenza cardiaca (Carbone G., Tonali A., 2007). Una delle principali difficoltà riscontrate nell’interazione con soggetti anziani, soprattutto se colpiti da patologie neurologiche, soprattutto, l’Alzheimer è la sensazione che in essi sia presente una cecità mentale, allo stesso modo delle persone autistiche, rispetto agli stimoli sociali ed un’incapacità a mentalizzare gli stati propri e altrui (Frith U., 2009). Da un punto di vista psicodinamico ciò può essere ritenuto un effetto dei meccanismi di difesa primariamente utilizzati dal soggetto: alienazione e isolamento, meccanismi, in particolar modo l’isolamento, che consentono alla persona di scindere gli elementi affettivi di un’esperienza dai suoi elementi cognitivi e che permettono alla persona di relegare verso zone inaccessibili alla propria coscienza, i vissuti dolorosi connessi alla malattia ed ai disturbi sperimentati (Mc Williams, 1994).
Attraverso la stimolazione primariamente di tipo sensoriale, effettuata attraverso 
l’ausilio del pet, è possibile assistere ad un miglioramento dell’attenzione e delle capacità relazionali, una riduzione dei disturbi comportamentali, un miglioramento del tono dell’umore ed un’interazione verbale coerente rispetto al contesto.
Gli effetti benefici della pet therapy in ambito neurologico sono stati citati anche nel cinquantaduesimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, ove è stato evidenziato un miglioramento nell’ attenzione e
nell’interazione dei pazienti che avevano aderito a progetti sperimentali con gli animali. Si è registrata, inoltre, una diminuzione dei disturbi comportamentali, un miglioramento del tono dell’umore nonché un’interazione verbale pertinente al contesto, un miglioramento significativo nell’ambito del linguaggio. Un articolo del Journal of American Geriatric Society a sottolinea come gli anziani possessori di un animale da compagnia, mostrano un maggior benessere e maggiore attitudine a svolgere le azioni della vita quotidiana.

Nella casa di Riposo Villa Serena, di Pesco Sannita il direttore e coordinatore della struttura, Dott. Vincenzo Meoli, la responsabile del settore animazione e formazione degli operatori, dott.ssa Luisa Leone e la responsabile amministrativa, dott.ssa Silvana Leone hanno voluto puntare sulla pet therapy per i propri utenti. Abbiamo riscontrato, in due anni di attività, che il contatto con i pet allevia il senso abbandono, sollecita la memoria, favorisce un miglioramento del tono dell’umore, nel linguaggio, mantiene le facoltà cognitive residue. Sono proposte attività di accudimento, spazzolamento, accarezzamento che aiutano gli ospiti a fissare l’attenzione sul qui ed ora e attraverso la stimolazione sensoriale, si agisce sulle capacità residue;
* Si invitano i pazienti ad elaborare ricordi relativi agli animali, strutturando domande molto semplici nel corso delle attività proposte;
* accanto alle attività più statiche, là dove possibile, i pazienti possono sperimentarsi in giochi di coordinamento motorio (lanciare la palla al cane, farlo saltare nel cerchio, passare nel tunnel ecc…);
* tutto ciò è accompagnato da attività che vedono il supporto di musica e arti grafiche, R.O.T. per tentare un approccio più globale e modellato sul bisogno individuale.

Pet Therapy a Villa Paradiso

Pet Therapy a Villa Paradiso

Un progetto che mira ad una terapia, basata sull’interazione uomo-animale, che integra, rafforza e coadiuva le tradizionali terapie e viene impiegata su pazienti affetti da differenti patologie con obiettivi di miglioramento comportamentale, fisico, cognitivo, psicosociale e psicologico-emotivo.

Il progetto “Pet Therapy” non è quindi una terapia a sé stante, ma una co-terapia che affianca una serie di laboratori e di attività terapeutiche. Lo scopo di queste co-terapie è quello di facilitare l’approccio medico e terapeutico delle varie figure sociosanitarie, riabilitative e sociali presenti in struttura.
Questi interventi funzionano grazie alla relazione che si instaura fra un animale domestico e un utente: una sintonia complessa e delicata che stimola l’attivazione emozionale e favorisce l’apertura a nuove esperienze, nuovi modi di comunicare, nuovi interessi. L’animale non giudica, non rifiuta, si dona totalmente, stimola sorrisi, aiuta la socializzazione, aumenta l’autostima e non ha pregiudizi. In questa terapia sono dimostrabili benefici sul battito cardiaco, ansie, paure. Inoltre, favorisce la piena espressione delle persone, che tra gli umani si riduce di solito solo al linguaggio verbale.
Non essendoci esperienze collaudate nella nostra Provincia, abbiamo preso spunto dal percorso compiuto in altre realtà sociosanitarie all’avanguardia. Infatti, con il progetto orto therapy ormai impiantato da 2 anni nella nostra struttura, abbiamo da subito compreso che andava costruito un modello di orto therapy originale calandolo nel contesto di una struttura, avendo all’interno due moduli: casa albergo e comunità tutelare. Da allora di strada ne abbiamo fatta tanta abbiamo cercato di offrire il giusto spazio alla relazione umana. Un impegno che ci ha portato ha sperimentare il progetto Orto Therapy.

“Adotta un nonno” è un altro progetto nato dall’idea dell’amministratore Dott. Sabato D’argenio, Amministratore “Gruppo Insieme – Villa Paradiso” che traccia il modello residenziale – territoriale, un modello innovativo delle scienze sociali che mira ad avvicinare il mondo dei ragazzi al mondo dell’anziano, due generazioni diverse ma complementari nei vissuti del passato e del futuro. Una prospettiva di specchio che permette al paziente anziano di guardare al suo passato con tenerezza e al ragazzo di guardare al futuro con consapevolezza e responsabilità. La metodologia del progetto è impiantata in una serie di incontri liberi finalizzati allo scambio di esperienze di vita quotidiana, ogni ragazzo “adotta” un nonno, le fa periodicamente visita. tutto ciò al fine di promuovere tutto quanto una persona ammalata o sana possa cercare per un equilibrio di vita sano e gioioso. La struttura cosi come impiantata nella sua metodologia guarda l’utente dal punto di vista bio-psico-sociale diventando luogo di assistenza sanitaria e psico-sociale che guarda ad un sistema di equipe integrato.
Il progetto “vivere il mondo” consiste in uscite settimanali dei nostri ospiti con educatori ed operatori presso centri commerciali, mercati, cinema, pic-nic, mostre, visite guidate monumentali, al fine di mantenere le attività ex-ante al ricovero per mantenere il più integre possibili le attività della vita quotidiana, il tutto organizzato in un setting socio-psico-pedagogico capace di risvegliare la manualità, la tattilità e l’abilità logica: l’emergenza di nuove modalità espressive, di orientamento e di gestione dello spazio.

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Un premio per “Rosa Vitillo Pet Therapy”

Un premio per “Rosa Vitillo Pet Therapy”

L’associazione dal 2011 si occupa di diffondere la cultura della pet therapy, che vede, come co-terapia l’utilizzo di pet, in particolare piccoli animali ma anche onoterapia, per migliorare l’umore, facilitare le terapie, creare momenti ludico/educativi.
Svolge attività di pet therapy nei vari contesti di agio e disagio, utilizzando i pet sia di in chiave ludo/educativa che prettamente terapia con staff specializzato, attraverso vari pet, opportunamente preparati, quali conigli e cani, lavorando quindi sia in contesti creati ad hoc sia in comunità psichiatriche e centri per diversamente abili.
Nel Progetto premiato dal CSV i bambini hanno riscoperto il contatto con la natura e il rapporto con gli animali, apprendono i cicli produttivi e gustano la buona cucina, fatta con prodotti genuini.
Alle classi che hanno partecipato sono stati proposti percorsi di agility con il cane, sessioni di contatto tattile con il coniglio e la tartaruga, laboratori di espressione musicale e di pasta fresca.
I ragazzi hanno anche appreso nozioni di educazione alimentare, comprendendo la capacità di mangiare sano e allo stesso tempo hanno potuto degustare gli ottimi menù dell’ azienda.
Attraverso il contatto con l’animale i partecipanti apprendono il valore della comunicazione non verbale e l’importanza del linguaggio del corpo che li aiuta a prendere contatto anche con le loro emozioni.

Un posto nel mondo, la Cooperativa fondata da Luisa Di Blasi

Un posto nel mondo, la Cooperativa fondata da Luisa Di Blasi

mondo universo

Arriva dalla provincia irpina e precisamente da Paternopoli, la storia di Luisa Di Blasi e della sua cooperativa “Un posto nel mondo”. Si tratta di un esempio concreto delle possibili applicazioni pratiche del progetto di inserimento lavorativo di disabili psichici, ideato e sviluppato in collaborazione della UOSM di Ariano Irpino, diretta dal Dott. Emilio Fina, oggi capodipartimento della Psichiatria di Avellino. “Un posto nel mondo” è stata fondata per aiutare famiglie e ragazzi sofferenti per patologie mentali a trovare un possibile impegno volto ad aiutare ad alleviare le loro tensioni, sentendosi utili nello svolgimento di attività concrete che non sono da considerare dei meri passatempi. La cooperativa ha stretto una collaborazione con Ema, l’azienda di Morra De Sanctis, controllata del gruppo Rolls Royce, che ha scelto la via dell’impegno nel sociale.
Da un incontro informale tra l’amministratore delegato Otello Natale e la signora Luisa, in cerca del supporto istituzionale ed economico per rispondere al desiderio di scendere in campo per aiutare la sua comunità, si è sviluppato un accordo di esternalizzazione di alcune attività dell’azienda, affidate a otto giovani disabili.
I ragazzi della cooperativa “Un posto nel mondo”, alcuni con contratto a tempo indeterminato, altri con formula a progetto e soprattutto con un orario flessibile studiato per le capacità di ciascuno, si occupano per Ema della “dematerializzazione della documentazione cartacea”, riuscendo a conquistare la serenità e ad uscire dall’isolamento. Luisa Di Blasi con la sua cooperativa e i suoi ragazzi speciali ha festeggiato un altro traguardo: l’esito positivo di un ulteriore progetto di integrazione socio-lavorativa di ragazzi
disabili psichici, detenuti nell’OPG di Aversa.

Questi 5 ragazzi, fatti uscire dall’OPG hanno conseguito la Patente Europea del Computer e acquisito le competenze atte a svolgere il lavoro di dematerializzazione della documentazione cartacea.

I risultati lusinghieri ottenuti da questi ragazzi, oggi hanno consentito ad una ragazza di aprire uno studio privato di design. Un altro ragazzo è oggi impegnato in un progetto messo a punto con l’ASL di Avellino, volto a lavorare le ricette specialistiche della provincia. L’ISFOL, con la dinamica ricercatrice Giuliana Franciosa, in quanto consulente della Regione Campania in un progetto in materia psichiatrica, ha valutato l’attività svolta dalla cooperativa “Un Posto Nel Mondo” tra le buone prassi della riabilitazione psichiatrica.

Salerno: pedalando per la Città

Salerno: pedalando per la Città

Domenica 21 maggio appuntamento cittadino a Salerno con la 
manifestazione “Pedalando per la Città – con Francesco onoriamo la natura”, la pedalata in bicicletta con bambini, appassionati, famiglie, atleti e con gli sportivi di ogni età organizzata dall’Associazione Amici del Sacro Cuore.
La manifestazione si svolge come sempre su di un percorso cittadino 
interamente chiuso al traffico e rientra tra le principali azioni di 
intervento previste dal Comune di Salerno, nell’ambito delle attività volte a sostenere e sviluppare le iniziative più popolari e attese dalla comunità cittadina.
Per l’iscrizione consultare il sito: www.pedalandoperlacitta.it

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