Alimenti aproteici: detrazione del 19% per i nefropatici della Campania

Alimenti aproteici: detrazione del 19% per i nefropatici della Campania

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Una buona notizia per gli oltre 348.000 pazienti nefropatici residenti in Campania: potranno infatti usufruire di una detrazione del 19% sull’acquisto di alimenti aproteici. Un’opportunità di risparmio che ad oggi è l’unica, dato che la Regione non prevede alcun tipo di rimborso sull’acquisto di questi alimenti, nonostante per chi soffre di insufficienza renale siano stati inseriti nei nuovi Livelli essenziali di assistenza. La misura è scaturita dalla revisione del testo unico delle imposte sui redditi, contenuta nel decreto fiscale collegato alla Legge di bilancio 2018, in base alla quale i pazienti che necessitano dei cosiddetti AFMS (alimenti a fini medici speciali), tra cui rientrano appunto anche gli aproteici, potranno beneficiare della detrazione fiscale del 19%, come già accade per le altre spese mediche a carico dei cittadini.

La Malattia Renale Cronica, data la sua rilevanza epidemiologica e la grave invalidità a cui può condurre, rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria. Poiché tende alla progressione, richiede spesso un trattamento sostitutivo dialitico, che porta a un peggioramento della qualità di vita dei pazienti e a un notevole onere economico per il SSN (fino a 40.000 euro l’anno a paziente). È quindi fondamentale, a patologia conclamata, intervenire attivamente per rallentarne il decorso.

A questo proposito, la terapia nutrizionale aproteica può costituire uno strumento prezioso. Le ultime evidenze scientifiche hanno infatti dimostrato come il regime alimentare aproteico sia in grado di ritardare l’insufficienza renale cronica e le sue co-morbilità, riducendo il rischio di escalation verso la fase dialitica.

La Campania è attualmente l’unica Regione italiana che non garantisce ai propri pazienti l’erogazione gratuita dei prodotti alimentari aproteici. Grazie alla nuova detrazione – per avere diritto alla quale occorrerà conservare lo «scontrino parlante» rilasciato dal farmacista, in cui risultino specificati natura, qualità e quantità dei prodotti acquistati nonché il codice fiscale del destinatario – i nefropatici campani potranno almeno contare su questo sconto del 19%.

La Malattia Renale Cronica –  Si definisce Malattia Renale Cronica (MRC) una condizione di alterata funzione renale che persiste oltre i 3 mesi. È classificata in cinque stadi di crescente gravità: dal danno renale (stadio 1) alla terapia sostitutiva dialitica o il trapianto di rene (stadio 5). Secondo il recente studio CARHES (Cardiovascular risk in Renal patients of the Health Examination Survey) condotto dalla Società Italiana di Nefrologia, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e l’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, la prevalenza della Malattia Renale in Italia è del 7,5% negli uomini e del 6,5% nelle donne, per un totale di circa 2.200.000 pazienti.

Un caffè al museo: conversazioni artistiche a Benevento

Un caffè al museo: conversazioni artistiche a Benevento

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Un caffè al museo” è il nome del ciclo di incontri pomeridiani ospitati all’interno del Museo del Sannio nei prossimi mesi, dedicati all’arte e alle sue contaminazione con i linguaggi visivi moderni.
Una nuova iniziativa, curata da Mediateur, concessionaria dei servizi per la Provincia di Benevento, durante la quale studiosi, artisti e professionisti del settore racconteranno il mondo dell’arte contemporanea, della fotografia, del cinema e del fumetto attraverso conversazioni volutamente informali ma sicuramente piacevoli, ognuna delle quali accompagnata da un ottimo caffè.

Sei gli appuntamenti in programma, a cadenza quindicinale, a partire da giovedì 19 aprile fino a giovedì 28 giugno, dalle ore 16.30 presso l’Infopoint/bookshop del Museo del Sannio in Piazza Matteotti, tutti con ingresso gratuito.
Si comincia il 19 aprile con “Tutta colpa di Duchamp. Quando l’arte diventò contemporanea”, a cura della storica dell’arte Fabiana Peluso. Giovedì 3 maggio sarà la volta di “Autori o fruitori? Sperimentazioni artistiche e contaminazioni” con l’architetto e illustratore Filippo Mastrocinque. Si prosegue il 17 maggio, sempre alle 16.30, con i “Discorsi sulla Fotografia Contemporanea” di Angelo Orsillo, direttore dell’Accademia di Fotografia “Julia Margaret Cameron” di Benevento. Appuntamento speciale giovedì 31 maggio, con la presentazione di “Marathon“, adattamento a fumetti del libro di Andrea Frediani, durante la quale interverranno Lucio Perrimezzi (sceneggiatore) e Massimiliano Veltri (disegnatore) moderati da Leonardo Cantone, con un’estemporanea finale curata da Stregomics Fumetteria di Benevento. Giovedì 14 giugno il quinto incontro avrà come titolo: “Liberty – Quando il genio incontra la voluttà” e sarà tenuto dallo storico dell’arte Luigi Mauta. Infine, il sesto e ultimo appuntamento è in programma il 28 giugno con “Il sangue delle immagini: i nuovi linguaggi del cinema e della poesia”, esperimento poetico di riscrittura delle immagini con Chiara Rigioni di Kinetta Spazio Labus.

“Un caffè al museo” è un’altra delle numerose attività che negli ultimi mesi vedono il più importante polo culturale della provincia di Benevento finalmente trasformato in luogo “vivo” e “attivo”, aperto al territorio e protagonista di un’offerta culturale che guarda a diversi tipi di pubblico.

Il ciclo di incontri promossi da Mediateur, sono realizzati grazie alla disponibilità e alla collaborazione di tutti gli ospiti coinvolti, che hanno accettato l’invito a trasformare il rito del caffè in una piacevole occasione di condivisione e socializzazione per tutta la città, in nome dell’arte, della cultura e della bellezza.

Un labrador in corsia: a Napoli la pet therapy aiuta i pazienti in emodialisi

Un labrador in corsia: a Napoli la pet therapy aiuta i pazienti in emodialisi

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I pazienti napoletani costretti all’emodialisi potranno contare su un nuovo amico: Pongo, un labrador di 8 anni, che terrà loro compagnia durante i trattamenti. Per la prima volta in Italia, infatti, grazie al dipartimento di veterinaria dell’Università Federico II di Napoli la pet therapy viene applicata anche in questo ambito. Si tratta dei primi periodi di una sperimentazione, eppure sono già stati riscontrati i primi risvolti positivi della presenza di Pongo tra le corsie del centro di emodialisi Kidney, non solo nella sfera umorale, ma anche nei parametri medici. Di solito, infatti, la pressione arteriosa di chi si trovi a compiere questa terapia è soggetta ad abbassamenti repentini, mentre è stato osservato che nelle persone che sono entrate a contatto con questo affettuoso esemplare canino rimane a livelli stabili. Pongo è impiegato in servizi di pet therapy da diverso tempo e si è integrato benissimo, sia con il personale che con i pazienti, in poco tempo.

 

Geologi, agronomi e chimici insieme per un patrimonio inestimabile: l’acqua

Geologi, agronomi e chimici insieme per un patrimonio inestimabile: l’acqua

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Geologi, chimici e agronomi insieme per una causa comune: l’acqua, un patrimonio inestimabile da salvaguardare. Dallo spreco all’inquinamento, dai fiumi alle falde sotterranee, gli esperti del settore si sono riuniti in uno short course giovedì 12 aprile al RenaissanceNaples Hotel Mediterraneo. Un convegno che va ad inserirsi in una rete di informazione necessaria, vista la critica situazione della rete idrica a Napoli. Infatti, proprio in questi giorni i residenti di varie zone della città hanno vissuti diversi disagi causati da crolli e frane. Ieri notte, in via Pigna, una parte del manto stradale è sprofondata a causa della rottura di una conduttura idrica. “Più che di ‘frana’ io parlerei di ‘sprofondamento’ della sede stradale – ha commentato Egidio Grasso, presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania – le cause sono da ricercare nella presenza di cavità sotterranee artificiali e nelle perdite della rete idrica e fognaria. I rimedi preventivi possono essere rappresentati da una continua manutenzione della rete idrica e, soprattutto, fognaria, accompagnata dal censimento di tutte le cavità sotterranee. L’effetto dannoso delle perdite fognarie viene amplificato dalla presenza di cavità sotterranee nei paraggi”.

Nel corso del convegno gli esperti hanno discusso anche di altre questioni. “La complessità della natura geologica e geotettonica della Campania, che favorisce l’instaurarsi di ambienti idrogeologici capaci di ospitare tra le più importanti e pregiate risorse idriche d’Europa – ha spiegato il geologo Massimiliano Imperato, Direttore del Centro Europeo di Ricerca Acque Minerali – la quantità delle acque, la loro qualità e la diversificazione delle facies idrogeochimiche fanno senz’altro ascrivere il territorio regionale tra i siti di maggior interesse per risorse idriche di elevato pregio ambientale. In particolare, le acque termo-minerali sono ‘custodite’ in giacimenti sotterranei naturalmente protetti e sono apprezzate sia per la purezza all’origine, che per le proprietà terapeutiche ormai acclarate da studi e ricerche a carattere nazionale ed internazionale”. “Gli addetti ai lavori – ha aggiunto Imperato – devono essere i primi attori, i protagonisti e promotori della tutela di questo grande patrimonio per la conservazione alle generazioni future”.

Anche le imprese che esercitano in questo settore devono fare la propria parte. In questo senso, è stato importante l’intervento di Giuseppe Cerbone, Direttore Generale di Ferrarelle S.p.A., che ha illustrato il percorso fatto negli ultimi dieci anni per affermare la propria identità di azienda eco-sostenibile. Dal momento che l’acqua minerale è una delle bevande più utilizzate dagli italiani, una forte preoccupazione riguarda lo smaltimento della plastica. Cerbone ha, quindi, deciso che attraverso la sua azienda, riciclerà direttamente le bottiglie, sia proprie che di altri produttori, in modo da diventare un “creditore ecologico”, in grado di compensare non solo il proprio impatto ambientale, ma di andare ben oltre. “Il problema in questi ultimi mesi è diventato ancora più di attualità – ha dichiarato ancora Cerbone – perfino l’Unione Europea si è espressa per scoraggiare queste pratiche che sono di forte impatto per l’ambiente. Secondo noi, la risposta migliore non è quella di eliminare la plastica ma generare un circuito virtuoso in cui sia possibile limitare l’impatto sull’ambiente. In questo senso, è necessario il riciclo. Noi lo abbiamo fatto direttamente per lanciare un segnale forte e colmare delle lacune”.

Ma questo non basta, è necessario anche definire come si orienta la legge in materia di inquinamento delle falde acquifere. L’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Napoli, ha riflettuto su problematiche tecniche che stanno determinando i numerosissimi sequestri da parte della Procura di Napoli. “Il comparto agricolo negli ultimi tempi – ha spiegato il presidente Pasquale Crispino – sta incontrando un grande freno, non legato alle ordinarie dinamiche economiche di mercato, ma ad un allarmismo mediatico oltre ogni immaginazione che nei fatti sta massacrando un territorio oltre ogni più tollerabile verità. Un comparto, che negli ultimi anni, mentre la crisi attanagliava i vari settori economici, si è riappropriato di spazi e importanza, creando anche nuova occupazione giovanile”. Per Crispino “è basilare fare chiarezza su una serie di vuoti legislativi riguardanti le acque irrigue e la qualità dei terreni per uso agricolo, che al momento non sono normati”.

“Calare norme di natura ambientale – spiega il Presidente – qual è il D.Lgs. 152/2006 al comparto agricolo (sistema produttivo e non naturale), senza un’attenta analisi dei parametri e limiti dettati dalla norma, crea confusione e allarmismo mediatico infondato con gravi ripercussioni d’immagine all’intera Regione Campania”. In una recente pubblicazione, l’Istat ha ribadito l’importanza strategica delle risorse idriche sotterranee su scala nazionale. “Il lavoro segnala che l’84% del prelievo nazionale di acqua per uso potabile deriva da acque sotterranee – ha dichiarato Marco Masetti, Coordinatore sezione di Idrogeologia della Società Geologica Italiana e membro dell’Associazione internazionale di idrogeologia Italia – di cui il 48,0% attraverso prelievi da pozzo ed il 36,3% dalla captazione di sorgenti. Peraltro, va considerato che, pur essendo maggiormente protette rispetto alle acque superficiali, grazie all’azione di “filtro” che suolo e sottosuolo esercitano sugli inquinanti provenienti dalla superficie, anche le acque sotterranee sono spesso raggiunte dalle diverse fonti di inquinamento connesse alle attività antropiche. Lo stesso rapporto ISTAT segnala infatti come circa un terzo dell’acqua prelevata, per un totale annuo di 3,1 miliardi di metri cubi, necessita di un trattamento di potabilizzazione prima di essere distribuita all’interno delle reti acquedottistiche. Molto spesso si nota che le direttive di legge, sviluppate per affrontare i problemi della protezione delle captazioni attraverso soluzioni semplici che dovevano essere temporanee, hanno visto diventare queste soluzioni come “definitive”.

Il 22 marzo scorso è stata celebrata la giornata mondiale dell’acqua 2018. “La giornata mondiale ed il tema affrontato hanno consentito di non dimenticarci che l’acqua è un bene indispensabile per la vita umana e che bisogna diffondere maggiormente la cultura del risparmio idrico – ha affermato Biagio Naviglio, presidente dell’Ordine dei Chimici della Campania – la chimica gioca un ruolo fondamentale per la protezione dell’acqua non solo per i trattamenti depurativi ma anche per il monitoraggio dei contaminanti classici e quelli emergenti. Noi Chimici riteniamo molto utile la collaborazione con professionisti di altre discipline scientifiche e tecniche come quella evidenziata nel programma del convegno organizzato dai tre Ordini professionali (Agronomi, Chimici e Geologi)”.

Ricerca scientifica e gestione ambientale dei rifiuti: il convegno a Caserta

Ricerca scientifica e gestione ambientale dei rifiuti: il convegno a Caserta

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Ai nastri di partenza il IV Convegno Nazionale ANGAM – presieduta dal Dott. Antonio Borbone – dal titolo: “Il contributo della ricerca scientifica e tecnologica alla gestione ambientale dei rifiuti – Green Technology Report 2018”. L’evento è patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dall’Albo Nazionale Gestori Ambientali e sarà l’occasione per organizzare la seconda Edizione del Premio “Azienda Green 2018”. Al dibattito, è prevista la partecipazione del Dott. Gennaro Santamaria (Capo della Segreteria del Ministro dell’Ambiente); del Dott. Eugenio Onori (Presidente Albo Nazionale Gestori Ambientali – Ministero dell’Ambiente); dell’Ing. Umberto Di Matteo (Docente Dipartimento di Ingegneria della Sostenibilità Ambientale dell’Università G. Marconi di Roma – Presidente ISES Italia); del Dott. Antonio Jr Ruggiero (Giornalista specializzato nei settori energia e ambiente – Gruppo Italia Energia); dell’Avv. Raimondo Orsini (Direttore Generale Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile) e della Dott.ssa Maria Rosaria Carifano (Presidente dell’Associazione Culturale Iride).

Nel corso dell’iniziativa sarà presentata una ricerca di settore, realizzata con la collaborazione dell’Università di Roma, che metterà in evidenza quanto il sistema italiano della ricerca scientifica pubblica e privata sia in grado di produrre sul tema ambientale dei rifiuti rispetto agli altri Paesi del mondo. In questo modo sarà possibile, attraverso il “Green Technology Report 2018 (GTR): Rapporto sulla produzione scientifica in tema di Ambiente e Rifiuti” chiarire i ritardi e le eccellenze del Sistema Italia, sottolineando quanto l’innovazione tecnologica e scientifica favorisca l’evoluzione del ciclo ambientale verso un modello sempre più sostenibile dal punto di vista economico e climatico.

Grazie alla presenza di esperti e rappresentanti delle istituzioni si forniranno alcuni dati per una riflessione sul contesto operandi di riferimento e sulle sfide future.

A tutti gli iscritti sarà rilasciato regolare attestato di partecipazione.
0823 1890544 – 338 9135105 – www.angam.it – [email protected]

Autismo: il convegno del Cif per accogliere e informare

Autismo: il convegno del Cif per accogliere e informare

locandina-cifIl 23 aprile alle ore 16.00 presso il Centro Sociale “Maria Teresa Di Calcutta” di Aiello Del Sabato (Av), si terrà il convegno: “Autismo tra stereotipi, diagnosi, trattamento, vita familiare e sociale”, organizzato dalla locale sezione del Centro Italiano Femminile.

L’iniziativa nasce dall’idea di sensibilizzare l’intera comunità al fenomeno crescente, che interroga tutti gli ambiti e i settori sociali e istituzionali ad ogni livello.

L’obiettivo specifico è quello di coinvolgere e “accogliere” le famiglie, nella consapevolezza di un quadro più complesso e non isolato.

“Abbattere lo stigma e la stereotipia sono traguardi paralleli, che ci impegniamo a sconfiggere”, dichiarano dal Cif.
Numerosi saranno gli interventi di esperti del settore e rappresentanti istituzionali.

Solo per i partecipanti all’evento ci sarà la possibilità di seguire il corso in FAD
La Comunicazione Aumentativa Alternativa” da 18 crediti ECM
al costo di € 20,00 (anziché € 23,00).
Per info e prenotazioni: – cell.:3356534261
https://www.facebook.com/cifaiellodelsabato/

Sagra del Pescato di Paranza a Castellabate

Sagra del Pescato di Paranza a Castellabate

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Si svolgerà da venerdì 1 a domenica 3 giugno 2018 la decima edizione della “Sagra del Pescato di Paranza” a Castellabate, in provincia di Salerno.
Il paese del celebre film “Benvenuti al Sud” sarà la location della kermesse gastronomica che si svolgerà nel piazzale di “Campo dei Rocchi”, tra le frazioni di Santa Maria e Lago.
La sagra è organizzata dall’Associazione Punta Tresino con la collaborazione della Proloco Camogli, delle Associazioni pescatori di Castellabate e con il patrocinio della Regione Campania, il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, la Provincia di Salerno, l’Ente Provinciale per il Turismo e il Comune di Castellabate.
Per l’occasione ogni sera, a partire dalle ore 20.00, saranno allestiti mercatini gastronomici, laboratori artigianali, spettacoli musicali, luna park per i bambini.
Oltre alla tradizionale e rinomata “frittura di paranza”, la grande novità di quest’anno è la collaborazione con la Pro loco Camogli di Genova: grazie al gemellaggio stipulato a maggio 2016, gli organizzatori avranno il supporto dello staff e del loro sponsor ufficiale “Friol” che oltre alla padella gigante di 4 metri di diametro fornirà l’olio, che servirà per friggere 20 quintali di pesce che sarà servito nelle tre serate.

Le strade della Mozzarella 2018

Le strade della Mozzarella 2018

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Le Strade Della Mozzarella 2018″, il congresso internazionale di cucina d’autore di scena mercoledì 23 e giovedì 24 maggio 2018 presso il Savoy Beach Hotel di Paestum, vedrà, come consuetudine, una grande carrellata di star della gastronomia italiana e mondiale e, soprattutto per gli addetti ai lavori, sarà un’enorme opportunità di confronto e dialogo su quello che è il tema della undicesima edizione: “eat well and stay well”.

Saranno oltre 50 gli chef chiamati in causa nei momenti congressuali e un centinaio quelli impegnati nelle attività collaterali: esponenti, affermati o emergenti, di spicco della gastronomia nazionale. Con loro. un parterre de rois internazionale composto da nomi di grande calibro.Tra i Paesi rappresentati, con movimenti gastronomici in ascesa e decisamente interessanti, la Turchia, la Russia e la Thailandia. Poi Usa, Germania, Svezia, Austria, Portogallo, Francia, Spagna, Slovenia. Previsto, ovviamente, uno spazio dedicato alla pizza, icona del Made in Italy: presenti i primi cinque classificati di 50 top pizza, ai quali si aggiungeranno due relatori dagli Stati Uniti.

Accanto alle due sale principali, ci saranno, come di consueto, ampi spazi dedicati ai prodotti di eccellenza della Penisola. Tra questi, all’interno del Taste Club, i cosiddetti Atelier, dove, con l’ausilio di decine di importanti figure della ristorazione, si svolgeranno focus specifici su pasta secca e pasta fresca, pomodoro, formaggi, olio, aceto, birra e caffè. In primo piano, inoltre, il mondo vegetale. Ruolo di rilievo, come sempre, spetta infine alla Mozzarella di Bufala Campana DOP, simbolo dell’agroalimentare del Sud Italia e “musa ispiratrice” della manifestazione.

“Al centro del dibattito – sottolineano Barbara Guerra e Albert Sapere, ideatori e curatori di LSDM – ci sarà il tema Eat well and stay well. I relatori dovranno quindi attualizzare gli studi sulla Dieta Mediterranea fatti nel dopoguerra, proprio in Cilento, dal fisiatra americano Ancel Keys. Come indicato nel nostro Manifesto, il cuoco moderno deve dimostrare un’elevata sensibilità alimentare e ambientale, sapendo conciliare il gusto con il benessere e la sostenibilità. Tecnica e conoscenza dunque al servizio delle esigenze del mondo attuale, anche alla luce della mediaticità e del ruolo sociale che riveste ormai la figura dello chef. Ciò ci sembra inoltre perfettamente in linea con la proclamazione, fatta dalle istituzioni, del 2018 Anno nazionale del cibo italiano”.

Taurasi Vendemmia: siete pronti ad assaggiare “lo pastiero”?

Taurasi Vendemmia: siete pronti ad assaggiare “lo pastiero”?

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Taurasi Vendemmia”, due tappe dedicate alle eccellenze della Media Valle del Calore per un evento di promozione turistica e territoriale che punta sull’enogastronomia come testimonial di un territorio che ha tanto da dire in termini di qualità e di benessere.
“Taurasi Vendemmia” è promosso dai Comuni di Taurasi (capofila) e di Sant’Angelo all’Esca e finanziato dalla Regione Campania nell’ambito del POC 2014-2020 (linea strategica 2.4 “Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e cultura”).

La prima tappa è in programma per domenica, 15 aprile, con una tradizione di Sant’Angelo all’Esca che ha conquistato visitatori e appassionati: torna il pastiero, piatto tipico della cucina locale, cotto in un enorme ruoto di rame, con la brace di un gigantesco falò, allestito di buon mattino. Questo rustico è fatto con duemila uova, quaranta chili di pasta, cinquanta chili di formaggio, va in cottura già dal mattino nella piazza centrale del paese.

Il programma della giornata prevede, infatti, già dalle ore 8.00, l’avvio della preparazione de “lo pastiero”. In contemporanea si svolgerà un’avvincente corsa tra i vigneti che è organizzata da Fidal Campania e dall’associazione “Creativamente”. Alle ore 8.00 è, infatti, previsto il raduno dei partecipanti e la successiva partenza. Alle ore 12.00 ci sarà l’arrivo degli atleti e, a seguire, la premiazione ed aperitivo in jazz organizzato dall’associazione “Escajazz” con degustazioni ed esibizioni di artisti locali. Alle ore 15.00 taglio e distribuzione del pastiero, con esibizione di Achille ed il suo complesso. I giochi di un tempo in piazza per i più piccoli a cura del Forum della Gioventù chiuderanno il programma della giornata.

Protagonista dell’iniziativa è la tradizione de “lo pastiero” che rimanda al periodo post terremoto, in un tempo di tristezza in cui non era facile trovare una motivazione per guardare con fiducia al futuro. Fu allora, nel 1983, che alcuni giovani del paese diedero vita a questa manifestazione, per riportare la popolazione in piazza e creare, di nuovo, condivisione. La tradizione è ormai consolidata e attesa. La manifestazione giunta alla 35esima edizione, rievoca una sana civiltà contadina che, intorno al fuoco, condivide il desco e un bicchiere di corposo aglianico, allietata da musica popolare. Si tratta di un evento molto apprezzato, molto noto e che richiama visitatori da tutta la Campania.

“Il pastiero – dichiara il sindaco di Sant’Angelo all’Esca, Attilio Iannuzzo – rappresenta un pezzo del patrimonio identitario della nostra comunità. È una tradizione tutto sommato recente ma perché legata alla tragedia del terremoto dell’80, e ha subito trovato uno spazio d’elezione nella nostra memoria collettiva. Oggi può diventare anche altro, può essere strumento di promozione territoriale. L’iniziativa di domenica, poi, ha il grande merito di mettere insieme le realtà associative che operano sul nostro territorio in un dialogo proficuo e costruttivo”.

“Taurasi Vendemmia” proseguirà poi a Taurasi i prossimi 11, 12 e 13 maggio con iniziative legate ovviamente al re della vitivinicoltura campana, il Taurasi Dop.

www.taurasivendemmia.it
[email protected]
tel. 347.9904955

Caduta dei capelli e chemio: lo studio campano sui benefici della mela annurca

Caduta dei capelli e chemio: lo studio campano sui benefici della mela annurca

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La caduta dei capelli è l’effetto collaterale della chemioterapia più visibile sui pazienti, quello che maggiormente influisce sulla reazione psicologica alle cure, fondamentale per una buona ripresa. Un aiuto a contrastarla potrebbe arrivare dalla sempre vincente unione tra natura e medicina.

Infatti, uno studio condotto da Istituto nazionale tumori, Fondazione Pascale, e Dipartimento di Farmacia dell’Università di Napoli Federico I sulle proprietà della mela annurca promette risvolti positivi. Si tratta di una ricerca ancora in fase sperimentale ma, partendo da alcuni componenti di questa tipologia di mela rivelatisi benefici sulla caduta dei capelli nei soggetti sani, che hanno portato alla messa in commercio del prodotto AppleMets Hair dopo due anni di indagini, gli scienziati hanno osservato che – somministrando una grossa dose di questo integratore nei soggetti affetti da tumore un mese prima della chemioterapia e continuando a somministrarlo durante tutto il ciclo – i capelli in alcuni pazienti non sono caduti.

Per questo motivo è partita la sperimentazione, dopo la sottoscrizione di un accordo tra il direttore generale del Pascale Attilio Bianchi, il direttore scientifico dell’Irccs partenopeo Gerardo Botti, il direttore della U.O.C di Oncologia Medica Senologica sempre del Pascale Michelino De Laurentiis, e dal Direttore del Dipartimento di Farmacia dell’Ateneo Federico Ettore Novellino II.
Per il momento lo studio si concentrerà sulle pazienti affette da tumore al seno, alle quali verrà somministrato l’estratto procianidinico della mela annurca prima di essere sottoposte alle sessioni di chemio.

Tecnici del Comportamento: il corso di formazione RBT al CIF Irpinia

Tecnici del Comportamento: il corso di formazione RBT al CIF Irpinia

Considerata la lettura dei reali bisogni territoriali, alla luce della crescente numerosità dei disturbi comportamentali in età scolare e non, in particolar modo nella Valle del Sabato, il “Centro Italiano Femminile Comunale di Aiello del Sabato” ha deciso di promuovere un corso di formazione, denominato “Analisi applicata del comportamento per operatori sanitari ed educatori”, corso di formazione propedeutico alla certificazione Registered Behavior Technician™ (RBT) presso il Behavior Analyst Certification Board (BACB®), del valore di 40 crediti ECM per l’anno 2018. Per poter implementare un corso di tale spessore, il CIF ha coinvolto il Provider Nazionale ECM id.4979 “Consorzio s.s.s.s. Scuola Superiore di Scienze della Salute”.
Il tecnico del comportamento certificato (RBT) è un tecnico specializzato, responsabile diretto dell’attuazione delle procedure di acquisizione delle competenze e modificazione del comportamento progettate dal supervisore Bcba o Bcaba.

Il corso si propone di far acquisire competenze pratiche nel settore dell’analisi del comportamento formando tecnici del comportamento qualificati in grado di applicare, con metodologie corrette, interventi basati sull’analisi comportamentale applicata (ABA) attraverso la supervisione di un Bcba. Il docente e responsabile scientifico del corso sarà il prof. Francesco Di Salle, professore ordinario presso il dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università di Salerno, titolare del corso di insegnamento in neuroradiologia. Considerando l’utilità dello stesso e la spendibilità del titolo all’interno della nostra Istituzione Scolastica, e in tutte le realtà coinvolte, il Comune di Aiello del Sabato, il comune di Cesinali, e il Centro Servizi di Volontariato Irpinia Solidale hanno deciso di promuovere tale piano formativo concedendo il patrocinio morale. Volontà della nostra associazione è diffondere a tutta la comunità, al personale scolastico, al corpo docente presente in tutta la provincia di Avellino la presente iniziativa.
Il corso si snoderà in 7 incontri da sei ore declinate nella prima quindicina del mese di maggio. Il costo complessivo della formazione è di 390 euro, è possibile iscriversi sia attraverso il Cif di Aiello del Sabato o direttamente dalla piattaforma Arcadia del provider nazionale Ecm. È possibile rateizzare l’importo secondo modalità definite. Per informazioni: 3356534261 oppure https://www.facebook.com/cifaiellodelsabato

RISORGI-MENTI. Un museo diverso per diversi sabati

RISORGI-MENTI. Un museo diverso per diversi sabati

Risorgi-Menti è il nuovo e speciale programma di attività primaverili del Museo Irpino di Avellino, la cui sezione Risorgimentale, all’interno dell’ex Carcere Borbonico, ospiterà cinque inediti appuntamenti dal 7 aprile al 26 maggio 2018, ognuno in occasione delle aperture straordinarie del sabato mattina.

Tutto parte dal gioco di parole creato attorno al nome del periodo storico nel quale il museo si identifica e dai molteplici significati, originali e a tratti ironici, che esso ispira. Nascono, così, inedite riletture delle collezioni del museo, degli spazi del Carcere borbonico e della storia d’Italia, sviluppate all’interno di cinque iniziative che riescono a unire discipline orientali e ricerca interiore, psicologia e cultura giovanile, attraverso un singolare filo conduttore fatto di visite, conversazioni, performance, degustazioni, giochi a tema e meditazioni.

Risorgi-Menti è una delle numerose attività di valorizzazione del patrimonio del Museo Irpino curate da Mediateur e promosse dalla Provincia di Avellino che, attraverso programmi educativi, eventi tematici, progetti scientifici e azioni didattiche, continuano da anni nel coinvolgimento di pubblici diversi, nella sperimentazione di nuovi linguaggi e nella creazione di un’offerta culturale in linea con quella dei principali musei moderni.

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— Programma —

RISORGI-MENTI #1
Profumi d’Oriente

Sabato 7 aprile, alle ore 11.00, le ceramiche della Collezione Salomone ispirano un viaggio alla scoperta del Sol Levante e degli antichi princìpi della dottrina olistica. Si tratterà di un piacevole incontro per “risollevare la mente” tra cultura orientale e cromoterapia, storia e meditazione, accompagnati dalla degustazione finale di tè aromatici.

Ingresso libero – A cura della Dr. ssa Naturopata e Floriterapeuta Janet Barzaghi dell’Associazione Natural – UP

RISORGI-MENTI #2
Mental coaching nella Storia

Sabato 14 aprile e sabato 12 maggio, alle ore 11.00, due occasioni per far “risorgere” il nostro stato d’animo, imparando a gestire lo stress e le emozioni, e a sviluppare al meglio le competenze professionali e personali grazie alla disciplina del mental coaching, nata negli Stati Uniti tra gli anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso. Un allenamento mentale condotto nelle sale del museo, per imparare a usare al meglio l’immaginazione, a superare le difficoltà e a risolvere i conflitti, gestire il tempo e raggiungere gli obiettivi.

Ingresso libero – A cura della mental coach Antonella Russoniello

RISORGI-MENTI #3
Cervelloni in gara sulla Storia d’Italia

Nella settimana dal 17 al 21 aprile le scuole medie della provincia irpina si sfidano al museo con un gioco a squadre basato su quiz, gare di memoria e prove di abilità mentali. Dopo un’attenta visita guidata alle collezioni risorgimentali, le classi competono a suon di risposte esatte sugli eventi e sui personaggi della Storia dell’Unità nazionale.

RISORGI-MENTI #4
Yoga al Museo

Sabato 5 maggio, alle ore 11.00, il museo apre le porte a una delle più antiche discipline meditative per alimentare il benefico rapporto tra arte, cultura e benessere che solo benefici apporta all’organismo e allo spirito. Sotto la guida di un esperto maestro di discipline orientali, sarà possibile conoscere le principali tecniche di meditazione e postura e nello stesso tempo lasciarsi andare alla leggerezza del respiro nella suggestiva cornice dell’ottocentesco complesso dell’ex carcere borbonico di Avellino.

Ingresso libero – a cura dell’Associazione Jayananda Yoga del Mº Michelangelo Melchionna

RISORGI-MENTI #5
Barbe e baffe di ieri e di oggi

Sabato 26 maggio l’appuntamento conclusivo sarà dedicato alla storia del costume e della moda personale tra XIX e XXI secolo, in particolare quella che ha visto modificare i volti maschili nel corso dei decenni. Protagonisti saranno barbe, pizzetti, baffi e basette, che ieri incorniciavano i menti austeri dei nostri patrioti e oggi, più prosaicamente, caratterizzano stili e tendenze di giovani e meno giovani.
Un’azione a metà tra storia, estetica e antichi mestieri, tra performance di barbieri moderni chiamati per l’occasione, uno speciale contest e una mostra di barbe e baffi patriottici per rendere omaggio agli eroi “diversamente barbuti” che hanno difesero il nostro tricolore e a quelli che, più o meno consapevolmente, continuano a imitarli tutt’oggi.

Info e contatti

Mediateur | Carcere Borbonico Museo Irpino

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Gluten Free Game: il videogioco per i bimbi celiaci che educa divertendo

Gluten Free Game: il videogioco per i bimbi celiaci che educa divertendo

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La celiachia colpisce l’1% della popolazione mondiale e – nel nostro Paese – il numero delle diagnosi aumenta del 10% ogni anno (nonostante si stimi che il 70% ancora sfugga). Cifre che – secondo l’Associazione Italiana Celiachia – portano a pensare che i celiaci in Italia al 2017 siano circa 220.000 (dei quali 2 su 3 sono donne). Tra questi, ovviamente, ci sono anche dei bambini (anzi, prima si riscontra la presenza della patologia e meglio è) e, se cambiare le abitudini alimentari è già traumatico per un adulto, per i giovanissimi le difficoltà aumentano. Festeggiamenti a scuola, merende con gli amici, compleanni tra compagni: i bambini celiaci dovranno imparare che non sempre possono mangiare le identiche cose dei loro coetanei. Un comportamento che, quando si è piccoli, può amplificare il senso di esclusione da un gruppo e di “diversità”, e far vivere le differenti pratiche quotidiane in campo alimentare come delle vere e proprie rinunce.

Per aiutare le famiglie nel compito di educare i proprio bimbi alla nuova condizione, l’Associazione Italiana Celiachia Regione Campania Onlus ha pensato di inventare… un videogioco! Il Gluten Free Game, scaricabile dal Play Store di Google per dispositivi Android (sia smartphone che tablet) come una qualsiasi app, facilita i bambini celiaci nell’apprendimento e riconoscimento degli alimenti privi di glutine, appunto “Gluten Free”. Lo scopo del gioco è quello di far raccogliere al proprio personaggio – una sorta di novello “Super Mario” della corretta alimentazione – i cibi consentiti per accumulare punteggio, ed evitare quelli pericolosi e quelli a rischio.

Un modo facile e divertente, che permetterà al bambino di imparare senza annoiarsi e anche di condividere il gioco con i suoi compagni, “educando” di riflesso anche loro perché le regole per “vincere” saranno quelle da applicare nelle vita di tutti i giorni per lui.

 

R.C.

Sbandieratori, musica popolare e laboratori: ecco il Palium Sancti Martini

Sbandieratori, musica popolare e laboratori: ecco il Palium Sancti Martini

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La primavera dà il benvenuto al Palium Sancti Martini. Rinviato per le avverse condizioni meteorologiche, la rievocazione medievale si svolgerà domenica, 8 aprile.

Ricco ed emozionante il programma. Alle ore 16.00, si terrà la Rievocazione storica della vita medievale di Monteforte Irpino nel 1109 con il “Palium Sancti Martini”: il corteo storico partirà dalla piazzetta Don Crescenzo Amodeo. Con inizio alle ore 17.00, si terrà l’Affido del Feudo dei Principi di Sanseverino a Guglielmo di Monteforte, il Giuramento di fedeltà di Guglielmo, Signore di Monteforte, il Giuramento del Capomastro delle contrade, il Combattimento Medievale e lo Spettacolo degli Sbandieratori Cavensi, arricchito dall’esibizione della Scuola di Tarantella Montemaranese. Il Palio continuerà con “Cursus cercinae et copellae – Corsa r’o truocchio e r’a copella”, gara medievale con maestre copellare, “I bambini e la tradizione”, con la presentazione dei lavori eseguiti durante i laboratori, e la degustazione di pietanze medievali. Alle 19.00, sempre in Piazza Umberto I, lezione-spettacolo di Tarantella di Montemarano e Danze dal Mondo a cura della Scuola di Tarantella Montemaranese e di Ballando per le Strade, e il concerto de I Picarielli, gruppo impegnato nella diffusione della musica popolare.

Dal quinto secolo ad oggi rivive il culto di San Martino, patrono di Monteforte Irpino, attraverso la rievocazione delle atmosfere medievali della seconda metà del 1109. L’evento giunto alla sua ventesima edizione, promosso dal Comune di Monteforte Irpino e finanziato dalla Regione Campania nell’ambito del POC 2014-2020 (linea strategica 2.4 “Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e cultura”), è organizzato grazie alla preziosa collaborazione con Pro loco Mons Fortis, associazione Amici del Palio, scuole ed istituti scolastici, con la direzione artistica di Roberto D’Agnese.

«C’è grande attesa per il momento conclusivo del Palio di San Martino – dichiara Costantino Giordano sindaco di Monteforte Irpino – Abbiamo preferito affidarci a condizioni meteorologiche che consentissero di godere a pieno dell’evento che si pone l’obiettivo di valorizzare le nostre radici e le nostre tradizioni che fanno riferimento al culto per il nostro Santo Patrono legando questo nostro patrimonio alla promozione delle nostre eccellenze culturali ed agroalimentari. Questo evento nasce per dare rilievo alla nostra memoria attraverso il recupero di un legame dentro la nostra comunità. La rievocazione, infatti, ha senso soprattutto se si considera il coinvolgimento di tantissimi cittadini montefortesi che da anni si impegnano per consegnare questa tradizione alle prossime generazioni. E’ per loro e con loro che vogliamo dare lunga vita al Palio di San Martino».

«L’inizio della primavera viene esaltato dalla nostra rievocazione storica – dichiara Lia Vitale, assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione del Comune di Monteforte Irpino – con la quale vogliamo far conoscere ancora di più quello che è il nostro patrimonio culturale, nella sua accezione più ampia possibile. Attraverso la rievocazione, infatti, facciamo rivivere un’epoca, quella medievale, attraverso il culto, il legame con Il nostro Santo Patrono è punto di forza nella tutela della nostra identità. Vogliamo rafforzare la nostra appartenenza alla nostra amata comunità. In questo senso il Palio di San Martino è una straordinaria occasione che vogliamo offrire ai cittadini di Monteforte Irpino e a coloro che vorranno condividere con noi la suggestione di questo evento».

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“Grani Antichi”: al via in Irpinia il progetto per salvare la Risciola, giovani agricoltori in campo

“Grani Antichi”: al via in Irpinia il progetto per salvare la Risciola, giovani agricoltori in campo

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Si chiama ‘Grani Antichi’ e ha l’obiettivo di creare una comunità di agricoltori per ri-coltivare in modo tradizionale grani antichi autoctoni, partendo dalla Risciola, in terreni biologici dell’Irpinia, attraverso una filiera integrata e sostenibile, nel rispetto della biodiversità. L’iniziativa è partita dalla famiglia di imprenditori agricoli Lo Conte, originaria di Avellino, cinque generazioni dedicate alla cura della terra, la cui mission è da sempre quella di preservare la ricchezza e la tradizione del territorio facendo, come in questo caso, rivivere grani antichi e dimenticati, ma sani e saporiti.

L’idea è semplice: piantare nuovamente grani autoctoni in terreni irpini, biologici o con metodo integrato, controllati e naturalmente fertili, grazie all’esperienza e all’attività di giovani e appassionati agricoltori, lasciando che la natura faccia poi il suo corso.

LA COMUNITÀ RISCIOLA: COME FUNZIONA – Il Gruppo Lo Conte distribuisce, gratuitamente, i semi necessari ai coltivatori iscritti alla Comunità irpina del grano Risciola, acquistandone tutta la produzione e garantendo sia una maggiorazione del 60% del prezzo di mercato che un’assistenza totale agli agricoltori che decidono di prendere parte al progetto. E’ necessario seguire un disciplinare condiviso, al fine di produrre il grano antico nel rispetto dell’agricoltura biologica e delle migliori tecniche di coltivazione per ottenere un reddito più alto delle normali coltivazioni.

Non potendo garantire quantità industriali, il grano antico non viene utilizzato dai grandi molini, per questo la macinazione viene effettuata nel molino a pietra che non ha la possibilità di raffinare la farina. Alimentato da energia, come vuole la tradizione: il chicco di grano macinato a pietra, infatti, conserva integre le sue parti, preservando tutti i valori nutrizionali. Il grano raccolto non verrà tutto macinato: ne verrà conservata una parte da donare ad altri agricoltori.

Far parte della comunità Risciola significa incentivare un tipo di produzione a km 0, dal campo direttamente al molino, garantendo la sostenibilità ambientale del progetto. «Ogni anno contiamo di poter crescere in base alla bontà dei raccolti, per le disponibilità di semi, e alla notorietà del progetto – spiega Antonio Lo Conte a capo del gruppo –  Siamo partiti da un terreno della nostra famiglia, una collina asciutta e ventilata e non troppo fredda. Le sue zolle, ricche di potassio vulcanico, lo rendono un terreno franco, che grazie alla tradizionale rotazione delle colture, preserva i sali minerali e li trasferisce alla pianta, rendendola completa a livello nutrizionale. L’esposizione al sole e l’impossibilità del ristagno di acqua favoriscono così la crescita sana del grano, che non necessita di interventi umani per il diserbo chimico – continua Lo Conte – Abbiamo sottoposto i nostri terreni a scrupolose analisi per essere certi che siano sani, ricchi e fertili come sono sempre stati. I grani antichi sono sicuramente 100% italiani e sono tracciati punto per punto in una filiera di contadini disposti a seminate questo grano pur sapendo che produrrà la metà del raccolto garantito da un grano moderno. Da questa filiera ne derivano prodotti che esprimono al meglio il valore aggiunto di questi grani, sia per la qualità della materia prima che per l’estrema cura di tutto il processo produttivo».

LA RISCIOLA, LA RISCOPERTA DEL GRANO AUTOCTONO IRPINO – La Risciola è un grano tenero che sin dal 1500 offre le produzioni migliori in alta collina, dove la ventilazione è sempre presente e in modo particolare in Basilicata, Molise e Campania, dove dal 1890 è uno dei prodotti agroalimentari tradizionali. E’ un grano prezioso, ricco di antiossidanti, minerali e vitamine che assicurano un gusto deciso e autentico, e caratterizzato da un ridotto contenuto di glutine e meno del 2% di lipidi. I semi di Risciola non sono stati incrociati né modificati negli anni, mantenendo così intatte tutte le proprietà nutrizionali. La farina di Risciola è, per esempio, eccellente per produrre pane artigianale tradizionale, ottenuto con metodi di panificazione naturale.

«Tutelare il territorio, tutelarne la salubrità, tutelare i nostri giovani restituendo loro il valore e la passione per un mestiere antico e nobile e la soddisfazione di veder germogliare semi scomparsi da tempo: c’è tutto questo dentro i piccoli semi che abbiamo piantato – commenta ancora Lo Conte – Noi sappiamo bene che l’agricoltura è un ciclo che deve tornare a essere sostenibile e integrato, per questo abbiamo scelto di sposare la filosofia del biologico, non solo a livello ambientale: vogliamo che la coltivazione di grani antichi sia un modo per promuovere i valori di rispetto, tradizione e solidarietà, soprattutto riscoprendo sapori antichi. Per questo siamo partiti dagli agricoltori che seminano il grano attentamente controllato in laboratorio, chicco dopo chicco, per preservare la sua biodiversità. Abbiamo coinvolto agricoltori giovani e meno giovani, per promuovere un dialogo tra metodi antichi e innovazione e per offrire un’opportunità in più di lavoro».

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