Il bioagriturismo di Pontelandolfo

Il bioagriturismo di Pontelandolfo

Borgo Cerquelle nasce dal progetto di recupero di un antico borgo contadino per farne rivivere le attività e le tradizioni.
La cucina propone i piatti stagionali della tradizione locale nel rispetto della moderna scienza dell’alimentazione. Gli ingredienti provengono dalle nostre coltivazioni biologiche e dai contadini del posto. Pane, pasta, dolci fatti a mano, grigliate fanno riscoprire sapori ormai dimenticati. I nostri piatti sono solo piatti genuini e fatti in casa.
Il bioagriturismo Borgo Cerquelle è situato in Campania, sulle colline del Sannio Beneventano nel comune di Pontelandolfo (BN), a circa 600 mt. S.l.m.
Il borgo è formato da case rurali in pietra edificate tra la fine del ‘600 e gli inizi del ‘900, caratterizzate da portali, scale, loggette ed archi tipici dell’architettura contadina locale. Il suo recupero è stato realizzato sulle testimonianze degli anziani che vi vissero e applicando le stesse tecniche tradizionali con cui fu costruito. La denominazione “Cerquelle” (giovani querce) nasce da “cerque”, nome dialettale delle querce, che da sempre caratterizzano la contrada.
È circondato da colline e vallate coperte di uliveti, pascoli e boschi. In pochi minuti si raggiunge il ruscello Lente, in cui è possibile fare il bagno. Il territorio circostante rientra nella zona di protezione speciale del Massiccio del Matese.
Sono presenti diversi rilievi intorno ai 1000 m. con grotte, monoliti e sculture naturali; torrenti con cascate, forre e inghiottitoi; le sorgenti sono più di una dozzina.
I vicini boschi di faggi, castagni e querce sono ricchi di asparagi, funghi, more e fragoline.
Nelle vicinanze sono facilmente individuabili upupe, merli, picchi, gazze, poiane, falchi, gufi, civette, allocchi, rane, rospi, bisce dal collare, cervoni, ghiri, ricci, tassi, martore, donnole, faine e volpi.
In breve tempo è possibile raggiungere diverse località di grande valore naturalistico: le oasi wwf di Campolattaro (10 km), di Guardiaregia (40 km) e di Pannarano (50 km), i parchi regionali del Matese (35 km) e Taburno-Camposauro (40 km). Le sale ristorante dell’agriturismo hanno pareti in pietra e soffitti in legno, e sono arredate con antichi tavoli in quercia.
La cucina propone i piatti stagionali della tradizione locale nel rispetto della moderna scienza dell’alimentazione. Gli ingredienti provengono dalle nostre coltivazioni biologiche e dai contadini del posto. Pane, pasta, dolci fatti a mano, grigliate con la nostra legna fanno riscoprire sapori ormai dimenticati. Inoltre: cucina vegetariana, vegana, per celiaci. Le camere sono termoriscaldate, hanno servizi ed ingressi indipendenti, e sono arredate con letti matrimoniali a cui si possono aggiungere letti singoli e culle. Le famiglie e i loro bambini possono godersi le attività dell’agriturismo e partecipare al programma della Fattoria Didattica. Qui i bambini hanno la possibilità di inventarsi i loro giochi tra le case, nei prati e nei boschetti del borgo (magari sporcandosi un po’). Avranno a disposizione terra, erba, foglie, acqua, sassi, rametti, alberi ed animali al posto di videogiochi, computer e televisione.
Gli animali dell’agriturismo sono allevati secondo i principi dell’allevamento biologico.Trattati con rispetto ed amore sono tranquilli e pazienti, soprattutto con i bambini. Sono quindi l’ideale per compagnia, giochi e pet-therapy. A Borgo Cerquelle  si può ascoltare il linguaggio degli animali della fattoria, conoscere il loro comportamento, imparare ad avvicinarsi ad essi senza spaventarsi, né spaventarli, assistere e partecipare alle attività dell’agriturismo (curare l’orto, accudire gli animali, raccogliere la legna, accendere il fuoco, ecc.), visitare il nostro piccolo museo della civiltà contadina, fare passeggiate per i vialetti e i sentieri che attraversano il borgo, gli orti e i boschetti che lo circondano; per i più intraprendenti le passeggiate possono spingersi al ruscello dove si può gustare un bagno rigenerante nell’acqua fresca e cristallina. In ogni caso: tanto, tanto relax!

Un gioiello di modernità e tecnologia

Un gioiello di modernità e tecnologia

Tecnologie all’avanguardia al servizio di uve di grande qualità, solo in questo modo si ottengono risultati di eccellenza.
La cantina Antico Castello sa come accogliere al meglio le uve nel momento della vinificazione: pressa a membrana soffice e serbatoi in acciaio, per le delicate uve bianche; barriques e botti di rovere francese, per importanti rossi.
Con la stessa attenzione la cantina riceve i suoi ospiti:
una moderna tasting room in cui si abbinano momenti gastronomici ad eventi musicali ed artistici, per un pubblico amante del buon vino e dei valori che lo circondano. Tutto questo è Antico Castello ed è quello per cui Chiara  (classe 1987, laureata in Economia e Direzione delle Imprese, corso di perfezionamento post lauream in “Wine Business”, diploma professionale Sommelier AIS) e Francesco (classe 1985, laureato in Ingegneria Civile, abilitato alla professione di Agrotecnico, diplomato Sommelier AIS) lavorano ogni giorno.
“Stiamo cercando di creare un’azienda che sia un crogiolo di creatività, organizzazione, conoscenza, relazioni, ma soprattutto perseveranza. Nel 2009, siamo diventati titolari dell’azienda sotto lo sguardo dei nostri genitori. Per restare nella Nostra Terra abbiamo deciso di “reinventarci” seguendo corsi e agendo sul campo entrando a piccoli passi nel mondo del vino. Coraggio, sfida, ma più di tutto, voglia di crederci. In Irpinia, dove tanto è stato fatto ma tanto c’è ancora da fare e per questo non nascondiamo di provare un “odi et amo” nei confronti di questi territori ma forse semplicemente perché è indice di una grande storia d’amore”.

Società Agricola Antico Castello s.a.s.
di Romano Francesco e C.
C.da Poppano, 11 Bis
S. Mango sul Calore (Av)
Mob. 328 10 76 491
[email protected]
www.anticocastello.com

Tenute Casoli, giovani viticoltori in Irpinia

Tenute Casoli, giovani viticoltori in Irpinia

Tenute Casoli, un’azienda giovane voluta e portata avanti da giovani, con l’indispensabile ausilio ed esperienza della famiglia, che coltiva oggi circa 13 ettari di vigneti, tutti siti in provincia di Avellino, principalmente destinati alla produzione di Greco di Tufo DOCG e di altri grandi vini dell’Irpinia (Fiano di Avellino DOCG, Taurasi DOCG e Aglianico DOC.)
L’azienda è ubicata in Irpinia, territorio tradizionalmente vocato per la viticoltura, da cui, grazie a un’attenta gestione delle risorse agronomiche, nonché ad un’attenta ed accurata selezione delle uve, nascono vini di grande prestigio e qualità.
L’azienda copre tutta la filiera vitivinicola, vinificando le uve nella propria cantina, sita in uno splendido edificio del ‘700 che si erge proprio al centro del comune di Candida, i cui locali erano già originariamente destinati a cantina.

La nostra mission
La filosofia aziendale mira al conseguimento di obiettivi pianificati, con:
• Un ciclo produttivo diretto con trasformazione delle proprie uve.
• Riduzione dei costi di produzione attraverso un’attenta ed adeguata gestione della fase di vendemmia che ci permette di ottimizzare al massimo la resa dei vari macchinari. La predisposizione di una zona degustazione e vendita in un contesto storico interessante, consentendo la vendita diretta, quindi con costi minimi di imballaggi, di distribuzione, di trasporto e quindi minor inquinamento.
• Valorizzazione dell’edilizia rurale tipica con il recupero, il restauro e la riqualificazione di cantina vinicola esistente già dal 700 dove venivano lavorate uve provenienti da fondi propri.
• Innalzamento del livello qualitativo della produzione ottenuta attraverso una severa selezione delle uve prodotte in vigna, con un utilizzo di macchinari di ultima generazione che permettono così un ottimo prodotto finale. I nostri vini, ottenuti con pratiche enologiche meticolose, vantano una qualità certificata  riconosciuta.
La tracciabilità dei nostri prodotti parte dal grappolo dei singoli vigneti, raccolti manualmente e portati in cantina per la trasformazione. Al completamento della vinificazione e prima dell’imbottigliamento AGROQUALITA’, Società per la certificazione della qualità nell’ agroalimentare, preleva campioni dei nostri vini per verificare che le uve provengano dalle aree di “DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA E GARANTITA” (DOCG). Solo dopo un esito positivo di tali controlli e dall’attenta analisi delle qualità organolettiche previste dal disciplinare di produzione, riceviamo le fascette  di identificazione numerate da applicare su ogni singola bottiglia.

TENUTE CASOLI
Via Roma, 28 – Candida (Av)
Tel./Fax: 0825 22433 – Cell. 340 2958099
[email protected]

 

 

Cave of Spirits, l’innovativo speleomusical

Cave of Spirits, l’innovativo speleomusical

Il musical nel sottosuolo, un’appassionante storia d’amore tra due elfi, un viaggio spirituale al centro della grotta. Tutto questo è “Cave of Spirits”, l’innovativo SpeleoMusical dei Grieco Brothers messo in scena nelle Grotte di Pertosa-Auletta, presentato in anteprima il 28 giugno 2016.

Lo spettacolo
Il filo conduttore è la storia d’amore tra due elfi, Kirk ed Elanor, separati da millenni da un tremendo terremoto. Elanor prima e Kirk poi, mentre vagano alla ricerca l’uno dell’altra, conducono gli spettatori in un viaggio spirituale nei meandri della grotta, ripercorrendone la storia attraverso il Ponte del Tempo.
I visitatori saranno immersi nella grandezza della natura ipogea, incontrando lo Spirito della Grotta e quelli dell’acqua, gli abitanti di un antico villaggio palafitticolo e ancora Odisseo, Dante, i rifugiati ebrei e Freud, per un viaggio in parallelo al centro della terra e nelle profondità dell’anima, fino a toccarne l’essenza più pura. Alla fine, lo Spirito della Grotta permetterà ai due elfi di ricongiungersi per un trionfo di gioia e amore.

Gli autori
“Cave of Spirits” è un’esperienza unica, voluta dalla Fondazione MIdA presieduta da Francescantonio D’Orilia. Autori dello spettacolo sono i Grieco Brothers, ovvero i fratelli Marco Grieco (compositore delle musiche, creatore delle scenografie virtuali 3D e co-autore dei testi) e Massimo Grieco (autore della prosa e co-autore dei testi), già autori di musical come “Odissea the Musical”, “Roma Caput Mundi – The eternal musical”,”Circus”,”M.U.T.E.” edaltri (vedi www.griecobrothers.com). La regia è invece affidata a Filippo Marmo coadiuvato dagli stessi Grieco Brothers, mentre le coreografie sono state realizzate da Rosa D’Auria ed i costumi, tutti originali, da Rossella Isoldi.

Il regista
Filippo Marmo è un regista dai trascorsi artistici insospettabili e una gavetta lunga e variegata. È stato ginnasta e ha volteggiato agli anelli; da lì è passato a fluttuare nell’aria effettuando lanci con il paracadute. Il suo amore per i quattro elementi lo ha spinto  a filmare le eruzioni dell’Etna, a fare immersioni subacquee, il paracadutismo e tra i primi a Salerno a praticare il  free climbing. Da giovane operatore video ha poi immesso questo bagaglio di esperienza nel suo lavoro, specializzandosi in riprese estreme.
La sua prima esperienza televisiva nazionale è con Michele Santoro durante la produzione di “Moby Dick”, su Italia Uno. Per la stessa rete televisiva ha partecipato alla realizzazione delle fiction che ricostruiscono i casi trattati dalla trasmissione “Giallo Uno”. Il primo approccio al mondo del teatro avviene con il Maestro Roberto De Simone quando la RAI produce gli speciali  “Dietro le quinte” e lui  lavora nella troupe televisiva di produzione dello spettacolo “La gatta Cenerentola”. Sempre per la RAI ha prodotto  documentari per la trasmissione “Alle Falde del Kilimangiaro”. Il mondo della documentaristica gli è congeniale, le sue produzioni vengono trasmesse da Stream, poi acquisita da Sky, e dalla TV Svizzera. La sua profonda conoscenza del settore agro-alimentare e la passione per la cucina gli valgono la collaborazione con Gambero Rosso su Sky. Ma è nell’approdo a Rete 4 di Mediaset che Filippo Marmo riesce a esprimere in pieno la sua voglia di coniugare innovazione e tradizione nel suo lavoro. Nel 2003 diviene regista di punta di “Gentes” trasmessa in seconda serata su Rete 4 di Mediaset. Il suo stile inconfondibile fatto anche di montaggi a battuta e musiche composte appositamente per i suoi documentari non sfuggono ad Aldo Grasso che complimenta la trasmissione più volte dalle pagine di un noto quotidiano nazionale: e non lo fa a caso, i servizi di Filippo registrano impennate di audience e salita di share. Il programma l’anno successivo è in prima serata. Filippo cattura aspetti inconsueti della vita dei borghi italiani, monta le allora rudimentali micro telecamere su macchine votive e flagellanti, riuscendo così a trasmettere il pathos degli eventi. Folco Quilici ne apprezza lo stile e nel 2005 lo definisce pubblicamente “un regista a cinque stelle”. I suoi documentari approdano a Discovery Channel Europa. Lo stesso anno JVC Italia lo vuole al Festival del Cinema di Venezia a fare da testimonial per le nascenti telecamere HDV. Sempre per Rete 4 Realizza “Gli speciali di Gentes”, “In Viaggio Verso Lourdes” che apre ai grandi pellegrinaggi di massa. “Viaggio a Medjugorje” con Paolo Brosio su Rete 4 di Mediaset registra più di 3 milioni di telespettatori: ma la gratificazione più grande è che il noto programma di RAI 3 “Tv talk” ne fa tema didiscussione dedicandogli metà puntata.
Ordini religiosi come la Provincia Serafica dei Frati Minori dell’Umbria gli affidano incarichi delicati, come la realizzazione di “San Francesco e la Porziuncola” divulgato quotidianamente in sei lingue all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli in Assisi, per un totale di spettatori che ammonta a svariati milioni di pellegrini ogni anno. Un suo documentario a tema antropologico e religioso ottiene una standing ovation all’Italian Film Festival in USA. Ha curato la regia per lo speciale sul Festival di Cannes per il canale satellitare Sony E! Entertainment: la sua troupe ottiene l’esclusiva sulla festa di Briatore.
La sua voglia di condividere e scoprire lo porta nelle scuole a formare giovani talenti, e in contesti culturali sensibili al turismo e alla valorizzazione del territorio. Ed è proprio in nome di ciò che invita gli amici Grieco alla Fondazione Mida per l’allestimento dello spettacolo “Cave of Spirits” che segna anche l’inizio di una nuova avventura.

www.caveofspirits.com

 

Cooperativa Falode

Cooperativa Falode

Sul limitare tra le faggete e la prateria del lago, la Falode è un punto di partenza ideale per raggiungere le vette del M. Gallinola (1.923m) e del M. Miletto (2.050m) a piedi; percorrere la ciclolago ed i sentieri montani in mountainbike; esplorare i boschi e le vallate a cavallo.
Alla Cooperativa Falode alleviamo pecore Lacaune, vacche Brune e Marchigiane, capre Saanen, cavalli Quarter e Paint, cinghiali e maiali. Produciamo numerosi formaggi e salumi che offriamo da degustare nel nostro ristorante o all’ombra dei faggi nell’area picnic. Chi vuole rimanere a dormire può soggiornare nelle nostre camere, nei mini appartamenti o nell’area agricampeggio. Ai nostri ospiti offriamo visite agli animali della fattoria, passeggiate a cavallo, escursioni in quad, percorsi e laboratori didattici, un campo polisportivo.

Tipico Falode: formaggi, salumi e carni
Il gusto morbido del caciocavallo scamosciato, il succulento agnello alla brace, un tagliere di prelibata pancetta arrotolata, ed il resto della produzione gastronomica della Falode, traggono le loro origini dalla tradizione pastorale del Matese. Oltre che degustarli al nostro ristorante o nell’area picnic, è possibile portare a casa i prodotti a marchio Falode acquistandoli al punto vendita aziendale o presso i nostri rivenditori autorizzati.

Periodi consigliati
La Falode è aperta tutto l’anno, tutti i giorni della settimana, tranne il 24/25/26 dicembre.
Ad agosto, a Pasqua e a Capodanno registriamo una grande affluenza di visitatori. A chi è in cerca di tranquillità e relax suggeriamo la fresca primavera o il coloratissimo autunno.

 

Visite guidate alla cooperativa Falode

Visite guidate alla cooperativa Falode

Nell’ambito del progettto Fattorie Aperte della Regione Campania, il prossimo 12 maggio 2018 presso la Cooperativa Falode si potrà visitare gratuitamente la fattoria degli animali allevati per produrre il cibo che acquistiamo al supermercato, che ordiniamo al ristorante, che serviamo sulla tavola di casa.
Oltre al bagaglio di esperienza conoscitiva dell’attività agricola, ci sarà l’opportunità di godere dell’ameno ambiente montano nel quale è immersa la Falode. Naturalmente, non mancherà il momento atteso da tutti.
La visita è prevista per il primo pomeriggio e non sono necessarie prenotazioni per partecipare, se avete in programma di rimanere a prenzo, invece, fateci uno squillo o scriveteci un’email.

Castello del Matese (Ce)
Loc. Acqua di Santa Maria
Tel +39 0823 919233
[email protected]

Calvizie: la mela annurca si compra in farmacia

Calvizie: la mela annurca si compra in farmacia

Il nuovo nutraceutico che combatte la calvizie è un integratore a base di Melannurca

AppleMets Hair è entrato in commercio dopo mesi di sperimentazione, condotta da un team di ricercatori del Dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli, diretti dal Professore Ettore Novellino, da tempo impegnati nell’analisi dei polifenoli ed altre sostanze benefiche presenti nel frutto.
La Melannurca Campana è un prodotto a identità geografica protetta (IGP) tipico della Regione, dove la coltivazione è iniziata secoli fa, tanto è vero che già negli affreschi dell’antica Pompei appare raffigurata questo tipo di mela.
Attualmente essa è ampiamente coltivata nell’area del maddalonese, beneventano ed alto casertano.
I dati emersi dagli studi dei ricercatori dell’ateneo napoletano hanno evidenziato che l’Annurca contiene sostanze in grado di contrastare la caduta dei capelli, sia negli uomini che nelle donne.
Da qui, la messa a punto, dopo ulteriori ricerche e approfondimenti, del prodotto nutraceutico AppleMets Hair, presentato come “integratore alimentare tricologico a base di mela annurca campana IGP (Malus pumila Miller cultivar Annurca) ricco in Procianidine B2 , con l’aggiunta di selenio, zinco e biotina”.
Contrastare l’alopecia androgenetica non è però l’unica proprietà virtuosa della Melannurca: altri esperimenti effettuati dagli stessi ricercatori partenopei hanno infatti evidenziato che
i preparati a base di estratto di mela riescono a ridurre quasi del 30% i livelli di colesterolo totale, aumentando contestualmente la quantità di colesterolo buono (HDL) del 45%, proprietà questa che non hanno le statine, farmaci di elezione per questo tipo di terapia.
Alla base di tante proprietà salutari uno specifico gruppo di polifenoli, le cosiddette Procianidine, le cui concentrazioni nella Melannurca Campana IGP sono molto superiori a quelle di qualunque tipo di mela, grazie anche (probabilmente) al suo particolare processo di maturazione, che passa per una peculiare fase di “arrossamento”, ovvero un passaggio intermedio a terra in apposite strutture chiamate melai, filari di graticci di paglia ricavata dalla trebbiatura ,dove le annurche sono esposte a maturare al sole dai 10 ai 15 giorni.
D’altra parte bisogna dire che le proprietà benefiche del frutto erano già ben note a livello popolare, almeno fino a qualche decennio fa.
Infatti fino agli anni 70’/80’ era ancora in auge l’abitudine di dare ai neonati e ai bambini la “grattata di mela annurca”, ossia la polpa grattugiata e ricca di succo del frutto arricchito da una piccola aggiunta di zucchero (l’annurca è già discretamente dolce): una sorta di salutare integratore alimentare d’antan, dalle spiccate qualità nutrienti, che oggi, dopo le conferme arrivate dalla ricerca, hanno permesso di chiarire il motivo di tutto ciò, fino a far diventare la Melannurca un “nutraceutico” a tutti gli effetti.

a cura di: Professore Ettore Novellino
Direttore del Dipartimento di Farmacia
Università degli Studi di Napoli Federico II

Per informazioni
[email protected]

 

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A Somma Vesuviana, il racconto del mondo rurale

A Somma Vesuviana, il racconto del mondo rurale

Attrezzi agricoli, cerealicoltura e viticultura: la collezione iniziata da Carlo Russo.
L’area tematica iniziale è dedicata al vino e alla vite, fiore all’occhiello dell’esposizione è arricchito con pannelli didascalici; si parte dalla coltivazione della pianta, si passa poi alla raccolta, pigiatura per terminare all’imbottigliamento.
In esposizione gli attrezzi utilizzati dai contadini come ad esempio l’aratro e lo scavapatate, attrezzi trainati dall’animale e guidati dal contadino, gli allestimenti dei cavalli ed il giogo della mucca. Una sezione del museo è dedicata agli antichi mestieri: l’intrecciatura dei cesti attività molto complessa, il cestaio, il riparatore di piatti (‘o conciapiatte) che operava due fori con il trapano a corde nei due lati dei frammenti spaccati legandoli con una grappa di fil di ferro, la fuscellaia, l’arrotino (‘o malaforbici), la lavandaia che usava il sapone di grasso di maiale ottimo per le macchie e tanti altri.

L’allestimento sulla cerealicoltura permette di comprendere bene le varie fasi di lavorazione delle pannocchie, le differenze tra i cereali (grano, mais, frumento etc), i vari utensili adoperati come ‘o vavill che permetteva di battere le spighe e far uscire il grano messo poi nel setaccio per la pulitura e la separazione dalla pula. Ancora la produzione del pane, con i setacci e i contenitori lignei per la conservazione della matassa, e tutto ciò che afferiva alla vita contadina del secolo scorso: uno scaldavivande da campagna con i carboni, i ferri da stiro, un macinino per pepe ed orzo, una zucca essiccata che veniva usata come borraccia, il braciere ‘asciutta panni’ (asciuga panni) che al calar della sera a braci tiepide consentiva di asciugare il bucato. In esposizione anche vecchi giocattoli, bamboline fatte con foglie di pannocchie o vecchi stracci; tra gli strumenti musicali, la tammorra in legno e pelle di capra che accompagna la tammurriata, il violino dei poveri (in napoletano lo scetavaiasse), lo schiaffo, il triccheballacche ed altri.
La struttura ha anche un orto didattico con piante officinali, aromatiche, medicamentose. Il museo organizza numerosissime attività didattiche dedicate alle scuole e ai più piccoli di manipolazione, dalla pasta fresca alla marmellata e tutto ciò che racconti dell’attività contadina.
Di recente l’offerta si è arricchita anche con l’apertura di un’osteria all’interno dell’area museale che offre prodotti del Presidio Slow Food.

Biglietto: 3,50 euro
Dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 13:00.
Disponibili anche in orari diversi su prenotazione.
Telefono: 081.5318496
www.ecampania.it

Diabete, in Campania la tecnologia monitoraggio senza pungere le dita

Diabete, in Campania la tecnologia monitoraggio senza pungere le dita

diabete puntura

Dopo la recente delibera della Regione, sarà a breve disponibile FreeStyle Libre di Abbott per i pazienti affetti da diabete Tipo 1 e i pazienti con diabete che eseguono almeno quattro controlli della glicemia al giorno.
Il sistema di monitoraggio può fornire un quadro completo del profilo glicemico senza la necessità di pungere il dito.
Anche in Campania quindi, tra le prime regioni italiane ad avvalersi dell’innovativo sistema di monitoraggio, niente più punture alle dita per misurare la glicemia.
In Campania sono circa 400 mila le persone con diabete, con una prevalenza leggermente superiore alla media nazionale.
Una sfida difficile perchè la malattia è estremamente diffusa e la sua prevalenza è in costante aumento. L’ausilio di sistemi per la misurazione della glicemia meno invasivi e più pratici, come FreeStyle Libre sono un aiuto concreto per gestire meglio il diabete sia per il paziente che per il medico.
Per una persona che ha il diabete e ogni giorno deve fare iniezioni di insulina e misurare la glicemia, la vita può essere complicata.

L’introduzione di questo innovativo sistema di monitoraggio della glicemia per un’ampia fascia di persone con diabete rappresenta un’ulteriore conferma dell’attenzione che la Regione dimostra nei confronti della malattia diabetica.
Con FreeStyle Libre la lettura del livello di glucosio viene effettuata grazie un piccolo sensore circolare che si applica sulla parte posteriore del braccio e che misura il glucosio nei fluidi interstiziali. Il sensore elimina la necessità delle periodiche punture sul dito, è sufficiente far passare sul sensore un apposito lettore o anche il proprio smartphone per ricavare in meno di un secondo un valore di glucosio in modo indolore.

L’apparecchio, inoltre, consente la misurazione anche attraverso il proprio smartphone e con l’utilizzo di un’applicazione i dati possono essere inviati anche a terze persone.

Un utilizzo innovativo se si pensa alla possibilità, ad esempio, che un bambino possa fare l’autocontrollo e contestualmente inviare i dati ai propri genitori oppure una badante possa farlo per una persona anziana ed automaticamente trasmette il risultato ai parenti della persona accudita.

Cure domiciliari: 
l’Irpinia all’avanguardia in Campania

Cure domiciliari: 
l’Irpinia all’avanguardia in Campania

Spesso si sente parlare di assistenza e cure domiciliari e si sottolinea giustamente l’importanza che il servizio può rivestire nel garantire una migliore qualità della vita ai pazienti.
Su questo fronte, la provincia di Avellino può vantare una solida esperienza maturata sul campo, che ha posto l’Irpinia all’avanguardia in Campania, grazie al lavoro svolto da medici e dirigenti sanitari in grado di cogliere le esigenze degli utenti e da realtà del Terzo settore rivelatesi all’altezza della sfida, nella gestione delle prestazioni. Ma proviamo a conoscere più da vicino il servizio.
Le cure domiciliari vengono erogate dall’Asl, eventualmente integrate con interventi di natura socio-assistenziale con il supporto dei Comuni, e sono destinate a persone parzialmente o totalmente non autosufficienti (malati oncologici, patologie acute cardiologiche, 
neurologiche e respiratorie, pazienti affetti da piaghe da decubito e malati terminali) per evitare loro lunghi e impropri ricoveri ospedalieri.

Per ogni malato viene predisposto un piano personalizzato di assistenza, che consiste in un insieme coordinato di attività sanitarie, mediche, infermieristiche e riabilitative, comprendente anche l’erogazione di farmaci, materiale per medicazione, ausili e presidi. Il servizio può essere richiesto dalla persona interessata o da un suo familiare, dal medico di famiglia, dal Piano di zona sociale del Comune o da un reparto ospedaliero presso il Distretto sanitario di appartenenza, che ricevuta la segnalazione la valuterà, attivando un’apposita unità.
La valutazione multidimensionale dovrà concludersi entro e non oltre i 20 giorni dalla segnalazione.
Solo in caso di dimissione protetta entro le 48/72 ore dalla 
segnalazione. Le prestazioni sanitarie erogate sono gratuite.

Luigi Basile

Cronoscalata al Santuario

Cronoscalata al Santuario

VIII Edizione della Cronoscalata al Santuario

Mercogliano – Avellino, gara ciclistica a cronometro, inserita nel calendario delle gare regionali Us Acli e valevole come tappa del Trofeo Brevetto pedalando 2017.
La partenza è prevista il 10 giugno 2017 alle 15:30 da Viale San Modestino di Mercogliano, l’arrivo è nel piazzale del Santuario di Montevergine.

Napoli al centro della scienza

Napoli al centro della scienza

FUTURO REMOTO rappresenta un’occasione speciale per far conoscere le nuove prospettive aperte dai più recenti risultati della ricerca scientifica, culturale e tecnologica e le possibilità offerte a tutti noi per cambiare nel concreto la nostra vita, anche grazie alle trasformazioni promosse dal sistema della ricerca e dell’innovazione del nostro Paese.

Dal 25 al 28 maggio 2017
Una serra spaziale progettata e ideata per coltivare piante in ambienti estremi. È questo il progetto, già in commercio, ideato e realizzato grazie alla collaborazione tra Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, il “CIRA”, Centro Italiano Ricerche Aerospaziali e l’Università degli studi di Napoli Federico II che consiste in moduli gonfiabili dentro i quali si crea un ambiente idoneo alla coltivazione di piante in condizioni atmosferiche sfavorevoli. Le prime prove sono state effettuate in Antartide.

Serra spaziale per coltivare piante in ambienti estremi
La struttura occupa un volume e un peso ridotto e l’obiettivo a cui aspirano i ricercatori è la creazione di basi fisse di coltivazione sulla Luna e su Marte. L’ambiente è di coltivazione idroponica con sostanze nutritive in grado di apportare acqua ed elementi minerali. Presenti nella struttura anche dei cubi di sostanza inerte utili per l’ancoraggio delle piante fisse nella canalina. La componente illuminazione è fondamentale in taluni sistemi dove la luce è poca, come in Antartide nei sei mesi invernali. I led presenti nella serra sono stati prodotti da Enea e sono indispensabili per creare le condizioni essenziali per la crescita.

Telerilevamento – Un dirigibile stratosferico permette di portare degli avanzati sensori di osservazione della terra a una quota di 20 km
È questa la macchina che il “CIRA” sta progettando e realizzando in Italia con partner italiani ad integrazione delle attuali costellazioni satellitari di telerilevamento.
Un esemplare unico tra le macchine aeronautiche con capacità pari solo a una macchina militare.
Studiato per applicazioni civili, il dirigibile è stato progettato per rimanere in cielo tre o quattro mesi fermo su un territorio, riuscendo ad osservare una zona grande come una regione a una quota di venti km, altezza dove l’intensità dei venti è più bassa.
Attualmente questa piattaforma si presenta come l’unica 
soluzione per l’osservazione persistente in prossimità di un territorio a differenza dei satelliti che, trovandosi a quote più alte, hanno una copertura più ampia, ma poca persistenza, poiché costretti ad orbitare. Questi dirigibili consentiranno di traguardare nuovi orizzonti applicativi e concepire nuove funzioni in termini di monitoraggio dell’ambiente.

Un premio per “Rosa Vitillo Pet Therapy”

Un premio per “Rosa Vitillo Pet Therapy”

L’associazione dal 2011 si occupa di diffondere la cultura della pet therapy, che vede, come co-terapia l’utilizzo di pet, in particolare piccoli animali ma anche onoterapia, per migliorare l’umore, facilitare le terapie, creare momenti ludico/educativi.
Svolge attività di pet therapy nei vari contesti di agio e disagio, utilizzando i pet sia di in chiave ludo/educativa che prettamente terapia con staff specializzato, attraverso vari pet, opportunamente preparati, quali conigli e cani, lavorando quindi sia in contesti creati ad hoc sia in comunità psichiatriche e centri per diversamente abili.
Nel Progetto premiato dal CSV i bambini hanno riscoperto il contatto con la natura e il rapporto con gli animali, apprendono i cicli produttivi e gustano la buona cucina, fatta con prodotti genuini.
Alle classi che hanno partecipato sono stati proposti percorsi di agility con il cane, sessioni di contatto tattile con il coniglio e la tartaruga, laboratori di espressione musicale e di pasta fresca.
I ragazzi hanno anche appreso nozioni di educazione alimentare, comprendendo la capacità di mangiare sano e allo stesso tempo hanno potuto degustare gli ottimi menù dell’ azienda.
Attraverso il contatto con l’animale i partecipanti apprendono il valore della comunicazione non verbale e l’importanza del linguaggio del corpo che li aiuta a prendere contatto anche con le loro emozioni.

In sostegno alle associazioni del territorio

In sostegno alle associazioni del territorio

csv cuori stesi

Il CSV “Irpinia Solidale” si ispira ai principi di solidarietà e partecipazione democratica e offre alle associazioni operanti sul territorio irpino diversi servizi:

  • sostegno alle associazioni negli ambiti di reperimento fondi, della progettazione e della gestione dell’organizzazione;
  • qualificazione delle associazioni nella formazione dei volontari, nel lavoro di rete, nella partecipazione alla definizione delle politiche sociali, nello sviluppo di attività innovative e nel perseguire il miglioramento della qualità;
  • promozione del volontariato attraverso un lavoro continuo di educazione alla solidarietà e alla cittadinanza attiva, di valorizzazione del ruolo del volontariato e di ricerca di volontari.

I nostri esperti offrono consulenza specialistica:
Giuridica e gestionale: accompagnamento alla costituzione di un’associazione, gestione della vita associativa, modifiche statutarie, consulenza in materia di contrattualistica del lavoro;
Fiscale – amministrativa: redazione del rendiconto/bilancio, tenuta libro cassa/banca e prima nota, , raccolta fondi e 5×1000;
Legale: la consulenza prevede, previo appuntamento e richiesta formale, la disamina del caso con l’elaborazione di parere scritto e/o assistenza nella definizione di accordi di collaborazione con Enti Pubblici e con strutture private. E’ escluso il patrocinio del CSV nel caso di eventuali procedimenti giudiziari.
Gli operatori del CSV offrono, inoltre, consulenze sui bandi e sulla realizzazione di progetti.

Il CSV “Irpinia Solidale” aderisce alla rete nazionale CSV.net e aderisce al coordinamento regionale con i CSV delle province di Napoli, Caserta, Salerno e Benevento.

numero verde
800 800 645

www.irpiniasolidale.it
[email protected]

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