Cats’ Flow Avellino: il parkour come filosofia di vita

Cats’ Flow Avellino: il parkour come filosofia di vita

Uno sport ancora poco conosciuto, a volte incompreso e spesso frainteso: stiamo parlando del parkour, che si propone come molto più che una semplice attività sportiva e deve essere inteso come una vera e propria filosofia di vita.
È difficile tracciarne le origini, ma pare che si tratti di uno sviluppo del metodo di allenamento proposto da Georges Hébert, ufficiale di marina francese, che partiva dal presupposto che è necessario esercitarsi puntando sui movimenti che ogni uomo sa compiere nelle situazioni che la natura gli presenta. Ma è David Belle, figlio di un pompiere addestrato proprio con il metodo hebertiano, che viene indicato come il pioniere del parkour negli anni ’90.

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Poi il web ha fatto il resto: i video di atleti che percorrono le città, interagendo con case, palazzi ed arredi urbani, con salti e spettacolari evoluzioni, hanno fatto il giro del mondo. E sono arrivati fino al capoluogo irpino, dove è nata l’associazione sportiva “Cats’ flow Parkour Avellino”. Il nome è un chiaro riferimento all’agilità e fluidità di movimento dei gatti, veri maestri del parkour.
«Abbiamo cominciato dieci anni fa – spiega il presidente Stefano Iandolo – vedevamo video di persone spericolate che facevano evoluzioni usando il mondo come parco giochi. Abbiamo cominciato per diletto, per poi diventare un’associazione sportiva. Vorrei premettere – continua Iandolo – che il parkour non è “saltare da un palazzo ad un altro”. È una sfida con le proprie paure, non c’è agonismo con altri, ma solo con noi stessi e l’ostacolo che abbiamo di fronte. Il parkour è rispetto della natura e dell’arredo urbano con cui noi possiamo fare evoluzioni per divertimento, ma che poi possiamo sfruttare anche in caso di situazione critica, quando le cose si fanno serie. È aggregazione sociale poiché gli allenamenti si iniziano e finiscono insieme, non lasciando nessuno indietro. È rispetto, delle persone che ci circondano e per l’ambiente, poiché puliamo le zone dove svolgiamo attività all’aperto e usiamo anche materiale riciclabile (come pallet o copertoni ruote) per poter simulare muretti, sbarre o cancelletti su cui poterci allenare».

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Gli allenamenti vengono svolti la sera in palestra, due volte a settimana con lezioni della durata di un’ora e mezza. Il passaggio alla “strada” invece avviene solo quando l’allievo avrà abbastanza autostima e si riterrà pronto per prendere confidenza con l’arredo urbano e scatenare tutta la propria fantasia da traceur (così viene chiamato l’atleta di parkour).
«Ultimamente – sottolinea il presidente di Cats’ Flow Parkour Avellino – il parkour è stato riconosciuto ufficialmente dal CONI, ma come sempre in Italia siamo molto arretrati, soprattutto riguardo le novità che possono spaventare. All’inizio in città abbiamo avuto problemi di integrazione, poiché invece di vedere ragazzi che svolgevano qualcosa di puro, come aggregazione sociale tramite la nostra disciplina, molti vedevano delinquenti e ladri. Abbiamo avuto molti grattacapo nonostante fossimo una asd riconosciuta a tutti gli effetti. Col tempo hanno imparato a conoscerci e siamo stati più tranquilli. Ora stiamo cominciando anche a portare il parkour e il programma antibullismo nelle scuole, secondo bando di progetto. Nei prossimi mesi vorremmo svolgere anche delle serate dimostrative aperte al pubblico di autodifesa e parkour. Perché fondere le 2 discipline? Perché sono adatti per la difesa e la fuga dopo la neutralizzazione dell’aggressore. Molto utile per le donne, soprattutto di questi tempi purtroppo».

Per info:
Stefano Iandolo, Master Trainer e Presidente
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Al Moscati di Avellino impiantati i primi pacemaker senza fili

Al Moscati di Avellino impiantati i primi pacemaker senza fili

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Una capsula delle dimensioni di circa due centimetri che viene rilasciata direttamente all’interno del cuore, senza collegamenti che attraversano il sistema venoso. Impiantati con successo, presso l’Unità Operativa di Cardiologia-Utic dell’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino i primi due pacemaker senza fili. Gli aritmologi Francesco Rotondi, Fiore Candelmo e Felice Nappi hanno applicato il dispositivo di ultima generazione in due pazienti che presentavano un quadro clinico tale da rendere impossibile l’accesso standard alle camere cardiache.
“La capsula – spiega Emilio Di Lorenzo, Direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia – viene rilasciata all’interno del cuore attraverso una vena dell’inguine e si ancora saldamente alle pareti cardiache, dove svolge il suo ruolo di “sentinella”, rilasciando impulsi elettrici se vengono rilevati ritmi inadeguati”. Un dispositivo, dunque, con tutte le caratteristiche di quello tradizionale, ma che, a differenza dei pacemaker convenzionali, non richiede interventi chirurgici, risultando pertanto molto meno invasivo per i pazienti. “Inoltre – continua Di Lorenzo -, non comportando l’installazione di una tasca sottocutanea e di elettrocateteri di collegamento, la capsula abbassa notevolmente il rischio di possibili infezioni”. I due interventi sono perfettamente riusciti e si vanno a inserire in un percorso ormai intrapreso con successo da alcuni anni dall’Unità Operativa di Cardiologia –Utic dell’Azienda “Moscati” per il trattamento delle aritmie e delle cardiopatie valvolari e strutturali complesse, con tutti gli approcci al momento disponibili sia chirurgici, sia mini-invasivi sia non chirurgici.

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Centro Servizi per il Volontariato

Il CSV “Irpinia Solidale” si ispira ai principi di solidarietà e partecipazione democratica e offre alle associazioni operanti sul territorio irpino diversi servizi: sostegno alle associazioni negli ambiti di reperimento fondi, della progettazione e della gestione dell’organizzazione;
qualificazione delle associazioni nella formazione dei volontari, nel lavoro di rete, nella partecipazione alla definizione delle politiche sociali, nello sviluppo di attività innovative e nel perseguire il miglioramento della qualità;
promozione del volontariato attraverso un lavoro continuo di educazione alla solidarietà e alla cittadinanza attiva, di valorizzazione del ruolo del volontariato e di ricerca di volontari.
Il CSV “Irpinia Solidale” aderisce alla rete nazionale CSV.net e aderisce al coordinamento regionale con i CSV delle province di Napoli, Caserta, Salerno e Benevento.

numero verde 800 800 645
[email protected]
www.irpiniasolidale.it

Nuova edizione del Meeting Biogem ad Ariano Irpino

Nuova edizione del Meeting Biogem ad Ariano Irpino

Sì terrà dal 21 al 24 ottobre 2021 il Meeting, “Le due Culture” giunto alla tredicesima edizione e ospitatato annualmente da Biogem, il centro di ricerca scientifica con sede ad Ariano Irpino e operante negli ambiti della genetica molecolare e delle biotecnologie. Il tema scelto per quest’anno è: “Libertà”.

La manifestazione sarà idealmente dedicata a Paolo Isotta, il famoso critico musicale, musicologo e scrittore campano venuto a mancare di recente. In suo onore è previsto un concerto del maestro Nazzareno Carusi.

Ad aprire l’evento sarranno i saluti del presidente di Biogem, Ortensio Zecchino, mentre l’introduzione toccherà al professore Dino Cofrancesco, dell’Università degli Studi di Genova. Nel pomeriggio seguirà la video-conferenza dello statunitense Martin Chalfie, vincitore del Premio Nobel nel 2008, grazie alla scoperta della green fluorescent protein, usata come marcatore in medicina.

Il secondo giorno sarà a tema giuridico-umanistico, con un confronto su “Imputabilità e libertà” tra la professoressa Marzia Ferraioli, dell’Ateneo romano di Tor Vergata e il suo collega Giuseppe Sartori, dell’Università di Padova. Seguirà l’intervento di Aldo Schiavone ed Ernesto Galli Della Loggia, su “Eguaglianza e Libertà“.

La mattina di sabato Anna Maria Mandalari, dell’Imperial College di Londra, affronterà il tema della libertà in rapporto all’identità digitale. A seguire, Mario Panizza, dell’Università di Roma Tre, relazionerà su “Architettura e Libertà“. La sessione pomeridiana sarà invece dedicata alla grande letteratura, con Danilo Breschi e le sue considerazioni sulla “Libertà in Dostoevskij“. In pieno spirito da ‘Due Culture’, non potevano mancare, in rapida successione, le angolature scientifiche, con Laura Palazzani (Università Lumsa di Roma) e Gilberto Corbellini (Università La Sapienza), e quella teologica, sul plurisecolare tema del libero e servo arbitrio, in Erasmo e Lutero. Quest’ultima conferenza, organizzata in collaborazione con ASLI- Accademia di Studi Luterani in Italia, vedrà la partecipazione di Mons. Franco Buzzi, della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, e di P.Dieter Kampen, vicepresidente Accademia Studi Luterani in Italia, moderati dal presidente Zecchino.

Biogem

Biogem (Biologia e genetica molecolare) è una società consortile tra CNR, Stazione zoologica ‘Anton Dohrn’ di Napoli, Consorzio per l’Area di Ricerca di Trieste, Università “Federico II” di Napoli, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Università di Milano-Bicocca, Università del Sannio, Università di Foggia, Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, Università Lumsa di Roma, Università di Udine, Camera di Commercio di Avellino e Comunità Montana dell’Ufita.

Le attività scientifiche si articolano in numerosi laboratori, impegnati nelle aree ricerca e servizi ad alta tecnologia, con un centro di saggio per la sperimentazione regolatoria, dotato di certificazione ministeriale di conformità ai principi della Buona Pratica di Laboratorio (BPL). Si tratta di uno standard di gestione che assicura l’alta qualità degli studi condotti e dei dati sperimentali prodotti, utilizzabili ai fini della validazione di nuovi farmaci e dispositivi medici. Biogem, in particolare, è l’unico centro di ricerca del Mezzogiorno abilitato per studi di tossicità e biocompatibilità.

Punto di raccordo per le attività svolte in vari dipartimenti è lo stabulario, impegnato a realizzare modelli murini, anche transgenici, di malattie umane, e comprendente anche una sezione dedicata ai modelli di zebrafish e una dedicata ai lagomorfi. A partire da aprile 2020, nel quadro dell’emergenza Covid19, è poi nato un team multidisciplinare, impegnato nella refertazione di tamponi rino-faringei.

Biogem occupa una superficie complessiva di 33mila metri quadrati (di cui 8.200 coperti). Nell’area esterna, inizialmente spoglia di vegetazione arborea, sono stati impiantati oltre mille alberi di alto fusto, un oliveto di 380 piante secolari, e un giardino botanico, con numerose piante officinali e un ‘percorso sensoriale’ di 1.600 metri quadrati.
Nonostante il considerevole incremento degli spazi serviti, Biogem, grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili e a interventi di coibentazione, ha più che dimezzato la spesa energetica negli ultimi dieci anni.

Scopri l’Irpinia con i Wine Tour

Scopri l’Irpinia con i Wine Tour

Enoturismo, promozione e valorizzazione del territorio: vitigni irpini è il progetto enoturistico che approda in una delle zone vitivinicole più pregiate d’italia, l’Irpinia. Dal 16 Dicembre 2020 è online il sito www.vitigniirpini.com, il portale dedicato all’enoturismo che ti permette di adottare un filare di Taurasi, Fiano di Avellino e Greco di Tufo e prenotare il tuo Wine Tour con nove Esperienze Emozionali.

Nella Regione Campania si trova la provincia dell’Irpinia, con capoluogo Avellino, che dista 40 minuti dall’aeroporto di Capodichino e dai porti più vicini di Napoli e Salerno. Le stazioni ferroviarie di Napoli, Afragola, Caserta, Salerno distano 30/45minuti. In auto il territorio dell’Irpinia è raggiungibile percorrendo l’Autostrada A16 ‘Napoli – Bari’ prendendo le uscite Avellino Est, Avellino Ovest o Grottaminarda.
In un territorio pregiato, ricco di tradizioni culturali ed enogastronomiche, dall’idea di due avellinesi – Michele Bello e Antonella Coppola – maturata durante il primo lockdown di marzo 2020, dovuto alla pandemia Covid19, nasce il progetto “Vitigni Irpini” per la valorizzazione e promozione del territorio attraverso l’enoturismo.

Cos’è il turismo del vino?

L’enoturismo, dove la degustazione di vino si abbina alla conoscenza della cultura e delle tradizioni di una zona a vocazione vitivinicola, da sempre suscita interesse nei turisti. Se in passato il turismo del vino poteva essere visto come un segmento di nicchia, oggi è divenuto un fascino sia per esperti e professionisti e sia da semplici appassionati e curiosi.
Il vino ha fatto nascere nuove esperienze, non solo degustazioni ed eventi, ma visite guidate in cantina, esperienze durante la vendemmia con i produttori, passeggiate a piedi e tour con bike tra i vigneti, trekking ed escursioni a cavallo; esperienze che sanno soddisfare un parterre di turisti ampia e con esigenze differenti.

I turisti desiderano quindi vivere il tour del vino a 360° e per questo Vitigni Irpini con i suoi “Wine Tour – Esperienze Emozionali” e il feeling diretto con le cantine, che partecipano al progetto, offrono accoglienza e servizi di qualità.
Sul sito di Vitigni Irpini www.vitigniirpini.com sono presenti nove proposte di “Wine Tour – Esperienze Emozionali” e in collaborazione tecnica con l’agenzia viaggi e turismo “Pro locando Viaggi & Turismo” organizza tour enogastronomici in Irpinia alla scoperta delle cantine, della cultura e della tradizione enogastronomica di un territorio autentico e genuino.

Michele e Antonella, spinti prima dalla passione per il vino e dalla curiosità di prodotti particolari e poco conosciuti hanno fatto un lavoro di ricerca per organizzare al meglio le visite in cantina in Irpinia, hanno studiato i luoghi, incontrato i produttori e desiderano condividere con voi la bellezza del territorio. Oltre a collaborare con le cantine, sono stati selezionati ristoranti, strutture ricettive e guide specializzate con profonda conoscenza del territorio e di tutta la Regione Campania. La professionalità, il divertimento e il relax sono assicurati, infatti, ogni tour è stato realizzato per trasmettere emozioni ed esperienze diverse.

Vitigni Irpini è anche un Wine Shop Online, la prima piattaforma dedicata esclusivamente ai vini irpini, con spedizione in tutta Italia. Inoltre, offrono consulenza per il settore Ho.Re.Ca. per aggiungere nella carta dei vini dei locali, sul territorio nazionali e internazionale, la Selezione Vitigni Irpini. Infine, ricordiamo l’iniziativa “Adotta una vite”, con la possibilità di ricevere il vino del proprio filare.

Michele e Antonella

Antonella Coppola, owner del progetto Vitigni Irpini. Dal 2000 approda con passione e devozione nel mondo dei viaggi, con doti organizzative garantisce la migliore esperienza di viaggio individuando le esigenze e preferenze dei clienti. Dal 2013 è ancora di più affascinata, grazie a suo marito Michele, dal mondo del vino; scoprendo così il meraviglioso binomio viaggi – vino.
Michele Bello, ideatore del progetto Vitigni Irpini. Dal 2006 specialista nel settore IT ma con una forte passione dal 2007 nel mondo del vino. Tra eventi, degustazioni, visite in cantina viene “catturato” sempre più da questo fantastico mondo.
Michele e Antonella tra viaggi, visite e degustazioni in cantina, partecipazione ad eventi vitivinicoli e assaggiando molti piatti e ricette in ristoranti “ricercati” d’Italia non si distaccano mai dal loro cordone ombelicale: l’Irpinia.

«Siamo entusiasti, perché abbiamo visto aumentare di giorno in giorno le richieste per “Adotta una vite” – ha dichiarato Michele Bello -. Sono in tanti a voler regalare e intitolare a nipoti o figli appena nati un filare di vino pregiato che i nostri produttori vinificano in Irpinia. Diverse anche le richieste ricevute da parte di imprenditori che stanno programmando di donare come premio produzione ai propri dipendenti una vite di vino Irpino. Altre richieste sono arrivate per regali di compleanno, per san valentino, la festa della donna e la festa del papà. Adottare una vite è un trend in crescita per ogni occasione. Con il nostro Wine Shop Online siamo contenti che il vino irpino arriva sulle tavole degli Italiani.
Crediamo fortemente nel progetto – ha dichiarato Antonella Coppola – perché l’Irpinia è una terra che merita l’enoturismo, infatti con i clienti fidelizziamo il più possibile perché sono il cuore di Vitigni Irpini. Crediamo che il cliente non solo deve essere soddisfatto ma anche entusiasta dall’acquisto sulla nostra piattaforma fino all’accoglienza che riceverà in Irpinia durante il soggiorno. Ci teniamo ai dettagli perché sono quelli a fare la differenza per offrire servizi e accoglienza di qualità, grande ospitalità come tutto il popolo Irpino sa fare. Dopo la chiusura forza per la situazione Covid-19 per i nostri Wine Tour abbiamo avuto tante richieste da ogni zona di Italia sia da coppie, che da gruppi di persone ma anche da società.

Corso gratuito “I Vitigni e il territorio dell’Irpinia”

Corso gratuito “I Vitigni e il territorio dell’Irpinia”

Dalla collaborazione tra Vitigni Irpini e i produttori delle areali della D.O.C.G. nasce il corso “I Vitigni e il territorio dell’Irpinia”
che si svolgerà da novembre presso il Centro di Formazione Veda.

Il corso è gratuito ed è rivolto a tutti i dipendenti di società e attività commerciali che vogliano approfondire le proprie competenze.

Gli obiettivi principali sono:

  • far conoscere al meglio il territorio dell’Irpinia e i suoi vini in modo che i professionisti del settore possano offrire un servizio più dettagliato.
  • Con la pratica e il contatto diretto con i produttori, aiutare i professionisti a consigliare i vini in abbinamento ai piatti.
  • Saper elencare al cliente finale l’analisi degustativa, spiegare il vino che si sta per stappare, raccontare il territorio dell’Irpinia e dove si trovano i vigneti.

Il corso sarà suddiviso per le 3 areali della DOCG: Taurasi – Fiano di Avellino – Greco di Tufo e si svolgerà per una durata di 20 ore in aula e 20 ore in cantina. Giorni e orari sono ancora da concordare.
In base alle normative Covid-19 chi parteciperà al corso dovrà essere in possesso del Green Pass.

Ogni società e attività commerciale può iscrivere una o più dipendenti, per partecipare al corso o ricevere ulteriori informazioni è possibile inviare una e-mail all’indirizzo [email protected]

Irpinia Wine Trails

Irpinia Wine Trails

irpinia wine trails logo

Irpinia Wine trails è il progetto di Maria Luisa D’Urso e Antonello De Vito per promuovere la grande tradizione vitivinicola di una terra, l’Irpinia, ancora poco conosciuta in Italia e nel mondo. Con tour di gruppo o personalizzati gli amanti del vino potranno scoprire eccellenze come il Taurasi, il Fiano di Avellino o il Greco di Tufo e i territori nei quali vengono prodotti.

CONTATTI
sito web: www.irpiniawinetrails.com
e-mail: [email protected]
Tel: 0825 1687259

Il Cortiglio Rocca Normanna

Il Cortiglio Rocca Normanna

logo il cortiglio

Il Cortiglio Rocca Normanna è un’azienda agricola biologica con sede principale a Fontanarosa in provincia di Avellino, dove produce principalmente Vino da uve Aglianico e Olio extravergine di oliva biologica. Nelle antiche cantine di Palazzo Troisi (Ex castello), vi è la “vineria agricola” dove è possibile degustare i prodotti aziendali in un piacevole ambiente storico e originale.

Indirizzo: Piazza Cristo Re, 16
Città: Fontanarosa
Provincia: AV
Tel: 0825 1885431

[email protected]
www.ilcortiglio.it

Scuola di musicoterapia Carlo Gesualdo

Scuola di musicoterapia Carlo Gesualdo

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La Scuola Triennale di Musicoterapia “C. Gesualdo” è una realtà formativa che nasce nel 2005 per volontà del Comune di Gesualdo, in provincia di Avellino, ed è sostenuta da diversi enti pubblici, sanitari, accademici e scientifici.

È strutturata su moduli didattici moderni e nel corso di questi anni cerca di uniformarsi a standard formativi internazionali. Obiettivo principale del corso è quello di fornire un’adeguata formazione in Musicoterapia, con approfondite conoscenze teoriche e capacità di applicazione pratica, attraverso un’articolata organizzazione triennale (a cui si aggiunge un anno di supervisione), con un monte/ore annuale di 300. Lo schema didattico della Scuola si ispira ad un criterio di conoscenza trasversale, attenta a coniugare i diversi riferimenti del sapere clinico con una applicatività focalizzata sul bisogno del paziente/cliente.

Il corso in questione si riferisce alla figura del potenzionale musicoterapista. Essa è da intendersi equiparabile, per livello professionale e per analogie di intervento nel settore riabilitativo, a figure già riconosciute quali quella del logopedista e del neuropsicomotricista dell’età evolutivi. I modelli ispirativi della scuola affondano le proprie radici sia nelle teorie analitiche che in quella sistemico-relazionale e si traducono sul piano didattico-esecutivo nella formulazione di parametri di lettura dell’agito sonoro/musicale nel setting, protocolli operativi di intervento e monitorizzazione del percorso clinico (metodologia e applicazione delle tecniche), modelli di supervisione.
L’insegnamento si avvale di ampi spazi di sperimentazione personale e di gruppo, all’interno di laboratori sonori specialistici: creativo/espressivi e improvvisativi, sia vocali che strumentali, nonché folklorici nelle valenze etno-antropologiche. Tali percorsi esperienziali sono finalizzati al riconoscimento della propria identità e al miglioramento delle abilità comunicazionali attraverso il linguaggio sonoro-musicale e i suoi rimandi semiologici.

Contatti
Via Antonio D’Errico, 1 – Gesualdo (Avellino)
e-mail: [email protected]
Cell. 3477419809

Mamanet, lo “sport di pace” per donne e mamme arriva in Campania

Mamanet, lo “sport di pace” per donne e mamme arriva in Campania

Si chiama Mamanet, è nato in Israele ma si sta diffondendo in tutto il mondo. È uno sport che fonde pallavolo e palla rilanciata con regole e allenamenti semplici, riservato alle mamme e alle donne sopra i 30 anni.

Un’attività pensata per far scendere in campo anche chi non ha mai praticato attività sportiva, non si sente particolarmente atletica, ma ha voglia di mettersi in gioco e fare squadra con altre donne.
L’ONU l’ha riconosciuto come sport di pace e Ofra Abramovich, la mamma che ne è l’ideatrice, nel 2005 vide in Mamanet l’opportunità di creare comunità non solo fra le atlete, ma anche fra le loro famiglie, al di là di ogni barriera, affinché nessuna donna fosse lasciata da sola.
In Italia sono già diverse le realtà che si sono formate sotto il coordinamento dell’Aics (Associazione italiana cultura e sport) e ora Mamanet è arrivato anche in Campania, precisamente in Irpinia.

Ad accogliere con entusiasmo il progetto in provincia di Avellino è stato il coordinamento Amdos e Amos irpine, che da diversi anni ormai è impegnato sul territorio con tante iniziative sul fronte della prevenzione per il cancro al seno e non solo.
“Ci è subito piaciuta l’idea – spiega Angela Cresta, vicepresidente del coordinamento – di poter coniugare il tema importantissimo della prevenzione con un’attività tutta al femminile, che vuole promuovere uno stile di vita sano attraverso uno sport che è davvero aperto a tutte. Può infatti essere praticato anche da donne operate, laddove non ci siano complicanze particolari. Siamo subito state travolte da grande entusiasmo e abbiamo sentito fin da queste prime fasi la forza della rete Mamanet: una squadra del foggiano ci ha infatti già contattato per poter organizzare qualcosa insieme”.
La prima Masterclass Mamanet in Provincia di Avellino si è svolta a fine giugno nel Palazzetto dello Sport di Parolise in collaborazione con ASD Sportlan e ASD ALLSport – Siamaggiore. Per l’occasione è arrivato in Irpinia il Mister Massimo Minicucci, allenatore della Nazionale Mamanet Italia.
Adesso continua la fase organizzativa: si individuano strutture, allenatori disposti a formarsi e si promuovono i primi allenamenti in giro per la provincia, per far conoscere e toccare con mano questo sport a chiunque voglia provare. C’è già un grande riscontro e l’obiettivo dall’estate a settembre è quello di costituire almeno tre squadre, che probabilmente avranno sede una a Partenopoli, una a Forino e una tra Solofra e Montoro.

3Drap: dall’Irpinia un laboratorio di prototipazione digitale

3Drap: dall’Irpinia un laboratorio di prototipazione digitale

La startup ha l’obiettivo di consentire a chiunque di concretizzare la propria idea

Pluripremiata e con collaborazioni con designer, artigiani, pool di ricerca in ambito ortopedico e federazioni di stampo nazionale: è 3Drap, la startup made in Irpinia nata dalla scommessa di Beniamino Izzo (project manager), Domenico Orsi (additive Manufacturing Director), Davide Cervone (modelling engineer), Antonio De Stefano (mechanical engineer) e Giovanni Di Grezia (IT Manager).
I cinque soci da Mercogliano, provincia di Avellino, hanno dato vita a un laboratorio di prototipazione digitale che ha l’obiettivo di consentire a chiunque di concretizzare la propria idea, riducendo costi e tempi nelle fasi di progettazione e prototipazione del prodotto.

Dopo mesi di sviluppo e quasi 2 anni di esperienza nel campo della prototipazione ed ingegnerizzazione, 3DRap ha presentato “Create”: una piattaforma semplice, flessibile ed immediata che ha come unico scopo quello di materializzare in 3D la tua idea.
L’applicazione è usufruibile anche su smartphone e tablet e basterà caricare il proprio file 3D all’interno del campo predisposto e selezionare le varie opzioni.
Una volta inoltrata la richiesta, il team effettuerà una verifica di fattibilità ed invierà una conferma della quotazione entro 24 ore. Chi non disponesse del file 3D e volesse realizzarlo a partire dalla semplice bozza su carta ha inoltre la possibilità di farlo contattando la squadra di 3Drap.
Tutto era cominciato con “Poly” una piccola stampante 3D realizzata in occasione delle prime fiere di settore. “Al Technology Hub 2016 – raccontano i soci di 3Drap – non esisteva una stampante così piccola e tutti i visitatori si fermavano, ritornavano, domandavano e osservavano incuriositi la meraviglia di questo strumento. In quel momento ne abbiamo capito il potenziale: la possibilità di arrivare sulle scrivanie, nelle case, tra i banchi di scuola, negli studi di designer, artigiani, artisti o, semplicemente, nel bagaglio a mano di un imprenditore appassionato”.

Ma uno dei settori di applicazione più importanti per 3DRap è il Sim Racing, un e-sport che consiste in simulazioni particolarmente realistiche di gare automobilistiche che sta conquistando un numero crescente di appassionati. Il team ha infatti sviluppato oltre 50 periferiche, modifiche e accessori che vengono spediti in 80 Paesi nel mondo. Inoltre, visto che fino ad oggi questo e-sport non offriva soluzioni specifiche dedicate ai simmer disabili, la startup irpina ha deciso di mettere a punto un dispositivo che può essere indossato sul dorso della mano.
E dal virtuale alla realtà il passo è breve: 3DRap ha infatti esordito nel motorsport reale con il progetto #fromvirtualtoreal, presentando il suo primo volante per auto sportive studiato per avere maggiore manovrabilità e sensazione di leggerezza del veicolo, consentendo tra le altre cose ai piloti provenienti dalle simulazioni, con minore dimestichezza con le dinamiche a bordo di vetture reali, di vedere quale marcia è inserita e, grazie a 3 led, di capire quando effettuare la cambiata in maniera ottimale.

Ha ricevuto un premi da:
• Comune di Mercogliano per aver portato l’Irpinia nel mondo
• dal Comitato della We Start Challenge che consiste in un’incubazione nell’acceleratore per startup di Città della Scienza
• da TIM nell’ambito del Best Practices 2018 organizzato da Confindustria Salerno
• da D.F.L. Srl nell’ambito della Start-up Evolution 2018
• da SMAU nell’ambito del premio Lamarck 2018
• da A&T Automation &Testing di Torino nell’ambito del premio innovazione 4.0 edizione 2019

Contatti
Via San Pietro, 16 – Mercogliano (AV)
Email: [email protected]
www.3drap.it

 

Tradizioni pasquali in Irpinia: ‘a pizza ‘co l’erva

Tradizioni pasquali in Irpinia: ‘a pizza ‘co l’erva

pizza con l'erba

Consumata tradizionalmente il Venerdì Santo, ‘a pizza ‘co l’erva è un piatto tipico delle province di Avellino e Benevento che non può mancare sulla tavola pasquale. Si tratta di una pizza ripiena con un mix di verdure composto da cardilli, borragine, scarole e cerfogli. Ecco la ricetta:

INGREDIENTI
per la pasta:
1 kg di farina di grano tenero 00
500-600 ml di acqua
15 gr di lievito di birra fresco
50 gr di strutto
1 cucchiaino di sale

per il ripieno:

3 kg di erbette (scarole, cardilli e borragine)
3 mazzetti di cerfoglio
olio evo
10 acciughe sott’olio
50 gr di olive nere
50 gr di pinoli
50 gr di uva passa
1 pizzico di pepe
sale q.b.

Pulire e lessare separatamente e in abbondante acqua le verdure, che verranno poi scolate, lasciate raffreddare e tagliate grossolanamente.
Passare dunque alla preparazione della pasta. Fare sciogliere il lievito fresco in poca acqua tiepida. Aggiungere la farina, il sale, la sugna e l’acqua e lavorare tutto insieme fino a che l’impasto non diventa morbido e liscio. Lasciare lievitare in luogo tiepido per 3/4 ore o fino a che l’impasto non sia raddoppiato di volume.

Soffriggere in abbondante olio le acciughe, l’uva sultanina, i pinoli e le olive tagliate a pezzetti. Aggiungere le erbette tagliate. Stendere due dischi di pasta, ungere con la sugna una teglia per pizza circolare o una tortiera e adagiarvi un primo disco di pasta. Riempire con le verdure, quindi chiudere con l’altro disco, avendo cura di sigillare bene i bordi. Bucherellare con una forchetta la superficie e mettere in forno caldo. Far cuocere la pizza per circa 1 ora a circa 200°, a metà cottura abbassate a 160°. Servire la pizza fredda.

A scuola di musicoterapia in Irpinia

A scuola di musicoterapia in Irpinia

La Scuola Triennale di Musicoterapia “C. Gesualdo” è una realtà formativa che nasce nel 2005 per volontà del Comune di Gesualdo, in provincia di Avellino, ed è sostenuta da diversi enti pubblici, sanitari, accademici e scientifici.

Logo scuola musicoterapia GesualdoÈ strutturata su moduli didattici moderni e nel corso di questi anni cerca di uniformarsi a standard formativi internazionali. Obiettivo principale del corso è quello di fornire un’adeguata formazione in Musicoterapia, con approfondite conoscenze teoriche e capacità di applicazione pratica, attraverso un’articolata organizzazione triennale (a cui si aggiunge un anno di supervisione), con un monte/ore annuale di 300. Lo schema didattico della Scuola si ispira ad un criterio di conoscenza trasversale, attenta a coniugare i diversi riferimenti del sapere clinico con una applicatività focalizzata sul bisogno del paziente/cliente.
Il corso in questione si riferisce alla figura del potenzionale musicoterapista. Essa è da intendersi equiparabile, per livello professionale e per analogie di intervento nel settore riabilitativo, a figure già riconosciute quali quella del logopedista e del neuropsicomotricista dell’età evolutiva. Inoltre essa è da distinguersi da altre figure quali quella dell’animatore musicale, del pedagogista musicale, del musicista.

Il musicoterapista è un operatore formato in un corso almeno triennale (in linea di principio con la filosofia dei crediti formativi che attribuisce ad un corso di Laurea triennale almeno 180 crediti), con un approccio multidisciplinare che faccia riferimento alle sue competenze musicali di base come prerequisito d’accesso, a elementi informativi di materie dell’area medica e psicologica, ad un lavoro di finalizzazione della conoscenza musicale in un’ottica musicoterapeutica, alla conoscenza della teoria e della metodologia e alla pratica delle tecniche di musicoterapia per i vari campi di applicazione del settore riabilitativo neurologico/psichiatrico dell’adulto e del bambino e psicopedagogico.
Egli opera in relazione alla definizione concordata dalla Comunità Internazionale in occasione del VIII Congresso Mondiale (Amburgo, 1996): “…La musicoterapia è l’uso della musica e/o dei suoi elementi (suono, ritmo, melodia ed armonia) per opera di un musicoterapista qualificato in rapporto individuale o di gruppo, all’interno di un processo definito per facilitare e promuovere la comunicazione, le relazioni, l’apprendimento, la mobilizzazione, l’espressione, l’organizzazione ed altri obiettivi terapeutici degni di rilievo nella prospettiva di assolvere ai bisogni fisici, emotivi, mentali, sociali e cognitivi. La musicoterapia si pone come scopi quelli di sviluppare potenziali e/o riabilitare funzioni dell’individuo in modo che egli possa ottenere una migliore integrazione sul piano intrapersonale e/o interpersonale, e conseguentemente una migliore qualità della vita attraverso la prevenzione, la riabilitazione o terapia…”

musicoterapia gesualdo

La professionalità del musicoterapista implica la capacità di stabilire relazioni empatiche attraverso il linguaggio sonoro-musicale; fare un’osservazione parametrizzata e leggibile di queste; operare una valutazione “in itinere” del percorso determinato dall’uso della musica in contesti psicopedagogici o riabilitativi.
La filosofia didattica della scuola è centrata sullo sviluppo delle capacità dell’operatore a contattare le proprie risorse interne e a “spenderle” nella relazione di setting, incrementando la sua sensibilità ed attenzione alla lettura/decodifica dei bisogni di cui il paziente è il portatore.
I modelli ispirativi della scuola affondano le proprie radici sia nelle teorie analitiche che in quella sistemico-relazionale e si traducono sul piano didattico-esecutivo nella formulazione di parametri di lettura dell’agito sonoro/musicale nel setting, protocolli operativi di intervento e monitorizzazione del percorso clinico (metodologia e applicazione delle tecniche), modelli di supervisione.
L’insegnamento si avvale di ampi spazi di sperimentazione personale e di gruppo, all’interno di laboratori sonori specialistici: creativo/espressivi e improvvisativi, sia vocali che strumentali, nonché folklorici nelle valenze etno-antropologiche. Tali percorsi esperienziali sono finalizzati al riconoscimento della propria identità e al miglioramento delle abilità comunicazionali attraverso il linguaggio sonoro-musicale e i suoi rimandi semiologici.

Prossimi eventi formativi

“Il potere terapeutico della danza”
Percorsi terapeutici, strategie pedagogiche attraverso laboratori esperienziali – Geometrie Interiori
06 – 07 Aprile 2019

Il seminario esperienziale propone ai partecipanti un percorso di consapevolezza corporea orientato alla conoscenza del potenziale comunicativo del corpo, del gesto, del suono.
L’esperienza sarà prevalentemente attiva, attraverso il coinvolgimento dei partecipanti si intende offrire un approccio diretto ed immediato al movimento.
«La materia, la vita, il pensiero non sono che relazioni energetiche, ritmo, movimento e attrazione reciproca. Il principio che dà origine ai mondi, alle varie forme dell’essere, può dunque essere concepito come un principio armonico e ritmico, simboleggiato dal ritmo dei tamburi, dai movimenti della danza. In quanto principio creatore, Śiva non profferisce il mondo, lo danza».
Il seminario è riconosciuto ai fini del compimento dei percorsi di formazione nazionale dell’OSI Orff-Schulwerk Italiano (www.orffitaliano.it) organizzati dalla Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia con Giovanni Piazza (www.donnaolimpia.it)

Marcella Sanna, la docente
Diplomata in organo e composizione organistica e in didattica della musica ed esperta in metodologie pedagogico-musicali (Orff, Dalcroze, Willems).
Si è specializzata con Susanne Martinet nelle tecniche di Espressione Corporea presso il Dipartimento di Didattica della Musica del Conservatorio “C. Pollini” di Padova e in diversi stages intensivi in Francia, nella danza popolare per la scuola dell’infanzia e primaria.
Docente per la sezione, Musica e Movimento, all’interno dei corsi nazionali dell’Orff-Schulwerk Italiano, ha collaborato con diversi Conservatori di musica in Italia, con la SIEM, il CRSDM di Fiesole e altre associazioni nel territorio italiano per l’aggiornamento e la formazione di
insegnanti e operatori musicali.

Orari
Sono previste 10 ore di formazione così suddivise:
Sabato: 10.00 – 13.00 / 15.00 – 18.00
Domenica: 09.00 –13.00

Costo e Iscrizione
La partecipazione al corso ha un costo di Euro 100.00 da versare in sede all’atto dell’iscrizione. Ai partecipanti è richiesta l’iscrizione all’OSI per l’anno associativo in cui si svolge il seminario (euro 15,00 da aggiungere al costo del seminario), che dà diritto a iscriversi a seminari, corsi ed altri eventi OSI e a usufruire gratuitamente dell’intero repertorio di materiali didattici pubblicato on-line. Chi fosse già iscritto all’OSI per l’anno associativo di riferimento. (01.09.2018 – 31.08.2019) è tenuto a fornire il codice associativo o a esibire la mail di accettazione dell’iscrizione.

Per info e iscrizioni

Scuola Triennale di Musicoterapia “Carlo Gesualdo”
Via Antonio D’Errico 1 83040 Gesualdo (Avellino)
e-mail: [email protected]
Cell. 3477419809

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