Vitigni Irpini

Vitigni Irpini

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Vitigni Irpini è un progetto di valorizzazione e promozione del territorio, l’Irpinia, attraverso l’enoturismo. Progetto ideato da Michele Bello grazie alla passione del mondo vitivinicolo e dall’amore della propria terra. L’owner del progetto è Antonella Coppola, agente di viaggio da 20 anni, con doti organizzative garantisce la migliore esperienza di viaggio individuando le esigenze e preferenze dei clienti. Dal 2013 anche lei si avvicina al mondo del vino scoprendo l’unione tra i due mondi.

tel: 3455264748
email: [email protected]
sito internet: www.vitigniirpini.com

Volturara Irpina e la leggenda del Dragone

Volturara Irpina e la leggenda del Dragone

In Irpinia, nel territorio del paese di Volturara, si estende la Piana del Dragone, un’area pianeggiante di circa 1100 ettari, situata ad un’altezza di 685 metri sul livello del mare e circondata dai monti Costa, Chiarini, Foresta, Valle dei Lupi e Calcara d’Alessio.

bocca del dragone

Proprio questa particolare ubicazione geografica fa sì che, in inverno, quando piove, l’acqua si raccoglie formando un bacino stagionale, chiamato “Lago Dragone”, anche se l’appellativo di lago non è del tutto appropriato. Le acque della Piana defluiscono poi attraverso un inghiottitoio che assorbe circa 900 litri d’acqua al secondo in condizioni normali, detto “Bocca del Dragone”.
Su questo luogo magico non poteva non esistere una leggenda altrettanto affascinante. Si crede infatti che la “bocca” ospitasse un tempo un feroce drago a tre teste e con un solo occhio, che teneva sotto scacco i cittadini di Volturara, costringendoli a sacrifici umani per placare la sua ira.
Il drago, posto alla guardia di un tesoro, sarebbe stato però un giorno finalmente sconfitto dall’eroe Gesio. Un giovane cavaliere, alto come un gigante e molto coraggioso che si narra abbia posto fine alle angherie del drago con la sua spada. Secondo la leggenda, sarebbe stato proprio il grande animale sputafuoco, accasciandosi a terra con le sue tre teste, a formare i solchi e le voragini ancora visibili da cui sgorgherebbe il sangue del Dragone come un torrente in piena.

Nasce a Napoli il primo Museo digitale dedicato alla Dieta Mediterranea

Nasce a Napoli il primo Museo digitale dedicato alla Dieta Mediterranea

Logo Museo virtuale dieta mediterranea

Viaggiare nello spazio e nel tempo per immergersi in un flusso di storie narrate da protagonisti noti e meno noti del mondo agroalimentare, alla scoperta dell’arte di mangiar bene per vivere a lungo in buona salute. Sarà una delle suggestioni a cui andranno incontro i visitatori del primo museo digitale al mondo interamente dedicato all’arte della Dieta Mediterranea. Una “creazione” scientifica del MedEatResearch dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, il primo Centro di Ricerca universitario italiano specificamente dedicato alla Dieta Mediterranea, fondato e diretto dagli antropologi Elisabetta Moro e Marino Niola. Il museo digitale è stato progettato insieme all’Università di Roma “Unitelma Sapienza” e con il finanziamento della Regione Campania.
“Con un colpetto di mouse, digitando www.mediterraneandietvm.com – spiega Elisabetta Moro, condirettore del Mediterranean Diet Virtual Museum – si potrà vedere un grande esperto di olio, di pasta, di vino o di pomodoro che ci dice tutto quello che avremmo sempre voluto sapere su cultivar, formati, annate, aree di eccellenza. Le virtù della dieta mediterranea saranno raccontate da scienziati di fama mondiale come Jeremiah Stamler, Antonia Trichopoulou, Henry Blackburn, Mario Mancini, Daan Kromhout, Alessandro Menotti e Anna Ferro-Luzzi, tutti allievi e collaboratori di Ancel e Margaret Keys, gli scopritori di questo regime alimentare che porta alla longevità”. Il Museo racconterà l’universo della Dieta Mediterranea anche attraverso conversazioni scientifiche e antropologiche con chef stellati come Alfonso Iaccarino o uomini di spettacolo come Ugo Gregoretti e Peppe Barra.

Elisabetta Moro condirettore

“Possa campare cent’anni” sarà uno dei primi viaggi antropologici offerti dal Mediterranean Diet Virtual Museum. Un progetto di ricerca del MedEatResearch ideato per testimoniare con una nutrita schiera di centenari della Campania, dalle colline dell’alta Irpinia con Villanova del Battista al litorale del Cilento con Pioppi, la proverbiale longevità della Dieta Mediterranea. Nelle videointerviste i “nonni campani” raccontano la loro storia e le loro tradizioni alimentari: c’è ad esempio Alborina Silano, 100 anni, che da ragazzina aiutava la madre e le sorelle a preparare le pagnotte aggiungendo nell’impasto delle patate per renderlo morbido per diversi giorni; o Antonio Scarpa, classe 1926, che continua ancora oggi a mangiare come in passato, coltivando l’orto e allevando i suoi animali.

testimonial Mediterranean Diet Virtual Museum

Il museo metterà in mostra preziose testimonianze, frutto di attente ricerche etnografiche, di produttori, chef, artigiani, scienziati, contadini, artisti, pescatori e testimonial d’eccezione, allo scopo di contribuire in maniera rilevante alla promozione del territorio campano, alla valorizzazione culturale delle sue tradizioni, vocazioni e produzioni, nonché al plusvalore simbolico delle filiere enogastronomiche di qualità campane sul mercato globale. I contenuti saranno disponibili in open source e raggiungibili anche tramite QRCode.

 

Mamanet, lo “sport di pace” per donne e mamme arriva in Campania

Mamanet, lo “sport di pace” per donne e mamme arriva in Campania

Si chiama Mamanet, è nato in Israele ma si sta diffondendo in tutto il mondo. È uno sport che fonde pallavolo e palla rilanciata con regole e allenamenti semplici, riservato alle mamme e alle donne sopra i 30 anni.

Un’attività pensata per far scendere in campo anche chi non ha mai praticato attività sportiva, non si sente particolarmente atletica, ma ha voglia di mettersi in gioco e fare squadra con altre donne.
L’ONU l’ha riconosciuto come sport di pace e Ofra Abramovich, la mamma che ne è l’ideatrice, nel 2005 vide in Mamanet l’opportunità di creare comunità non solo fra le atlete, ma anche fra le loro famiglie, al di là di ogni barriera, affinché nessuna donna fosse lasciata da sola.
In Italia sono già diverse le realtà che si sono formate sotto il coordinamento dell’Aics (Associazione italiana cultura e sport) e ora Mamanet è arrivato anche in Campania, precisamente in Irpinia.

Ad accogliere con entusiasmo il progetto in provincia di Avellino è stato il coordinamento Amdos e Amos irpine, che da diversi anni ormai è impegnato sul territorio con tante iniziative sul fronte della prevenzione per il cancro al seno e non solo.
“Ci è subito piaciuta l’idea – spiega Angela Cresta, vicepresidente del coordinamento – di poter coniugare il tema importantissimo della prevenzione con un’attività tutta al femminile, che vuole promuovere uno stile di vita sano attraverso uno sport che è davvero aperto a tutte. Può infatti essere praticato anche da donne operate, laddove non ci siano complicanze particolari. Siamo subito state travolte da grande entusiasmo e abbiamo sentito fin da queste prime fasi la forza della rete Mamanet: una squadra del foggiano ci ha infatti già contattato per poter organizzare qualcosa insieme”.
La prima Masterclass Mamanet in Provincia di Avellino si è svolta a fine giugno nel Palazzetto dello Sport di Parolise in collaborazione con ASD Sportlan e ASD ALLSport – Siamaggiore. Per l’occasione è arrivato in Irpinia il Mister Massimo Minicucci, allenatore della Nazionale Mamanet Italia.
Adesso continua la fase organizzativa: si individuano strutture, allenatori disposti a formarsi e si promuovono i primi allenamenti in giro per la provincia, per far conoscere e toccare con mano questo sport a chiunque voglia provare. C’è già un grande riscontro e l’obiettivo dall’estate a settembre è quello di costituire almeno tre squadre, che probabilmente avranno sede una a Partenopoli, una a Forino e una tra Solofra e Montoro.

Il fagiolo di Volturara Irpina

Il fagiolo di Volturara Irpina

Fagioli volturara

Il fagiolo di Volturara irpina è prodotto nei fertili terreni dell’altopiano dell’avellinese e si distingue per il suo essere particolarmente tenero e farinoso. Presenta una buccia molto sottile e un caratteristico colore bianco cenere.
Di dimensioni piccole e irregolari, viene seminato nel mese di maggio per poi essere raccolto tra fine agosto e l’inizio di settembre. Una volta raccolti, i baccelli, che raggiungono le dimensioni di circa 15 cm e contengono approssimativamente dieci fagioli, vengono battuti con un bastone o con il “muillo”, uno strumento composto da un bastone lungo e robusto cui è collegato, tramite legacci resistenti, un bastone più corto.
Dopo la battitura si procede con un’accurata cernita eseguita con il tradizionale “chiurnicchio”, un setaccio rotondo che lascia cadere i residui pesanti. Il passaggio successivo consiste nel lanciare in aria i fagioli dal setaccio. In questo modo, attraverso l’azione del vento, si riesce ad eliminare anche i residui più leggeri. Infine, i fagioli vengono lasciati ad asciugarsi al sole per altri tre giorni.
Il fagiolo di Volturara, riconosciuto come presidio Slow food, può vantare inoltre una coltivazione totalmente manuale, senza l’utilizzo di fertilizzanti o diserbanti chimici.

Ma quali sono le ricette che mettono in risalto la morbidezza e il sapore intenso di questo legume irpino?

Fagioli volturara

Solitamente il fagiolo di Volturara è il protagonista di piatti tipici locali come la pasta e fagioli, la zuppa di fagioli con le freselle e la zuppa di fagioli e patate. Un altro piatto della tradizione abbina il fagiolo a un altro simbolo dell’Irpinia, le castagne: i fagioli vengono fatti cuocere insieme alle cotiche di maiale e le castagne secche in acqua, sale e alloro. I fagioli, vengono poi fatti soffriggere in aglio, olio e sugna, prima che vengano aggiunte le castagne. Il tutto vene servito caldo sul pane raffermo.

Monteverde premiato con l’Access City Award 2019

Monteverde premiato con l’Access City Award 2019

monteverde panorama

Il borgo irpino ha conquistato il riconoscimento europeo grazie ai progetti che hanno reso il centro storico accessibile a diverse forme di disabilità

Cinque chilometri di percorsi turistici in fase di ultimazione, accessibili a diverse forme di disabilità. Un percorso che il piccolo comune di Monteverde, in provincia di Avellino, ha cominciato nel 2006, scommettendo in una città che fosse accessibile e accogliente verso tutti. Una scommessa che può dirsi vinta e che ha portato la realtà irpina ad aggiudicarsi una menzione speciale all’Access City Award 2019, il riconoscimento europeo che premia le realtà cittadine che sono riuscite a migliorare l’accessibilità per disabili e persone con difficoltà a servizi pubblici, trasporti, strutture e comunicazioni.

Solitamente il premio è riservato alle città con più di 50 mila abitanti, ma quest’anno, in occasione delle celebrazioni per il 2018 Anno europeo del patrimonio culturale, la partecipazione è stata estesa alle città più piccole con un premio speciale sull’accesso ai siti culturali. Proprio in questa categoria Monteverde ha conquistato il riconoscimento, partecipando alla cerimonia di premiazione a Bruxelles.

Il borgo medievale dell’Alta Irpinia, che conta meno di mille abitanti e si trova arroccato a 740 metri sul livello del mare, si è fatto “smart”, creando un percorso tattilo-plantare con 8000 punti di informazione che funzionano attraverso un sistema con fibra ottica e di lettura wireless, per garantire ai fruitori non vedenti e non udenti di poter scoprire in autonomia la città. Le stradine del centro storico e il castello sono inoltre raggiungibili anche da chi presenta difficoltà motorie.

Unico nel suo genere anche il museo “Migra”, il museo del grano e della donna nella civiltà contadina, ospitato all’interno dell’antico castello allestito con postazioni vr, multimediali e con proiezioni immersive. Qui l’esposizione è interattiva e gli oggetti e i personaggi prendono vita, raccontando la storia del territorio e della sua cultura cerealicola.
Insomma un’idea di turismo “senza barriere” che fa del comune campano un motivo d’orgoglio in Italia e ora anche in Europa.

Nei prodotti Ferrero solo nocciole irpine

Nei prodotti Ferrero solo nocciole irpine

nocciole

 

La Ferrero Spa di Sant’Angelo dei Lombardi (Av) attiva in Irpinia il Progetto Nocciola Italia che propone la concreta opportunità di riconversione e valorizzazione di ampie superfici del territorio, diventando così strumento di sviluppo economico, sociale e sostenibile.di filiera già avviato in altre regioni come l’Umbria e il Piemonte, dove l’azienda leader mondiale nel comparto dolciario ha promosso importanti iniziative di riconversione di terreni e acquisto a km zero del prodotto, per amplificare il valore del prodotto e del made in Italy.

L’obiettivo incrocia gli indirizzi della politica agricola fissati dal Ministero per le politiche agricole sull’incremento delle coltivazioni, e quelli della Regione Campania, che ha messo in campo una dotazione finanziaria straordinaria a sostegno dell’agricoltura e dell’ingresso dei giovani nel comparto. In Irpinia sono infatti centinaia i proprietari di fondi e terreni disposti a prendere contatti con l’azienda di Contrada Porrara di Sant’Angelo dei Lombardi per partecipare al progetto.

Progetto Nocciola Italia, è promosso dalla Ferrero Halzelnut Company, la divisione interna del Gruppo Ferrero interamente dedicata alla nocciola, e mira a sviluppare una produzione corilicola 100% italiana, attraverso la creazione di un sistema di sviluppo territoriale, condiviso con gli attori della filiera, a sostegno degli imprenditori agricoli italiani.
L’Irpinia intanto, parte da una condizione di grande vantaggio, grazie al primato che conserva in Campania per la produzione di nocciole e frutta secca in generale.

La nocciolicultura è una pratica dominante soprattutto nei territori del Vallo di Lauro e nel Baianese, nella Valle del Sabato, nel Partenio e nella Valle Caudina.

Le varietà Mortarella, Camponica e San Giovanni, sono riconosciute dal Ministero delle politiche agricole come “prodotto agroalimentare tradizionale italiano”.

Attraverso il progetto, l’azienda garantisce ai produttori in ottica di lungo periodo, un impegno all’acquisto, mette a disposizione gratuitamente strumenti tecnologici per la gestione integrata e moderna delle piantaggioni, per favorire il monitoraggio dello stato di salute dei noccioleti, con l’obiettivo di generare un flusso di gestione delle piantagioni sostenibile e consapevole; si impegna nel creare una nuova filiera corilicola italiana seguendo i principi della tracciabilità e sostenibilità delle produzioni; mette a disposizione le proprie competenze nella scelta delle varietà più adatte e fornire consulenza, avvalendosi anche di importanti istituti di ricerca, in analisi “pedo-climatiche” per facilitare l’individuazione di aree idonee alla coltivazione del nocciolo.

La Ferrero Hazelnut Company si rivolge a tutte le associazioni di categoria del comparto agricolo per il lancio del “Progetto Nocciola Italiana”,
sull’intero territorio nazionale.
Sarà lanciato un programma di incontri ed eventi sul territorio, con i principali stakeholder dell’intero settore agricolo Italiano (Istituzioni, Associazioni di categoria, aggregazioni di produttori) per far conoscere e promuovere i princìpi ispiratori e il valore sociale ed economico, racchiusi nel Progetto Nocciola Italia.

ASD Podjgym

ASD Podjgym

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Il nome PODJGYM nasce dall’unificazione di più società sportive

POD = per podisti e reduci della podalirio che allo stato vantavano del maggior numero di tesserati;
J = per richiamare la San Gerardo, società fondata negli anni ’60 è sciolta nel 2004 per mancanza di fondi, ma con ancora un nutrito gruppo di fedelissimi.
GYM = per Ginnastica Irpina, anch’essa una società fondata negli anni ’60 e scomparsa nei primi anni 2000 e per ‘palestra’ perché la società doveva divenire una palestra dello sport.

I colori sociali di rappresentanza sono il bianco ed il bleu mentre per le competizioni di atletica la canotta è di un giallo fluorescente, che identifica gli atleti della squadra anche in gare più numerose.
La società fin da subito si impone nel campo della Atletica Leggera con il settore giovanile ottenendo ottimi risultati e due podi importanti con gli esordienti di corsa Campestre e gare in Pista.

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Nel 2009, dopo un iter interminabile per dimostrare le competenze, la polisportiva riesce ad iscriversi alla FIS per svolgere le attività di scherma agonistica. La scherma dapprima assente in Avellino, diventa successivamente una scommessa procede a piccoli passi fino a formare una gran bella squadra. Il team si fa conoscere durante la stagione agonistica 2009-2010 e suscita l’interesse degli organi Nazionali della FIS, in quanto dal nulla in una piccola provincia dove questo sport è sconosciuto, tre atleti riescono a qualificarsi per la finale Nazionale dei GPG riuscendo anche a superare i gironi eliminatori. Nella stagione 2010-2011 17 schermidori Podjgym si qualificano alle finali GPG. Intanto la Polisportiva radica un vivaio di scherma in Ariano Irpino e la FIS premia la polisportiva Podjgym assegnando ad Ariano Irpino la 3° prova interregionale dei GPG 2011-2012.

Il 2011 è l’anno della svolta: la squadra oltre ad incrementare con la scherma inizia le attività senior master di Atletica con le gare Podistiche. Oggi, infatti, la Podjgym è una squadra podistica altamente competitiva con circa 60 atleti in gara.
La squadra di scherma ha svolto nella stagione 2010-2011 circa 20 gare tra gare regionali e Nazionali nonché la finale Nazionale dei GPG è quest’anno è iscritta al Campionato di serie C di fioretto e di C2 di Spada maschile.
La squadra di Atletica nella stagione agonistica 2011 ha partecipato a circa 60 gare con almeno 3 atleti, con partecipazioni a competizioni Regionali, Nazionali e a 5 gare internazionali tra cui la Maratona di New York e la maratona di Bucarest. Durante la stagione sportiva 2012 circa 30 gli atleti Podjgym che hanno rappresentato l’Irpinia alla Maratona di New York.

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La PODJGYM AVELLINO partecipa a tutti i Campionati federali di scherma (FIS) con atleti di interesse, nella sciabola, nel fioretto e nella spada; partecipa a tutte le gare giovanili di Orienteering (FISO) con ottimi risultati Nazionali e a tutte le gare podistiche Regionali, Nazionali (MSPItalia).

Associazione Sportiva Dilettantistica CRV Polisportiva atl. e pal. PODJGYM
Presieduta dal Sig. Carmelo Alvino si trova presso il LICEO SPORTIVO DE LUCA via SCANDONE – Avellino
tel. 3481446412 – 333 4046887
[email protected]

Legambiente Campania

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Sede Operativa Legambiente Campania
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Recapiti telefonici
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Avellino

Nome Circolo: LEGAMBIENTE S.Michele di Serino
Presso c/o (sede): Filomena Vittoriano
Città (sede): San Michele di Serino
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Nome Circolo: LEGAMBIENTE Alta Irpinia
Presso c/o (sede): Di Maio Michele
Città (sede): Calitri
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Nome Circolo: LEGAMBIENTE “Valle Solofrana” Solofra-Montoro
Presso c/o (sede): Antonio Giannattasio
Città (sede): Solofra
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Benevento

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Della Val Val Fortore
Presso c/o (sede): Michele Barbato
Città (sede): San Bartolomeo in Galdo
Mail: [email protected]

Nome Circolo: Legambiente Benevento
Presso c/o (sede): Antonio Basile
Città (sede): Benevento
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Nome Circolo: LEGAMBIENTE Valle Telesina
Presso c/o (sede): Grazia Fasano
Città (sede): Telese Terme
Mail: [email protected]

Caserta

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Caserta
Presso c/o (sede): D’Angerio Nicola
Città (sede): Caserta
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Mondragone
Presso c/o (sede): Annalisa Marmora
Città (sede): Mondragone
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Volontariato Matese
Presso c/o (sede): Bernarda De Girolamo
Città (sede): Piedimonte Matese
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Pietramelara
Presso c/o (sede): Salvatore Caggiano
Città (sede): Pietramelara
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Alfredo Petteruti
Presso c/o (sede): Pina Petrillo
Città (sede): Sessa Aurunca
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Geofilos
Presso c/o (sede): Antonio Pascale
Città (sede): Succivo
Mail: [email protected]

Napoli

Nome Circolo: Woodwardia
Presso c/o (sede): Simone Izzo
Città (sede): Gragnano
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE La Cicala
Presso c/o (sede): Annamaria Iovino
Città (sede): Nola
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Afragola
Presso c/o (sede): Giusiana Russo
Città (sede): Afragola
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Piccole Grandi Iniziative
Presso c/o (sede): Giuseppe Ragusi
Città (sede): Arzano
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Isola di Capri
Presso c/o (sede): Nabil Pulita
Città (sede): Capri
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Procida – Isola D’Ischia
Presso c/o (sede): Peppe Mazzara
Città (sede): Forio d’Ischia
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Giugliano In Campania
Presso c/o (sede): Vincenza Daniele
Città (sede): Giugliano in Campania
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Napoli Centro Antico
Presso c/o (sede): Anna Maria Cicellyn
Città (sede): Napoli
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Centro Documentazione
Presso c/o (sede): Onesti Valentina
Città (sede): Napoli
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE La Gru
Presso c/o (sede): Aldo Bifulco
Città (sede): Napoli
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Parco Letterario Vesuvio
Presso c/o (sede): Paola Silvi
Città (sede): Napoli
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Thomas Sankara
Presso c/o (sede): Grasso Giovanni
Città (sede): Napoli
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE A.R.I.A. Mimmo Beneventano
Presso c/o (sede): Pasquale Raia
Città (sede): Ottaviano
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Palma Campania
Presso c/o (sede): Carmine Vincenzo Sepe
Città (sede): Palma Campania
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Città Flegrea
Presso c/o (sede): Cristina Canoro
Città (sede): Pozzuoli
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE G.E.N.
Presso c/o (sede): Nicola Montuori
Città (sede): Sant’Antonio Abate
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Somma Vesuviana
Presso c/o (sede): Giovanni Romano
Città (sede): Somma Vesuviana
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Giancarlo Siani
Presso c/o (sede): Giuseppe Oliva
Città (sede): Torre Annunziata
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Il Melograno
Presso c/o (sede): Ignazio Esposito
Città (sede): Vico Equense
Mail: [email protected]

Nome Circolo: Legambiente “Terra nostra” Acerra
Presso c/o (sede): Antonella Terracciano
Città (sede): Acerra
Mail: [email protected]

Nome Circolo: Legambiente Bacoli
Presso c/o (sede): Gennaro Iuliano
Città (sede): Bacoli
Mail: [email protected]

Salerno

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Agropoli Stella Maris
Presso c/o (sede): Chiara Milillo
Città (sede): Agropoli
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Torchiara Ancel Keys
Presso c/o (sede): Adriano Maria Guida
Città (sede): Piazza Torre, Torchiara (SA)
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Pagani
Presso c/o (sede): Calce Gabriele
Città (sede): Pagani
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Occhi Verdi
Presso c/o (sede): Carla Del Mese
Città (sede): Pontecagnano-Faiano
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Vallo di Diano
Presso c/o (sede): Vincenzo Mazza
Città (sede): Pantano di Teggiano
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Freewheeling
Presso c/o (sede): Pasquale Longo
Città (sede): Paestum
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Vento in Faccia
Presso c/o (sede): Alfredo Napoli
Città (sede): Battipaglia
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Vivi La Natura
Presso c/o (sede): Luigi Sommariva
Città (sede): Amalfi
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Oikos Angri
Presso c/o (sede): Luca Capozzoli
Città (sede): Angri
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Valle dell’Irno
Presso c/o (sede): Antonio D’Auria
Città (sede): Baronissi
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Castel S.Giorgio
Presso c/o (sede): Mario Alfano
Città (sede): Castel San Giorgio

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Terra Metelliana
Presso c/o (sede): Attilio Palumbo
Città (sede): Cava de’ Tirreni
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Silaris
Presso c/o (sede): Leda Minchillo
Città (sede): Eboli
Mail: [email protected]

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Valle del Sarno “Leonia”
Presso c/o (sede): Luana Mattiello
Città (sede): Nocera Inferiore
Mail: info@leonia-legambiente

Nome Circolo: LEGAMBIENTE Una Vita per Il Mare
Presso c/o (sede): Colella Pasquale
Città (sede): Ogliastro M. – Castellabate
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Nome Circolo: LEGAMBIENTE Orizzonti
Presso c/o (sede): Elisa Macciocchi
Città (sede): Salerno
Mail: [email protected]

Calcio Balilla umano, si cercano squadre! Il Torneo del Csv agli Sportdays

Calcio Balilla umano, si cercano squadre! Il Torneo del Csv agli Sportdays

campocalciobalillaumano

La partecipazione agli SportDays del Centro Servizi al Volontariato “Irpinia Solidale” di Avellino quest’anno si arricchisce di tante belle novità. Una delle iniziative in programma è il Torneo di Calcio Balilla Umano. Si tratta di un vero e proprio calciobalilla in cui i giocatori sono persone reali in un campo di dimensioni gigantesche rispetto a quelle di un tavolo da gioco!
Il campo è attraversato trasversalmente dalle stecche e i giocatori devono tenersi saldamente aggrappati ad esse, con l’obbligo di non staccare mai le mani. Risultato:il divertimento non mancherà! E non mancheranno neanche simpatici premi per i vincitori!
Il Torneo si svolgerà dal 13 al 15 giugno 2018, nelle ore pomeridiane. La premiazione avverrà il 15 giugno nel corso della Festa del Volontariato.
Le iscrizioni sono consentite fino al 9 giugno 2018. Come da regolamento, possono partecipare 12 squadre, quindi affrettatevi con le iscrizioni. Necessaria, in ogni squadra, la presenza di almeno una donna. Le magliette da gioco saranno fornite dagli organizzatori. La partecipazione è gratuita!
Tutte le info su http://www.irpiniasolidale.it

 

Wine Business: il nuovo corso dell’Università di Salerno per le professioni del mondo del vino

Wine Business: il nuovo corso dell’Università di Salerno per le professioni del mondo del vino

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Dopo il grande successo delle precedenti sei edizioni, l’Università degli Studi di Salerno, Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche, promuove la settima edizione del Corso di Perfezionamento Universitario in Wine Business.

Diretto dal Prof. Giuseppe Festa, il Corso in Wine Business si propone di formare figure professionali esperte in economia, amministrazione, management, marketing e comunicazione delle iniziative imprenditoriali nel comparto vitivinicolo. Destinatari dell’iniziativa sono operatori attualmente impegnati nel comparto (ai fini di un miglioramento della propria qualificazione professionale) o potenzialmente interessati a lavorare nel mondo del vino ai fini della gestione dell’impresa vitivinicola e dei progetti wine-based (consulenza amministrativa fiscale e direzionale, formazione, eventi, ecc.), così come docenti presso le Scuole Secondarie Superiori professionalmente interessati alle materie economico-aziendali afferenti al comparto vitivinicolo.

Per la settima edizione il Corso conferma l’accesso a laureati (che conseguiranno il titolo di Corso di Perfezionamento Universitario) e diplomati (che conseguiranno il titolo di Corso di Aggiornamento Culturale), purché in possesso di adeguata esperienza nel mondo del vino. Sono inoltre previste tre borse di studio a rimborso delle quota d’iscrizione messe a disposizione dall’Amministrazione Provinciale di Avellino.

Il Corso si svolgerà in collaborazione con numerosi e importanti partner: Osservatorio dell’Appennino Meridionale (Consorzio tra Regione Campania e Università degli Studi di Salerno), Amministrazione Provinciale di Avellino, Fisar – Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori – Coordinamento Sud, Fondazione Italiana Sommelier – Campania, ONAV – Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino – Italia, SES – Scuola Europea Sommelier – Italia, Associazione Nazionale “Città del Vino”, Consorzio Tutela Vini d’Irpinia, Sannio Consorzio Tutela Vini, Consorzio Tutela Vini Campi Flegrei Ischia e Capri, Consorzio Tutela Vesuvio, Consorzio Vita Salernum Vites, Movimento Turismo del Vino – Campania, AssoEnologi – Campania, Federazione Regionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Campania, Ordine dei Tecnologi Alimentari di Campania e Lazio, Vitigno Italia, Slow Food Condotta Salerno, Associazione Universitaria UniSapori, Miriade & Partners, Consorzio Ismess e numerosi altri enti istituzionali del mondo del vino a livello nazionale e internazionale, tra cui l’EuroMed Research Business Institute con il “Wine Business Research Interest Committee” (coordinato dal Prof. Giuseppe Festa).

Il Corso avrà una durata complessiva di cento ore e si svilupperà in venti lezioni, ciascuna della durata di cinque ore, presso l’Università degli Studi di Salerno o, per particolari esigenze didattiche, anche in ambienti esterni all’Università, anche in occasione di visite aziendali. Ogni lezione vedrà la partecipazione di un docente, di un’azienda vitivinicola chiamata a illustrare la propria storia imprenditoriale e di un sommelier/degustatore/assaggiatore. Anche nella settima edizione del corso ci sarà l’analisi, svolta in ogni lezione a cura della Condotta Slow Food Salerno, delle principali caratteristiche delle più importanti e più diffuse cucine/gastronomie del mondo, allo scopo di agevolare l’abbinamento cibo-vino e di conseguenza facilitare i percorsi d’internazionalizzazione delle vendite dei vini italiani. Tutte le informazioni sul corso sono reperibili all’indirizzo www.winebusiness.unisa.it (il termine di scadenza per le iscrizioni è il prossimo 25 Maggio).

 

Il Venerdì Santo di Vallata. Rivive la tradizione secolare

Il Venerdì Santo di Vallata. Rivive la tradizione secolare

centurioni

 

Il 29 e 30 marzo a Vallata, in Irpinia, rivivrà uno dei più suggestivi e antichi riti della Settimana Santa del Sud Italia. Tradizionale e spettacolare rappresentazione religiosa, infatti, si svolgerebbe dal 1541, ipotesi secondo la quale la fiorente comunità ebraica, stabilitasi in paese e dedita al commercio di bestiame, lungo la rotta verso la vicina Puglia, si convertì al cristianesimo e prese parte a tali rappresentazioni.

Le prime fotografie invece risalgono al 1928: in esse sono già ben evidenti le caratteristiche uniche del Venerdì Santo di Vallata. Caratteristiche che si sono ben sviluppate e radicate nell’attuale assetto scenografico, come pure nella coscienza della popolazione locale. La passione di Cristo viene ricordata con una commossa rievocazione, lontana dalle rappresentazioni sacre così diffuse nel medioevo, diversa da una via crucis.

La tradizione vuole che i giovani si vestano da soldato romano in costume da littore o da centurione, come prova di iniziazione attraverso l’esibizione fisica, indossando una corazza e sfilando tra la folla, che assiste al lento dipanarsi della rappresentazione religiosa, per denunciare la propria esistenza alla comunità.
Oltre ai simboli del potere romano (dall’Aquila latina con due alabardieri alla Grande Guida, da Cesare Imperatore con Lictores a Pilato), sfilano i cosiddetti “Misteri”, oggetti simbolo esibiti dagli incappucciati, e tele settecentesche, di antica fattura, rappresentanti le scene della vita e della morte di Cristo, con frasi del racconto evangelico di San Giovanni. Partecipano alla Processione circa duecento figuranti. Il passo di tutti è cadenzato dal ritmo di un suono caratteristico di tromba e tamburo, che contribuisce a creare un ambiente di commossa riflessione sul grande mistero di dolore di Cristo.

Tale meditazione è ulteriormente sollecitata da alcuni “cantori” che, in gruppi di cinque o sei elementi, cantano i versi della “Passione di Gesù Cristo” di Pietro Metastasio, composti nel secondo periodo della sua vasta produzione caratterizzato dal suo melodramma ispirato a sincera devozione e slancio mistico. I versi, per la loro scarsissima diffusione letteraria, sono stati per anni tramandati oralmente o attraverso incerti scritti; per cui avevano preso un forte accento dialettale risultando incomprensibili alla maggioranza degli astanti.

Tuttavia, le suggestioni della musicalità, della gestualità e dei vocalismi riescono a creare un indiscutibile e meraviglioso effetto. Chiudono la processione il feretro del Cristo morto circondato dal sindaco e dai medici del paese e l’Addolorata circondata da bambine con bandierine listate a lutto.
L’appuntamento dunque è per il 29 marzo, quando all’imbrunire, dopo la funzione religiosa con la consueta lavanda dei piedi, si svolgerà la suggestiva processione “aux flambeaux” del Giovedì Santo, con cattura, condanna e flagellazione del Cristo. L’indomani, venerdì 30 marzo, alle ore undici prenderà il via la cinquecentenaria processione del Venerdì Santo o del Cristo Morto.

 

 

CSV Avellino

CSV Avellino

CSV Avellino
CSV Avellino

Centro Servizi per il Volontariato

Il CSV “Irpinia Solidale” si ispira ai principi di solidarietà e partecipazione democratica e offre alle associazioni operanti sul territorio irpino diversi servizi: sostegno alle associazioni negli ambiti di reperimento fondi, della progettazione e della gestione dell’organizzazione;
qualificazione delle associazioni nella formazione dei volontari, nel lavoro di rete, nella partecipazione alla definizione delle politiche sociali, nello sviluppo di attività innovative e nel perseguire il miglioramento della qualità;
promozione del volontariato attraverso un lavoro continuo di educazione alla solidarietà e alla cittadinanza attiva, di valorizzazione del ruolo del volontariato e di ricerca di volontari.
Il CSV “Irpinia Solidale” aderisce alla rete nazionale CSV.net e aderisce al coordinamento regionale con i CSV delle province di Napoli, Caserta, Salerno e Benevento.

numero verde 800 800 645
[email protected]
www.irpiniasolidale.it

Un gioiello di modernità e tecnologia

Un gioiello di modernità e tecnologia

Tecnologie all’avanguardia al servizio di uve di grande qualità, solo in questo modo si ottengono risultati di eccellenza.
La cantina Antico Castello sa come accogliere al meglio le uve nel momento della vinificazione: pressa a membrana soffice e serbatoi in acciaio, per le delicate uve bianche; barriques e botti di rovere francese, per importanti rossi.
Con la stessa attenzione la cantina riceve i suoi ospiti:
una moderna tasting room in cui si abbinano momenti gastronomici ad eventi musicali ed artistici, per un pubblico amante del buon vino e dei valori che lo circondano. Tutto questo è Antico Castello ed è quello per cui Chiara  (classe 1987, laureata in Economia e Direzione delle Imprese, corso di perfezionamento post lauream in “Wine Business”, diploma professionale Sommelier AIS) e Francesco (classe 1985, laureato in Ingegneria Civile, abilitato alla professione di Agrotecnico, diplomato Sommelier AIS) lavorano ogni giorno.
“Stiamo cercando di creare un’azienda che sia un crogiolo di creatività, organizzazione, conoscenza, relazioni, ma soprattutto perseveranza. Nel 2009, siamo diventati titolari dell’azienda sotto lo sguardo dei nostri genitori. Per restare nella Nostra Terra abbiamo deciso di “reinventarci” seguendo corsi e agendo sul campo entrando a piccoli passi nel mondo del vino. Coraggio, sfida, ma più di tutto, voglia di crederci. In Irpinia, dove tanto è stato fatto ma tanto c’è ancora da fare e per questo non nascondiamo di provare un “odi et amo” nei confronti di questi territori ma forse semplicemente perché è indice di una grande storia d’amore”.

Società Agricola Antico Castello s.a.s.
di Romano Francesco e C.
C.da Poppano, 11 Bis
S. Mango sul Calore (Av)
Mob. 328 10 76 491
[email protected]
www.anticocastello.com

Un premio per “Rosa Vitillo Pet Therapy”

Un premio per “Rosa Vitillo Pet Therapy”

L’associazione dal 2011 si occupa di diffondere la cultura della pet therapy, che vede, come co-terapia l’utilizzo di pet, in particolare piccoli animali ma anche onoterapia, per migliorare l’umore, facilitare le terapie, creare momenti ludico/educativi.
Svolge attività di pet therapy nei vari contesti di agio e disagio, utilizzando i pet sia di in chiave ludo/educativa che prettamente terapia con staff specializzato, attraverso vari pet, opportunamente preparati, quali conigli e cani, lavorando quindi sia in contesti creati ad hoc sia in comunità psichiatriche e centri per diversamente abili.
Nel Progetto premiato dal CSV i bambini hanno riscoperto il contatto con la natura e il rapporto con gli animali, apprendono i cicli produttivi e gustano la buona cucina, fatta con prodotti genuini.
Alle classi che hanno partecipato sono stati proposti percorsi di agility con il cane, sessioni di contatto tattile con il coniglio e la tartaruga, laboratori di espressione musicale e di pasta fresca.
I ragazzi hanno anche appreso nozioni di educazione alimentare, comprendendo la capacità di mangiare sano e allo stesso tempo hanno potuto degustare gli ottimi menù dell’ azienda.
Attraverso il contatto con l’animale i partecipanti apprendono il valore della comunicazione non verbale e l’importanza del linguaggio del corpo che li aiuta a prendere contatto anche con le loro emozioni.

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