Vela: lo sport che fa bene a corpo e mente

Vela: lo sport che fa bene a corpo e mente

Fa bene al corpo, alla mente e migliora l’umore: la regina degli sport acquatici è sicuramente la Vela. Le ricerche negli anni hanno infatti dimostrato i numerosi benefici che quest’attività sportiva garantisce a chi la pratica.

Già il contatto con il mare, secondo le ricerche scientifiche, sarebbe in grado di attivare aree cerebrali associate a un atteggiamento positivo, alla stabilità emotiva e al recupero di ricordi piacevoli, stimolando il rilascio di sostanze chimiche collegate alla felicità, come la dopamina, la serotonina e l’ossitocina. Ma se questi benefici sono connessi a qualsiasi attività che presupponga il contatto con il mare, tantissimi sono quelli più specificatamente legati alla Vela.
In primo luogo è un’attività che permette di mantenere allenata e attiva la mente. A bordo sono infatti tante le decisioni da prendere rapidamente: questo garantisce lo sviluppo di spirito d’iniziativa, abitua alla gestione dello stress e delle situazioni di pericolo senza perdere la calma.
Se si pratica poi questo sport a livello agonistico non sono necessarie solo le conoscenze tecniche che consentono di sfruttare la forza del vento, ma anche una perfetta forma fisica per poter svolgere le manovre necessarie. La Vela è inoltre un ottimo metodo per sviluppare capacità di team building: è indispensabile infatti che i membri dell’equipaggio si rispettino gli uni con gli altri, svolgendo ognuno il proprio compito.
Da un progetto svedese di recupero di ragazzi considerati difficili e socialmente non inseriti è nata infine anche la cosiddetta “Vela-terapia” che è stata dimostrata essere un aiuto valido al sostegno di numerose procedure psicoterapeutiche.
In Campania esistono dei club a cui rivolgersi per scoprire tutto quello che riguarda questo meraviglioso sport. Scopriamone alcuni.

Club Nautico della Vela di Napoli

Il Club Nautico della Vela di Napoli è un’istituzione storica del capoluogo partenopeo. Fondato nell’estate del 1901 ai piedi dell’antico Castel dell’Ovo, oggi per le sue caratteristiche e potenzialità è uno dei primi Circoli Velici Affiliati alla Federazione Italiana Vela della V zona ed è il 7° Club ultracentenario Italiano.
Nella sua lunga storia il Club Nautico ha gestito diversi eventi importanti come i Campionati Nazionali del Tirreno e il Campionato Nazionale Assoluto IMS, che è la più importante manifestazione italiana per le classi d’altura. Negli ultimi anni sono emersi alcuni atleti d’interesse nazionale e internazionale come Buchberger, Braucci, Apolloni e i due fratelli Montefusco.

Ad oggi, tra i tanti equipaggi e armatori presenti al pontile spicca il nuovo equipaggio di Sexy, composto da Soci Sportivi Under 35 del Club Nautico della Vela, con una nuova armatrice e socia del Club Angela Groger. Oltre all’attività prettamente velica ed organizzatrice, il Nautico si è caratterizzato per una rinomata Scuola Vela d’Altura e giovanile che ha portato alla costituzione di un fulcro unico in campo velico per competenza ed esperienza. L’obiettivo è mirato a far avvicinare giovani e adulti a tutte le attività marinare, al fine di creare momenti di aggregazione con finalità educative, culturali e formative.
L’offerta formativa che offre è completa, sia per le derive olimpiche della classe Laser che per la vela d’altura con i corsi base (Avvicinamento, Perfezionamento e Avanzato). Inoltre, con l’arrivo al pontile del Nautico delle due barche Blusail24 sono stati attivati i corsi regata per tutti coloro i quali abbiano interesse ad avere un approccio più tecnico e competitivo.
Per chi invece preferisce avere un approccio più crocieristico sono attivi i corsi: Crociera e Patente Nautica entro e oltre le 12 mn.

Club Velico Salernitano

Il “Club Velico Salernitano” è nato dall’impegno di sette giovani, amanti del mare e appassionati della vela che, all’epoca poco più che trentenni, l’11 novembre del 1983 costituirono l’associazione.
A loro va il merito di tutte le “battaglie” intraprese per conquistare le aree del porto turistico, per superare le notevoli difficoltà giudiziarie e burocratiche per l’ottenimento delle numerose autorizzazioni per l’installazione dei pontili, per la realizzazione della sede sociale e per le continue sollecitazioni alle autorità competenti per la messa in sicurezza delle strutture portuali.
All’epoca pochi coraggiosi avevano fiducia nel progetto dei soci fondatori, ma oggi il Club Velico Salernitano è una solida associazione sportiva dilettantistica che conta più di 300 soci ed è ben radicata nel tessuto sociale cittadino. In ambito sportivo gli atleti hanno primeggiato nel corso degli anni in competizioni veliche su tutta la penisola italiana ed anche all’estero.

Pertanto il club velico salernitano riscuote stima e l’apprezzamento della Federazione Italiana Vela che gli affida l’organizzazione di manifestazioni veliche di carattere regionale e nazionale. Una delle competizioni storiche che il circolo organizza da più di 30 anni è la Coppa d’Autunno per barche d’altura oltre al campionato d’altura del golfo di Salerno, in sinergia con il comitato circoli velici salernitani di cui il CVS fa parte. La scuola di vela, fiore all’occhiello dal circolo, autorizzata FIV, è dotata di attrezzature a norma, di imbarcazioni e di tutti i mezzi necessari a raggiungere i luoghi di gara. Vengono proposti diversi tipi di corsi, da quelli di avviamento e perfezionamento per bambini, fino ai weekend a vela per gli adulti. Gli allievi, oltre a praticare uno sport sano, nobile e formativo, imparano la cultura del mare ed assumono così i basilari per praticare, da adulti, un diporto nautico sicuro e rispettoso dell’ambiente.

Mavv Wine Art Museum

Mavv Wine Art Museum

Il Museo dell’Arte, del Vino e della Vite (MAVV – WINE ART MUSEUM) intende far conoscere in modo diffuso il mondo del Vino anche come patrimonio artistico, culturale, scientifico e storico del territorio e promuovere il settore enologico come risorsa dello sviluppo economico.

L’idea progettuale nasce dal lavoro di un gruppo di professionisti e manager amanti del bello, appassionati del vino e esperti di sviluppo territoriale, che hanno unito le proprie competenze per costituire una nuova impresa che ha l’ambizione di diventare punto di riferimento nel mondo del vino, con particolare attenzione ai settori del marketing e della comunicazione ad esso collegati.

Il Museo dell’Arte, del Vino e della Vite, è ospitato ed incardinato nel Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli, diretto dal prof. Matteo Lorito. Esso si avvale di un prestigioso comitato scientifico presieduto dal prof. Luigi Moio, coordinatore del corso di Laurea in Scienze Enologiche dell’Università di Napoli Federico II ed enologo di fama mondiale. Il MAVV è un percorso multisensoriale per la Wine Experience che propone anche visite nei luoghi, nel territorio e nelle eccellenze a vocazione enologica.

telefono: 0812532016
[email protected]
sito internet: www.museoartevino.it

I soci sub diving center

I soci sub diving center

i soci sub diving center logo

Scuola subacquea riconosciuta dalle federazioni Nadd e Cmas che opera sul litorale Domitio che fa immersioni in tutto il golfo di Napoli e Salerno anche per diversamente abili – HSA.
I  corsi rilasciano brevetti a titolo internazionale con certificazione ISO EN UNITER che danno crediti scolastici e punteggi riconosciuti nei concorsi pubblici delle forze dell’ordine.
Regolarmente vengono organizzate iniziative a scopo sociale per la pulizia dei fondali dove vengono impegnate diverse associazioni e scuole della zona.

Contatti

I SOCI SUB
Diving Center
Via Nuoro n° 11 km 35 – 81030 Castel Volturno CE

Email: [email protected]
Tel: 3927518134 / 3393169579
Fb: I Soci Sub

Punta Campanella: la leggenda della campana che suona dal fondo del mare

Punta Campanella: la leggenda della campana che suona dal fondo del mare

Punta Campanella, prolungamento estremo della penisola sorrentina, è un luogo suggestivo che si erge tra terra e mare e incanta i visitatori per la sua bellezza e la magnifica vista di cui si può godere.

Una storia affascinante che racconta di come, il giorno della festa del Santo patrono, il suono della campana che si leva dal fondo del mare possa ancora essere ascoltato.

È infatti un punto d’osservazione privilegiata per chi vuole ammirare paesaggi unici come la Baia di Jeranto, la Costiera Amalfitana, il Vesuvio e l’intero Golfo di Napoli.
Durante il periodo greco questo luogo magico era conosciuto con il nome di promontorio Ateneo ed era sede di un tempio edificato in onore della dea Atena, la cui fondazione mitica viene attribuita ad Ulisse. Oggi sul promontorio si trova la Torre di Minerva, costruita da Roberto d’Angiò nel 1335 e rifatta nel 1566. L’origine del nome è probabilmente dovuta alla campana ospitata dalla torre, che veniva suonata dai soldati per dare l’allarme quando venivano avvistate le navi saracene.
La leggenda però narra una storia più affascinante. Si racconta infatti che durante un’incursione i Saraceni abbiano saccheggiato la Chiesa di Sant’Antonino Abbate, patrono di Sorrento.
Tra le cose trafugate dai corsari vi era anche la campana del campanile della chiesa. Secondo la storia, durante la fuga la nave dei corsari venne bloccata da una strana forza “sovrannaturale” che non gli permetteva di procedere. I Saraceni cercano di alleggerire la barca, ma niente sembrava sbloccare la situazione, fino a che non venne abbandonata in mare la campana. Solo a quel punto si levò un forte vento che sospinse la barca a raggiungere le altre. Da allora, leggenda vuole, che il 14 febbraio, data della festa del patrono, è possibile ascoltare il suono della campana che si leva dal fondo del mare.

Pubblicati i bandi del “Gal Terra Protetta” destinati al turismo rurale

Pubblicati i bandi del “Gal Terra Protetta” destinati al turismo rurale

gal terra protetta

Sono stati pubblicati sul sito www.galterraprotetta.it i bandi previsti nell’ambito della strategia di sviluppo locale del Gruppo di Azione Locale Terra Protetta.

Dall’11 marzo al 10 maggio prossimi, sarà quindi possibile presentare il proprio progetto, caricando le domande direttamente sul portale Sian, attraverso professionisti abilitati o Caa.
Costituito nel 2016, il Gal Terra Protetta è uno strumento di programmazione che coinvolge 22 Comuni tra le province di Napoli e di Salerno, il Parco Regionale dei Monti Lattari, la Comunità Montana dei Monti Lattari, la Città Metropolitana di Napoli ed oltre 80 partner privati.
Le cinque misure attivate dal Gal Terra Protetta, per un totale di 10 milioni di euro, riguardano: il trasferimento di conoscenze e azioni di informazione; il regime di qualità dei prodotti agricoli ed alimentari; lo sviluppo delle aziende agricole e delle imprese; i servizi di base e il rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali e la cooperazione.

I primi bandi pubblicati sono riferiti in particolare a due misure, la 6 e la 7, presenti nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Campania, e sono destinati ad imprese ed enti locali, per un totale di 3 milioni di euro.
Nel dettaglio i fondi messi a disposizione si propongono di aiutare l’avviamento d’impresa per attività extra agricole nelle zone rurali; la creazione e lo sviluppo della diversificazione delle imprese agricole; il sostegno a investimenti di fruizione pubblica in infrastrutture ricreative e turistiche su piccola scala e la riqualificazione del patrimonio architettonico dei borghi rurali, nonché la sensibilizzazione ambientale e la ristrutturazione di piccoli elementi rurali, strade e piazze storiche.

A partire dalle 9:00 dell’11 marzo 2019 ed entro il termine ultimo fissato alle 16:00 del 10 maggio 2019 saranno in vigore i termini di pubblicazione per la presentazione delle domande di sostegno da parte degli interessati. L’area a cui sono rivolte le misure è quella compresa tra la costiera sorrentino-amalfitana e le isole di Capri e di Ischia.

Da dove deriva il termine “partenopeo”?

Da dove deriva il termine “partenopeo”?

panorama napoli tramonto

Sono diverse le leggende legate all’antico nome della città di Napoli, “Parthenope”. Tra le più diffuse quella che racconta di una ragazza greca, Parthenope appunto, costretta a fuggire per evitare il matrimonio combinato dal padre e seguire il suo vero amore, l’eroe ateniese Cimone. Si narra che i due innamorati scapparono dalla Grecia ed approdarono proprio nel golfo di Napoli, dove poterono vivere liberamente e felici, dando vita a una nuova città.

Ulisse e le Sirene, Herbert James Draper, 1909

Ulisse e le Sirene, Herbert James Draper, 1909

Un altro mito che ha avuto grande diffusione si ricollega invece all’eroe Ulisse che, durante il suo viaggio di ritorno ad Itaca, riuscì a non cedere al canto ammaliatrice delle Sirene che abitavano gli scogli di Sirenusse, nell’attuale Positano, facendosi legare all’albero maestro della sua nave. La storia vuole che tra le sirene che non riuscirono a far cadere Ulisse nell’incantesimo del loro canto ci fosse anche Parthenope, che per la disperazione dovuta all’insuccesso, andò a morire sull’isolotto di Megaride, dove sorge oggi Castel dell’Ovo.

vesuvio parhtenope

Una terza leggenda narra dell’amore della sirena Parthenope per il centauro Vesuvio. Un’unione che avrebbe scatenato la gelosia di Zeus, che li punì trasformando lui in un vulcano e lei nella città di Napoli.

I benefici dell’andare in bicicletta

I benefici dell’andare in bicicletta

ciclista andare bici

Dalle ricadute positive sulla salute, sull’economia e sull’ambiente: pedalare conviene

La bicicletta si candida a diventare protagonista della rivoluzione della mobilità sostenibile. E nonostante l’Italia sia ancora ben lontana dal raggiungere i numeri del resto dell’Europa sull’uso delle due ruote, i dati fanno ben sperare. L’ultimo rapporto Isfort sulla mobilità degli Italiani ha registrato un aumento di ben due punti percentuale sull’uso della bici dal 2016 al 2017. Si è passati infatti dal 3,3% al 5,2%.

La strada da percorrere è sicuramente lunga, ma dai Comuni arrivano i primi segnali positivi. A Cesena e Bari ad esempio sono partiti gli incentivi per chi sceglie di recarsi a lavoro pedalando. Dopotutto andare in bici fa bene all’ambiente, limitando l’emissione di gas di scarico dovuto all’uso delle automobili, e anche alla salute.
Diversi studi hanno infatti dimostrato i benefici della pedalata: venti minuti al giorno in sella farebbero bene al cuore, alle articolazioni e permetterebbero anche di allentare lo stress quotidiano. E se gli effetti positivi sull’ambiente e la salute non dovessero bastare, le ricadute economiche potrebbero convincere anche i più scettici. I turisti interessati a viaggiare su due ruote ad esempio, aumentano sempre più, e secondo un’indagine firmata Confindustria-ANCMA e The European House Ambrosetti sul valore delle due ruote, si ipotizza un valore potenziale del cicloturismo italiano di circa 3,2 miliardi di euro. L’Italia è inoltre al primo posto in Europa per la produzione di biciclette, con 2,3 milioni di unità. Insomma, secondo i dati Legambiente, l’insieme degli spostamenti a pedali genererebbe in Italia un fatturato superiore ai 6 miliardi di euro, considerando il settore della produzione, il cicloturismo, ma anche il risparmio sanitario dovuto alle ricadute positive sulla salute dei cittadini, per non parlare dei risparmi su carburante e costi ambientali, grazie alla limitazione dell’emissione dei gas serra.

La Campania e il Sud Italia in generale purtroppo hanno molto ancora da fare per rendere le proprie strade a prova di ciclisti. Al dodicesimo Rapporto Euromobility 2018, che fotografa le principali 50 città italiane e le loro prestazioni in termini di mobilità sostenibile, Napoli si classifica solo al 39° posto, seguita da Salerno al 44°. Per questo il lavoro di sensibilizzazione delle associazioni sul territorio assume un ruolo importante. Tra le realtà che si impegnano per la diffusione della bicicletta quale mezzo di trasporto ecologico, in un quadro di riqualificazione dell’ambiente, urbano ed extraurbano, c’è la FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta a cui in Campania aderiscono diverse realtà territoriali, come “Caserta in bici”.

“La nostra idea – ci spiega Sara Femiano di Caserta In bici – è che utilizzando mezzi di locomozione diversi dall’auto privata, e strutturando le città per dare la “precedenza” alle categorie cosiddette deboli come pedoni, bambini, anziani, disabili, ciclisti, tutte le città possano migliorare in termini di qualità della vita, di qualità dell’aria, di sicurezza”.
Il gruppo non organizza solo attività ed eventi in bici, ma si è impegnato anche a redigere un progetto che è stato donato al Comune di Caserta, per la promozione di un sistema integrato di piste ciclabili, il tutto pensato da un gruppo di tecnici che hanno donato il loro tempo e le loro energie per migliorare la città. È stata anche svolta un’indagine dello stato dell’arte delle piste ciclabili e della mobilità sostenibile in città che hanno messo in luce l’esistenza di quasi 10 km di piste ciclabili poco conosciute e mantenute, senza alcun tipo di intermodalità.
“Usare la bici per gli spostamenti cittadini – concludono dall’associazione – non può essere considerato naif, ma deve essere visto come l’unica alternativa possibile e realizzabile per avere città più a misura di persona”.

ALCUNI DEI GRUPPI FIAB ATTIVI IN CAMPANIA

Cicloverdi Napoli

www.cicloverdi.it
tel. 0811291184

Caserta in Bici
https://www.facebook.com/CasertaInBici/
[email protected]

ARCAT Campania: club territoriali per il trattamento dell’alcolismo e non solo

ARCAT Campania: club territoriali per il trattamento dell’alcolismo e non solo

alcoolismo bere 2

I Club Alcologici Territoriali sono comunità multifamiliari territoriali fulcro dell’approccio ecologico sociale elaborato da V. Hudolin negli anni ’60 per il trattamento dei problemi alcolcorrelati. Sono una realtà di volontariato, indipendente da qualsiasi istituzione pubblica, attivamente inseriti nella comunità locale organizzati in associazioni a vari livelli (locale, regionale, nazionale, mondiale) e rappresentano il sistema di trattamento non istituzionale più diffuso in Italia e attualmente riproposto in circa 40 paesi del mondo.

Nascono per affrontare le sofferenze legate al consumo di alcol ma successivamente si sono dimostrati efficaci nell’accogliere il disagio correlato ad altre forme di attaccamenti, come ci dimostra la positiva esperienza dei programmi di intervento su azzardo e new addiction avviati negli ultimi 20 anni a Salerno.
Si sono evoluti dai gruppi di auto mutuo aiuto centrati sul semplice trattamento del sintomo a laboratori di sperimentazione di stili di vita in cui il superamento del problema avviene in un processo di ri-orientamento globale degli stili di vita della famiglia e di educazione alla valorizzazione delle risorse al fine di scoprire e moltiplicare il capitale sociale di cittadinanza solidale e partecipe ai bisogni civici della comunità.

I problemi correlati all’assunzione di stili di vita rischiosi sono un fenomeno sistemico e complesso che coinvolgono lo stato di salute dell’INDIVIDUO, della FAMIGLIA e della COMUNITÀ. Trovano la loro origine nell’attuale cultura sociale che propone uno stile di vita normalizzato che può interessare tutta la popolazione compromettendo la qualità generale della sua vita e del suo benessere.
Per la sua multidimensionalità, l’Approccio Ecologico Sociale non è riducibile ad una mera tecnica di trattamento dei disturbi fisici o psichici indotti dall’alcol, dall’azzardo o da altre addiction finalizzata al loro controllo o contenimento, ma ambisce a contribuire all’affermazione di un modello culturale che promuova una migliore qualità della vita della persona, della famiglia e della comunità.

Il Club individua nella famiglia la risorsa principale per la realizzazione del processo di crescita e di cambiamento delle persone e promuove la cultura della responsabilità, favorendo la presa in carico della propria salute e la partecipazione attiva alla costruzione della salute collettiva. Oltre a contribuire al cambiamento dello stile di vita di tutti i componenti delle famiglie, si propone di contribuire a modificare la cultura generale e sanitaria della comunità in cui è inserito ed è aperto alla collaborazione con tutti i soggetti, pubblici e privati, disponibili a sviluppare i programmi territoriali. In un’ottica di ecologica ancorata alla salute del territorio, il Club si caratterizza sempre più come una comunità di cittadini attivamente impegnati nel promuovere stili di vita sani nella comunità locale.

In Campania sono presenti 18 club a Salerno e provincia, Napoli e provincia ed Avellino afferenti all’ARCAT Campania.

SALERNO
Club “La Speranza”
Martedi ore 19.00, servitore insegnante Aniello Baselice
cell. 3474143999
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

Club “Il Bucaneve”
Mercoledi ore 18.30, servitore insegnante Tina Lettieri
cell. 3272638690
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

Club “La Fenice”
Mercoledi ore 18.30, servitore insegnante Stefania Pirazzo
cell. 3485709631
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

Club “La Rivincita”
Giovedi 19.30, servitore insegnante Mariarosaria Tepedino
cell. 3336801906
Chiesa dell’Immacolata
P.zza San Francesco

Club “Il Girasole”
Lunedi ore 19.00, servitore insegnante Angela Fascì
cell. 3392401330
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

Club “Il Maestrale”
Martedi ore 19.00, servitore insegnante Raffaella D’Antuono
cell. 3277903821
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

Club “Vittoria”
Martedi ore 19.00, servitore insegnante Giuseppe Lamberti
cell. 3333391914
sede ARCAT Campania
Via Michele Pironti, 14

OLIVETO CITRA
Club “S.Francesco D’Assisi”
Sabato ore 18.00, servitore insegnante Filomena Coglianese
cell. 3334984020
presso il Centro Sociale Via Sandro Pertini

NOCERA INFERIORE
Club “San Ciro”
Martedi ore 18.30, servitore insegnante Clelia Stanzione
cell. 3206179913
presso la Chiesa S. Giovanni di Cicalese

CAVA DE’ TIRRENI
Club “San Filippo Neri”
Mercoledi ore 18.30, servitore insegnante Clelia Stanzione
cell. 3206179913
presso la Chiesa S. Maria del Rovo

SCAFATI
Club “Avvenire”
Mercoledi ore 19.30, servitore insegnante Franco Cinque
cell. 3475996810
presso C.A.G. Maranatha, P.zza Falcone Borsellino

AGROPOLI
Club “Nuova Vita”
Lunedi ore 18.30, servitore insegnante Vincenza Marino
cell. 3492897393 presso l’Oratorio Giovanni Paolo II
Chiesa S.Maria della Grazie – P.zza della Repubblica

VALLO DELLA LUCANIA
Club “L’Ancora”
Lunedi ore 18.30, servitore insegnante Isabella Petracca
cell 3383723365
presso il Convento dei Domenicani

AVELLINO
Club “Liberi”
Venerdi ore 19.00, servitore insegnante Giovanni Vitale
cell. 3288477678
presso la Parrocchia S.Ciro – Viale Italia

NAPOLI
Club “La Rosa di Gerico”
Martedi ore 19.00, servitore insegnante Anna Coppola
cell. 3472965433
presso la Parrocchia della Visitazione
Via Nazionale delle Puglie – Tavernanova

CASTELLAMARE DI STABIA
Club “Il Girasole”
Martedi ore 18.00, servitore insegnante Patrizia Sisto
cell. 3492605299
presso la Chiesa del Carmine

PORTICI
Club “La Luce”
Lunedi ore 19.00, servitore insegnante Tina Turco
cell. 3387283360
presso la Chiesa della Salute

Corno napoletano contro il malocchio

Corno napoletano contro il malocchio

corno napoletano

Perché proprio il corno?

Il corno napoletano contro il malocchio è da sempre considerata un’arma preziosa per tenere lontana la sfortuna, la jettatura e quant’altro possa esserci negativo. Già nel XVIII secolo a Napoli si iniziò a parlare del corno in qualità di antidoto contro il malocchio o la cattiva sorte.

Ad avere la felice idea del corno anti jella fosse un prete, il quale, al fine di evitare, o almeno limitare, la brutta abitudine, diffusasi tra la gente, di grattarsi fra le gambe, al solo apparire di un presunto jettatore, iniziò a diffondere l’abitudine di stringere tra le mani il corno per difendersi da jettature. Si dice anche che il prete fosse omosessuale e da qui l’espressione napoletana in caso di sfortuna: “Fatte benericere a nu prevet ricchione”, fatti benedire da un sacerdote omosessuale,

Nell’Ottocento degli pseudo scienziati, confermarono che davvero esistevano persone iettatrici e che dalla loro pelle uscissero sottilissime palline malefiche, mentre altri ricorsero ad una singolare dottrina detta mesmerismo. Nel secolo scorso, il malocchio, la jettatura ed il corno da competenza di studiosi divennero il tema di rappresentazioni comiche o satiriche, tanto da diventare oggetto per scrittori ed artisti, primo fra tutti, Luigi Pirandello con il suo racconto “La patente” scritto nel 1911, e un decennio dopo al principe della risata Antonio De Curtis, in arte Totò.

Oggi il corno napoletano rimane il culto e il simbolo di Napoli e in Piazzetta Matilde Serao è sorto il Museo del corallo Ascione che, fra i tanti gioielli, espone un enorme quantità di corni in corallo, unico materiale utilizzato per costruire antimalocchi, e che viene lavorato da veri artigiani/artisti.

Forcella, simbolo dell’armonia pitagorica

Forcella, simbolo dell’armonia pitagorica

forcella

Forcella, il quartiere simbolo della città di Napoli e il simbolo dell’armonia pitagorica. Nasce nella prima Neapolis greca, infatti gli antichi resti della cinta muraria si trovano in questa zona: il cosiddetto cippo che un tempo era il simbolo di Forcella è un gruppo di pietre appartenente con molta probabilità alla porta più vecchia della città.  Da qui ebbe origine l’espressione citata molto spesso dai napoletani: “s’arricorda ’o cippo a Furcella” per far capire che si tratta di qualcosa di molto antico. Secondo alcune leggende il nome Forcella deriva dal fatto che la strada finisce assumendo l’aspetto di una forcella. Secondo lo storico Pietro Giannone nella Istoria del regno di Napoli si tratterebbe della derivazione delle forche di giustizia posizionate nei pressi della piazza di Forcella.
Inoltre, questo luogo era noto per l’esposizione delle teste tagliate dei condannati a morte.

Altri studiosi ritengono che la denominazione della zona, derivi dalla presenza della sede della scuola pitagorica, il cui emblema era la lettera sacra Y.

Lo stemma del Seggio (istituzione amministrativa della città, di epoca Medievale) di Forcella, difatti, è proprio una forca a ipsilon. Questa lettera ha un forte significato esoterico: Y è l’iniziazione, un dualismo che l’uomo deve superare attraverso la conoscenza; una documentazione antica vede la Y come simbolo esoterico della vita, precedente all’uso dei pitagorici come lettera sacra. I primitivi adoravano la Y come Albero della Vita, un’esistenza cosmica anteriore a quella della Terra. Altri studiosi affermano che Pitagora abbia prelevato il significato della lettera Y dal sapere egizio. Non a caso le prime tracce di un rapporto tra Napoli e l’Egitto risalgono proprio al periodo della sua fondazione: il culto di Iside testimonia il passaggio dal paganesimo alla religione cristiana.

Primo ed unico Salame Bar in Campania

Primo ed unico Salame Bar in Campania

maialumeria

Formula originale per degustare salumi di qualità in abbinamento a grandi etichette di vini, champagne e birre artigianali.

L’idea è di Simone Schettino, terza generazione di una famiglia che dal 1905 si occupa di produzione e commercio di salumi di alta gamma. A Mugnano del Cardinale, tra la provincia di Napoli e quella di Avellino, terra del celebre e omonimo salame, il Salame Bar è uno spazio all’interno di Maialumeria il concept-risto-store che Schettino ha creato per raccontare e far degustare prosciutti, coppe, culatelli ed altri salumi provenienti dai migliori allevatori e produttori nazionali ed esteri.

È un luogo di incontro e degustazione, il lungo tavolo con comodi sgabelli, l’enoteca a vista e il bancone bar sono il luogo ideale per chi vuole mettere al centro dell’esperienza i salumi proposti in varie declinazioni: crudi, cotti, stagionati, affumicati e speziati da degustare al banco come aperitivo in abbinamento ad una birra artigianale, un buon calice di vino o champagne. Tanti i prodotti di punta tra cui scegliere, affettati finemente o tagliati a punta di coltello, serviti su eleganti taglieri di legno: dalla mortadella di Bologna IGP al culatello di Zibello Dop, dal salame Napoli al prosciutto crudo Tanara di Parma 24 mesi, dal San Daniele Dop alla pancetta arrotolata o steccata, dal prosciutto di Parma Pio Tosini tre ghiande alla spalla Cruda di Sissa.

Salumi che accontentano ogni palato, da magiare in punta di dita, accompagnati da fragrati grissini realizzati in casa o da pane locale per esaltarne il profumo e la delicatezza.

Quarta edizione del Premio Nazionale Pabulum

Quarta edizione del Premio Nazionale Pabulum

dieta mediterranea

Ideatrici dell’iniziativa sono la Biologa Nutrizionista Katya Tarantino, presidente dell’Associazione Pabulum, Graziella Di Grezia, Medico Radiologo e la biologa Giulia Corrado. La Direzione Artistica del Premio è affidata al giovane talento Davide Cuorvo. Quest’anno il prestigioso ruolo di Presidente Onorario di Giuria è stato assegnato ad Antonio Limone, Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno.

LA DIETA MEDITERRANEA. «La Dieta Mediterranea – afferma la biologa nutrizionista Katya Tarantino – è caratterizzata da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio, costituito principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca e verdure, una moderata quantità di pesce, latticini e carne, e molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi, sempre in rispetto delle tradizioni di ogni comunità. Tuttavia, la Dieta Mediterranea è molto più che un semplice alimento. Essa promuove l’interazione sociale, poiché il pasto in comune è alla base dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità e ha dato luogo a un notevole corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende».

L’iniziativa ha ricevuto il Patrocinio morale da parte del Consiglio Regionale della Campania, Museo Vivente della Dieta Mediterranea, UNPLI Campania, Distretti turistici Regione Campania, Ordine dei Tecnologi Alimentari Campania Lazio ed ha come partner Città del Gusto di Napoli/Gambero Rosso, Unione Regionale
Cuochi Campania, PMI International, Delta 3 Edizioni, UNCI Agroalimentare, AGROCEPI, Associazione Terre del Sud, Associazione Crescere in rosa, Associazione Salerno Attiva Activa Civitas, Associazione Logopea, Associazione Farma e Benessere, Associazione della Terza Età/Università Irpina del Tempo Libero di Avellino. Il concorso è gratuito e aperto a tutti.

Clicca qui per scaricare il Bando

Il rafting in Campania

Il rafting in Campania

asd campania adventure 7

Il rafting è un vero e proprio sport acquatico in cui gareggiano, con dei gommoni, numerosi club italiani che ogni anno partecipano al campionato nazionale indetto dalla Federazione Italiana Rafting.

Lo sport prevede una discesa lungo un fiume a bordo di un particolare gommone molto sicuro e auto svuotante detto raft. L’equipaggio gestisce la piccola imbarcazione tra le rapide distese fluviali grazie alle pagaie. Per motivi di sicurezza sono indispensabili mute in neoprene, casco e corda da lancio. Il rafting è praticabile sia sulle rapide più movimentate che su percorsi tranquilli, se volessimo compararlo allo sci, potremmo affermare che è possibile fare dal Freeride al fondo.
Il 25 giugno del 2010, il rafting è stato ufficialmente riconosciuto dal Coni come una disciplina sportiva a tutti gli effetti ed è stata associata alla Federazione Italiana Canoa Kayak (F.I.C.K.).

Questo sport comprende ben quattro tipi di specialità:

SPRINT: gara su una distanza breve a cronometro.

HEAD TO HEAD: gare ad eliminazione diretta, due gommoni gareggiano in contemporanea, di solito sullo stesso tratto dello sprint.

SLALOM: gara più tecnica, su di un percorso di circa 400 mt. Vengono stabiliti 14 gate, di questi almeno 4 devono essere imboccati contro corrente, qualora le porte venissero toccate o saltate ci saranno delle penalità.

DOWNRIVER: gara che si svolge su di un percorso a tempo tra i 40 e i 90 minuti.

Il rafting nella regione Campania, viene praticato spesso nella Valle del Sele, luogo di natura incontaminata situato tra le province di Salerno e Avellino, caratterizzato da meravigliose alture, fiumi, ricca flora. Tale disciplina seppur ritenuta uno sport estremo viene praticata nella massima sicurezza. Fare rafting nella nostra meravigliosa regione, regalerà avventure emozionanti sulle rapide dei fiumi Tanagro, Sele e Calore.
È estremamente suggestivo effettuare discese lungo i fiumi menzionati con percorsi adatti anche a famiglie con bambini, oltre che gruppi di amici e veri professionisti del rafting. Per garantire la massima comodità è consigliabile indossare scarpe chiuse bagnabili, costume e capo in lana se d’inverno. Insomma sulle rapide dei fiumi Campani Tanagro, Sele e Calore si potrà vivere un’esperienza adrenalinica immergendosi oltre che nella distesa d’acqua fluviale, anche nei paesaggi assolutamente unici delle province campane di Salerno fra gole, località impervie e pareti rocciose.

asd campania adventure 6

La Asd Campania Adventure, presidente la prof.ssa Giulia De Sario, è l’unica Compagnia di Rafting e di navigazione fluviale in Campania riconosciuta dall’Area AcquaViva Uisp, dalla Federazione Italiana Canoa Kayak (FICK), dalla Federazione italiana rafting (Firaft), dalla Federazione Italiana Canoa Turistica e dal Coni.
Ha diverse sedi operative in Campania, distribuite in base alle esigenze logistiche e geografiche dell’attività sportiva di riferimento.
Il centro nevralgico degli sport fluviali si trova in provincia di Salerno, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento – Vallo di Diano e Alburni, dove si trovano le due sedi principali: la Scuola di Kayak del Mulino, sulle sponde del fiume Calore, nel comune di Controne, e il Centro Rafting della Confluenza sui fiumi Sele e Tanagro, nel comune di Postiglione, a pochi minuti dall’uscita autostradale di Contursi Terme.

Il punto di riferimento per le attività in mare e per il trekking è situato, invece, tra la Penisola sorrentina e la Costiera Amalfitana. In questa zona ricca di storia e bellezze naturali, sospesa tra i Golfi di Napoli e Salerno, sorge la struttura di supporto per le attività della Asd Campania Adventure: il Paguro a Marina della Lobra, nel Comune di Massa Lubrense, a pochi passi dall’Area marina protetta di Punta Campanella.
L’Asd Campania Adventure si qualifica, sin dagli esordi della manifestazione, alle fasi nazionali del Trofeo Coni under 14. Nel 2018 si è disputata a Rimini e l’asd C.A. rappresentava non solo la Campania ma anche Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia in quanto vincitrice di una fase interregionale grazie ai giovanissimi partecipanti: Andrea Onnembo, Martina Valitutto, Chiara Opromolla e Serena Iannece. Ogni anno l’asd organizza competizioni federali (non solo in raft ma anche in canoa), corsi per neofiti e tecnici (è Centro di Formazione riconosciuto dall’Ente di Promozione Sportiva UISP-AcquaViva) e raduni (il Raduno “I Fiumi dei Briganti” è all’XI edizione) che all’aspetto agonistico-sportivo coniugano la promozione del territorio nei suoi aspetti culturali e turistici.

L’organizzazione Trekking&Paddles di Antonello Pontecorvo (con sede legale a Sant’Agnello-NA ma base operativa per le attività montano-fluviali a Postiglione – SA) oltre ad essere la prima compagnia turistica in Campania dal 2005 propone attività, non solo in Campania ma in tutta Italia e nel mondo con spedizioni in Patagonia, Nepal, Uganda, Madagascar: è l’unica attività riconosciuta come Ente Aggregato dalla Federazione Italiana Rafting. Il titolare, Antonello Pontecorvo, è peraltro l’unico Maestro federale di rafting in Sud Italia e uno dei pochi Maestri al Sud di sea-kayak.

SCONTO DEL 20% sulle seguenti attività: Trekking, Rafting, Kayak, Team building, Climbing & Canyoning, Percorso avventura, Outdoor training. Per gruppi di almeno 4 persone.

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Le startup campane protagoniste del futuro dell’innovazione

Le startup campane protagoniste del futuro dell’innovazione

start up razzo

Tra le realtà più interessanti Videum (Salerno), piattaforma video per la salute e il benessere che integra tecnologie e servizi per supportare azioni di marketing verso un target specifico (paziente, medico, professionista della salute, caregiver), e 3DRap, laboratorio di prototipazione digitale di Mercogliano (Avellino), che porta a Smau un hand controller per permettere alle persone con disabilità di prendere parte al Sim Racing, le simulazioni di gare automobilistiche.

Altre aziende in erba sono la salernitana Ambra (energia), la prima energy storage community, e le napoletane Books to Travel (che offre itinerari narrativi alternativi, sfruttando le tecnologie di geolocalizzazione e creando storie da «viaggiare» per esplorare il territorio e scoprire nuovi luoghi), Mobiv (monitoraggio Bluetooth non invasivo dei visitatori) e Oltre il Museo (che collega i musei, i parchi e le aree archeologiche minori ai grandi circuiti museali attraverso itinerari culturali interconnessi e personalizzabili).

Sempre più in crescita risulta ancora il settore salute, farmaceutico, food e ambiente grazie a:

Foodallergeni che sviluppa servizi esclusivi per la ristorazione, attraverso un SOFTWARE/APP per l’indicazione degli allergeni contenuti nei menu/piatti.

Gooty –  Good Taste of Italy, valorizza e promuove le produzione di eccellenza enogastronomica del territorio campano.

Nrg4You progetta e costruisce impianti tecnologicamente innovativi per la produzione di energia da fonte rinnovabile e il risparmio energetico.

Software Engine fornisce idee e soluzioni fortemente innovative ad alto contenuto tecnologico alle PMI ed alle Strutture Sanitarie Italiane.

Chatbot, laser antinebbia, algoritmi per la ricerca farmaceutica, alcuni dei progetti presentati ieri nell’incontro promosso dall’Unione degli Industriali Napoli.

Chatbot che fanno lead generation, laser che messi sulle strade diventano potenti strumenti per automobilisti contro la nebbia, algoritmi che aiutano la ricerca farmaceutica.

Laila – chatbot innovativo, usa l’intelligenza artificiale per gestire una conversazione fluida e coerente come farebbe un essere umano. Laila collabora con l’Università degli Studi della Campania, Luigi Vanvitelli, ha già ottenuto 400mila euro con il bando Smart&Start e sta per lanciare la sua campagna di crowdfunding su 200crowd.

Laiser aid – laser contro la nebbia è un sistema illuminotecnico che punta a risolvere il problema della scarsa visibilità su strada, per nebbia o condizioni metereologiche avverse. La startup ha ideato una tecnologia che usa un laser che promette di ridurre i rischi di incidenti.

FoodExd – piattaforma per cuochi dilettanti, permette di acquistare piatti preparati da cuochi dilettanti. Attraverso l’applicazione è possibile ordinare e comprare piatti preparati in casa e di riceverli direttamente a casa consegnati proprio da chi li ha cucinati.

YouKaola – armadio virtuale per mamme dove è possibile affittare vestiti per neonati e premaman. Sia le premamme che i neonati nei primi mesi cambiano misure rapidamente, tanto che molti capi non vengono usati affatto. La piattaforma offre un’alternativa eco sostenibile attraverso il prestito che garantisce risparmi fino al 50%.

Hand?App – app di social innovation aiuta le persone affette da disabilità a trovare i luoghi pubblici e privati che sono strutturati per le loro esigenze. La startup ha lanciato un vero e proprio navigatore che indica percorsi, attività commerciali e di vago, accessibili per chi si sposta su una sedia a rotelle.

Sotfmining – algoritmi per farmaci che aiutano la ricerca farmaceutica. L’utilizzo di questi software consente, secondo il Ceo, di ridurre sensibilmente i tempi della ricerca, ma anche la sperimentazione sugli animali. Softmining punta a favorire la creazione di prodotti farmaceutici più efficaci e sicuri.

Nascerà in Irpinia nel 2019 l’auto senza guidatore

Nascerà in Irpinia nel 2019 l’auto senza guidatore

scudieri adler inlight

Si avvicina il momento della nascita in Irpinia dell’auto del futuro targata Gruppo Adler di Paolo Scudieri, a capo dal 4 dicembre scorso per il triennio 2019-21 della presidenza dell’Anfia, l’Associazione nazionale filiera industria automobilistica.

Adler Inlight è nata con l’obiettivo di proiettare l’industria italiana al vertice della innovazione tecnologica nello sviluppo di progetti altamente innovativi legati al territorio, a cominciare dal “Borgo 4.0”, che nascerà in Campania, in provincia di Avellino di Lioni.

Il progetto “Borgo 4.0” prevede di trasformare un’area urbana in un laboratorio per le tecnologie di mobilità intelligente, dove sperimentare un’auto a guida autonoma con sistemi di rilievo e monitoraggio in tempo reale. Lioni fornirà il laboratorio di un programma che vedrà la partecipazione di una complessa filiera di operatori del mondo accademico, in sinergia con le istituzioni.
La Campania, di concerto con il presidente dell’Adler Group Scudieri, Afia, STM e l’Università Federico II, ha individuato il territorio irpino come zona sperimentale e il borgo adatto dovrá avere alcune caratteristiche precise. Deve essere un borgo di almeno 5mila abitanti, localizzato ad almeno 700 metri sul livello del mare, prossimo ad arterie principali della viabilità come l’Ofantina bis. Una volta selezionato, sarà dotato di infrastrutturazione digitale. In particolare si richiede: una rete 5G per le connessioni ai veicoli, sistemi di rilievo e monitoraggio in tempo reale e sistemi capaci di dialogare e far dialogare il veicolo con l’ambiente circostante, oltre ad un investimento di 70mln di euro proveniente da privati. Secondo il Sindaco Gioino, Lioni gode di tutti i requisiti per avviare la costruzione del più grande polo nazionale della sperimentazione tecnologica collegata all’automotive.

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